Talidomide errori medici |
Medicina che uccide
Il talidomide è un farmaco che fu
venduto negli anni cinquanta e sessanta come sedativo, anti-nausea e
ipnotico, rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza, prodotto e
commercializzato nel 1957 dall'azienda farmaceutica tedesca Chemie
Grünenthal dopo 3 anni di test su animali. Venne ritirato dal
commercio alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in 50 paesi
sotto quaranta nomi commerciali diversi, fra cui il ''Contergan''. Anche
altri paesi, come l'Inghilterra e la Svizzera, dopo aver acquistato la
licenza provarono l'innocuità assoluta di uno degli enantiomeri del
farmaco sugli animali.
Il primo bambino nato focomelico si
registrò nel 1957 , ma solo agli inizi degli anni '60 venne segnalata,
da parte del pediatra tedesco Widikund Lenz, la correlazione positiva
tra assunzione di talidomide da parte delle donne in gravidanza e
teratogenicità riscontrata nella prole. A tragedia esplosa, le donne
trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni
congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia (assenza degli arti) o
vari gradi di focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti),
generalmente più a carico degli arti superiori che quelli inferiori, e
quasi sempre bilateralmente, pur con gradi differenti. Nel 1960 e nel
1961, prima del ritiro del farmaco, si cercò di riprodurre gli effetti
teratogeni del farmaco su cavie animali gravide, ma senza esiti
positivi. In particolare il Dr. Somers riscontrò risultati negativi
della tossicità del farmaco sulla prole di cavie gravide della specie
dei ratti, anche se c'è da dire che i tests del Dr. Somers del '60 erano
atti a valutare la tossicità del farmaco in generale e non precisi
effetti teratogeni dello stesso, ma comunque sia in questo studio ed
alle dosi somministrate nei ratti, Somers riscontrò ''riassorbimento ma
non malformazioni''.
Medesimi risultati negativi ottenne, nei
suoi esperimenti su cavie gravide di topo e cavie (porcellini d'India),
il Dr. McBride, pochi mesi prima del ritiro del talidomide dal mercato,
questi condotti specificatamente per sortire e cercare riscontri
teratogeni del talidomide nelle cavie animali utilizzate. Solo nel 1962,
dopo che il talidomide venne ritirato dal mercato, il Dr. Somers riuscì
a produrre effetti teratogeni simili a quelli umani in cavie gravide di
coniglio bianco neozelandese ma somministrando alle stesse dosi
massicce del farmaco dalle 25 alle 300 volte quelle tollerate
dall'organismo umano. La legge del Dr. Karnofsky della teratologia
recita testualmente: ''qualunque farmaco può essere teratogeno se
somministrato alla specie giusta, al giusto dosaggio ed al momento
opportuno durante la gravidanza''.
Successivi esperimenti su cavie gravide
di altre specie, registrarono la teratogenicità del farmaco come
riscontrata negli esseri umani ma, come riportò il Dr. Shardein,
che studiò la vicenda in modo approfondito:''in circa 10 ceppi di ratti,
15 di topi, 11 razze di conigli, 2 di cani, 3 di criceti, 8 specie di
primati e in altre specie quali gatti, armadilli, cavie, maiali e
furetti sui quali il talidomide fu testato, gli effetti teratogeni si
verificarono, ed ancora lo stesso riferiva:''Due decenni fa, con la
catastrofe del talidomide, il coniglio emerse come la specie più
sensibile per questo agente teratogeno, evidenziato in parte dai
RISULTATI NEGATIVI E/O DUBBI prodotti su un gran numero di altre specie
all'epoca in altri laboratori.''. Il Dr. Ray Greek, autore di
varie pubblicazioni scientifiche ed abstract su numerose riviste di
settore, presidente e co-fondatore dell ''A.F.M.A.'' (Americans For
Medical Advancement), riferisce sulla vicenda menzionando fonti del
periodo dei ricercatori che eseguirono tests su cavie animali gravide
subito dopo il ritiro del talidomide dal mercato nel 1962 per riprodurre
gli effetti teratogeni registrati su esseri umani:''Nel 1962, Seller
studiò ratti, topi e conigli osservando nessuna anomalia nei ratti, topi
e conigli grigio-argento. Questo portò Seller a concludere:
... Risultati negativi in tal senso
potrebbero rivelare alcuna indicazione che i farmaci sono sicuri per uso
umano. . . Di conseguenza il metodo più soddisfacente al tempo
presente, e alla luce dell'esperienza talidomide, di trattare con
farmaci dagli esiti sconosciuti la donna incinta, sembra essere non
somministrarli alla stessa se non in caso di assoluta salva-vita.''.
Anche la Dr.ssa Taussig riportò nel '62 che la Chemie Grünenthal, dopo
il ritiro del talidomide, cercò di ricreare su cavie animali la
teratogenicità causata dal farmaco senza esiti positivi:''La Grunenthal
ha cercato di riprodurre focomelia nei ratti, topi e conigli, e non ci è
riuscita. A Keil il farmaco è stato somministrato a galline ed i
pulcini erano normali. La Grunenthal ha dimostrato che il farmaco passa
attraverso la placenta di conigli ma nella loro esperienza la prole era
normale.'' Ma la tragedia del talidomide poteva essere evitata
ricorrendo ad una ''maggiore e più accurata'' sperimentazione su cavie
animali gravide? Secondo il Catalogo degli Agenti Teratogeni
(Shepard,1976):
''...molti principi sono stati affermati
con vigore nei commenti fatti al momento dello scandalo. Il primo punto
fu l'esistenza di una estrema variabilità nella suscettibilità delle
specie al talidomide.'' Il catalogo riferisce che fino al 1966 erano
state date alle stampe 14 distinte pubblicazioni che descrivevano gli
effetti del talidomide su femmine di topo gravide, e che quasi tutte
riportavano risultati negativi o altrimenti solo pochi difetti, che non
assomigliavano in alcun modo agli effetti caratteristici del farmaco.
Solo in alcuni ceppi di conigli e primati si era riusciti a riprodurre
l'effetto del talidomide sul feto umano. Il Prof. George Teeling-Smith
concluse che:''Con il talidomide, per esempio, è solo possibile produrre
deformità specifiche in un numero molto limitato di specie animali. In
questo caso particolare, è improbabile che i test specifici condotti su
animali in gravidanza avrebbero dato l'avviso necessario: la specie
giusta probabilmente non sarebbe mai stata utilizzata.''
Dopo il suo ritiro dal mercato, si
contarono in tutto il mondo oltre 10 mila bambini nati focomelici
causati dagli effetti devastanti del farmaco. Paradossalmente, proprio
un episodio tanto drammatico che doveva provare definitivamente
l'infondatezza e la pericolosità della ''sperimentazione animale'' per
la salute della specie umana, segnò l'inizio dell'obbligo di
sperimentazione su almeno due specie differenti di animali di ogni nuovo
prodotto farmaceutico, onde studiarne l'efficacia o la pericolosità, ad
iniziare da probabili effetti teratogeni, nonostante in studi e
pubblicazioni scientifiche viene ribadito e comprovato che il modello
animale non può essere un riferimento attendibile, predittivo e sicuro
per l'uomo.
Eppure, i sostenitori di questa pratica
obsoleta, fallace, fuorviante e scientificamente inattendibile,
continuano ad asserire infondatamente che una maggiore sperimentazione
su cavie animali gravide avrebbe evitato la catastrofe del talidomide,
omettendo di dire però in quali circostanze sperimentali particolari i
ricercatori riuscirono a produrre nella prole degli animali utilizzati
gli effetti riscontrati nei bambini delle donne gravide, ovvero
somministrando dosi massicce del farmaco di gran lunga maggiori a quelle
tollerate dall'organismo umano. Se volessimo considerare predittivi e
di riferimento per l'essere umano gli effetti registrati su animali,
allora dovremmo ritirare dal mercato farmaci come l'aspirina, teratogena
per gli animali ma non per la specie umana, il cortisone, teratogeno
per tutte le cavie animali su cui viene testato ma non per l'essere
umano, perfino il sale, teratogeno per i topi ma non per gli uomini o
magari anche la caffeina teratogena per alcuni animali ma non per gli
esseri umani ed altri farmaci con medesimi contraddittori effetti su
animali ed umani.
Purtroppo, il talidomide non fu solo un
episodio isolato scaturito da questa ''scienza'' dannosa e assolutamente
insicura per la specie umana. Altri episodi tristemente balzati agli
onori delle cronache furono il vioxx, un farmaco ritirato dal mercato
mondiale nel 2004, testato con successo sulle cavie animali ma
rivelatosi altamente letale per gli esseri umani, ben 60 mila morti
circa accertati solo negli U.S.A. e 140 mila circa in tutto il mondo
all'atto del ritiro. Il TGN 1412, un farmaco che dopo aver
superato le prove sugli animali nelle fasi pre cliniche del trial
sperimentale fece ricoverare d'urgenza i 6 volontari umani delle fasi
cliniche della sperimentazione del farmaco, tutti e 6 entrati in coma
subirono danni multiorganici, o altri ed altri esempi di farmaci
considerati sicuri sugli animali da laboratorio e poi rivelatisi dannosi
o peggio ancora letali, una volta immessi sul mercato, per la salute
umana.....basta solo documentarsi, vedere per credere.
Infatti, ben il 92% dei farmaci che
superano i test sperimentali su animali non si traducono nei test sulle
cavie umane perchè dannosi,tossici o inefficaci...il 92%! E del restante
8% delle nuove molecole commercializzate ben il 51% si rivela tossico o
inefficace per gli esseri umani. Quindi, su 100 sostanze testate con
successo sugli animali, ben 96 si dimostrano pericolose o inutili per le
persone. Tocca anche ricordare che ogni anno negli U.S.A. muoiono 106
mila persone per gravi reazioni avverse ai farmaci commercializzati e
197 mila muoiono nell'U.E. per gli stessi motivi, senza dimenticare il
resto del mondo: Africa, Asia, Oceania, Canada, Sud America, cui si
aggiungono i milioni e milioni di ospedalizzati, sempre per ADRs, in
tutto il mondo, con effetti reversibili ed irreversibili. E quindi, come
titolato su un ottimo ed esplicativo studio pubblicato sul British
Medical Journal che fece non poco clamore nel mondo medico-scientifico
:''Where is the evidence that animal research benefits humans?'', ''Dove
sono le prove che la ricerca su animali è di beneficio all'umanità?''
Fonti:
1) [G.F. Somers, Pharmacological properties of thalidomide (alpha-phthalimido glutarimide), a new sedative hypnotic drug. British Journal of Pharmacology 15 (1): 111-6]
2) [G.F. Somers, Thalidomide and congenital abnormalities. The Lancet Vol. 279 No. 7235 pp 912-913, Apr 28, 1962]
3) [The History and Implications of Testing Thalidomide on Animals, Greek R., Shanks N., Rice M. J. , http://www6.miami.edu/ethics/jpsl/archives/all/TestingThalidomide.html]
4) [Calabrese, Edward J. 1991. Principles of Animal Extrapolation]
5) [Sharpe R., Fatal Mistake: the use of animals for research and testing, http://www.iaapea.com/pdf/fatalmistakes.pdf]
6) [New Scientist, may 28 1981]
7) [Schardein J.L.: Drugs as Teratogens, 1976.]
8 ) [Shardein J. L., Schwetz B. A., Kenel M. F., Species sensitivities and prediction of teratogenic potential, Environ Health Perspect. 1985 September; 61: 55–67, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3905381]
9) [Seller, MaryJ. 1962. Thalidomide And Congenital Abnormalities. The Lancet 280 (7249):249-249]
10) [Taussig, H. B. 1962. A study of the German outbreak of phocomelia. The thalidomide syndrome. JAMA 180:1106-1114]
11) [Catalog of teratogenic agents. 1976. Shepard, Thomas H]
12) [Teeling-Smith, G. A Question of Balance - the benefits and risks of pharmaceutical innovation. Office of Health Economics. UK. 1980]
13) [Bailey et al, 2005, The future of teratology research is in vitro, Biogenic Amines, Vol. 19, No. 2, pp. 97–145 (2005), http://www.animalexperiments.info/resources/Studies/Human-healthcare/Teratogenicity.-Bailey-et-al-2005./Tox-terat-Bailey-et-al-2005-Biog-Am.pdf]
14) [Hartung T., Per aspirin ad astra..., Altern Lab Anim. 2009 Dec;37 Suppl 2:45-7.
, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20105011, http://www.researchgate.net/publication/51441566_Per_aspirin_ad_astra...]
15) [A. Abbott, Nature 438, 144-146 (10 November 2005) | doi:10.1038/438144a, Animal testing: More than a cosmetic change]
16) [Nishimura, H. and Miyamoto, S. (1969). Teratogenic effects of sodium chloride in mice. Acta Anat. Nippon 74:121–124.]
17) [TGN1412: From Discovery to Disaster, Attarwala H, J Young Pharm. 2010 Jul-Sep; 2(3): 332–336, doi:10.4103/0975-1483.66810 - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2964774/]
18) [Lester Crawford, FDA Commissioner, Innovation or Stagnation, Challenge and Opportunity on the Critical Path to New Medical Products, 2004, http://www.who.int/intellectualproperty/documents/en/FDAproposals.pdf]
19) [Pound et al, 2004, Where is the evidence that animal research benefits humans?, BMJ. 2004 February 28; 328(7438): 514–517. doi: 10.1136/bmj.328.7438.514, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC351856/]
Fonti:
1) [G.F. Somers, Pharmacological properties of thalidomide (alpha-phthalimido glutarimide), a new sedative hypnotic drug. British Journal of Pharmacology 15 (1): 111-6]
2) [G.F. Somers, Thalidomide and congenital abnormalities. The Lancet Vol. 279 No. 7235 pp 912-913, Apr 28, 1962]
3) [The History and Implications of Testing Thalidomide on Animals, Greek R., Shanks N., Rice M. J. , http://www6.miami.edu/ethics/jpsl/archives/all/TestingThalidomide.html]
4) [Calabrese, Edward J. 1991. Principles of Animal Extrapolation]
5) [Sharpe R., Fatal Mistake: the use of animals for research and testing, http://www.iaapea.com/pdf/fatalmistakes.pdf]
6) [New Scientist, may 28 1981]
7) [Schardein J.L.: Drugs as Teratogens, 1976.]
8 ) [Shardein J. L., Schwetz B. A., Kenel M. F., Species sensitivities and prediction of teratogenic potential, Environ Health Perspect. 1985 September; 61: 55–67, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3905381]
9) [Seller, MaryJ. 1962. Thalidomide And Congenital Abnormalities. The Lancet 280 (7249):249-249]
10) [Taussig, H. B. 1962. A study of the German outbreak of phocomelia. The thalidomide syndrome. JAMA 180:1106-1114]
11) [Catalog of teratogenic agents. 1976. Shepard, Thomas H]
12) [Teeling-Smith, G. A Question of Balance - the benefits and risks of pharmaceutical innovation. Office of Health Economics. UK. 1980]
13) [Bailey et al, 2005, The future of teratology research is in vitro, Biogenic Amines, Vol. 19, No. 2, pp. 97–145 (2005), http://www.animalexperiments.info/resources/Studies/Human-healthcare/Teratogenicity.-Bailey-et-al-2005./Tox-terat-Bailey-et-al-2005-Biog-Am.pdf]
14) [Hartung T., Per aspirin ad astra..., Altern Lab Anim. 2009 Dec;37 Suppl 2:45-7.
, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20105011, http://www.researchgate.net/publication/51441566_Per_aspirin_ad_astra...]
15) [A. Abbott, Nature 438, 144-146 (10 November 2005) | doi:10.1038/438144a, Animal testing: More than a cosmetic change]
16) [Nishimura, H. and Miyamoto, S. (1969). Teratogenic effects of sodium chloride in mice. Acta Anat. Nippon 74:121–124.]
17) [TGN1412: From Discovery to Disaster, Attarwala H, J Young Pharm. 2010 Jul-Sep; 2(3): 332–336, doi:10.4103/0975-1483.66810 - http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2964774/]
18) [Lester Crawford, FDA Commissioner, Innovation or Stagnation, Challenge and Opportunity on the Critical Path to New Medical Products, 2004, http://www.who.int/intellectualproperty/documents/en/FDAproposals.pdf]
19) [Pound et al, 2004, Where is the evidence that animal research benefits humans?, BMJ. 2004 February 28; 328(7438): 514–517. doi: 10.1136/bmj.328.7438.514, http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC351856/]
http://doctorsane.blogspot.it/2013/07/talidomide-medicina-che-uccide.html
_oOo_
Talidomide, in Brasile torna l'incubo
In Brasile torna l'incubo talidomide. Il farmaco
sarebbe infatti all'origine di un centinaio di casi di bambini con
malformazioni agli arti molto simili a quelle causate negli Usa e in
Europa dal talidomide che negli anni 1950 e 1960 fu venduto come
sedativo, anti-nausea e ipnotico in modo particolare nelle donne in
gravidanza. È quanto emerge da un nuovo studio scientifico al quale ha
fatto riferimento la Bbc.
Il farmaco fu ritirato dal commercio nel 1961, dopo essere stato diffuso in 50 paesi sotto 40 nomi commerciali differenti. In Brasile, tuttavia, ha ottenuto una nuova licenza di vendita nel 1965 e sarebbe stato prescritto a persone con lesioni alla pelle, una delle complicazioni tipiche della lebbra, malattia ancora diffusa nel paese.
In Brasile ogni anno vengono diagnosticati oltre 30.000 nuovi casi di lebbra e distribuite milioni di pillole di Talidomide. Malgrado i rischi conosciuti, medici e pazienti sono convinti che il farmaco porti più benefici che svantaggi. "Abbiamo constatato circa 100 casi in sei anni simili alla sindrome da Talidomide. Ma non è possibile esaminare ogni caso singolarmente, non possiamo dire che si tratta sicuramente di casi di talidomide. Di certo, questo tipo di malformazione è molto rara", ha spiegato uno dei ricercatori, la dottoressa Fernanda Vianna.
Lo scorso anno, a distanza di 50 anni dal ritiro dal commercio del farmaco talidomide che ha provocato la nascita di migliaia di bambini con gravi malformazioni, l'azienda produttrice ha porto le sue scuse alle famiglie delle vittime. Le scuse ufficiali sono giunte in occasione dell'inaugurazione di un memoriale dedicato alle vittime a Stolberg, la città tedesca sede della compagnia.
Il farmaco fu ritirato dal commercio nel 1961, dopo essere stato diffuso in 50 paesi sotto 40 nomi commerciali differenti. In Brasile, tuttavia, ha ottenuto una nuova licenza di vendita nel 1965 e sarebbe stato prescritto a persone con lesioni alla pelle, una delle complicazioni tipiche della lebbra, malattia ancora diffusa nel paese.
In Brasile ogni anno vengono diagnosticati oltre 30.000 nuovi casi di lebbra e distribuite milioni di pillole di Talidomide. Malgrado i rischi conosciuti, medici e pazienti sono convinti che il farmaco porti più benefici che svantaggi. "Abbiamo constatato circa 100 casi in sei anni simili alla sindrome da Talidomide. Ma non è possibile esaminare ogni caso singolarmente, non possiamo dire che si tratta sicuramente di casi di talidomide. Di certo, questo tipo di malformazione è molto rara", ha spiegato uno dei ricercatori, la dottoressa Fernanda Vianna.
Lo scorso anno, a distanza di 50 anni dal ritiro dal commercio del farmaco talidomide che ha provocato la nascita di migliaia di bambini con gravi malformazioni, l'azienda produttrice ha porto le sue scuse alle famiglie delle vittime. Le scuse ufficiali sono giunte in occasione dell'inaugurazione di un memoriale dedicato alle vittime a Stolberg, la città tedesca sede della compagnia.
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