Miss Italia, Calderoli? insulti, boutade, interminabili botta e risposta e indignazioni on line? Temi importanti o abili strategie mediatiche e politiche per distrarre l’attenzione?
Le tecniche di manipolazione psicologica sociale hanno dei padri fondatori e lunga storia. Gustave Le Bon
etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della “Psicologia sociale”)
fu il primo a studiare scientificamente il comportamento delle folle,
cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche
adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere
vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del
novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di
controllare e manipolare le masse. Tema centrale di Le Bon è :
“Nell’anima collettiva, le attitudini intellettuali degli uomini, e di
conseguenza le loro individualità, si annullano. L’eterogeneo si
dissolve nell’omogeneo e i caratteri inconsci predominano”.
Dopo Le Bon un guru della propaganda fu Bernays,
nipote di Freud: inizialmente, Bernays studiò l’opera di Gustave Le
Bon, “Psicologia delle folle”, pubblicata nel 1895. Opera di riferimento
per molti uomini politici, fu meticolosamenete studiata anche da Lenin,
Stalin, Hitler, e Mussolini. La relazione con Freud era costantemente
al centro del suo pensiero e del suo lavoro di consulente. Nella
sostanza, la sua convinzione era che una manipolazione consapevole e
intelligente delle opinioni e delle abitudini delle
masse, svolge un ruolo importante in una società democratica.
Nasceva
così il concetto – caro appunto alla propaganda in chiave politica –
secondo cui chi è in grado di padroneggiare questo dispositivo sociale
può costituire un potere invisibile capace di dirigere una nazione:
«Coloro
che hanno in mano questo meccanismo [...] costituiscono [...] il vero
potere esecutivo del paese. Noi siamo dominati, la nostra mente
plasmata, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, da gente di
cui non abbiamo mai sentito parlare. [...] Sono loro che manovrano i
fili…».
Nel 1933 Joseph Goebbels rivelò a un
giornalista americano che lo stava intervistando, come il libro
Crystallizing Public Opinion che Bernays aveva pubblicato nel 1923 fosse
stato utilizzato per le campagne politiche dei nazional-socialisti.
Noam Chomsky ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media. Tra queste spicca la numero uno: La strategia della distrazione.
“L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della
distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai
problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed
economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue
distrazioni e di informazioni insignificanti.”
La strategia della
distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico
d’interessarsi alle conoscenze essenziali. Mantenere l’attenzione del
pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza
vera importanza.
di Barbara Collevecchio
fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/17/psicologia-politica-come-distrarre-la-massa-dai-veri-problemi/658378/
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