giovedì 17 ottobre 2013

Legge di stabilità: Trise non potrà superare Imu. Mini taglio al cuneo fiscale


Una manovra che divide i partiti ma evita il temuto taglio alla Sanità. Tuttavia, le misure per la crescita sono poche nella legge di Stabilità, che prevede oneri di 11,9 miliardi in tre anni a carico dello Stato (fino al 2016) e nel complesso smuove 27,3 miliardi. La Trise, la nuova imposta sugli immobili, avrà un tetto: il primo anno non potrà superare il gettito previsto con l’aliquota massima dell’Imu. E per la prima casa l’aliquota “service” sarà al massimo al 2,5%. Gli ecobonus e gli incentivi per le ristrutturazioni rimarranno poi invariati anche nel 2014 al 65 e 50%. Anche su mobili ed elettrodomestici. Poi la proroga della stangata del 3% sui Paperoni con oltre 300mila euro di reddito e un mini-sconto fiscale per i lavoratori dipendenti di 152 euro massimi, oltre alla tutela per seimila esodati. Ecco alcune delle norme principali e gli effetti che produrranno:

 
Mini taglio al cuneo, 2,5 miliardi nel 2014 –  La manovra prevede per il 2014 sgravi fiscali per 3,7 miliardi, di questi 2,5 miliardi sono per il cuneo fiscale. Sarà il Parlamento a decidere come ripartire il beneficio tra i lavoratori. Per esempio, i lavoratori che percepiscono un reddito lordo annuo tra 15.001 e 20mila euro registreranno un risparmio di 152 euro. Deduzione dall’Irap del costo del personale per i nuovi assunti a tempo indeterminato a partire dall’anno di imposta 2014 per un massimo di 15mila euro all’anno per ciascun nuovo assunto.

Trise – La nuova imposta Trise avrà un tetto: non potrà superare il valore stabilito con l’aliquota massima dell’Imu. Per la prima casa, invece, la parte sui “servizi indivisibili” non potrà essere sopra il 2,5 per mille. La tassa rifiuti (Tari) è calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e la versa chi occupa l’immobile. La tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni (Tasi) è calcolata sul valore catastale ed è pagata dai proprietari. Nel caso di immobili affittati il conduttore partecipa per una quota tra il 10 e il 30%.

Prorogato ecobonus e ristrutturazioni, anche mobili – Varranno anche per il 2014 gli sconti al 65 e 50% per ecobonus e ristrutturazioni. La proroga vale anche per mobili ed elettrodomestici. Poi lo sconto cala rispettivamente al 50 e 40% per il biennio 2015-16

Fondo Pmi - Rifinanziato il Fondo di Garanzia per le Pmi per 1,8 miliardi di euro.

Esodati - Saranno altri seimila i lavoratori ammessi al pensionamento con le vecchie regole.

No tagli sanità e tasse rendite – Saltano i paventati tagli alla sanità per 2,6 miliardi. Salta anche la tassa sulle rendite finanziarie prevista dalle bozze. Sarebbe passata dal 20% al 22%. Ma 3,8 miliardi arriveranno in tre anni dagli aumenti dell’imposta di bollo.

Missioni estero – 850 milioni per le missioni all’estero.

Comunicazioni web – Arriva un rincaro per le comunicazioni sui prodotti finanziari e per le comunicazioni web della Pubblica amministrazione (16 euro indipendentemente dalla grandezza).

Taglio 500 milioni a sconti fisco – Arriva una prima sforbiciata agli sconti fiscali. Vale 500 milioni entro gennaio prossimo.

Cig in deroga – Gli ammortizzatori in deroga saranno rifinanziati per un 600 milioni. Per il 2014 sono disponibili 2 miliardi. Per la social card +250 milioni.

Pensioni, stretta su quelle ricche – Le pensioni sopra i tremila euro non saranno adeguate al costo della vita nel 2014. Mazzata per quelle d’oro: sopra i 100mila euro. Sarebbe del 5% per la parte eccedente i 100 mila euro fino 150 mila, del 10% oltre i 150 mila; 15% oltre 200 mila.

Pubblica amministrazione, blocco contratti – Ancora bloccata la contrattazione per il pubblico impiego. Tagli agli straordinari, al turn over. E Tfr in due tranche se è oltre i 50.000 euro.

Dismissioni per 3,2 miliardi; da immobili 1,5 – Dalle dismissioni nel 2014 arriveranno 3,2 miliardi. 500 milioni dalla vendita di immobili (in tre anni 1,5 miliardi). Nello stesso capitolo 2,2 miliardi della revisione del trattamento di perdite di banche, assicurazioni e altri intermediari e 300 milioni da misure per la rivalutazione dei beni delle imprese.

Rientro capitali e Bankitalia – Nuova possibilità di regolarizzare i capitali illecitamente portati all’estero. Verrebbero rivalutate le quote di Bankitalia in mano ai principali istituti bancari.

Stop derivati per regioni – È fatto divieto a Regioni ed enti locali di stipulare contratti relativi a strumenti finanziari derivati.

Sale incentivo Ace – Si incentiva la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affidabili per le banche. Cioè sale l’incentivo Ace. Rivalutazione per i beni d’impresa.

Un miliardo ai Comuni – Si prevede per il 2014 il trasferimento di 1 miliardo ai comuni per ridurre il prelievo della nuova tassa sulla casa. E arriva contestualmente l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni, sempre per 1 miliardo.

Tutte le mini spese – 130 milioni per l’Iva sulle cooperative sociali; 7 milioni per contributi al trasferimento di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato; 300 milioni per la ricostruzione dell’Aquila; 7,5 milioni per il terremoto del Pollino; 300 milioni per la manutenzione straordinaria della rete autostradale; 6 milioni per il semestre di Presidenza Ue; 330 milioni per gli interventi per gli autotrasportatori; 230 per università e policlinici universitari; 100 per i lavoratori socialmente utili: 700 milioni a Rfi per il contratto di programma 2012-2016; 240 milioni ad Anas per la prosecuzione del programma messa in sicurezza di ponti e viadotti, per il completamento asse autostradale Salerno – Reggio Calabria e per il reintegro delle risorse di alcuni contratti; 200 milioni per il completamento dei lavori del Mose.


fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/16/legge-di-stabilita-trise-non-potra-superare-imu-mini-taglio-al-cuneo-fiscale/746531/

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Manovra basta tasse? Ma in quale film

Un'analisi del Fatto Quotidiano sulla legge di Stabilità ha messo in evidenza le bugie del Governo Letta. Ecco chi paga e perché.

Un'analisi del Fatto Quotidiano sulla legge di Stabilità ha messo in evidenza le bugie del Governo Letta. Ecco chi paga e perché.
Critiche dai partiti, dalle imprese e dai sindacati sulla manovra. Ma il premier è convinto che l'Italia «continuerà sulla strada della stabilità politica». Per la prima volta, ha aggiunto Letta in un'intervista all'emittente americana Pbs, «questo budget sarà il primo in cui il debito scenderà, così come scenderanno il deficit, la spesa pubblica, le tasse». Ma il suo ottimismo è stato subito frenato da un'analisi del Fatto Quotidiano, sulla legge di Stabilità (che per il 2014 vale 11,6 miliardi di euro) che ha messo in evidenza come questa manovra non è esattamente senza nuove tasse e senza tagli. Ecco chi paga.

1. Detrazioni non per tutti
Il «cuneetto» fiscale per i lavoratori ammonta per il prossimo anno a 1,5 miliardi. A essere esclusi dalla riduzione delle tasse in busta paga saranno i lavoratori che guadagnano più di 55 mila euro. Gli altri si dovranno accontentare di 100-180 euro all'anno (più o meno 14 euro al mese, spicciolo più spicciolo meno). Sono ridotte però le detrazioni: in tutto si parla di un taglio di 500 milioni. Stando alla cosiddetta clausola di salvaguardia, le detrazioni Irpef si abbasseranno già nella dichiarazione dei redditi del prossimo giugno. La detrazione del 19% sull'Irpef per le spese mediche si abbasserà al 18 e poi al 17%. Potrebbero essere sforbiciati ulteriormente i bonus fiscali: 3 miliardi nel 2015, 7 nel 2016 e 10 dal 2017.

2. Patrimoniale sui risparmi
Tra i mini-aggiustamenti che colpiscono indistintamente redditi alti e bassi - e quindi sfuggono al criterio della progressività - anche l'aumento della patrimoniale sul conto titoli che passa dallo 0,15% allo 0,2%. Sarà poi applicata un'imposta di bollo da 16 euro per le comunicazioni online della Pubblica amministrazione.

3. Casa, fuori l'Imu e dentro la Trise
L'Imu sulla prima casa non si pagherà (anche se le coperture devono essere ancora trovate). Ma dal 2014 arriva la Trise composta dalla Tari sui rifiuti e la Tasi ai servizi come illuminazione strade. Per una famiglia di tre persone in una casa in zona residenziale di 100 mq la somma è di 345 euro circa (Federconsumatori). I Comuni poi potrebbero decidere di aumentare le tasse sulle seconde case. E sulle case affittate.

4. Pensioni, gli assegni tassati e i tagli sull'accompagnamento
Saranno tassate le pensioni alte: del 5% quelle tra i 100 e i 150 mila euro, del 10% quelle fino a 200 mila e del 15% quelle superiori. Fino al 2015 è stato bloccato l'adeguamento all'inflazione per gli assegni oltre ai 3 mila euro. I disabili over 65 con un reddito lordo di 40 mila euro non avranno più l'accompagnamento.

5. Niente rinnovo per i contratti pubblici
Contratti pubblici sono congelati anche nel 2014. Si tratta del quinto anno consecutivo. Non si tratta di un dettaglio. Secondo il sindacato Usb, infatti, se nel 2009 un impiegato percepiva uno stipendio di 23.907 in un quinquennio con un'inflazione al 2,5% ha perso 9.259 euro. A questo va aggiunto il taglio del 10% sugli straordinari e la rateizzazione del Trattamento di fine rapporto.

6. Iva: aumenti su pompe funebri, quotidiani e materiali edilizi
Il riordino delle aliquote Iva - la tassa sui consumi dal primo ottobre è passata dal 21 al 22% e provocherà secondo Bankitalia un aumento dei prezzi dello 0,5% - potrebbe poi comportare alcuni nuovi rincari. Per ora Letta si è limitato a delegare ogni decisione al parlamento. Ma alcuni piani sono già sul tavolo del governo. Secondo La Repubblica, potrebbero subire rincari i servizi di pompe funebri e cremazioni. Al momento sono esenti da Iva, ma la bozza prevede l'applicazione di una aliquota del 10%. In aumento dal 4 al 22% quella su quotidiani, agenzie e materiale tipografico compresi i manifesti elettorali. Stesso discorso vale per i materiali per l'edilizia - esclusi semilavorati e materie prime - e i fertilizzanti biologici. Aumenti anche per francobolli da ccollezione, allacciamento alle reti di teleriscaldamento e opere di urbanizzazione dei Comuni. Infine sul tavolo c'è pure l'aumento dell'Iva su case in cooperativa e servizi di assistenza a bambini, malati e anziani disabili gestiti da privati. 
 
 

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