Combattere l’obsolescenza programmata
dei beni di consumo per tutelare il consumatore, permettere una reale e
leale concorrenza di mercato e attivare conseguentemente la creazione di
posti di lavoro legati alle pratiche di manutenzione e riparazione dei
beni di consumo. Sono questi gli obiettivi della proposta di legge
contro l’obsolescenza programmata, della quale verrà calendarizzata la
discussione in Aula a breve.
“Ritengo la proposta di legge una rivoluzione nell’ambito del rapporto
tra consumatori e aziende produttrici o importatrici ed anche nel modo
di affrontare la problematica questione dello smaltimento dei rifiuti,
agendo affinché ne vengano prodotti meno”, ci spiega l’Onorevole Luigi
Lacquaniti, Capogruppo di SEL in Commissione attività produttive,
commercio e turismo, che presenterà la proposta di legge in conferenza
stampa nei prossimi giorni presso la sala stampa della Camera dei
Deputati.
DEFINIZIONE
– Per obsolescenza programmata s’intende: “l’insieme delle tecniche con
cui un produttore, come definito dall’articolo 103, comma 1, lettera d)
del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005,
n. 206, si avvale per ridurre la durata o l’uso potenziale di un
prodotto immesso sul mercato, così da sostituirlo nell’arco di un breve
periodo; la strategia di pianificazione industriale adottata dal
produttore per indurre la sostituzione di un prodotto con un nuovo
modello, dotato di migliorie di apparati o funizioni complementari
ulteriori, immesso sul mercato in un momento successivo; l’insieme delle
tecniche di cui il produttore si avvale, nella fasi di progettazione e
di realizzazione di prodotto, per rendere di fatto impossibile la
riparazione, la sostituzione o la ricarica delle sue parti componenti”,
si legge nella proprosta, che intende mettere in campo una serie di
azioni di contrasto.
1) PROROGA DELLA GARANZIA
In linea con quanto fatto in altri
paesi, nella PdL, viene previsto l’aumento del periodo di garanzia da 2
anni ad almeno 5 anni per i beni di consumo, con esclusione dei beni per
i quali è ragionevole una lunga aspettativa di vita (ad esempio:
frigoriferi, lavatrici, forni, automobili ecc.), ai quali va applicata
una garanzia fino a 10 anni.
2) OBBLIGO FORNITURA PARTI CAMBIABILI
L’estensione del periodo di garanzia è
uno strumento efficace, ma non sufficiente, per combattere
l’obsolescenza. Ecco, allora, entrare in scena la possibilità di
riparare i beni acquistati. Il “ricambio”, che può essere considerato
come qualsiasi parte staccabile del bene, dovrà essere disponibile per
un tempo che sarà pari al tempo in cui il bene è in commercio, più 5
anni dall’uscita di produzione o dal cambio di modello. Il costo della
parte di ricambio dovrà essere proporzionale al prezzo di vendita del
bene.
3) ISTRUZIONI PER LA RIPARAZIONE
Il consumatore dovrà essere informato in
fase di acquisto sulla possibilità di riparazione (ad esempio indicando
le parti disponibili, preventivi, indirizzi dei centri assistenza). Al
fine di incentivare la formazione di attività dedicate alla manutenzione
e riparazione, il produttore dovrà rendere disponibili e fruibili le
informazioni per la riparazione anche utilizzando i moderni sistemi di
informazione.
4) INFORMAZIONE
L’approvazione della legge sarà
accompagnata da una campagna nazionale d’informazione che illustri ai
cittadini cosa sia l’obsolescenza programmata e quali sono le misure
messe in atto per contrastarla, e dei nuovi diritti di cui il
consumatore può godere.
5) ONERE DELLA PROVA
Nel “Codice di Consumo” è previsto, in
caso di vizio del bene, l’onere della prova. “La garanzia legale in
Italia ed in altri Paesi dell’UE”, redatto dal Centro Europeo
Consumatori Italia,Ufficio di Bolzano, spiega: “Fino a prova contraria
si presume che un vizio manifestatosi entro i primi 6 mesi dalla
consegna esistesse già al momento della consegna stessa. Il legislatore
ha dunque previsto che l’onere della prova rimanga nei primi 6 mesi a
carico del venditore. Sarà questi eventualmente a dover provare che il
vizio nel prodotto è stato causato dal consumatore. Tale regola
sull’imputazione della prova non trova applicazione quando sarebbe
inconciliabile con la natura del bene (ad es. merce deperibile) o con la
tipologia del vizio (normale usura). Dopo il decorrere di tale periodo
iniziale, la necessità di fornire la prova per l’insorgere del vizio si
sposta in capo al consumatore. Sarà lui a dover fornire gli elementi a
riprova che il danno non è stato originato da un utilizzo erroneo o
improprio del prodotto. Si tratta di prove che purtroppo non è semplice
fornire, ma che anzi spesso richiedono costosi accertamenti tecnici e
perizie di esperti. Va valutato molto bene se ne valga la pena”.
E’ chiaro, dice la PdL, che un periodo
così breve e la difficoltà di dimostrare che il danno è riconducibile ad
una errata progettazione e costruzione (o all’obsolescenza programmata)
di fatto spinge il consumatore a non procedere. Nella PdL viene è
prevista l’eliminazione dell’onere della prova a carico del consumatore.
6) VERIFICA
Partendo dal presupposto che i beni di
consumo devono essere progettati e costruiti per durare, il legislatore
deve ipotizzare tutti gli strumenti per debellare l’obsolescenza
programmata. Nella PdL è previsto che il Ministero dello Sviluppo
Economico, attraverso i suoi organi ispettivi nonché attraverso enti od
organi di certificazione e controllo specificamente autorizzati,
effettui sui beni di consumo delle verifiche di funzionamento e di
durata. Nella PdL è previsto che il Ministero dello Sviluppo Economico
rediga un elenco delle imprese produttrici che utilizzano tecniche o
strategie industriali di obsolescenza programmata.
7) FORMAZIONE
La PdL prevede, che le regioni
favoriscano e incentivino corsi per la formazione di giovani che
intendano specializzarsi nella riparazione dei beni di consumo.
8) SANZIONI
Sono previste una serie di sanzioni, da
1.000 a 500.000 euro a seconda delle inosservanze alla legge
riscontrate. Le sanzioni dovranno essere determinate tenendo in
considerazione il prezzo di listino del bene, il numero di unità poste
in ventita nonché il complessivo volume d’affari del produttore.
di Roberto Ragni
Fonte: ☛ oltrelacoltre.com
Tratto da: ☛ greenme.it
http://guardforangels.altervista.org/blog/obsolescenza-programmata-8-azioni-contrastarla/
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