Roberto Di Maio è un brillante ricercatore italiano, selezionato per il programma Fellowship Ri.MED attivo presso l’University of Pittsburgh: la Fondazione sta infatti formando capitale umano d’eccellenza per il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica di prossima realizzazione in provincia di Palermo. Grazie alla borsa di studio Ri.MED, dal 2008 il dr. Di Maio sta conducendo a Pittsburgh innovative ricerche nel settore delle neuroscienze. L’ultimo lavoro, pubblicato su “Neurobiology of Disease”, definisce il potenziale terapeutico dei cannabinoidi nella prevenzione dell’epilessia del lobo temporale.
L’epilessia del lobo temporale è la
forma di disturbo epilettico più frequente, i cui sintomi si manifestano
svariati anni dopo un episodio epilettico acuto, quale ad esempio
convulsioni febbrili nell’infanzia. A questo stadio della malattia
compaiono danni cerebrali irreversibili, spesso refrattari ai
trattamenti antiepilettici convenzionali. Sono quindi di fondamentale
importanza gli sforzi di medici e ricercatori rivolti a prevenire
l’evento epilettico cronico.
L’idea – spiega il dr. Di Maio – nasce dal fatto che i cannabinoidi possono modulare e bilanciare i meccanismi di eccitabilità neuronale ed agire specificamente sulla funzione dei mitocondri (entrambi fenomeni biologici strettamente correlati al danno neuronale da stress ossidativo ed alla malattia epilettica).
Questo studio ipotizza che il potenziale
anti epilettogenico dei cannabinoidi si espleti attraverso il recupero
delle disfunzioni neuronali che portano verso il danno
ossidativo. Alcuni esperimenti preliminari condotti dal dr. Di Maio
hanno messo in luce che l’effetto anticonvulsivante delle molecole
cannabinoidi è strettamente dipendente dal suo effetto a “campana”,
ovvero che esiste uno stretto range di dosaggio efficace, al di sotto o
al di sopra del quale questi agonisti del sistema cerebrale sono
inefficaci o, peggio, pro-convulsivanti.
Ecco come è stata condotta la
sperimentazione: dopo aver indotto un evento epilettico acuto nei ratti
con un’iniezione di pilocarpina, gli animali sono stati divisi in due
gruppi, uno dei quali ha ricevuto una basso dosaggio quotidiano del
cannabinoide sintetico. Dopo 15 giorni è stata sospesa la
somministrazione e, dopo 6 mesi di osservazioni, è stato analizzato il
cervello degli animali: il gruppo trattato con la molecola cannabinoide
mostrava comportamento epilettico quasi assente, laddove gli animali non
trattati avevano invece sviluppato una forte sindrome epilettica.
Questo studio, oltre a costituire un
importante contributo per fare chiarezza sulle potenzialità terapeutiche
dei cannabinoidi nella prevenzione dell’epilessia e di altre patologie
neurologiche, potrebbe fornire le basi necessarie allo sviluppo d nuove
molecole con target altamente specifici, e pertanto con minori effetti
collaterali, nella prevenzione di diversi tipi di disturbo neurologico e
neurodegenerativo.
Donata Sandri
Fondazione Ri.MED Via Bandiera, 11 90133, Palermo, Italia
Office +39 091 6041112 Fax +39 091 6041122
dsandri@fondazionerimed.com
neuroscienze.net
http://www.altrogiornale.org/cannabis-terapeutica-per-la-prevenzione-dellepilessia/
Nessun commento:
Posta un commento