Perché invece di porre l’accento sulla “grazia della povertà” il papa non chiede al suo Dio la “grazia della ricchezza equamente distribuita”?Si tratta di una distinzione non da poco: di ricchezza sul pianeta ce ne sarebbe in abbondanza per tutti (cibo compreso) ma la chiesa preferisce continuare a diffondere direttamente e indirettamente l’idea che la povertà sia comunque “fondamentalmente buona”.
Il “Dio padre” cui la chiesa fa riferimento diceva:
Deuteronomio 15, 3 (parlando del condono dei pegni): “non avrai pretese su tuo fratello… avanzerai pretese sullo straniero…”
Deuteronomio 23, 20-21 “Non esigerai interesse da tuo fratello… dallo straniero esigerai interesse…”
Deuteronomio 15, 6 “farai prestito a molte nazioni, ma tu non chiederai prestiti, dominerai su molte nazioni ma su di te esse non domineranno”
Proverbi 22,7 “Il ricco domina sui poveri e il debitore è schiavo del creditore”
Insomma, la concezione del ricco che concede prestiti e rende gli altri schiavi valeva già allora: non a caso il “Dio padre” dava precise indicazioni ai suoi su come gestire la ricchezza a proprio vantaggio e a scapito degli altri (la ricchezza connessa al dominio era la grazia promessa da Yahweh ai suoi).
Sarà per questo che il papa sa che a "Dio padre" non si deve chiedere la grazia della "ricchezza equamente distribuita " ma si può solo chiedere la "grazia della povertà" sperando che il ricco si metta una mano sulla coscienza e gestisca bene i suoi averi in favore di tutti?
Chissà...
La radice verbale NASHACH che viene tradotta con “prestare ad interesse” ha come significati primi: “bite, cause loss\" cioè "mordere, colpire, causare perdita” (Ethymological Doctionary of biblical hebrew, Based on the commentaries of Rabbi Samson Raphael Hirsch, Rabbi Matityahu Clark): quindi gli stranieri potevano essere colpiti e su di essi si potevano realizzare profitti causando loro perdite.
Così dice sostanzialmente "Dio padre" nella Bibbia.
E se si vuole sostenere che, nella sua infinita saggezza, "Dio padre" aveva scelto di adeguarsi agli usi del tempo, dico che un Dio così, nella migliore delle ipotesi, è un Dio inutile: ad essere criminali siamo capaci da soli, non abbiamo necessità che ci si metta pure lui a imitarci (anche perché gli usi non sono cambiati e quindi dovrebbe adeguarsi anche ora )
By Mauro Biglino
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fonte: http://thelivingspirits.net/mauro-biglino/il-papa-e-la-grazia-della-poverta-perche-non-quella-della-ricchezza-equamente-distribuita.html
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