martedì 14 aprile 2015

Parlare del "tutto" è "non dire niente"?


In ambito di "Seo" (ottimizzazione dei siti web, nell'ottica di un migliore riconoscimento da parte dei "motori di ricerca")... "se tu parli di tutto è ovvio che non sei specializzato su nulla" (affermazione ritrovata in Rete)…

Davvero? Se è così, nella prospettiva del "farsi riconoscere/ritrovare dagli spider, mentre affondi sempre di più nella ragnatela"... non è affatto così, in ambito della propria "sovranità" che, da "Libro Cuore" va proprio ad abbracciare il "tutto, per poterlo meglio... descrivere".

La "professionalità/specifica (ri)chiesta qua, così"... è una paratia stagna gettata tra te e te, un ponte levatoio issato tra castello ed acqua, etc.

Di fatti...
la situazione economica migliora, se ne hai la sensazione. Ma ciò è dovuto alle notizie che i Media diffondono. È una “pubblicità progresso”… ossia, delle (pre)visioni che migliorano la sensazione di percezione del reale.
Il "tesoretto" ad alta visibilità mediatica
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Se continuano a dirti che... “va meglio”, tu hai sempre più l’impressione che accada davvero… ed il tuo comportamento si adeguerà alla (pre)vista (ri)presa.
Il 19 giugno 2013, SPS (ri)portava questa considerazione:
in un Mondo 3d, in grado di emettere fluido incantesimale attraverso le “abitudini”, che cosa ci si può aspettare che accada – a livello di Analogia Frattale?
Che, presto, sia possibile sostituire la testa di un corpo umano con quella di un altro. No?
Sarebbe l’esatto contraltare “fisico” di ciò che – già – accade a livello sottile, dove per certi versi ed in un certo senso, la “testa” (mente) di un umano, viene “(s)cambiata, sostituita, riempita d’altro”; da una rigorosachirurgia cerebrale indirettache non lascia mai nulla al caso...
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Il  12 aprile 2015 compare in Rete questa notizia ("che non lascia nulla al caso" ma, semmai, muove proprio da una "mancanza di scelta"):
Trapianto di testa, Canavero vola in Usa. Il volontario:
“Non ho scelta"...
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Il Qe della Fed ed, ora, della Bce, ad esempio, è qualcosa di virtuale... che va ad agganciare (sostituendo nella mente, ciò che esisteva prima) l’economia reale, attraverso degli artifizi contabili del tutto campati per aria (che il pretesto della "crisi" prepara la Massa ad hoc, per acconsentire che...), anche se - ormai - divenuti "materia di studio" (viralità).
Un garbuglio di interessi che esiste su un piano “orbitale” distaccato dalla fisica nella quale ti muovi. Un insieme che esiste perché concepito da qualcuno (che le università provvedono a clonare e riprodurre in alcune migliaia di studenti ogni anno, i quali diventeranno gli “esperti” di domani, sulla base di un passato mantenuto “qua, così”).
Per con(vincerti) ad accettare tali regole, esiste l’ordinamento sociale; la “forma sociale” amministrata. Esistono i gradini sociali e le istituzioni sociali. Poco im(porta) se… la sfera privata invade quella pubblica, camuffandosi secondo ciò che permette la legge.
Legge che è scritta apposita(mente) per (ac)con(sentire) ciò, in primis, visto che secondaria(mente) la legge serve per la tutela del “diritto”, cardine centrale della società avanzata culturalmente e civilmente (progresso).

Se le grandi istituzioni a capo della società sono, in realtà, dei contenitori di un interesse privato… chi se ne accorge, allorquando la legge li permette “qua, così”? E, anche se te ne accorgi, come puoi provare a tutti gli altri, che è così? Che cosa puoi fare? A chi/cosa ti puoi (ri)volgere? Come e quando? Secondo quali termini?

E… perché, poi, lo dovresti fare? Per chi/cosa?

Eccetera, eccetera, eccetera
Sei nel loop e, nel loop, il loop è… tutto ciò che è (pre)visto dal/nel loop.
Renditene conto una buona volta per tutte.
Non esiste nulla di “quello che sai, perché ti hanno detto che”…
È una finzione. Una sceneggiatura. Una recitazione su un terreno unico (scenario di riferimento del reale riemerso) s(cambiato/a) sempre per… la “realtà”.


La realtà, per la mente (agli “occhi della mente”)… è dimostrata essere qualsiasi “emozione/(non)avvenimento” in grado di sollecitarla in maniera sufficiente(mente) evocativa.
Solleticata e con(vinta) che qualcosa sia accaduto o che stia per accadere, per la mente non fa più differenza rispetto a ciò che “è” (realtà fisica).
Quindi, il modello di amministrazione mediatico (legge, abitudine, educazione), ti man(tiene) nella sempre attuale (ri)forma di reale con(seguente) e (pre)visto – ovvio – non da te.


Le “invenzioni”, in tal senso, sono molteplici. L’intera economia, ad esempio; fondata su una risorsa fonda(mentale) - il denaro - del tutto inventata e dunque, potenzial(mente) infinita, che nella realtà (pre)ferita/scelta, in vece… risulta sempre manchevole, scarsa, limitata al ribasso, ciclica(mente) in crisi, monca, etc.
Questo aspetto della sovraesposizione del reale fisico al reale virtuale (specchio dei tipi di reale, che per la mente non si distinguono gli uni dagli altri) è tipico, ormai, di un velo che avvolge tutto come una nebbia sempre più fosca, seppure il cielo è registrato come sereno.
I Media con(vincono) prima la mente, per abitudine/auto suggestione (i “20 giorni della Pnl” con tendenza sempre più “breve”) e poi… “te”.

Tu che arrivi sempre "dopo". Tu che sei sempre impegnato/a. Tu che non ti accorgi e che anche se lo sei, incarni un simile stato per poco più di qualche secondo, prima che qualcosa (il "tutto reset") ti rinchiuda nell’esatto contenitore previsto in sede mentale, al fine di mantenere “l’ordine pubblico”…
Perché l’economia va “tanto stretta” alla Massa?
Perché? Visto che il denaro, quando serve, basta solo stamparlo o, da qualche anno, basta solo “pigiare su un tasto di un computer”…
Perché? Beh, perché il controllo è nelle mani di chi si è fatto prendere dal gio(g)o del profitto?


Non solo. Perché… il controllo è gerarchico e non sai mai di quanti “piani” disponga l’edificio della (ri)forma del potere. Non sai mai quanto sia “alto”. Non sai mai quanto alzare lo sguardo. Non sai mai sino a quale punto giunge una simile “costruzione”…

In generale:
  • il controllo non cade vittima di se stesso e dell’abbaglio del denaro (fonte di potere sul resto della platea). Ciò non accade per caso
  • il controllo, nella sua forma più evoluta (originale), ha (pre)visto tutto e ciò che accade è solo la solidificazione di quell’intento iniziale, man(tenuto) in proiezione attorno al/sul  Globo intero.
Ciò che accade “qua, così”… (ri)accade nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco spiegata la ciclicità. Una pesante coltre di dimenticanza, che ad un certo punto (se applichi persino la logica Anti Sistemica, quella che riconosci come saggezza e tradizione) puoi tranquilla(mente) definire “diabolica”:
sbagliare è umano. Perseverare è diabolico…
Che cosa è la "sensazione"? Quell'informazione sottile e solleticante, in grado di "affascinare" la mente...
Mano bionica mossa col pensiero diventa "light" e ridona tatto
Link
Ci sei? Che cosa sta (ri)per(correndo), "ancora una volta" (frattale), la “tecnologia”?
Ancora una volta… “la tua storia”. La tua (ri)creazione.
Sì. “la storia si ripete” (anche se, sempre diversamente. He. He).
Non prendi mai in consider(azione) questa prospettiva?
La frattalità ti parla sempre, solo che… non ascolti mai.
Respiri un generale e generico “senso di impotenza”, estraendolo (in)diretta(mente) dall’ambiente che ti circonda. Ti “muovi” sempre più ordinato/a secondo le leggi della fisica. Non credi che puoi trascenderle.
Non ti senti più la "forza", perché non hai più l’accesso alla tua memoria.

Risparmio degli italiani, meno del 10% finisce all'economia reale nazionale.
Narra il luogo comune che in Italia gli investimenti per la crescita e lo sviluppo soffrano perché non ci sono i soldi.
Perché le banche hanno ridotto i finanziamenti all'economia reale. Perché non ci sono capitali alternativi. Non è del tutto vero. In Italia le famiglie hanno 3.848 miliardi di euro di ricchezza finanziaria (che diventano 9.614 includendo gli immobili), l'industria del risparmio gestito ha 1.675 miliardi di euro da impiegare sui mercati, le assicurazioni 541 miliardi e i fondi pensione 126.
In un Paese che vanta questi numeri, nonostante la lunga recessione, non si può dire che la ricchezza non ci sia.
Se anche le banche non sostengono più le imprese come una volta, i capitali “alternativi” da fare arrivare al sistema produttivo made in Italy dunque ci sarebbero.
Il problema è che questi soldi sono mal distribuiti e, soprattutto, male investiti:
di questa montagna di capitali, secondo un calcolo approssimativo elaborato dal Sole 24 Ore, molto meno del 10% va infatti a finanziare le imprese italiane e lo sviluppo economico.
Tutto il resto finisce in titoli di Stato o all'estero:
la ricchezza degli italiani, insomma, serve in minima parte a sostenere lo sviluppo dell'Italia
Capitali senza sviluppo
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L’economia reale. He He… Quanta fantasia è all’opera. Un ingegno notevole. Una “parata di stelle” lontane ed intoccabili, che per il solo e semplice fatto di vederle, occorre una grande lungimiranza.
Un atteggiamento che porta a conformarsi, nel tempo.
A (con)seguire (inerzia)…
Nell’economia reale ci sei tu. In un simile “luogo comune”, che viene reso asfittico dall’ingegneria del controllo delle risorse, a partire dalla risorsa più eterea che esista, ossia, quella della “convenzione denaro”.
Dopo essersi sganciato dal capro espiatorio “dell'oro”, il denaro si è svincolato ed è, dunque, libero di muoversi e moltiplicarsi in leva e, dunque, riappropriandosi della luce del Sole ha (ri)agganciato la propria autentica identità (virtuale o reale, ma slittata sul piano prospettico).

Sfumature nella polarità.

Il denaro in quanto “idea” (potenziale) ed il denaro in quanto “fisica” (realtà riemersa), distingue lo stesso “animo”, (ri)vestito dai classici panni dell’eroe e dell’antieroe, oppure di:
Paperino e Paperinik.
È la dualità che ti con(fonde). L’immersione nella possibilità di ciclare tra due estremi. Una controreazione rispetto al piano del potenziale (terzo stato), che non viene più nemmeno sfiorato dalla Massa.  
Che svanisce per mancanza di memoria, che altro non è che… mancanza di esercizio.
Se ti bombardano di una versione della “storia”… alla fine che cosa saprai relativa(mente) alla “storia”?
"Saprai quello che devi sapere", ma dal punto prospettico di chi “ti amministra”.
E se l’amministrazione non è evidente? Se non "esiste" neanch’essa, al pari della tua “amnesia” (reset)? Se non esiste solo perché non la prendi più in considerazione?
I “palazzi del potere” sono solo delle apparenze del potere, che non viene mai deciso “lì”, perlomeno per quanto (ri)guarda il piano originale dell’intenzione.

Polarità duale.
Il Nucleo Primo impera da “sempre”, proprio perché “non visto”.
"Il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi". Ergo... quello che non fa cor(risponde) a quello che... "non deve fare, per continuare a rimanere non visto e così imperare". Nucleo Primo Docet...

Il tuo dubbio è la sua magnificenza in eterno. La "fede" in qualcosa di e(s)terno, rispetto al tuo "terzo stato" (te), "serve" sempre (al)lo stesso principio che si nutre della "tua" guerra fra poveri...

 
Il Globo intero è “fatto a fette” e sud(diviso) tra “essi” (che godono di una proprietà tanto vasta, da mantenere tutto “così com’è”).
Il Globo intero è, inoltre, suddivisibile più e più volte, anche indefinitamente.
Per cui, ogni membro del Nucleo Primo, in realtà, governa l’intero.
Perché? Prova a pensare in questa maniera:
fatto 100 il totale, ogni partecipante può amministrare il 100, se si preoccupa di un aspetto dell’intero, diverso da qualsiasi altro ambito della giurisdizione altrui, ma sempre interna al Nucleo Primo.
L’esempio frattale è il Governo di un Paese, per opera dei Ministri, per i quali – per ognuno di essi – il Paese intero corrisponde alla propria amministrazione, per quanto riguarda il proprio specifico ambito di responsabilità.
Ok?
Nella realtà fisica, allo stesso modo, ad esempio… le grandi multinazionali non si spartiscono il Pianeta, ma ognuna di loro - nel relativo campo di azione (core business) – domina l’intero Pianeta.
Il quale diventa una torta infinita, perché disponibile su più livelli del possesso.
Tu… una “cosa/situazione” la puoi governare anche su più piani.
Mentre ti sei abituato a vedere il contesto in maniera solo lineare, sequenziale, unicamente (ri)emersa.
Usa, Rubio: "Sarà il secolo americano" e attacca Hillary.
"Penso che il XXI secolo può essere il secolo americano, e credo che posso condurre questo paese in quella direzione. Se il sogno americano diventa impossibile, saremo diventati semplicemente un altro paese. Per tutto ciò ho scelto di candidarmi":
è quanto ha detto Marco Rubio, parlando dalla Freedom Tower di Miami, dove ha ufficialmente annunciato la sua candidatura alle presidenziali del 2016…
Ho un debito con l'America, devo provare a ripagarlo", ha detto il politico repubblicano nato a Miami nel 1971. figlio di una coppia cubana arrivata negli Stati Uniti nel 1956, durante la dittatura di Fulgencio Batista.
Rubio ha concluso raccontando gli Stati Uniti come il paese delle opportunità "in cui anche il figlio di un barista e di una cameriera può avere gli stessi sogni e lo stesso futuro del figlio di un miliardario".
Per quanto riguarda l'unica candidata che per ora si è fatta avanti tra le fila dei democratici l'ex delfino di Jeb Bush non ha dubbi:
"Hillary Clinton è un candidato del passato".
Link
Ho un debito con l'America, devo provare a ripagarlo (Rubio è in "debito", per cui dipende, non è libero).
"Il paese delle opportunità" è una tagliola, che ti prende alla gola del debito...
Penso che il XXI secolo può essere il secolo americano, e credo che posso condurre questo paese in quella direzione
Il "sogno americano" e la... "direzione".


Gli Usa si sono già “sognati abbastanza”. La Terra è ormai un loro possedimento. Ma essi non sono soli nella strategia del possesso. Essi amministrano il Pianeta ad un livello, ma non occupano tutti gli spazi, “in verticale”, possibili.
Il Nucleo Primo occupa il livello più alto, perché… distaccato dal resto dell’evidenza.
Gli Usa possono essere coscienti che esistono altri “inquilini al pari loro”, ma ignorano che esiste un “padrone dell’edificio intero”.
SPS è “avanti” rispetto a tutto ciò che “puoi leggere in giro” (sapere). SPS è “oltre” tutto ciò che le amministrazioni Planetarie, a qualsiasi livello, possono (ri)uscire a decodificare relativa(mente) alla struttura del “reale (ri)emerso”.
SPS è cosciente del livello di segretezza che avvolge il tutto. Le amministrazioni pubbliche/private non ti dicono tutto, ma… SPS è conscio che questo “segreto” si è tal(mente) atrofizzato, a furia di lasciarlo “lì, così” (non condiviso), che… esse stesse ne hanno dimenticato la portata del potenziale/significato.
Ciò che avevano scoperto, (cor)risponde a ciò che sapevano.
Anch’esse (ri)cadute nel baratro e (ri)disposte secondo un asse del potere secondario, che “serve”.
Non c’è più “coscienza” di ciò che “è”. Pensi e pensano di “sapere”, ma… se approfondisci l’argomento, ti/si accorg(i/ono) solo che… “c’è un vuoto al posto della risposta”. Un vuoto che ha preso il posto di…
È solo facendo una domanda, che per(metti) al conscio di accorgersi della mancanza.
Perché, altrimenti, esiste solo la sensazione di sapere, però, riempita sempre di “paccottiglia”.
Dov’è Shell Beach”?
Ah. Sì. Lo so. Dunque, fai così. Prendi la via e… Un momento. Mi sembra che. No. Non ricordo. Mi sembrava che. Eppure ero certo di… Bah. Sai che non lo so più, amico? Non lo so più
Tu non sai, non perché non sai, ma perché non (ri)cordi.
Ciò che sai è solo un “palliativo”.
Ecco i sinonimi che suggerisce l’elaboratore elettronico:
  • sedativo
  • calmante
  • lenitivo
  • farmaco
  • rimedio attenuante
  • rimedio momentaneo
  • rimedio apparente.
Ti basta?
Termini che (ri)entrano alla perfezione nell’ambito prospettico, che SPS mette in evidenza. Ossia, di quell’ambito non certo secondario, relativo al controllo del tuo “complesso individuale”.

Ieri è accaduto che l’intera rete Mediaset sia andata in black out, per una decina di minuti. Lo schermo nero è diventato comune in tutta la penisola (e non solo).
Mediaset: guasto tecnico sulle reti, società chiede scusa a telespettatori.
Guasto tecnico e schermi neri intorno alle 17.50 per le reti e le trasmissioni Mediaset, che, con una nota, chiede "scusa" ai propri telespettatori.
"Mentre era in corso un aggiornamento tecnologico per rendere ancora più evoluto il sistema di emissione principale, in quei pochi minuti - spiega il gruppo televisivo - si è verificato un contemporaneo guasto tecnico che ha colpito il sistema di riserva".
Si tratta, continua, di un caso "più unico che raro, mai accaduto in precedenza e ovviamente molto difficile da prevedere e scongiurare.
Proprio a seguito dell’episodio, saranno ulteriormente ampliati tutti i sistemi di back-up per impedire disservizi di cui ci scusiamo nuovamente con tutti i telespettatori".
Link
Un aggiornamento lo fai alle 17:50, in piena fascia di presenza pubblica? Tutto ciò ha la f(orma) di una foglia di fico...


Ciò di(mostra), altresì (analogia frattale), che sei sotto ad una (ri)copertura del segnale (im)portante.
Poni attenzione a quello che SPS sta (de)scrivendo:
  • venendo meno, per qualche minuto, il segnale del palinsesto
  • ti sei potuto/a accorgere che… sei sotto ad una (ri)copertura (lo schermo nero evidenzia uno stop delle “trasmissioni”, mentre tu esisti ancora. Segno evidente che c’è altro e che sei altro...)
Ovvio che "lo sai già", ma forse te lo sei dimenticato/a, nella esatta (f)orma che si prova quando (ri)accade dopo così tanto tempo.
Sei come attaccato al “polmone d’acciaio”. Lo sai?
(Di)pendente e… “scivolante per inerzia verso il punto di raccolta”.
Segnati questi “dettagli (frattali)”, corrispondenti all’anima della notizia:
  • guasto tecnico
  • schermo nero
  • mentre era in corso un aggiornamento tecnologico
  • per rendere ancora più evoluto il sistema di emissione principale
  • in quei pochi minuti
  • si è verificato un contemporaneo guasto tecnico
  • che ha colpito il sistema di riserva
  • si tratta, continua, di un caso… più unico che raro, mai accaduto in precedenza e ovviamente molto difficile da prevedere e scongiurare
  • proprio a seguito dell’episodio, saranno ulteriormente ampliati tutti i sistemi di back-up
  • per impedire disservizi di cui ci scusiamo nuovamente con tutti i telespettatori…
Le infrastrutture sono i piloni sui quali si regge questa realtà (ri)emersa by Nucleo Primo.
Esse sono (pre)viste “qua, così”.
Esse implementano nativa(mente) il “controllo”.

Ora, anche se tu sei a digiuno di informatica/telecomunicazione, saprai però certa(mente) (ri)conoscere che acqua, gas, telefono, luce, etc. “ti entrano in casa e ti mantengono allacciato alla rete comune”. No?
Ebbene, questa “rete” è quello che pensi tu, solo perché te lo hanno fatto pensare…
La rete “serve” al potere unico, frammentato in livelli auto separati ed (in)consci, per mantenere l’esatta (ri)forma del reale (pre)visto.


A livello simbolico, la "rete" de(scrive) uno stato di schiavitù (dipendenza).
Tutto è "normalizzato" in questa maniera. Accorgiti…
Quando ti viene dato qualcosa è sempre (sempre) per questo motivo. Perché sei pronto/a a riceverlo? No. Perché l’(Anti) Sistema è pronto a (ri)fornirti anche in questa maniera.
Aggiornamenti. Backup. Reset…
  • mentre era in corso un aggiornamento tecnologico per rendere ancora più evoluto il sistema di emissione principale
  • saranno ulteriormente ampliati tutti i sistemi di back-up
Il “backup” è la copia dei dati (immagine), che in un certo momento è in “macchina” e che viene clonato in altra parte (per “sicurezza”). Ora, se l’immagine caricata nella “macchina”  (realtà riemersa) cambia (la percepisci come diversa da quella che "senti dentro")… non significa che le immagini “altre” non siano più disponibili!
Ok?
Quindi: mai dire mai.
Il passato è sempre con(tenuto) nella memoria di backup, ed essendo il piano reale di (ri)ferimento, come una struttura scenografica o, in ambito informatico, come un file “Gdg”c’è sempre la possibilità di un “restore”.
(Ri)porto da SPS del mercoledì 19 giugno 2013 - “Sostituire la testa”:
L’accesso ad un livello multiplo della consapevolezza (comprensione + conoscenza, alla luce della tua più o meno fluttuante presenza) è come una porta da rilevare/decodificare, strutturata nell’ambiente/dall’ambiente.
La “porta” è fatta dalle “cose” che osservi usualmente. È sempre accessibile, ma non direttamente. Se guardi nella sua direzione, ella scompare – perché tu vedi ciò che hai esperimentato e, nel Tempo, ciò che ricordi.
Dato che, una simile porta, non l’hai mai esperimentata nel presente e che la tua memoria a medio/lungo raggio è stata occlusa, hai perduto la capacità di visione del “varco” ma, non di certo, la capacità di accesso al “varco”
• tu rimani “intatto” al livello del tuo potenziale.
• tu rimani “polarizzato” al livello della tua presenza.
La versione di te – attualizzata – è come una generazione di un file Gdg:
che cos'è un Generation Data Group?
È possibile catalogare aggiornamenti o generazioni di dati correlati successivi…
Ogni set di dati all'interno di un Gdg è chiamato una generazione
Un gruppo di dati generazione (Gdg) è una raccolta di set di dati… storicamente legati, che sono disposti in ordine cronologico. Cioè, ogni insieme di dati è storicamente legato alle altre persone del gruppo…
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Il termine “generazione”, anche se agganciato alla successione umana, individuo dopo individuo, non perde affatto la proprietà descritta nella citazione appena riportata:
la successione generazionale umana, lega sottilmente gli individui gli uni agli altri. Allo stesso modo, la presenza umana individuale risente della medesima proprietà di attualizzazione della versione presente del sé.
Per cui, tu esisti in infinite gradazioni di te, potenzialmente tutte accessibili, ma non nello stesso Tempo, sino a quando ti limiterai ad accedere a questa configurazione dell’indice della tua archiviazione energetica/possibilità.
È sempre molto utile osservare come i “progettisti” abbiano concettualizzato la struttura informatica dell’intelligenza al silicio, alla base di ogni infrastruttura tecnologica sottintendente la Vita sociale umana.
Memoria, organizzazione dei dati e relativo accesso vs controllo, protezione e privacy dell’insieme...
Link

Che cosa (ri)cordi? Che cosa sai? Che cosa osservi?
Il Mondo è militarizzato per man(tenerlo) in uno stato di “tensione e di conduttività continue, per il segnale (im)portante del Nucleo Primo”.
Non c’è differenza – da questa prospettiva - tra esercito regolare, compagnie private, clan dei vari “signori della guerra”, formazioni di ribelli, etc.
Nessuna piccola differenza, se non quella relativa alla “recita”.
Blackwater Worldwide.
La Blackwater Worldwide, già conosciuta come Blackwater Usa e Xe Services Llc, dal dicembre 2011, come Academi, è una compagnia militare privata statunitense fondata nel 1997 da Erik Prince, un ex-Navy Seal erede di una ricca fortuna di famiglia…
Attualmente ha la propria sede nella cittadina di Arlington nello stato della Virginia…
È considerata una delle più importanti Pmc (Private Military Company) del mondo, con ruoli di primo piano come security contractor in Iraq per conto dell'Amministrazione Statunitense.
In particolare, è il principale contractor del Dipartimento di Stato, cui fornisce quasi 1000 operatori di sicurezza (quasi tutti ex-militari), prevalentemente assegnati a operazioni di protezione del personale diplomatico in teatro di guerra.
Oltre alle attività di protezione diretta, gli operatori della Blackwater forniscono diversi tipi di supporto tecnico e logistico specializzato…
A causa di... scandali, la compagnia decise nel 2007 di cambiare il proprio nome in Xe Services, in seguito modificato in Academi….
Link
Basta “cambiare nome” ed il… gio(g)o continua.
Perché tu tendi a dimenticare “qua, così”.
Mentre sei attratto/a da qualcosa… basta anche un piccolo sasso, lanciato nello “stagno sociale”, per distrarti. Per questo il denaro è usato nella sua (f)orma ridotta e speculativa che, specular(mente) apre e mantiene aperta la via del controllo in leva, non locale (ad immagine e somiglianza del potere non manifesto, ma ubiquo/obliquo, del Nucleo Primo).
Se tu dai “fastidio” (quella gradazione di fastidio, che ti rende un pericolo per lo status quo) allora ne paghi le (con)seguenze, in una infinità di modi.
Questo fatto è successo già tal(mente) tante volte, nel corso delle “tue” Vite, che ti si è fissato addosso in termini genetici, nella vesta della paura motivo per il quale tendi a dimenticare ogni volta.
Certo, è solo uno dei modi per “cambiare tutto, senza cambiare nulla nella sostanza”.
Pensa a quali possibilità ha un controllo nativo, che è e rimane al centro di qualsiasi dettaglio del reale.
I dettagli costituiscono qualsiasi “grande opera/progetto”.
Senza la "cura" del dettaglio, l’edificio cade rovinosa(mente) al suolo.
Per cui, è proprio nel dettaglio che questo impero (Anti)Sistemico si (man)tiene saldo e fermo “qua, così”.

Il "tutto" non è "niente".
Un “perfezionismo” che, forse, (ri)trovi nell’ambito dell’industria aerospaziale, nella quale anche la singola “vite” è concepita in chiave “maniacale”, per quanto (ri)guarda l’insieme di forze/sollecitazioni che dovrà sostenere e alle quali andrà incontro.
Il buon esito del “viaggio”, nella sostanza, (di)pende anche dallo stato di quella singola “vite”.
Questo è un esempio frattale, di qualcosa che – in vece – auto avviene al di là della (con)formazione del reale (ri)emerso e che, pertanto, è anche all’origine dell’insieme delle forze (leggi).
Il Nucleo Primo è l’avvolgimento che sfrutta la sede della legge/strumento (circuito primario e frattalità espansa), al fine di plasmare la realtà (circuito terziario), che (ri)emerge di (con)seguenza.
Il “dettaglio” (e la sua “cura”), al livello del Nucleo Primo cor(risponde):
all’avere le “idee sempre chiare relativamente a qualsiasi ambito del proprio sogno/progetto/intenzione”.
L’immagine esatta del tipo di reale che si “desidera”, rende ciò che sussegue solo un esercizio di lungimiranza e di ferma convinzione che presto (ri)nascerà il “raccolto”.
Mentre “tu” rimani stanziante e lontano dalla “tua memoria”, passivato nella rassegnazione della convinzione di non poter cambiare.
E, in(fatti), non è di un cambiamento che necessiti, ma “solo” di un… aggiornamento o, meglio, di un “restore”:
il restore nell'informatica indica l'operazione inversa del backup.
Il backup è l'operazione di salvataggio dati da un supporto di memorizzazione di massa (hard disk, nastro magnetico, Cd Rom, etc) ad un altro supporto di memorizzazione di massa.
Quando, in seguito ad errori umani o guasti hardware, i dati presenti sul primo supporto non sono accessibili, il recupero (restore) dei dati salvati (backup) permette di ricostruire la situazione iniziale...
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Il recupero (restore) dei dati salvati (backup) permette di ricostruire la situazione iniziale
La “situazione iniziale” è quella che viene (ri)pristinata ad ogni “ciclo” (ogni giorno, ogni notte).
La “tua” situazione iniziale è registrata da altra (p)arte.
È quella che devi (ri)portare alla luce, di/in te.
Il banco di memoria del cuore e dell’(in)conscio, sono le aree di convergenza sulle quali si possono “appoggiare” i tuoi "sospetti", relativi alle informazioni che ora ti sfuggono.

Però, trova sempre la via di andare Oltre:
(ri)pensare ad un Organo anche alla sede di una memoria, va bene.
Ma va molto meglio se
ti accorgi che la “memoria è conservata dappertutto, per via frattale espansa”. E che, dunque, per analogia frattale… la puoi sempre recuperare ed auto implementare sopra a ciò che ora ti caratterizza (paradigma).
Allora, se pensi all’area di memoria del cuore… e la (ri)chiami a te, questa “immagine” verrà evocata da qualsiasi punto a te più vicino (è sempre il concetto di Wi-Fi, di Cloud, di Rete… ma ribaltato di valenza e di piano del dominio).

Il “download” è sempre possibile, perché il tutto è interconnesso in una maniera che nemmeno sfiori con l’immaginazione

Nessuna informazione viene mai meno.

C’è solo molta “nebbia”, ma diretta(mente) in te.


Vestiti d’altri panni… tu sei anche "Paperinik"!
Inflazione: Istat, carrello spesa a marzo sale dello 0, 8% annuo
Link
Sarà contento Draghi (è un buon "inizio" verso la risalita a quel 2% annuo, messo già in bilancio e "piede di porco" per proporre la "droga" del Qe). 

Contento lui… tu rimani, però, in tal caso, solo Paperino…

SPS parla del "tutto", ma per gli "spider" sembra non dire niente.

 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com 

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