mercoledì 27 aprile 2016

Dichiarazioni infami del Presidente del Consiglio Europeo: “La Turchia è il miglior esempio di come dobbiamo trattare i profughi”

Tusk e la Merkel con Davutoglu in Turchia

Donald Tusk ha fatto tale dichiarazione nel corso della sua visita in Turchia assieme alla Angela Merkel, per appoggiare il patto stretto tra la UE e la Turchia sui rifugiati: “nessuno deve dare lezioni alla Turchia”.
 
Il primo ministro della Turchia, Ahmed Davutoglu, ha avvisato la UE che senza l’eliminazione dell’obbligo dei visti per i cittadini turchi (per l’ingresso in Europa), l’accordo non sarà mantenuto.

Varie organizzazioni umanitarie hanno documentato le gravi violazioni dei diritti umani praticate in Turchia come i colpi d’arma da fuoco contro i profughi alla frontiera e la deportazione forzata dei siriani che fuggono dalle violenze dei gruppi terroristi , che sono peraltro appoggiati dall’Esercito turco.

Da quando la UE ha sottoscritto l’accordo con la Turchia per la gestione dei profughi, varie organizzazioni umanitarie hanno avvisato che la Turchia non è un paese sicuro a cui dare l’incarico della gestione e deportazione dei profughi.

Nessuno può dare lezioni alla Turchia“. Questa la solenne dichiarazione che ha fatto Donald Tusk nel corso della sua visita nel paese a cui la UE ha attribuito piena fiducia per l’accoglienza e la gestione dei rifugiati e migranti. Il presidente del Consiglio europeo ha visitato la Turchia, assieme ad alti funzionari della UE ed alla cancelliera tedesca Angel Merkel e non ha  mancato di difendere nettamente l’accordo realizzato per espellere i rifugiati verso questo paese. “Oggi la Turchia è il miglior esempio nel mondo su come dobbiamo trattare i rifugiati”, ha sentenziato Tusk nonostante le numerose denunce sulle violazioni dei diritti umani compiute dal dalle autorità turche.


Nel paese ottomanno sono stati registrati più di due milioni di siriani, cifre molto superiori di quelle registrate nei paesi europei, e questo sforzo è stato valorizzato da diversi organismi. Tuttavia il modo di operare delle autorità turche e la totale assenza di diritti riconosciuti ai rifugiati sono stati oggeto di numerose critiche.

Amnesty International ha documentato i colpi d’arma da fuoco della polizia turca contro i siriani che cercano di attraversare la frontiera, cercando di lasciarsi alle spalle il loro paese sottoposto ad una dura guerra da oltre cinque anni.

Si sono verificati morti e feriti fra i profughi colpiti dalle  guardie di frontiera turche che hanno aperto più volte il fuoco senza scrupoli anche contro donne e bambini. Vedi: Syrian children shot dead by Turkish border guards

Il primo ministro turco Davutoglu ha risposto, questo scorso sabato, alle accuse di Amnesty International dicendo che questa organizzazione svolge un “lavoro poco chiaro” ma che le autorità turche smentiscono in ogni caso di aver deportato in Turchia persone contro la propria volontà e di aver sottoposto altri a maltrattamenti.


Nota: Purtroppo per il ministro, esistono i video le foto ed  abbondante documentazione sul trattamento inflitto dalle guardie di frontiera turche ai profughi e questo per non parlare della feroce repressione che il governo turco attua nelle zone interne della Turchia dove vive la popolazione curda.

Anche in questo caso i funzionari della UE fingono di non vedere e di non sapere nulla malgrado la documentazione e le testimonianze rese ad organi di stampa indipendenti da parte di esponenti della comunità curda.  Vedi: Massacro di curdi/ Massoud Akko: Erdogan brucia vivi donne e bambini mentre la UE tace

Turchia, retata esercito fra i curdi
Turchia, retata esercito fra i curdi
La Turchia, quale membro della NATO e prossimo partner dell’Unione Europea non deve essere criticata e tanto meno il suo presidente deve essere esposto alla satira, lo hanno deciso la cancelliera Merkel e Donald Tusk che si sentono i veri “padroni dell’Europa”.

Inoltre varie voci hanno avvisato circa le limitazioni esistenti sulla libertà di stampa in Turchia, che ha avuto una delle ultime dimostrazioni nella denuncia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan contro un umorista tedesco per un numero durante il quale il comico lo avrebbe insultato, secondo il turco (in realtà era stato oggetto di satira). La Merkel ha accolto la richiesta di Erdogan di mettere sotto processo il comico.

Una certa preoccupazione serpeggia anche a Napoli dove, nei prossimi giorni,  dovrà andare in scena  la replica della nota commedia dal titolo “il turco napoletano“. Non si sa come potrebbe reagire Erdogan nel sentirsi preso di mira anche nella città partenopea..


Vedi: El Espia Digital

Traduzione e nota: Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/dichiarazioni-infami-del-presidente-del-consiglio-europeo-la-turchia-e-il-miglior-esempio-di-come-dobbiamo-trattare-i-profughi/

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