(Immagine presa dal web) |
Oggi voglio parlarvi del luogo di quiete. Esso è un luogo esistente
all'interno di ciascuno di noi ma che solo chi sviluppa una capacità di
auto osservazione e, al contempo, smette di giudicare, può scoprire.
Perchè bisogna avere queste due capacità prima di accedere a questo
luogo di quiete? Prima di rispondere alle domande, voglio spiegarvi
cos'è il luogo di quiete.
Immaginate la superficie del mare in tempesta, potete vedere la potenza
delle onde, la turbolenza della corrente e la forza con la quale scaglia
per aria tutto ciò che si trova sulla sua superficie in quel momento.
Volendo fare un'analogia, possiamo paragonare la superficie del mare in
tempesta alle nostre reazioni emotive nei confronti degli accadimenti di
tutti i giorni. Si tende a reagire d'impulso, senza riflettere sui
danni che si possono arrecare a se stessi come agli altri con le proprie
reazioni.
Ora voglio parlarvi del luogo di quiete, continuando il paragone col
mare in tempesta. Anche il mare in tempesta, infatti, possiede il suo
luogo di quiete. Anche se non siete appassionati d'immersioni subacquee,
sapete benissimo che, perfino sotto la superficie del mare più
agitato, si trova un luogo in cui le sue acque sono calme, il silenzio è
ovattato e protettivo e nulla può turbare l'armonia di quel luogo....
Proprio come ad una certa profondità nelle acque del mare in tempesta si
trova un punto in cui esse sono calme, anche dentro di noi, pur nelle
agitazioni quotidiane, si trova un luogo in cui regna la pace e tutto è
silenzio ed armonia. Quello è il luogo di quiete, dove nessuna emozione
ha il potere di spostare il nostro equilibrio nè di turbare la nostra
gioia di vivere.
Si può accedere al luogo di quiete solo lavorando su di noi attraverso
l'auto osservazione senza giudizio. Solo auto osservandosi, infatti, è
possibile interrompere i nostri schemi mentali che ci portano a re-agire
quotidianamente in maniera automatica agli accadimenti della nostra
Vita. Quando si sarà riuscito a spezzare l'incantesimo che ci porta a
re-agire sempre allo stesso modo, ripetendo gli stessi schemi mentali
quasi all'infinito, solo allora si comincerà ad avere le chiavi di
accesso al luogo di quiete.
Pur avendo le chiavi per accedere al luogo di quiete, tuttavia, l'auto
osservazione, da sola, non basta. Occorre smetterla di giudicare se
stessi e le cose/persone che hanno a che fare con la nostra Vita. Solo
smettendola di giudicare ogni cosa, persona, evento e, non da ultimi,
noi stessi, infatti, avremo la possibilità di poter trovare la porta che
ci darà la possibilità di accedere al luogo di quiete.
Come si può sviluppare la capacità d'introspezione fintanto che si resta
nel giudizio? Il giudicare significa NON ACCETTARE, e porta, come
conseguenza diretta, a schemi reattivi, a polemiche inutili, ad attirare
nella propria Vita sempre gli stessi eventi negativi allontanando, al
contempo, sia gli oggetti dei nostri sogni che il raggiungimento della
quiete interiore.
"Non giudicate e non sarete giudicati" (Luca 6,37). Anche uno dei più
grandi maestri dell'umanità che risponde al nome di Gesù, aveva intuito
l'importanza del non giudicare allo scopo di liberarsi dalla non
accettazione per accedere al luogo di quiete interiore.
Quando avrete lavorato sull'auto osservazione e sull'astensione dal
giudizio in maniera tale da liberarvi dall'atteggiamento di facciata,
quello che vi porta a re-agire ripetendo all'infinito i vostri schemi
mentali acquisiti e memorizzati attraverso la ripetizione, sarete
finalmente liberi dagli automatismi distruttivi della vostra mente,
diventando, al contempo, padroni della vostra Vita quanto dei vostri
pensieri.
Esiste un luogo in cui i rumori della quotidianità cessano per lasciare
spazio al silenzio creativo dell'Anima. In questo luogo si può ascoltare
il proprio cuore, realizzando, infine, che tutto è frutto di un
pensiero e che, cambiando quel pensiero sul nascere, potremo liberare
dalle tempeste della Vita quotidiana le nostre Vite e quelle di chi con
noi avrà a che fare.
Vincenzo Bilotta
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