“La mente si sente infelice, soffre, si sente miserabile;
la tua mente prova ogni sorta di emozione,
di attaccamento, di desiderio e di aspirazione…
ma sono tutte proiezioni della mente.
Dietro la mente si trova il tuo Sé reale
che non si è mai mosso, non è mai andato altrove,
non va mai da nessuna parte.
È sempre qui… è sempre qui!”
(Osho)
“Inferno
e paradiso sono dentro di te. Le soglie sono molto vicine: con la mano
destra puoi aprirne una e con la sinistra l’altra. Basta un semplice
cambiamento nella tua mente, e il tuo essere è trasformato: dal paradiso
all’inferno e dall’inferno in paradiso. Questo accade da sempre. Qual è
il segreto? Il segreto è questo: ogni volta che sei inconsapevole e
agisci inconsapevolmente, sei nell’inferno; ogni volta che sei
consapevole e agisci in piena consapevolezza, sei in paradiso.
Se
questa consapevolezza diventa tanto integra e solida da non poter
essere più persa, per te non esiste più alcun inferno. Introduci un po’
più di consapevolezza nella tua vita. ciascun atto deve essere compiuto
in maniera meno automatica di quanto hai fatto finora. E tu possiedi la
chiave: se stai camminando, non procedere come un robot. Non continuare a
camminare come hai sempre fatto, non agire meccanicamente. Muoviti con
più consapevolezza, rallenta, lascia che ciascun passo avvenga in piena
consapevolezza.
Il
Buddha diceva ai suoi discepoli: “Quando sollevi il piede sinistro, in
profondità devi dire: ‘Sinistro’ e quando sollevi il piede destro devi
dire: ‘Destro’.” All’inizio devi ripetere queste parole, per abituarti
al nuovo processo; poi, pian piano, lascia che le parole spariscano;
limitati a ricordare: ‘Sinistro, destro; Sinistro, destro’. Provalo
nelle piccole azioni. Non è necessario fare grandi cose. Mangiare, fare
il bagno, nuotare, camminare, parlare, ascoltare, cucinare cibo, lavare i
vestiti: “deautomatizza” tutti i processi.
Ricorda
le parole “deautomatizzare”: il segreto del divenire consapevoli è
tutto qui. La mente è un robot, e il robot ha la sua utilità. Quando
impari qualcosa, all’inizio sei consapevole. Per esempio, se impari a
nuotare, stai molto attento, perché è in pericolo la tua vita. oppure,
se impari a guidare la macchina devi fare attenzione a molte cose: il
volante, la strada, i pedoni, l’accelleratore, il freno, la frizione.
Devi stare attento a tutto. Ci sono tantissime cose da ricordare, e sei
nervoso perché sbagliare è pericoloso, devi stare attento.
Ma
quando avrai imparato a guidare, questa consapevolezza non sarà più
necessaria. L’automa all’interno della tua mente prenderà il
sopravvento. Questo è ciò che definiamo imparare. Imparare qualcosa vuol
dir trasferirla alla coscienza del robot; l’apprendimento si esaurisce
in questo. Una volta che hai appreso una cosa, non fa più è parte della
sfera cosciente, viene passata all’inconscio. adesso la tua
consapevolezza è libera di imparare qualcos’altro.
È
una cosa di estrema importanza. Diversamente, continueresti ad
apprendere la stessa cosa per tutta la vita. la mente è un grande
servitore, un grande computer. Usala, ma ricordati che non deve
dominarti. Ricordati che devi conservare la capacità di essere
consapevole; la mente non dovrebbe possederti totalmente e diventare la
sostanza di tutta la tua vita.; deve restare aperta una porta da cui
poter disattivare il robot. Aprire quella porta è ciò che chiamiamo
meditazione.
Ma
ricorda: il robot è così bravo da poter assumere perfino il controllo
della meditazione. Una volta che hai appreso come si fa, la mente dice:
“Adesso non hai bisogno di preoccuparti, la posso fare io. Lasciala a
me.” E la mente è brava: è una macchina meravigliosa, funziona bene… la
mente è semplicemente un miracolo. Ma quando qualcosa è tanto potente,
nasconde un pericolo. Puoi esserne a tal punto ipnotizzato da perdere la
tua anima.
Ti
sei completamente dimenticato come essere consapevole, e allora nasce
l’ego. L’ego è lo stato di completa inconsapevolezza. La mente ha preso
possesso di tutto il tuo essere, diffondendosi ovunque come un cancro,
senza risparmiare nulla. L’ego è il cancro dell’interiorità, il cancro
dell’anima. E l’unico rimedio, il solo rimedio, è la meditazione. In
quel caso cominci a recuperare territori alla mente. Il processo è
difficile ma eccitante, arduo ma affascinante, impegnativo e stimolante,
emozionante.
Porterà
nella tua vita una nuova felicità. Quando strappi dei territori al
robot, sarai sorpreso: sarai diventato una persona del tutto nuova, un
essere rinnovato; è una rinascita. E ti sorprenderai: i tuoi occhi
vedranno di più, le tue orecchie udiranno di più, le tue mani
toccheranno di più, il tuo corpo sentirà di più, il tuo cuore amerà di
più: tutto diventerà “di più”. E “di più” non solo nel senso della
quantità, ma anche della qualità. Non solo vedrai più alberi, ma li
vedrai più profondamente. Il loro verde non solo diventerà più intenso,
ma anche più luminoso.
L’albero
non solo comincerà ad assumere una sua individualità, in quel momento
potrai avere una comunione con l’esistenza. E più territori avrai
recuperato, più la tua vita diventerà psichedelica e ricca di colori.
Diventerai un arcobaleno, ne esprimerai l’intero spettro; rifletterai
tutte le note musicali, l’intera ottava. La tua vita diventerà più
ricca, multidimensionale, acquisirà profondità, possiederà valli
meravigliose e splendidi picchi assolati.
Comincerà
a espanderti. Man mano che recuperai, ti distaccherai dal robot,
comincerai a ridiventare vivo. Per la prima volta ti infiammerai di
vita. Questo è il miracolo della meditazione; questo è qualcosa che non
bisogna lasciarsi sfuggire. La consapevolezza va sviluppata: è solo un
seme in te, può diventare un albero. Due cose saranno d’aiuto: l’esame e
l’indagine. Esaminare vuol dire non permettere mai a nulla di
attraversare la tua mente senza averla minuziosamente osservata.
Si
dice che Socrate sostenesse che una vita non è degna di essere vissuta
se non l’hai esaminata attentamente; una vita non esaminata è indegna.
L’esame è il primo passo: diventare consapevole di ciò che passa
attraverso la tua mente. E il traffico è incessante: sono moltissimi i
pensieri, i desideri e i sogni che vi stanno passando. Devi stare
attento ad esaminare ogni cosa che attraversa la mente. Non un solo
pensiero dovrebbe andare perso nell’inconsapevolezza, perché vorrebbe
dire che stai dormendo. Diventa sempre più osservatore.
E
il secondo passo è l’indagine. Prima osserva, esamina, poi comincia a
cercarne le cause. Perché una certa cosa continua a ripetersi? Ti
arrabbi in continuazione: l’osservazione ti mostrerà semplicemente che
la rabbia va e viene, l’indagine ti mostrerà le radici della rabbia, la
sua provenienza…perché potrebbe essere, è quasi sempre così, che la
rabbia sia solo un sintomo di qualcos’altro che è nascosto.
Potrebbe
essere il tuo ego che si sente ferito e allora ti arrabbi, ma l’ego si
tiene nascosto sottoterra. È simile alle radici dell’albero: vedi la
chioma, ma non le radici. Con l’osservazione vedrai l’albero, con
l’indagine, le radici. Ed è solo vedendo le radici che è possibile una
trasformazione. porta le radici alla luce del Sole e l’albero comincerà a
morire.
Se
riesci a trovare le radici della tua rabbia, resterai sorpreso nel
vedere che comincerà a sparire. Se riesci a trovare le radici della tua
tristezza, avrai un’altra sorpresa. Prima osserva cosa si ripete in
continuazione nella tua mente, cosa continua ad affacciarsi. Non hai
molti pensieri: se esamini minuziosamente, vedrai che solo pochi di essi
si ripetono in continuazione, forse in forme diverse e con nuovi
colori, nuovi vestiti e maschere, ma solo pochi pensieri. e se ti
addentri in profondità, sarai sorpreso: hai solo un pensiero.
Gurdjieff
diceva ai suoi discepoli: “Per prima cosa trovate la vostra
caratteristica principale”. E ogni persona ha una caratteristica
diversa: avidità, rabbia, sesso, gelosia o qualcos’altro. Scopri qual è
la tua caratteristica, il centro intorno al quale si muovono tutti i
tuoi pensieri e stati d’animo. Se riesci a trovare il centro, hai
trovato la radice. E il miracolo è che, una volta trovata la radice, non
hai bisogno di tagliarla: viene recisa quando la si trova. Questo è il
segreto interiore della meditazione…
Prima
esamina, poi indaga. Attraverso l’esame e l’indagine sorgerà in te la
qualità chiamata consapevolezza. Quando la consapevolezza è presente,
possiedi la spada con cui puoi tagliare tutte le radici di tutte le
malattie. E quando sorge la consapevolezza, lentamente uscirai dal
passato e dal futuro per entrare nel presente; diventerai sempre più
presente al presente, otterrai un tipo di presenza che non hai mai
avuto.
E
in questa presenza, in cui puoi avvertire il momento che passa, tutti i
tuoi sensi diventano tanto puri, sensibili, sensuali, vivi e attenti
che la vita intera acquisterà una nuova intensità, sarà colma di gusto.
Il mondo sarà lo stesso, e tuttavia sarà diverso. Gli alberi sembreranno
più verdi, le rose più rosa, la gente più viva e bella. Il mondo è lo
stesso, ma le conchiglie cominceranno a sembrare smeraldi e diamanti.
Quando la consapevolezza è molto, molto radicata, quando sei presente al
presente, acquisisci una visione psichedelica della vita.
Ecco
perché i mistici parlano di una bellezza immensa di cui tu non vedi
traccia, di un’infinita, continua celebrazione che non trovi da nessuna
parte, di una musica sublime che non odi. I mistici hanno ragione:
nell’aria c’è una musica sublime, ma tu sei sordo; c’è una grande
bellezza tutto intorno a noi, ma tu sei cieco. L’intera esistenza sta
celebrando questo preciso istante. L’esistenza è celebrazione.”
(Osho
Rajneesh, La via del cuore, Oscar Mondadori)
Nessun commento:
Posta un commento