Negli
ultimi discorsi, tra cui quello di accettazione della nomina del
Partito Democratico alla presidenza, l’ex-segretaria di Stato Hillary
Rodham Clinton dichiarava che avrebbe lavorato per sradicare “il
razzismo sistemico”, senza presentare alcuna strategia specifica o
politica per farlo, ma ogni volta che pronunciava la frase “razzismo
sistemico” c’erano grandi applausi dal pubblico. Un articolo di vox.com
afferma che l’uso di tale termine è “importante” perché è una frase che
viene “abbracciata in particolare da giovani attivisti”.
Nel discorso,
Clinton avrebbe detto che lavorerà per sradicare “discriminazione” o
“sottorappresentazione” delle minoranze, usando la parola d’ordine
preferita di uno specifico ambiente politico che la campagna di Clinton
sembra assecondare. La frase rientra nel vocabolario di ciò che alcuni
chiamano “teoria dell’oppressione”. I giovani l’hanno imparato dai
professori universitari, da coloro che insegnano Black Studies o studi
sul genere. Tale nuovo gergo viene utilizzato su vari forum internet, in
particolare tumblr.
Quando la nomination democratica era ancora in
palio, internet era piena di sostenitori di Clinton che chiamavano i
sostenitori di Sanders i “Bernie Bros”, affermando che supportare la
campagna presidenziale del senatore del Vermont era espressione del
“privilegio del maschio bianco”. Blog, tweet e status ora sollecitano i
delusi sostenitori di Sanders a “controllare i loro privilegi”, in vista
di una presidenza Trump, e votare per la candidata che disprezzano. Se
un maschio sostenitore di Sanders risponde a tali argomenti e difende la
decisione di sostenere Jill Stein o Gloria La Riva, o qualsiasi
candidato diverso dalla Clinton, viene accusato di “maschilismo”. E se
continua, l’avversario di Clinton viene personalmente insultato, per
avere “toni da polizia”.
Da dove provengono tali frasi? Cos’è questo ambiente politico a cui la candidata democratica è collegata? Agli occhi del pubblico viene spesso identificato come “estrema sinistra”. Non è del tutto corretto. L’entità nota come sinistra affonda le radici nella rivoluzione francese del 1790. Da quel momento, chi si identifica come “di sinistra”, rivoluzionario o radicale, usa parole come “libertà” e “solidarietà”, parla di lavorare per “l’emancipazione”, di “liberazione” contro “l’oppressione”. Spesso usando formulazioni specificate da Marx come “sfruttamento” ed “esproprio”, mentre sostiene il “potere alla classe operaia”.
Con la retorica su liberazione e lotta all’ingiustizia, la
sinistra tradizionalmente ospitava gli avversari di razzismo e sessismo,
e i sostenitori dell’uguaglianza sociale. Tuttavia, questo nuovo
ambiente che parla di “interconnessione” e “intersezionalità” piuttosto
che di solidarietà, e celebra gli interventi militari globali per
ragioni “umanitarie” mentre s’impegna in accesi dibattiti su concetti
come “privilegio cisgender”, accusandone i detrattori di
“biancocentrismo”, e i “Bernie bros” di dover “controllare il loro
privilegio”, un suo sviluppo, non proviene dalla sinistra.
L’Associazione per la libertà della cultura
Per capire lo stile retorico unico che Clinton ha abbracciato, va capito cosa successe al Waldorf-Astoria
nel 1949. Nonostante gli Stati Uniti fossero in piena frenesia
anticomunista, con la Commissione per le attività antiamericane in piena
attività, e molti membri del Partito comunista nelle prigioni federali o
statali, il Partito Comunista filo-Mosca segnò una vittoria cruciale
nelle pubbliche relazioni. Il 25 marzo 1949, la “Conferenza scientifica e
culturale per la pace nel mondo” si apriva a New York City, dando una
voce forte e solida alle critiche sulla politica estera degli USA.
Albert Einstein, Will Geer, Arthur Miller, Aaron Copland, Lillian
Hellman, Frank Oppenheimer, Paul Robeson, WEB Dubois, e molte delle
figure culturali e intellettuali più rispettate del tempo salirono sul
palco durante la conferenza.
Gli interventi non solo denunciarono la
corsa militare contro l’Unione Sovietica, ma difesero gli interventi
militari sovietici e presentarono l’URSS come una società accogliente,
socialista, non la “cortina di ferro” o l'”Impero del Male” ritratta sui
media degli Stati Uniti.
La Central Intelligence Agency degli Stati
Uniti osservò con rabbia come le immagini della conferenza di pace di
Waldorf venissero diffuse dai media in tutto il pianeta, screditando gli
Stati Uniti e aumentando il prestigio dell’Unione Sovietica. In
risposta, l’anno successivo la CIA lanciò un piano chiamato “Congress for Cultural Freedom“.
Ancora oggi, il piano è considerato uno dei più grandi successi
dell’agenzia nella Guerra Fredda.
La CIA si vanta del piano sul suo
sito, dicendo che coinvolse: “una squadra energica e ben collegata
disposta a sperimentare idee non ortodosse ed individui controversi, se
volevano sfidare i comunisti nel loro stesso gioco”. Il piano coinvolse
il “sinistrismo culturale” reclutato dalla CIA. Negli Stati Uniti e
nell’Europa occidentale, socialisti, comunisti, anarchici, artisti,
musicisti, studiosi e cineasti iniziavano a ricevere denaro dalla CIA.
Molti ne erano all’oscuro. Il sito della CIA conferma che sovvenzionò la
rivista trotskista di New York “Partisan Review“.
La rivista si presentava da rappresentante del vero socialismo di Karl
Marx, Max Shachtman e Leon Trotskij, mentre si opponeva allo
“stalinismo” dell’URSS. La CIA promosse anche le opere di Sidney Hook e
altri professori universitari “socialisti”. Il piano andò oltre
l’attivismo politico, comprendendo il finanziamento a gallerie d’arte,
cineasti sperimentali e soprattutto accademici di sinistra.
La CIA
finanziò la stampa degli scritti di George Orwell, così come concerti di
musicisti di sinistra. Un articolo del Chronicle of Higher Education del 2014 lamenta l’impatto dei finanziamenti della CIA all’Iowa Writers Workshop, che promosse ciò che furono descritte come innovazioni stilistiche e scoperte letterarie.
Perché fomentare “il sinistrismo culturale?”
Sembra strano che, durante la guerra fredda, il governo degli Stati
Uniti intenzionalmente finanziasse persone che si definivano di estrema
sinistra. Tuttavia, ha senso per un motivo fondamentale: tutti gli
artisti, attivisti, accademici e filosofi che ricevettero soldi dal
programma della CIA erano fermamente antisovietici. La CIA volle
promuovere la “sinistra culturale”, sperando di allontanare le persone
di sinistra e dissidenti dal comunismo sovietico. Un divario politico
significativo tra sinistra occidentale e URSS già si sviluppava. Negli
anni ’20, l’Unione Sovietica divenne molto più socialmente conservatrice
che nei primi anni. L’omosessualità e l’aborto furono messi fuori
legge, e lo Stato premiava con medaglie le donne con più di 10 figli.
Mentre la sinistra occidentale si aggrappava ad astratti concetti
marxisti come “libero amore” e “distruzione del genere”, l’Unione
Sovietica, in lotta per la sopravvivenza tra blocchi, invasioni e
sovversione estera, doveva serrare i ranghi. Di fronte ai continui
attacchi, l’Unione Sovietica fu costretta a diventare molto autoritaria.
Con le industrie in rapido sviluppo in una società in precedenza povera
e agraria, l’economia sovietica aveva necessità di una rigorosa
regolamentazione. Affrontando gli attacchi dall’estero, i leader
sovietici invocarono non solo i principi marxisti-leninisti, ma anche il
nazionalismo russo. Pellicole ritraevano zar medievali non come tiranni
ma come idoli patriottici che combattevano gli invasori.
Durante la
seconda guerra mondiale la chiesa ortodossa russa risorse e poté operare
nella società sovietica. Pur avendo una pianificazione centrale e
un’economia non capitalista, ottenendo ciò che fu spesso descritto come
“miracolo economico” dagli economisti, quando si trattava di questioni
culturali l’URSS semplicemente non era all’altezza delle fantasie di
molti esponenti della sinistra occidentale. Molti attivisti che
lottavano per il paradiso egualitario dalla “libertà totale” rimasero
piuttosto delusi da ciò che l’Unione Sovietica era diventata. Eppure,
anche nonostante il crescente divario, l’Unione Sovietica aveva
un’enorme rete di alleati internazionali. L’Internazionale Comunista e
il più ampio fronte popolare antifascista erano una corrente globale di
massa.
Dopo la seconda guerra mondiale, la corrente divenne ancora più
grande nel mondo per il ruolo molto ammirevole svolto dai comunisti e
dell’URSS durante la guerra. A partire dal 1950 la CIA iniziò a lavorare
per sfruttare e ampliare il divario tra radicali occidentali e Unione
Sovietica, con la speranza di isolare e sconfiggere l’Unione Sovietica.
Fin dai primi giorni, alcuni partecipanti al piano già fantasticavano su
eventi simili alle “rivoluzioni colorate” in cui la CIA venne coinvolta
un paio di decenni più tardi. Quando il piano era in fase di studio,
l’ex-comunista e accademico Sidney Hook disse:
“Datemi un centinaio di milioni di dollari e un migliaio di persone dedite, e vi garantirò una tale ondata di disordini democratici tra le masse, sì, anche tra i soldati dell’impero di Stalin, che tutti i loro problemi per molto tempo saranno interni. Posso trovarvi la gente“.
Indipendentemente dalle
intenzioni, finanziando e promuovendo il “sinistrismo culturale”, la
CIA in ultima analisi rimodellò la sinistra negli Stati Uniti e in
Europa occidentale.
Misticismo orientale, fascismo e occultismo
In
Europa occidentale e negli Stati Uniti il cristianesimo rappresentava
il punto di vista religioso più importante promosso dai centristi e più
tradizionali della dirigenza politica. La sinistra radicale in genere
promuoveva materialismo filosofico e ateismo scientifico. Occultismo,
paganesimo e misticismo orientale erano un’ossessione dell’estrema
destra. I nazisti, che si consideravano un “partito di destra”,
glorificavano le religioni precristiane della Germania, spesso invocando
Odino e il Valhalla nella loro propaganda. Il famoso occultista
Aleister Crowley che divertiva i ricchi e potenti della Gran Bretagna
spesso nettamente allineato al partito conservatore, considerava la
sinistra una sporca folla di demagoghi ignoranti.
Come un fedele di
destra del noto paranormalista dichiarò: “Odio il cristianesimo come i
socialisti odiano il sapone”. I fascisti europei spesso erano abbacinati
dal sistema delle caste in India, visto come un antidoto alla lotta di
classe. Julius Evola, uno dei principali intellettuali di estrema destra
italiani, fu considerato un esperto di induismo e mitologia
precristiana. I nazisti adottarono la svastica come emblema e si
chiamavano “ariani” perché s’identificavano con le strutture autoritarie
dell’antica India, e credevano che i tedeschi ne fossero i discendenti
genetici.
In India, il sistema delle caste e le pratiche mistiche volte
ad attrarre gli spiriti, insieme a una rigida struttura patriarcale,
furono i principali obiettivi dei riformatori sociali. Molte persone di
sinistra in India accusavano l’impero inglese di rafforzare queste cose
per indebolire efficacemente la lotta per l’indipendenza.
Indipendentemente dalle norme di sinistra e destra, dal 1950, la
“cultura di sinistra” rinforzata e riplasmata dai finanziamenti della
CIA degli Stati Uniti, fu piena di ammiratori della cultura tradizionale
indiana. Scrittori come Jack Kerouac e Allen Ginsberg utilizzavano i
canti indù nei loro scritti, diffusi e promossi presso le Università.
La
Società Internazionale per la Coscienza di Krishna, una setta molto
conservatrice e anticomunista che venera le divinità indù partecipava
sempre alle marce per la pace. Allo stesso modo, il regno teocratico e
feudale del Tibet fu inserito tra le cause liberal alla moda. Il regime
del Dalai Lama era considerato uno dei più autoritari e patriarcali del
mondo. I nazisti furono così impressionati dalle strutture tradizionali
imposte con severità nel Regno, che inviarono numerose delegazioni a
studiarle.
I nazisti collaborarono attivamente con il regime per
combattere le forze nazionaliste e comuniste in altre parti della Cina.
Nel 1950, la CIA sponsorizzò la guerriglia volta a cacciare il Partito
comunista cinese dalla Regione autonoma del Tibet e restaurare il
governo teocratico feudale. Il libro “La guerra segreta della CIA in
Tibet”, pubblicato dalla Heritage Foundation, racconta come il fratello
del Dalai Lama guidò un gruppo di ribelli violenti paracadutato in Tibet
con armi made in USA.
Tuttavia, la rimodellata cultura di sinistra che
Hillary Clinton ora abbraccia, quasi adora il Dalai Lama. Il movimento
“Free Tibet”, che vuole distruggere la Repubblica popolare cinese, è
oggi una delle cause “di sinistra” più alla moda. Uno dei libri
preferiti di tale “movimento” è “Sette anni in Tibet”, scritto da
Heinrich Harrer, una SS di Hitler spedita in Tibet durante la seconda
guerra mondiale.
“Sintonizzarsi, accendere, spegnere”
La sinistra politica era da tempo avversaria espliciti dell’uso di
droghe. Molti dei primi socialisti, si opposero anche all’alcol e
facevano parte del movimento della temperanza nel 20° secolo. Tuttavia,
mentre la CIA versava denaro, forgiando la “sinistra culturale”
antisovietica, anche questa posizione fu modificata. Secondo quanto
rivelato dal Comitato Church, una commissione istituita dal Congresso
degli Stati Uniti per studiare la CIA nel 1975, la CIA aveva distribuito
attivamente droga agli studenti universitari ed altri nell’ambito del
“Progetto MKULTRA”.
La CIA coinvolse molti professori e accademici nelle
ricerca e diffusione dell’acido lisergico di dietilamide (LSD) chiamato
anche “l’acido”. Tale allucinogeno fu sintetizzato da Albert Hoffman,
un chimico svizzero, nel 1938. Nel corso degli anni ’50, la Central
Intelligence Agency degli Stati Uniti aveva ampiamente sperimentato
l’LSD, sperando che potesse essere usato contro l’Unione Sovietica.
Timothy Leary, professore di psicologia di Harvard, fu una delle figure
più note tra gli studenti di sinistra negli anni ’60 e ’70.
Predicò il
“sintonizzarsi, accendere e spegnere” ed incoraggiò apertamente i
giovani che si opponevano alla guerra del Vietnam e al razzismo ad usare
l’LSD. Nel 1999, i file dell’FBI resi pubblici mostravano che il dottor
Timothy Leary era stato un informatore dell’FBI durante la sua
carriera. Con l’emersione della sinistra culturale, vi fu uno strano
riorientamento dei grandi media statunitense. La stampa si allontanò
dalla celebrazione pura del capitalismo e dalla condanna del dissenso.
Invece molte famose band rock, professori universitari e programmi
televisivi quasi celebravano la “nuova sinistra”, in particolare le sue
manifestazioni culturali.
Durante la recrudescenza dell’attivismo
politico di sinistra negli ’60 e ’70, molti comunisti politicamente
orientati verso l’Unione Sovietica, la Cina o Cuba identificarono la
“nuova sinistra” antisovietica, universitaria, tossica, promiscua e ben
finanziata come ostica. Le forze organizzate con quadri disciplinati
erano una minoranza, spesso definiti “Tankies” e “falchi” e denunciate
da note figure della nuova sinistra come Jerry Rubin. Verso la metà
degli anni ’70, la forza politica della Nuova Sinistra era finita.
Rimase una piccola “opposizione leale” alla politica statunitense. Si
ebbero marce per la pace e fu creato il partito dei Verdi, e la nuova
sinistra era il luogo che assorbiva liberi pensatori ed altri che si
lamentano della società degli Stati Uniti. Mentre la nuova sinistra
rimase isolata, il governo degli Stati Uniti era dominato da gente che
sposava le formula neo-con sul “più grande Paese del mondo” e definiva
il capitalismo “il più grande sistema mai creato”. La Fondazione Ford e i
vari think tank dei Rockefeller, insieme ai piani orchestrati da George
Soros, finanziarono molti che potrebbero essere considerati di
“centro-sinistra”, ma rimasero un piccolo blocco ignorato dalle
principali forze politiche.
La Nuova Sinistra prende il potere
La
svolta arrivò dopo i fallimenti dell’amministrazione Bush e la crisi
finanziaria del 2008, cambiando radicalmente l’atmosfera politica. Gli
Stati Uniti hanno chiaramente grossi problemi, e il messaggio politico
del Partito Repubblicano del “è il mio Paese giusto o sbagliato” e “non
risolvere il problema se non esplode” non basta più. Nella confusione
repubblicana, il Pd ora emerge come la più potente entità politica degli
Stati Uniti. Per mantenere la presa sul potere, la presidenza Obama e
la campagna di Clinton riattivano la “sinistra culturale”.
Nel 2016, la
fanteria del Pd è stata addestrata dalle ONG finanziate e basate sul
sinistriamo culturale universitario. Con il movimento comunista mondiale
molto più debole, i resti e i discendenti della “nuova sinistra” della
CIA hanno il dominio ideologico. Ciò che una volta era considerato
“contro-cultura” è diventato dominante. Ora che gli avversari degli
Stati Uniti sulla scena mondiale sono molto più socialmente
conservatori, il messaggio imperialista e bellicista della sinistra
culturale è molto più pronunciato. A volte, la campagna di Hillary
Clinton contro Donald Trump appare conservatrice.
La campagna di Clinton
insinua che Trump sia antipatriottico per aver evitato il servizio
militare durante la guerra del Vietnam, e non qualificato alla
presidenza perché usa un linguaggio “offensivo”. Secondo i sostenitori
di Clinton, Trump è fedele al Cremlino e ammira i “dittatori”, cioè i
regimi che sfidano il dominio di Wall Street. Hillary Clinton ha tuonato
“l’America è grande, perché l’America è buona” nel suo discorso alla
convention, respingendo il motto di Trump “rendere l’America ancora una
volta grande” come antipatriottico.
Molti degli attacchi a Trump non lo
condannano per bigottismo o autoritarismo, ma per essere ipercritico
verso la società statunitense ed abbracciare “teorie del complotto”.
Secondo la politica esaltata dei clintoniani e loro soldati, essere di
sinistra che lotta per i diritti delle donne e si oppone all’ingiustizia
significa attuare il cambio di regime. Secondo la sinistra culturale di
Clinton, la battaglia per i “diritti umani” deve continuare e il
Pentagono deve liberare le donne, gli omosessuali, i transgender e altri
dai “dittatori” che non condividono il loro punto di vista sociale
illuminato.
Tale liberazione va effettuata armando gli estremisti
islamici, attuando sanzioni economiche e sparando missili da crociera,
per creare caos e rovesciare regimi che promuovono valori in contrasto
con quelli insegnati dagli Studi di razza e genere. Lo scontro con la
Russia è considerato una buona cosa perché il suo governo è accusato di
essere “omofobico”. Coloro che sottolineano che Clinton coccola i
dittatori dell’Arabia Saudita, o che gli Stati Uniti s’ingeriscono in
Siria e la Libia rafforzando la minaccia dello ISIL, sono etichettati
“teorici della cospirazione” che devono “controllare i loro privilegi” e
“fermare il maschiocentrismo”.
Allo stesso tempo, sottolineare che i
combattenti antigovernativi appoggiati dagli Stati Uniti in Siria sono
in realtà fanatici wahabiti che massacrano cristiani e alawiti, si
chiama “islamofobia”. In linea con lo stile argomentativo del milieu
universitario della “politica del privilegio”, questi fatti non sono mai
confutati. Piuttosto, semplicemente si viene accusati di qualche
crimine ideologico o impurità.
Mentre milioni di persone fuggono da
Libia e Siria per gli interventi della NATO che hanno rovesciato governi
nazionalisti indipendenti e reso la loro vita impossibile, la sinistra
applaude. Invece di protestare tali crimini imperialisti che hanno
creato la massiccia crisi dei profughi, la maggior parte della sinistra
fa parate per “accogliere i rifugiati”. Coloro che osservano che la
destabilizzazione della NATO ha provocato la crisi migratoria e dicono
che ciò è un’atrocità che va denunciata, sono accusati di essere bigotti
e islamofobi.
Il crescente pericolo di guerra
La sinistra che esisteva prima della Seconda guerra mondiale è qualcosa
che i clintoniani non riconosceranno mai. Libri come “Verso l’America
sovietica” di William Z. Foster nel 1932 tracciava un’economia
pianificata per gli Stati Uniti e chiedeva a chi soffriva la fame e alla
classe operaia disoccupata di Kentucky, Ohio, Alabama e altrove di
combattere per migliori condizioni di lavoro. I movimenti di massa degli
anni ’30 ottennero la creazione della previdenza sociale,
l’assicurazione contro la disoccupazione, i benefici dei veterani, e
molto altro ancora.
Lo slogan del Partito Comunista era “Non morire di
fame, lotta!” Coloro che furono mobilitati non erano una élite culturale
ben istruita, ma lavoratori industriali, giovani disoccupati, studenti e
ogni statunitense comune che soffriva durante la crisi economica nota
come Grande Depressione. La “sinistra culturale” fabbricata e appena al
potere a cui Clinton si è allineata, avrebbe guardato queste persone
dicendogli che meritavano di essere indigenti, perché li avrebbe aiutati
a capire meglio ciò che le persone di colore subivano. Gli avrebbe
detto che chiedere lavoro sapeva di “arroganza” e “privilegio bianco”.
Gli avrebbe detto che dovevano celebrare la prospettiva di una guerra
contro Russia o Cina perché dovevano rovesciarne i leader ritratti come
“omofobici” o “oppressori delle donne”.
Ora che la “sinistra” è
diventata qualcosa di assai lontana da ciò che era una volta, non
dovrebbe sorprendere che la classe lavoratrice bianca abbracci Donald
Trump e l'”alternativa di destra”. Molti bianchi che soffrono per la
recessione economica arrivano a vedere la sinistra come una corrente che
cerca di punirli e umiliarli, non di migliorarne le condizioni di vita.
Inoltre, la sinistra moderna è percepita come sprezzante verso di loro
per non conoscere il gergo appropriato della “teoria dell’oppressione”
insegnata nelle università.
Se le organizzazioni emerse in realtà
facessero richieste economiche e si organizzassero contro i grandi
interessi del denaro, come avvenne negli anni ’30, la situazione
potrebbe essere drasticamente diversa. Tuttavia, non è così. La “nuova
sinistra”, particolarmente favorita per contrastare l’influenza degli
avversari globali del capitalismo occidentale, ora ha preso il timone
della civiltà occidentale con una squadra di fedeli crociati che
combattono in nome della “diversità” e dell'”intersezione”. Nel
frattempo, l’economia peggiora e il pericolo di un grande scontro
militare tra Stati Uniti e Russia o Cina, i due Paesi più grandi della
terra, avanza rapidamente.
Caleb Maupin New Eastern Outlook 21/08/2016
Caleb Maupin
è un analista politico e attivista di New York. Ha studiato scienze
politiche presso il Baldwin-Wallace College e fu ispirato e coinvolto
nel movimento Occupy Wall Street, per la rivista on-line “New Eastern Outlook” .
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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