[Mappa da ISW]

Il [18 agosto] si è verificato uno scontro fra truppe dell’Esercito Arabo Siriano e locali forze curde nella città ad etnia prevalentemente curda di Hasakah, nella Siria nord-orientale. Hasakah, una città di circa 200.000 abitanti, ospita da anni una guarnigione dell’Esercito Arabo Siriano. C’è qualche inimicizia fra Curdi e soldati ma la situazione è generalmente tranquilla.

In precedenza c’erano stati scontri [in inglese] ma questi erano dovuti a rivalità personali fra gli ausiliari delle Forze di Difesa Nazionali Siriane provenienti dalle minoranze arabe della zona (cristiane) ed alcune bande del servizio di sicurezza locale curdo, meglio conosciuto con il nome di Asayish. Questi scontri, di solito, si concludevano dopo un giorno o due, quando i responsabili delle due parti risolvevano il conflitto, che solitamente riguardava un checkpoint o una via d’accesso.
Lo Stato Islamico, in grigio sulla mappa, ha minacciato per qualche tempo Hasakah, ma questo pericolo è ormai cessato da molto tempo.

Ieri è scoppiato [in inglese] un altro scontro, ma questa volta le cose si sono fatte serie. E’ stata fatta intervenire l’aviazione siriana per difendere la guarnigione governativa e i quartieri delle minoranze dagli attacchi diretti a cui erano sottoposti:

Aerei del governo siriano hanno bombardato martedì, per la prima volta in questa guerra civile che dura da cinque anni, aree sotto il controllo curdo nella città nord-orientale di Hasakah, hanno riferito fonti della milizia curdo-siriana (YPG) e un gruppo di monitoraggio.

Il governo siriano mantiene tutt’ora dei punti d’appoggio nelle città di Qamishli e Hasakah, entrambe nel Governatorato di Hasakah, e finora la coesistenza è stata pacifica in queste fasce di territorio controllato dallo YPG.
Le cause degli scontri di questa settimana non sono chiare.

Xelil ha riferito che le forze governative stavano bombardando i quartieri curdi di Hasakah con l’artiglieria e che in città si stavano verificando scontri accaniti.
L’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, che monitorizza la guerra usando una rete di attivisti, ha riferito che aerei da bombardamento hanno colpito le posizioni delle forze di sicurezza curde a nord- ovest e a nord-est della città di Hasakah.
La motivazione che ha portato all’inizio degli scontri potrebbe aver avuto a che fare con le truppe americane che, non si sa per quale motivo, sembrano essere presenti ad Hasakah. L’esercito degli Stati Uniti si lamenta [in inglese] ora del fatto che queste truppe si sono trovate sotto il fuoco dell’aviazione siriana:
Gli attacchi aerei siriani si sono verificati a nord-est della città di Hasakah, una zona che ha visto intensificarsi gli scontri sul terreno fra i combattenti dello YPG curdo e le forze del regime siriano. Quando gli attacchi aerei sono iniziati, era presente un piccolo numero di Operatori Speciali statunitensi, che fungevano da istruttori per lo YPG.
Dopo che i Su-24 hanno iniziato a colpire, gli Stati Uniti hanno immediatamente contattato i Russi, ha affermat Davis, dicendo chiaro e tondo che, se le forze della coalizione si fossero trovate sotto attacco, gli aerei americano avrebbero risposto.
I russi hanno spiegato che non erano stati loro ad aver condotto l’attacco e, a questo punto, gli Stati Uniti hanno fatto decollare un caccia affinché andasse in zona a proteggere gli Americani e i loro alleati sotto attacco.
Quando l’aereo della coalizione americana è arrivato in zona, i caccia siriani si erano già allontanati.
Nella zona non esiste lo Stato Islamico ed essa si trova molto lontano dalla linea del fronte.
  • Perché ad Hasakah e in tutto il circondario ci sono truppe americane, che non hanno assolutamente   alcun diritto legale di essere in Siria?
  • Chi stanno “addestrando” e a quale scopo?
  • Perché scontri locali e poco frequenti diventano seri proprio quando nell’area sono presenti truppe americane?
Gli Stati Uniti hanno la faccia tosta di “ammonire” i Siriani solo perché difendono le loro truppe in territorio siriano:
Ieri sono stati inviati in zona ulteriori caccia americani di pattuglia, e la cosa si è ripetuta anche oggi.
Davis ha detto che i Siriani “farebbero meglio” a non interferire in futuro con le forze della coalizione presenti sul terreno.
Le forze del governo siriano vengono attaccate da truppe curde che sono “addestrate” dalle forze speciali americane. Secondo il portavoce americano, all’aviazione siriana non sarebbe permesso difenderle? Che cosa ha a che vedere tutto questo con il “combattere l’ISIS” nella Siria orientale, che è poi l’unico, presunto motivo per la presenza di truppe americane in Siria?

Oggi l’aviazione siriana è ritornata ad Hasakah e ha continuato a colpire le posizioni da cui l’esercito siriano era stato attaccato. Non volerebbero senza il consenso russo. Gli americano vogliono veramente iniziare uno scontro con l’aviazione siriana e i suoi alleati russi?

Lo YPG curdo asserisce [in inglese] ora di aver iniziato l’evacuazione dei civili da alcuni quartieri cittadini. Sembrano prevedere un conflitto prolungato.

Ogni mossa contro l’esercito siriano ad Hasakah verrà osservata attentamente da Ankara. La Turchia teme, e con buona ragione, che gli Stati Uniti appoggino l’obbiettivo curdo di uno stato nazionale in Siria e in Iraq. Questo sarebbe un pericolo per la Turchia, che ha (al suo interno) una notevole minoranza curda.

Se i Curdi, con l’aiuto degli Stati Uniti, cacciassero le forze siriane da Hasakah, la Turchia avrebbe la certezza che tutte le asserzioni americane, di non operare contro gli interessi del loro alleato turco, sono false. Questo fatto aumenterebbe la già notevole ostilità nei riguardi degli Stati Uniti ed accelererebbe i suoi passi verso una qualche forma di alleanza con la Russia e l’Iran.

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Articolo pubblicato da Moon of Alabama il 19 agosto 2016
Traduzione in Italiano a cura di Mario per SakerItalia.it
[le note in questo formato sono del traduttore]

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Gli USA minacciano di abbattere gli aerei russi e siriani qualora attacchino le loro truppe speciali

Aerei USA in Siria

Il comando USA ha lanciato un avviso destinato al comando delle forze russe e siriane richiedendo che gli aerei russi e siriani si mantengano lontani dalla zona dove operano i propri reparti speciali in appoggio alle formazioni curde, minacciando altrimenti di abbattere tali aerei.

Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento della Difesa Peter Cook, nel corso di una conferenza stampa, in cui ha ribadito che gli USA difenderanno le loro truppe sul tereno e consigliano alle forze siriane di mantenersi lontano da questa zona.

Cook ha fatto queste dichiarazioni dopo che negli ultimi giorni erano avvenuti duri scontri tra l’Esercito Siriano e le Unità di Protezione (YPG) delle formazioni curde appoggiate dai reparti USA, nella città nord orientale di Al-Hasaka, dove gli USA hanno schierato i loro reparti (almeno un 300 uomini).

Secondo gli esperti, l’appoggio degli USA ai curdi dimostra la strategia degli USA di voler parcellizzare la Siria stabilendo una o due zone federative sotto controllo curdo per vedere poi come possano funzionare ed applicare questo modello ad altre zone.

Nel passato mese di Marzo i curdi avevano annunciato la creazione di una entità federativa nel nord est della Siria, iniziativa condannata da Damasco visto che questa minaccerebbe l’integrità dello Stato siriano.

Il portavoce statunitense ha inoltre aggiunto che questa avvertenza riguarda anche gli aerei russi : “se minacceranno le nostre truppe abbiamo il diritto di difenderle”, ha enfatizzato il funzionario del Pentagono.

“Questo non significa che gli USA vogliano costituire una zona di interdizione aerea ma Damasco deve avere la prudenza di evitare di avvicinarsi dove operano le truppe della coalizione”, ha dichiarato.

Gli USA avevano inviato i loro aerei per proteggere le milizie alleate di fronte a possibili attacchi dei caccia siriani nella città di Al-Hasaka.

Il Pentagono aveva ordinato il Venerdì lo spiegamento di caccia USA nella località di Al-Hasaka dopo che due caccia Sujoi Su-24 avevano lanciato bombe contro le posizioni degli YPG curdi.


Nota: Soltanto la presenza russa e la resistenza dell’Esercito Siriano hanno evitato lo smembramento della Siria e la creazione di un califfato sunnita nel nord del paese, obiettivo reale delle forze USA assieme al rovesciamento del Governo di Damasco. Il pretesto della lotta all’ISIS proclamato da Washington serviva esattamente a questo, a coprire le vere finalità dell’intervento statunitense e dei loro alleati regionali (Arabia Saudita e Qatar). Il piano ormai è del tutto scoperto e la strategia USA adesso è ripiegata nell’utilizzare le forze curde per potere almeno creare delle enclave sottratte alla sovranità del Governo di Damasco.


Fonte: Hispan Tv

Traduzione: Luciano Lago