venerdì 19 luglio 2013

Il risveglio

Prendiamo ad esempio i batteri intestinali.
Esistono nell’intestino di quasi ogni creatura, e il loro scopo è quello di decomporre materia organica, oltre a essere anche responsabili della produzione delle feci. Immaginate, tutta la loro vita spesa con la testa china in mezzo alle feci di qualche animale, in un ambiente tossico pieno di veleni, dal quale tuttavia vengono distillati gli elementi nutritivi per un organismo molto più grande di loro, che li contiene e che, anche grazie a loro, viene mantenuto in vita. Pensate tutto questo, e immaginate che un giorno uno di questi batteri alzi la sua microscopica testa dall’oceano di feci dell’intestino e, per la prima volta nella sua vita, si guardi intorno, cominciando a vedere il suo mondo per quello che è: un oceano smisurato di rifiuti tossici, e miliardi di batteri simili a lui chini a decomporre materia e a produrre feci, in continuazione, per tutta la vita.


Ebbene, superato lo shock iniziale, questo particolare batterio interrompe il suo lavoro e comincia a parlare ai suoi simili, che ora vede come macchine che traggono piacere da qualcosa che lui invece trova inutile per se stesso, e forse anche un po’ ripugnante. Il nostro batterio Uno cerca di far notare loro che si trovano in mezzo a un oceano di sterco, e che forse c’è qualcosa oltre tutto questo, qualcosa che li ha generati, qualcosa responsabile per il mondo, e al di là di tutto ciò che sembra esistere.

A questo punto cosa accade? Come reagiranno gli altri batteri distolti con la forza da ciò che è la loro vita, da ciò che amano e che causa loro piacere, da ciò che dà un senso alla loro esistenza? Ebbene, il povero batterio solitario che si è svegliato verrà attaccato in tutti i modi. Qualcuno dirà che ha dei problemi che deve risolvere, che è completamente pazzo, che è stato plagiato, e che deve tenere i piedi per terra. E maggiore è la sua azione di disturbo all’ordine prestabilito, più violenta sarà l’opera di resistenza.

Intanto scoprirà che gli amici che pensava di avere, che avevano riempito gli spazi vuoti della sua vita, sono in realtà parte di questo sistema, e oltre a non dargli più alcuna gioia, cominciano a diventare pericolosi per lui e per la sua nuova condizione. Il sistema stesso, attraverso gli strumenti del mondo, reagirà alla sua diversità. Ora non sta più suonando in armonia con il resto dell’orchestra, e i suoni che produce disturbano l’intera sinfonia. Il sistema stesso, quindi, reagisce, producendo anticorpi, e colpendo il povero batterio attraverso tutto ciò che ha vicino, per cui ha provato attaccamento, attraverso il suo stesso corpo e la sua stessa mente, allo scopo di riportarlo all’ordine o di distruggerlo, eliminandone l’influenza ritenuta disgregante.

Possiamo affermare che, a questo punto, alcuni, interpretando la reazione al Sistema come avaria, e non avendo sufficiente energia per sopportare questa opposizione, respirano i fumi letali della dimenticanza di sé e tornano a chinar la testa nelle feci, interpretando nuovamente la soddisfazione del Sistema, e tornando a credere di essere di nuovo nel “giusto”. Altri, invece, reagiscono all’aggressione del Sistema con la forza, producendo maggiore opposizione ed infine soccombendo violentemente. Altri ancora, pochissimi in realtà, realizzando di non poter prescindere ancora dal Sistema che li ha creati, e che li ospita mantenendoli in vita, tornano a suonare il loro spartito, indossando consapevolmente una maschera, che tolgono solo quando le condizioni sono tali da non disturbare la sinfonia.

Pochi tra i pochi, infine, raggiungono una nuova armonia con il Sistema, rimanendo in silenzio nel loro incedere verso nuovi Mondi, che il Sistema stesso rende loro accessibili, lasciando che il silenzio sia compagno del testimone di un Mondo perfetto, al di là del possibile. Questi prescelti sono consapevoli che ogni nuova nota suonata dal loro strumento può integrarsi perfettamente con l’armonia del Mondo, forse anche migliorandola o portandola a nuovi livelli di perfezione.

Questo è ciò che aspetta chi diviene consapevole. Nessuno pensi di poter ancora viaggiare al di là del punto di non ritorno, e di tornare a chinare il capo per indossare di nuovo la maschera consapevolmente e con tristezza! Questo è il nostro metro, questa è la misura di ciò che può accadere a chi si rende indipendente dal Sistema. E aggiungo che, se il Sistema non si oppone a qualcosa, significa che fa parte del Sistema stesso, e che non ha dunque la possibilità di produrre alcun cambiamento. Quando si alza il fronte d’opposizione, invece, significa che quella è la strada del Risveglio, ed è proprio quella che bisogna percorrere con desiderio implacabile.

Fabio Ghioni

fonte: http://www.fabioghioni.net/blog/2013/06/12/il-risveglio/

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