giovedì 22 ottobre 2015

Che cosa “ti dicono”?


Dove memorizzi i tuoi “ricordi”? Dove li “metti, depositi, registri, inserisci”? Su/in quale “supporto”? Utilizzando/ricorrendo a quale “servizio/dispositivo”? Mettendoli nelle “mani” di chi/cosa? Fidandoti di chi/cosa?
Per comprendere ciò, ritrova lo stesso “meccanismo (destino)” ad un livello che puoi meglio ricomprendere.
In questo caso, sleghi il “ricordare cosa accade ai tuoi ricordi (cosa che… "non sai" perché ignori e, dunque, non capisci)” e sedimenti il processo attorno a qualcosa di “fisico”, che riguarda un altro genere di tuoi ricordi, ossia:
  • i tuoi dati (documenti, foto, musica, video, film, etc.)
  • che memorizzi in qualche maniera, mediante l’utilizzo sempre più "pesante" di ogni strumento che la tecnologia, soprattutto, ti mette sempre più a disposizione.
Ebbene, fare attenzione a quello che destini in riferimento ai tuoi dati “mediatici”, significa porre l’attenzione, a livello frattale espanso, anche al trattamento che ricevono i tuoi “ricordi (tutto ciò che hai, ora… “qua, così”, dimenticato)”.
 

Se non trovi il nesso tra queste due “dimensioni, apparentemente diverse”, è solo perché non rammenti il nesso frattale logico, che lega tutto ciò che esiste a partire da cause comuni.

Tu hai dimenticato, anche e soprattutto, ciò che è già successo (la tua "invasione e conquista", a livello di Dominio, che ha eretto dentro di te… l’enclave dell’inconscio. Qualcosa che puoi capire meglio, forse, trovando il modo di accorgerti di cosa succede all’interno di un moderno computer, allorquando vai a creare una nuova partizione nella memoria, conferendole un “anticipo gerarchico, rispetto a tutto il resto… che è nativo”).
Tutto è compiuto”.

Ciò che pensi sia "la storia ed il tempo" (quelli convenzionali, raccontati dai “vincitori”) è del tutto fuorviante, per il tuo autentico “senso d’orientamento esistenziale”.
Perché, seguendo e sopravvivendo in/su/dentro questa “pista”, tu smarrisci la direzione che avevi... rispetto ad un reale manifesto che si è dischiuso a tenaglia sulla tua “libertà”.
Il “che cosa è successo” è ora parte di un’area del “registro degli eventi”, che per te non esiste più, perché non rammenti proprio che possa nemmeno esistere una simile “condizione”. In un certo senso, ciò che ricorda l’Akasha… in un certo tipo di “letteratura, non riconosciuta dalla scienza deviata”.

Qualcosa che “è”, a prescindere da ogni accaduto di sorta e di tipo di imprinting dominante
Ciò che monca e... “ti manca”, è l’anello di congiunzione tra aree diverse, che esistono nonostante tutto quello che sei portato/a pensare. Qualcosa che “qua, così” ti viene sempre ricordato frattalmente e, dunque:
in maniera giudicata “da te (meglio, dall’enclave dell’inconscio, che risponde sempre e solo ad altro, ovverosia, al Dominio)”… non possibile, perché non riesci più ad estrarre valore aggiunto, astraendo ogni situazione che “ti ruota attorno, mentre gli ruoti dentro e viceversa”.

È questa “capacità frattale espansa” che ti permette di by passare “il lato commerciale di qualsiasi verità di parte”, trasformando tutto nella relativa causa a monte, che “è” sempre… rispetto ad ogni ammorbamento che a valle, nello status quo attuale, gli accade puntualmente… perché “strategia”.
Se comprendi la sostanziale “non differenza” che passa tra “pensiero e fisica derivante dal pensiero”… allora puoi andare Oltre Orizzonte, evitando di fermarti ogni volta al “confine della convenzione”:
  • in qualcosa che ti blocca
  • perché non sai come andare avanti
  • pro cedendo ogni volta per “paura di perdere tutto quello che non hai”.
Dal pensiero (mente, programmazione) nasce il reale che si manifesta, di conseguenza. Qualcosa che è all’origine di tutto, persino della “Fisica” e, dunque, che si trova al di là, prima, delle leggi fisiche (che vengono prese come riferimento per spiegare tutto, abbagliando tutto).
È, ovviamente, una semplificazione (perché il “pensiero” è solo uno step).
Pensiero e reale manifesto (fisico) sono, dunque, “agganciati continuamente perché in simbiosi (accordo gerarchico)”. Cosa viene prima? Non importa più… perché sei nel loop ed il loop tende a confondere tutto, ad inquinare tutto, ad ingarbugliare tutto.
Non importa, “qua, così”… perché in realtà c’è un “accordo” tra le due sfere. Qualcosa che le relaziona consapevolmente solo se… esiste un “terzo incomodo”, che le sorregge da un piano diverso ancora.
Ecco, allora, emergere qualcosa d’altro, che sfugge sempre (e non a caso) al processo logico conseguente, che vive costantemente in ritardo:
qualcosa che "non puoi capire" (perché non lo ricordi e perché sembra impossibile, anzi… “di più”, essendosi rivelato dietro ad ogni tipo di “ombra”)
qualcosa che puoi, tuttavia, sempre afferrare per logica frattale espansa, ossia, ponendo attenzione a ciò che viene prima del “pensiero”, cioè… l’ispirazione.

L’ispirazione è “uno stato impalpabile” che sai esistere anche se non sai come raffigurare (gli antichi greci avevano ereditato l’abitudine di condensare l’ispirazione, dandole forma umana, per mezzo delle “Muse”). 
 
Dall’ispirazione, infatti, dipende una certa “qualità del 'tuo' pensiero”.
Ora, visto che esiste qualcosa che puoi “ancora soppesare fisicamente”, relativamente a ciò che “anticipa la qualità del flusso del pensiero”, rendendolo di fatto una… conseguenza; in termini di una simile “qualità”, che cosa significa... espandendo frattalmente l'esempio della raffigurazione/incarnazione ispirazione vs Muse (inconscio)?
Che il reale manifesto (derivazione del Mondo del pensiero) è “anticipato” da qualcosa che lo “ispira” (per "interconnesione tra le diverse sfere dell'unico contesto mente/corpo)
Infatti, a tal riguardo persino la scienza deviata porta ad emersione il concetto di “campo morfogenetico, Dna, genetica, epigenetica, etc.”.
L’ispirazione è una “guida”. Anche il pensiero lo è, ma… “viene dopo”, essendo un fiume sempre in piena… la cui “qualità dipende dall’apporto di un altro ingrediente, in grado di rendere le acque più ‘ricche e fertili’”.
Che cosa, quindi, “guida la formazione del reale manifesto”?
Chi/cosa “anticipa sempre tutto”?
Chi/cosa esegue/ispira tutto ciò, rimanendo al di là della “tua” capacità di ricordare, renderti conto, essere attento/a?
Un “Punto di Dominio”. Se non ti accorgi di questo “meccanismo reale”, allora tutto risulta sempre vano, rimanendo sempre un “tentativo destinato a fallire”, se il tuo intento è di “cambiare la sostanza dello status quo (quella che, per intendere, permette che ogni giorno decine di migliaia di persone muoiano di fame e che mantiene il Mondo intero preda di un ingiustizia di base, che passa per normale solo perché le alternative sostanziali sono state drenate opportunamente dal Dominio e dai propri ed inconsci ‘bracci destri’).
 
La "Musa" è una trasposizione di valore e significato frattale:
così "vedi e capisci (ti accorgi)".
La "Musa" è un circuito, una tecnologia, un ponte che permette la ricezione del segnale (che proviene dall'al di là... della tua attuale capacità di renderti conto).
La "Musa" ti ricorda che, in te, esiste un'area requisita ed attrezzata per "dirigere i tuoi lavori, dall'esterno di te" (inconscio, wireless).
“Qua, così” rientra tutto nella previsione progettuale del Dominio. Se tu non ritorni a conseguire la più grande concentrazione di massa (relativa al “chi sei”), se non “sei” nel tuo centro, nel tuo terzo stato lato proprio… non hai mai l’autentica possibilità di “ri uscire”.
Quali rischi per il correntista se la banca fallisce.
Lo spauracchio che si aggira sui mercati prende il nome di Bail-In.
A partire dal 1° gennaio prossimo gli Stati non garantiranno più il salvataggio delle banche in difficoltà. A risolvere eventuali situazioni critiche saranno gli azionisti, gli obbligazionisti e, nei casi di maggiore gravità, i correntisti.
Uno scenario da prendere in seria considerazione per evitare spiacevoli sorprese…
Link
È, questa, una sostanziale novità? Per nulla affatto. Perché, gli Stati attingono le “proprie” risorse dai cittadini, che sono anche i correntisti. Per cui, non cambia nulla perché è sempre stato così.
E per contribuire a non farti capire, ancora di più, nulla… s’inventano termini di riferimento, non solo in inglese (per te, che sei italiano e/o che non lo capisci) ma anche in un linguaggio tecnico (che se anche capisci l’inglese, devi però essere un “esperto” e anche se lo sei… capisci sempre quello che devi capire, ossia, che… non ci puoi fare nulla).
Come puoi, allora, “evitare spiacevoli sorprese?
Semplice: non puoi se “qua, così”.
Non… puoi.
Accorgiti.
Al limite, "qua, così" cerchi solo il modo per "uscirne con le ossa meno rotte". No?
Se fai parte di un livello della gerarchia, più “alto”, allora, probabilmente vivrai anche dei privilegi che, comunque, ti manterranno sempre “qua, così”, livellandoti nella sostanza che caratterizza l’intero carico umano.
Riesci anche “solo” ad immaginare un intero Pianeta, che non si accorge di quello che gli accade continuamente da “sempre (o anche solo da 5 minuti)”?
Ebbene, ci sei direttamente “sopra/dentro”.
È il Pianeta Terra, per come non lo riconosci.
La “tua” casa? Ciò che consideri come tale…
Che cosa sai? Quello che ricordi.
Che cosa ricordi? Quello che sei ispirato/a a ricordare?
Cosa ti ispira? Il Dominio.
Alieni? Rettiliani? Mostri? Geni? Fantasmi? Voladores?
No. Più semplicemente, “solo”:
  • umani
  • tuoi simili.
Ad immagine e somiglianza…”:
  • è la “Via di Dio”
ossia
  • la direzione intrapresa dal DominIO.
Ciò che anche tu puoi "emanare", se solo ricordassi e ricordassi anche “come essere, per farlo”.
Non importa se la mente è stata hackerata oppure creata; accorgiti che è:
  • “usata per…”
e
  • “usata da…”.
Usata per… il mantenimento dello status quo.
Usata da… il Dominio.
Onde e... ciclicità "naturale".
L’ispirazione è un flusso d’input, che devi riconquistare, accorgendoti di essere “il/al tuo centro”.
Se i tuoi ricordi sono messi tutti e solo nel Cloud (tendenza sempre più manifesta), basterà togliere la “corrente”, perché… “tu non abbia apparentemente più nessun ricordo”.
Il "tempo generazionale", poi, compirà il resto dell’opera, drenando tutto quello che non è previsto “qua, così”.
Ecco cosa è già successo.
Che cosa sei? Quello che sai (ossia, nello status quo, “quello che ti dicono”).
 
E che cosa… ti “dicono”?
     
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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