da sinistra: JOHN MACK, CALOGERO GRIFASI, SIGMUND FREUD, CORRADO MALANGA
L’introduzione del celebre ‘lettino’ di Sigmund Freud
permetteva al paziente di raggiungere uno stato di rilassamento profondo, quasi
ipnotico, indispensabile per permettere l’affioramento dei contenuti inconsci del
soggetto e la rivisitazione e l’analisi di momenti cruciali del suo passato.
In modo analogo, prima della psicoanalisi moderna, erano i
confessori religiosi od i terapeuti a
vario titolo a permettere, seppure in forma condensata, questo tipo di
esperienza.
Le rappresentazioni teatrali dell'antichità classica creavano un’atmosfera di
‘rivissuto’ collettivo, in grado di suscitare una catarsi interiore agli
spettatori grazie ad un potente feedback che si veniva a creare tra gli attori,
il coro e chi assisteva alla rappresentazione.
La possibilità di ‘recitare una parte’ sconosciuta è una
caratteristica misteriosa e sorprendente delle costellazioni familiari e dei ‘channeling’
esperiti in vario modo, soprattutto in stato ipnotico.
L’ipnosi regressiva permette, in pochi minuti, di raggiungere
momenti salienti del proprio passato e di riviverli modificandone addirittura la
successione degli eventi all’interno di una simulazione tanto paradossale
quanto potente e catartica.
L’ascolto delle ipnosi regressive di terapeuti quali John
Mack, Corrado Malanga e Calogero Grifasi (e tanti altri in giro per il mondo) è
illuminante e sorprendente. Non solo vengono fatti affiorare eventi ed episodi
della vita passata di un soggetto ma si assiste alla interpretazione completa e totalizzante di altre
personalità di vite passate o di altri individui che in vario modo hanno
interagito con il soggetto stesso. L’uso di medium (terze persone collaboranti) da parte di Grifasi consente addirittura al
terapeuta di dialogare con i protagonisti di un evento passato (anche se non
umani) direttamente in prima persona!
SIGMUND FREUD CON IL SUO LETTINO PER LA PSICOANALISI
Un universo mirabolante di possibilità ispettive si apre quindi
alla ricerca. La possibilità di evocare personalità apparentemente passate e di
poterle interrogare era (ed è) una caratteristica misteriosa delle sedute
spiritiche che, grazie alle conquiste dell’odierna ipnosi ad esempio, vengono
sostenute da un supporto sperimentale ormai complesso e consolidato, anche
scientificamente.
L’essere umano sembra quindi possedere in se in modo innato,
la capacità di ‘recitare una parte’ o meglio di assumere per intero le caratteristiche
di una personalità esterna dalla sua esperienza diretta e di farla interagire
indifferentemente con il passato, il presente od il futuro. Tale aspetto
psicologico non è solo sorprendente ma consente ed anzi obbliga alla
riflessione.
In cosa consiste la nostra personalità? Come interagiamo con
lo scorrere del tempo? Possiamo considerarci costituiti da un corpo/contenitore ed un sistema psicologico aperto e
complesso? L’essere umano è comunque predisposto per natura a ‘recitare una parte’ che
può non appartenergli, non connaturata a lui? Come tali aspetti regolano la nostra vita quotidiana?
Gli scenari che si aprono considerando in profondità queste
riflessioni sono davvero ponderosi. Non è più possibile inserire le conquiste
scientifiche dell’ipnosi e della psicanalisi contemporanea in un contesto marginale
ed oscuro ma occorrerebbe procedere oltre. Credo che sia la frontiera più
avvincente della ricerca in generale, volutamente ignorata dai burattinai
occulti che desiderano invece mantenere l’umanità in una condizione insipiente
e prona.
Lo strombazzamento degli inesistenti progressi scientifici e
tecnici delle ‘conquiste spaziali’ è un’operazione di propaganda che cerca di
focalizzare l’attenzione sugli aspetti esteriori di un divenire tecnicista e scientista invero
inutile e sterile. La via della conoscenza si avvia imperiosa in direzione
inversa: verso l’interiorità dell’uomo e di quell’universo davvero sconfinato e
ricco della sua condizione psicologica unica e mirabolante.
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