martedì 27 ottobre 2015

Da Freud a Grifasi ... ed oltre

da sinistra: JOHN MACK, CALOGERO GRIFASI, SIGMUND FREUD, CORRADO MALANGA
 
L’introduzione del celebre ‘lettino’ di Sigmund Freud permetteva al paziente di raggiungere uno stato di rilassamento profondo, quasi ipnotico, indispensabile per permettere l’affioramento dei contenuti inconsci del soggetto e la rivisitazione e l’analisi di momenti cruciali del suo passato.
In modo analogo, prima della psicoanalisi moderna, erano i confessori religiosi od i terapeuti  a vario titolo a permettere, seppure in forma condensata, questo tipo di esperienza.
Le rappresentazioni teatrali dell'antichità classica creavano un’atmosfera di ‘rivissuto’ collettivo, in grado di suscitare una catarsi interiore agli spettatori grazie ad un potente feedback che si veniva a creare tra gli attori, il coro e chi assisteva alla rappresentazione.
La possibilità di ‘recitare una parte’ sconosciuta è una caratteristica misteriosa e sorprendente delle costellazioni familiari e dei ‘channeling’ esperiti in vario modo, soprattutto in stato ipnotico.
L’ipnosi regressiva permette, in pochi minuti, di raggiungere momenti salienti del proprio passato e di riviverli modificandone addirittura la successione degli eventi all’interno di una simulazione tanto paradossale quanto potente e catartica.
L’ascolto delle ipnosi regressive di terapeuti quali John Mack, Corrado Malanga e Calogero Grifasi (e tanti altri in giro per il mondo) è illuminante e sorprendente. Non solo vengono fatti affiorare eventi ed episodi della vita passata di un soggetto ma si assiste alla interpretazione completa e totalizzante di altre personalità di vite passate o di altri individui che in vario modo hanno interagito con il soggetto stesso. L’uso di medium (terze persone collaboranti) da parte di Grifasi consente addirittura al terapeuta di dialogare con i protagonisti di un evento passato (anche se non umani) direttamente in prima persona! 
 
SIGMUND FREUD CON IL SUO LETTINO PER LA PSICOANALISI
 
Un universo mirabolante di possibilità ispettive si apre quindi alla ricerca. La possibilità di evocare personalità apparentemente passate e di poterle interrogare era (ed è) una caratteristica misteriosa delle sedute spiritiche che, grazie alle conquiste dell’odierna ipnosi ad esempio, vengono sostenute da un supporto sperimentale ormai complesso e consolidato, anche scientificamente.
L’essere umano sembra quindi possedere in se in modo innato, la capacità di ‘recitare una parte’ o meglio di assumere per intero le caratteristiche di una personalità esterna dalla sua esperienza diretta e di farla interagire indifferentemente con il passato, il presente od il futuro. Tale aspetto psicologico non è solo sorprendente ma consente ed anzi obbliga alla riflessione.
In cosa consiste la nostra personalità? Come interagiamo con lo scorrere del tempo? Possiamo considerarci costituiti da un corpo/contenitore ed un sistema psicologico aperto e complesso? L’essere umano è comunque predisposto per natura a ‘recitare una parte’ che può non appartenergli, non connaturata a lui? Come tali aspetti regolano la nostra vita quotidiana?
Gli scenari che si aprono considerando in profondità queste riflessioni sono davvero ponderosi. Non è più possibile inserire le conquiste scientifiche dell’ipnosi e della psicanalisi contemporanea in un contesto marginale ed oscuro ma occorrerebbe procedere oltre. Credo che sia la frontiera più avvincente della ricerca in generale, volutamente ignorata dai burattinai occulti che desiderano invece mantenere l’umanità in una condizione insipiente e prona.
Lo strombazzamento degli inesistenti progressi scientifici e tecnici delle ‘conquiste spaziali’ è un’operazione di propaganda che cerca di focalizzare l’attenzione sugli aspetti esteriori di un divenire tecnicista e scientista invero inutile e sterile. La via della conoscenza si avvia imperiosa in direzione inversa: verso l’interiorità dell’uomo e di quell’universo davvero sconfinato e ricco della sua condizione psicologica unica e mirabolante.
 
 

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