Quando arriva la rabbia, mettiti da
una parte, a distanza, e osservala. Lascia che cresca e permei tutto il
tuo corpo. Ti avvolgerà da ogni lato. Lasciala fare! Devi solo
ricordarti una piccola cosa – tu non sei la tua rabbia. Non avere fretta
di saltarci dentro, perché allora sarà difficile uscirne. Osservala, ma
rimani fermo su di un punto: se davvero devi rispondere alla persona
che ti ha insultato, fallo quando la rabbia è scomparsa.
Per nessuna
ragione fallo prima di allora.
All’inizio sarà difficile, sarà davvero arduo. Dovrai essere molto
vigile, stare in guardia, ma pian piano diverrà più facile. Più grande è
la distanza che crei tra te stesso e i tuoi pensieri, meglio riuscirai a
prendere il controllo. Ma tu stai così vicino ai tuoi desideri da
dimenticarti perfino che c’è una distanza tra te e loro, che tra voi due
c’è un intervallo vuoto, una pausa.
Inizia da oggi. I risultati non verranno subito, perché la vicinanza,
l’associazione con i tuoi pensieri, è esistita per vite e vite. Questi
vecchi rapporti non possono essere spezzati in un giorno; ci vorrà
tempo, ma anche un piccolo sforzo da parte tua produrrà dei risultati,
perché questa è una falsa identificazione.
Fino a quando la mente è la padrona, tu rimarrai uno schiavo. Nel
momento in cui comprendi la realtà, la libertà accade naturalmente. Non
lottare con la mente. Se combatti, questa libertà spontanea non accadrà.
Se lotti, stai mettendo la mente sul tuo stesso piano. Tu combatti con
qualcuno solo se lo consideri uguale a te. Prima era un amico, ora è un
nemico. Il padrone non è allo stesso livello, il padrone è sempre più in
alto, in cielo, mentre il servo è giù, sulla terra. Quando sei il
padrone, acquisti una libertà che è naturale, unica.
Tu sei l’osservatore! La rabbia viene e va, ma il testimone rimane.
Ricordare quel testimone ti rende sempre più integrato, perché esso è
l’unico centro eterno, che non scompare mai. Solo sulla roccia eterna
dell’osservazione si può costruire una vita autentica.
Osho
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