"Più sfruttiamo la natura e più le nostre opzioni si riducono, finché non ce ne resterà che una: lottare per la sopravvivenza". - Morris Udall
La scienza sta solo cominciando a
penetrare i misteri dell'energia vitale negli esseri viventi, ma gli
scienziati comprenderanno presto ciò di cui sono stata testimone per più
di un quarto di secolo al Centro per la salute che ho fondato e
diretto. La rigenerazione e il ringiovanimento dell'organismo umano sono possibili,
se viene concessa a quest'ultimo una tregua dalle abitudini distruttive
e gli vengono forniti alimenti ricchi di energia vitale. Inoltre è
possibile tenere sotto controllo anche le malattie degenerative gravi,
che a volte si possono addirittura far regredire, se si attuano
cambiamenti positivi nella dieta e nello stile di vita.
L'energia vitale dei germogli freschi stimola la capacità innata dell'organismo di auto-depurazione e auto-guarigione. Soprattutto quando il corpo viene liberato dagli effetti debilitanti dei cibi cotti e pesanti, i processi naturali che agiscono nella guarigione di una ferita o nell'abbassamento della febbre possono essere attivati anche per il risanamento e la rivitalizzazione delle funzioni interne dell'organismo. Tutto questo è stato dimostrato in un esperimento condotto da M.L. Armstrong e altri, e riportato nel 1970 dalla rivista «Circulation Research». Un grave accumulo di colesterolo nelle arterie di alcune scimmie Rhesus causato da una dieta sperimentale ad alto contenuto di colesterolo e di grassi era regredito grazie a un regime alimentare a ridotta percentuale di grassi e di colesterolo.
L'energia vitale dei germogli freschi stimola la capacità innata dell'organismo di auto-depurazione e auto-guarigione. Soprattutto quando il corpo viene liberato dagli effetti debilitanti dei cibi cotti e pesanti, i processi naturali che agiscono nella guarigione di una ferita o nell'abbassamento della febbre possono essere attivati anche per il risanamento e la rivitalizzazione delle funzioni interne dell'organismo. Tutto questo è stato dimostrato in un esperimento condotto da M.L. Armstrong e altri, e riportato nel 1970 dalla rivista «Circulation Research». Un grave accumulo di colesterolo nelle arterie di alcune scimmie Rhesus causato da una dieta sperimentale ad alto contenuto di colesterolo e di grassi era regredito grazie a un regime alimentare a ridotta percentuale di grassi e di colesterolo.
Questi stessi risultati cominciano ora a emergere anche negli studi
sugli umani. E se si possono far regredire e controllare malattie gravi
come le cardiopatie, perché mai non dovrebbe essere possibile fare
altrettanto anche con patologie devastanti come il cancro? Dopo anni di
esperienze con le persone malate, sono giunta a credere che le patologie
degenerative gravi si possano tenere sotto controllo e in qualche caso
far regredire, ma è mia profonda convinzione che l'individuo debba
attuare cambiamenti positivi nel proprio atteggiamento e nel proprio
stile di vita. Nella fattispecie, una dieta ricca di cibi
abbondantemente provvisti di energia vitale e un atteggiamento mentale
sereno, fiducioso e rilassato.
I germogli aiutano a combattere il cancro?
Thelma Arthur, medico, dei laboratori
Arthur Testing Labs di Chula Vista, California, ha studiato quasi
duecento dei miei ospiti prima e dopo l'adozione dello stile di vita
degli alimenti viventi per un periodo di almeno due settimane. Era
interessata soprattutto agli effetti di questa dieta perché è convinta
che possa avere in serbo la risposta alla lotta contro il cancro. La
ricercatrice era curiosa di scoprire perché i componenti della dieta –
germogli, erba di grano (wheatgrass), succhi freschi e un'ampia
gamma di alimenti crudi – vengano attualmente utilizzati da diversi
centri di salute olistica e perché persone come Eydie Mae Hunsberger
siano sopravvissute seguendo questo programma alimentare.
Le conclusioni della dottoressa Arthur
indicavano in quasi tutti i soggetti notevoli miglioramenti nella
risposta immunitaria, ossia nella capacità di combattere la malattia. Il
livello di tossicità del sangue, che è solitamente alto in malattie
come il cancro, risultava ridotto in quasi tutti i casi. Questo non
significa che i germogli di per sé possano far regredire e nemmeno
bloccare il cancro e altre malattie gravi, ma potrebbe tuttavia
segnalare la capacità dei germogli, degli alimenti vivi e dell'erba di
grano di rafforzare il sistema immunitario, obiettivo che dovrebbe
essere perseguito da qualsiasi approccio sano al problema del cancro.
Infatti, anche se una data terapia può riuscire a distruggere le cellule
cancerose, se al tempo stesso indebolisce gravemente il sistema
immunitario, anche una semplice infezione o un normale raffreddore
potranno trasformarsi in nemici mortali.
Nel 1978, al Centro dei tumori
dell'Università del Texas, il dottor Charles Shaw e la dottoressa
Chiu-Nan Lai hanno analizzato una serie di alimenti di origine vegetale
allo scopo di individuare potenziali elementi anticancro. Fra gli
alimenti sperimentati su topi da laboratorio cui erano state iniettate
sostanze cancerogene, figuravano le lenticchie, i fagioli mung, i
germogli di grano, le carote e il prezzemolo. Questi ultimi due alimenti
avevano rivelato effetti inibitori sui carcinogeni, ma in termini di
attività anticancro la loro efficacia non era risultata nemmeno
lontanamente paragonabile a quella dei germogli!
I risultati del loro studio erano di
particolare interesse per la ricerca medica e in particolare per quella
sul cancro per due motivi: l'attività cancerogena inibita era di
notevole intensità, anche quando erano state utilizzate dosi
relativamente ridotte di un estratto di germogli, e l'estratto stesso
non risultava tossico, anche se veniva assunto in dosaggio elevato (la
maggior parte degli inibitori noti dei carcinogeni è tossica anche se
assunta a livelli moderatamente alti di concentrazione). Anche se questo
esperimento non rappresenta in alcun modo una prova conclusiva
dell'efficacia dei germogli nella cura del cancro in soggetti umani, le prospettive per la ricerca sull'uso dei germogli come alimento anticancro sono davvero promettenti.
È opportuno notare anche che gli effetti benefici dei germogli sul
sistema immunitario possono essere amplificati da altri elementi del
Programma degli alimenti vivi, in particolare dal consumo di cibi
frullati dalla facile digestione.
I germogli: compagni ideali di chi è a dieta
Il problema del sovrappeso e la ricerca
di una soluzione sono diventati una questione inutilmente complicata.
Alcuni esperti ci dicono che le diete non funzionano, altri affermano il
contrario. Sono assolutamente sicura che la dieta giusta sia davvero
efficace. In ultima analisi, una perdita permanente di peso è ottenibile
solo mangiando gli alimenti giusti, e se necessario riducendo le
quantità. Anche l'esercizio fisico regolare è importante, ma sono
convinta che la dieta sia la componente principale di un dimagrimento
risolutivo.
In termini di vita quotidiana, portarsi
addosso un peso eccessivo e nutrire gli accumuli di grasso richiede
notevole energia, ma è necessaria altrettanta energia per essere
disciplinati nelle proprie scelte alimentari e per praticare il giusto
esercizio fisico. Quando si introduce nella dieta un'abbondante quantità
di germogli (accompagnati da altri alimenti vivi), la persona
sovrappeso può finalmente avere il riposo di cui ha bisogno.
I germogli, in particolare quelli di alfalfa, forniscono all'organismo un'abbondante quantità di nutrimento liquido a basso contenuto calorico
che è facile da digerire e da utilizzare come combustibile. La capacità
di auto-depurazione dell'organismo viene stimolata dai germogli e dai
succhi estratti da questi alimenti, e il metabolismo generale ne risulta
accelerato perché non viene appesantito da grosse quantità di cibi di
difficile digestione. Inoltre, i liquidi aiutano a eliminare le tossine
dal sistema.
Questi benefìci del mio programma di
dimagrimento sono diametralmente opposti rispetto agli effetti di talune
diete dimagranti. In particolare, le diete ad alto contenuto proteico
impegnano le riserve di energia dell'organismo nella conversione di
grosse quantità di nutrienti strutturali (proteine) in nutrienti
energetici (carboidrati). Chi segue una dieta iperproteica di solito
dopo poche settimane accusa una profonda stanchezza. Con lo stile di
vita basato sugli alimenti vivi, mediamente la perdita di peso va da 2 a
7 kg, pur consumando tre pasti sostanziosi al giorno. La chiave del
successo sono cibi altamente digeribili, nutrienti e depurativi come i
germogli, le pianticelle a foglia verde e altri alimenti vivi. Si
potranno ad esempio frullare vari tipi di germogli con la frutta e con
gli ortaggi per produrre squisite "bevande verdi".
I germogli di ravanello, fieno greco,
cavolo, alfalfa e trifoglio, dal sapore deciso e dalle spiccate virtù
depurative, sono particolarmente indicati per perdere peso. Se ci si
propone di dimagrire, è comunque importante comprendere nella dieta
un'ampia varietà di alimenti. I cereali germogliati come il grano sono
una scelta indicata perché sono energetici e hanno proprietà depurative.
Anche le pianticelle di grano saraceno e di girasole (vedi Capitolo 7)
sono una buona opzione perché sono ricche di liquidi e facili da
digerire.
Germogli e vita sessuale
Che cosa c'entrano i germogli con la
vita sessuale? Forse poco, se la nostra vita sessuale è già
soddisfacente. Potrebbero invece essere di grande beneficio per
migliorare una relazione insoddisfacente riportando il desiderio e le
prestazioni sessuali a un normale livello sano.
Il buonsenso ci dice che quando si è fisicamente più sani, tutte le nostre componenti godono di una migliore salute.
Se due partner hanno un aspetto e una salute migliori, l'attrazione
sessuale è più intensa. Ho ricevuto molti riscontri dai miei ospiti
riguardo ai cambiamenti positivi nella loro vita sessuale, una volta
adottato lo stile di vita degli alimenti vivi, eppure gran parte delle
prove scientifiche dell'efficacia dei germogli sulla funzione sessuale
viene, pensate un po', dagli allevamenti.
In numerosi studi sui bovini, l'aggiunta
dei germogli alla dieta si è dimostrata efficace per aumentare la
produzione di latte e per restituire la fertilità alle mucche sterili.
Il dato non sorprende perché i germogli di grano, ad esempio, forniscono
un maggiore apporto di vitamina E di qualità superiore rispetto al
germe di grano, una nota fonte della vitamina della fertilità.
Se il grano è una delle migliori fonti
di vitamina E in forma naturale, il suo contenuto di questa sostanza
nutritiva diventa triplo nei semi germogliati. Anche altri germogli di
cereali, soprattutto avena e segale, sono eccellenti fonti di vitamina
E, così come tutti i semi germogliati, compresi quelli oleosi.
Anni fa, gli esperimenti condotti
dall'Agricultural Experiment Station di Beltsville, nel Maryland, hanno
dimostrato la capacità dei germogli di grano di restituire la fertilità
alle mucche che avevano perso la capacità di procreare o avevano
superato l'età riproduttiva. In uno studio che coinvolgeva alcune mucche
rimaste fino a quel momento sterili nonostante vari tentativi di
accoppiamento, oltre al normale foraggio erano stati somministrati a
ogni animale circa 2 kg di avena germogliata. I risultati erano stati
sorprendenti: dopo soli sessanta giorni tutte le mucche erano state
ingravidate.
Questi studi ci dicono che le funzioni
sessuali possono essere riportate al loro normale livello sano quando la
dieta comprende un'abbondante quantità di germogli.
Come rallentare l'orologio biologico con i germogli
Forse potrà sembrare azzardato affermare
che i germogli possono rallentare o addirittura far regredire il
processo di invecchiamento. Tuttavia, alcune recenti pubblicazioni sul
tema della longevità e dell'alimentazione indicano che l'affermazione
corrisponde al vero, e sotto più di un profilo. Durk Pearson e Sandy
Shaw, il dottor Benjamin Frank, il dottor Edward Howell e altri ancora
hanno indicato una serie di sostanze nutritive come potenziali fattori
anti-invecchiamento.
Fra i nutrienti antietà che hanno
attirato l'attenzione generale figurano gli antiossidanti e un'ampia
gamma di enzimi esogeni (provenienti cioè da una fonte esterna
all'organismo). Se è vero che sono molti i fattori che determinano
l'invecchiamento, una dieta equilibrata a base di alimenti vivi che
comprenda abbondanti porzioni di germogli freschi rappresenta una fonte
del tutto sicura di potenziali sostanze antietà. Oltre a molti enzimi
esogeni, i germogli contengono infatti le vitamine antiossidanti
naturali A, C ed E.
Antiossidanti nei germogli
L'ossidazione è un tipo di reazione
chimica che in termini di nutrizione può avere un effetto nocivo o
benefico. Quando l'ossidazione avviene al di fuori dell'organismo, le
sostanze ne vengono danneggiate o distrutte. Anche quando gli alimenti
vengono scomposti all'interno dell'organismo nel corso della normale
digestione si verifica ossidazione, ma la differenza essenziale è che
l'energia proveniente dal cibo è resa accessibile perché l'organismo la
possa utilizzare. Un altro aspetto dell'ossidazione si riferisce poi
alla formazione dei "radicali liberi".
Recentemente negli ambienti della salute
si è parlato molto di "radicali liberi" e dei loro effetti nocivi sulla
salute umana. I radicali liberi sono frammenti molecolari con uno o più
elettroni spaiati che possono minacciare internamente le cellule
dell'organismo e in questo processo determinare l'invecchiamento di
tutte le parti del corpo. Sono molto instabili e tendono a disturbare
qualunque normale attività con cui vengono a contatto. Purtroppo, i
radicali liberi hanno origine dagli oli trasformati a livello
industriale e dai grassi cotti presenti nella dieta moderna.
Gli antiossidanti come le vitamine A, C
ed E impediscono l'ossidazione dei grassi nel sangue, inibendo così la
formazione dei radicali liberi nell'organismo. La vitamina C non solo
previene la formazione dei radicali liberi, ma preserva anche le
vitamine A ed E dalla distruzione. La vitamina A non è contenuta negli
alimenti di origine vegetale, ma il suo precursore, il carotene, sì:
questa sostanza impedisce che gli oli contenuti nei vegetali diventino
radicali liberi quando le piante sono ancora vive. I germogli e gli alimenti vivi sono eccellenti fonti di antiossidanti.
Inoltre, limitare o evitare del tutto l'uso di oli trasformati a
livello industriale e di grassi cotti contribuisce a prevenire la
formazione di radicali liberi ed evita così il prematuro invecchiamento
del corpo.
Gli enzimi alimentari abbondano nei germogli
Gli enzimi, insieme all'acqua, sono le
sostanze che distinguono i germogli dai semi crudi non germogliati. È
l'attività degli enzimi che converte gli amidi in zuccheri, le proteine
in amminoacidi e i grassi in acidi grassi all'interno del germoglio. Gli
enzimi sono attivi anche all'interno del sistema digerente umano, dove
scompongono gli alimenti in modo tale che le sostanze nutritive possano
essere facilmente utilizzate dall'organismo. Se gli enzimi esogeni non
sono presenti nel cibo – come nel caso degli alimenti cotti o
trasformati a livello industriale – dev'essere l'organismo a fornire gli
enzimi mancanti. In altre parole, l'organismo è costretto a produrre
una quantità maggiore di enzimi in grado di scomporre le proteine
(proteasi), gli amidi (amilasi) e i grassi (lipasi) rispetto a quanto
farebbe se questi enzimi fossero presenti nel cibo.
Come sostiene il dottor Edward Howell, enzimologo all'avanguardia autore di Enzyme nutrition,
la giovinezza dipende dalla quantità e dall'energia degli enzimi
presenti nell'organismo. Più il sistema digerente ha bisogno di enzimi
endogeni (interni) per scomporre il cibo – argomenta Howell – minori
saranno le riserve interne degli enzimi metabolici. Questo dato è
decisivo, perché gli enzimi metabolici ricoprono un ruolo cruciale nel
gran numero di processi in atto nell'organismo. In età avanzata, le
riserve degli enzimi metabolici scendono ai livelli più bassi e anche la
forza degli enzimi digestivi risulta ridotta. Il dottor Howell conclude
che più rapidamente esauriamo le nostre scorte di enzimi endogeni – più
alimenti cotti e privi di enzimi consumiamo – e più rapidamente
invecchiamo. Il processo dell'invecchiamento subisce un'accelerazione
via via che l'organismo è costretto ad attingere alle sue già impoverite
riserve di enzimi metabolici. Al momento della stesura di questo libro,
il dottor Howell ha 87 anni e, come fa ormai da molti anni, cerca di
mangiare quanti più alimenti crudi possibile.
Se mangiati crudi, i germogli
sono un'ottima fonte di importanti enzimi alimentari che coadiuvano la
digestione degli amidi, delle proteine e dei grassi. Anche la
cellulasi, un enzima alimentare che agisce sulla cellulosa, è presente
nei germogli. Più alta è la concentrazione di una determinata sostanza
in un germoglio, maggiore sarà la quantità presente dell'enzima
necessario a scomporla. Così le lenticchie, che hanno un contenuto
relativamente alto di proteine, sono più ricche di proteasi di altri
legumi come ad esempio i ceci, che a loro volta contengono più amido e
quindi più amilasi.
Gli enzimi alimentari dei germogli non
agiscono soltanto sulla loro stessa digestione, ma aiutano l'organismo
anche nella digestione di altri alimenti. Gli esseri umani (e i loro
animali domestici) sono i soli esseri viventi sulla Terra in grado di
mangiare cibi privi dei loro enzimi naturali (ossia cibi cotti). Il
dottor Howell ritiene che questo sia uno dei motivi per cui ci ammaliamo
di cancro e di altre malattie degenerative che gli animali selvatici
non conoscono, e i miei anni di esperienza nel campo della salute mi
portano a trarre la stessa conclusione.
Di fatto, gli enzimi alimentari sono la
chiave dell'efficacia dello stile di vita degli alimenti vivi, giacché
trasferiscono l'energia vitale dai germogli e dagli altri alimenti vivi
all'organismo. L'abbondanza di enzimi alimentari in questi alimenti
biogenici e bioattivi è ciò che li distingue da tutti gli altri cibi. I
germogli freschi e crudi sono vivi e al culmine del valore nutrizionale
appena prima di essere consumati. Una volta ingeriti, aiutano ad
autodigerirsi fornendo così all'organismo il riposo di cui ha bisogno e
permettendogli di cominciare a rigenerarsi e ad autoripararsi.
I cibi ricchi di enzimi come i germogli,
gli ortaggi freschi, la frutta e i relativi succhi sono i principali
fattori in grado di rallentare l'orologio biologico. Le carni e gli
altri alimenti pesanti cotti, specialmente quelli che sono anche ricchi
di grassi e di zuccheri, sono carenti di enzimi alimentari. Questi
alimenti rallentano il metabolismo e indeboliscono il sistema
immunitario. Come abbiamo già visto, gli alimenti vivi aiutano
l'organismo a conservare i suoi enzimi vitali, stimolando il metabolismo
e il processo depurativo/ rigenerativo. In questo modo, oltre che
inibire le sostanze potenzialmente cancerogene, gli alimenti vivi,
soprattutto i germogli, hanno la capacità di rafforzare il sistema
immunitario e ci aiutano a vivere una vita lunga e sana.
Ann Wigmore
Tratto da “Germogli. Una preziosa guida completa”
Nessun commento:
Posta un commento