lunedì 18 aprile 2016

Una partnership imprevista: Germania nazista e Repubblica cinese

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Guardate queste foto, un ufficiale nazista e truppe della Wehrmacht, giusto? Sbagliato. Un rapido sguardo non ingannerebbe gli appassionati di storia militare. Si verrebbe perdonati pensando che si tratti dell’esercito imperiale giapponese (IJA) addestrato dai tedeschi. Ma non c’è nulla di più lontano dalla verità, infatti sono soldati dell’Esercito Nazionale Rivoluzionario (NRA) cinese addestrati dai nazisti, destinati a combattere gli invasori giapponesi. L’ufficiale della Wehrmacht è Chiang Wei-Kuo, figlio adottivo del generalissimo Chiang Kai-shek. Chiang Wei-Kuo comandò un panzer tedesco durante l’Anschluss, venendo promosso tenente della Wehrmacht in previsione del Fall Weiss, prima di essere richiamato in Cina. 

Come è possibile che il figlio di un capo di Stato alleato della Seconda Guerra Mondiale fosse dal lato sbagliato della guerra, vi chiederete? Sappiamo tutti che la Cina fu la ‘prima a combattere’ il Giappone imperiale nel 1931, quando la Manciuria fu annessa formando il Manchukuo fantoccio del Giappone, solo per essere seguita dall’invasione del 1937.

Di fronte a un nemico di gran lunga superiore tecnologicamente ed organizzativamente, con un’economia da guerra industrializzata, la Cina cercò naturalmente aiuto militare estero da chiunque fosse disponibile. Ironia della sorte, uno di questi partner fu la Germania nazista, il prossimo alleato del Giappone. Il supporto nazista fu motivato da due ragioni: la necessità economica delle materie prime della Cina e l’anticomunismo del partito nazionalista di Chiang Kai-shek, o Kuomintang (KMT). Assai sorprendentemente, personalmente Hitler non considerò mai cinesi o giapponesi inferiori, escludendo i cinesi dall’antagonismo razziale nazista nelle relazioni con l’estero. Tale partnership inaspettata tra Germania e KMT in realtà precedette l’ascesa di Hitler al potere nel 1933. 

Wang_and_NazisDopo che il governo cinese di Beiyang dichiarò guerra alla Germania imperiale nel 1917, la cooperazione cino-tedesca si stabilì dopo la sconfitta tedesca. Se la Cina in realtà non combatté mai contro la Germania (contribuì con manodopera cinese per gli alleati con il Corpo del Lavoro cinese), oltre al fatto che la Germania di Weimar rinunciò alle rivendicazioni territoriali in Cina, la partnership rinnovata uscì dalla prima guerra mondiale in gran parte indenne. Con la firma del trattato di pace cino-tedesco nel 1921, furono poste le basi per la cooperazione: la Cina offrì accesso alle materie prime necessarie per la ricostruzione tedesca del dopoguerra, mentre la Germania di Weimar offrì materiale moderno e consulenza militare a una Cina minacciata. 

Nel mercato redditizio della guerra civile cinese tra signori della guerra, la Germania aveva un vantaggio. A differenza dell’altro importante sostenitore estero del KMT prima di Pearl Harbour, l’URSS, la Germania di Weimar non aveva alcuna agenda politica. Mentre i sovietici usarono l’assistenza militare per inserire politicamente i compagni del Partito Comunista Cinese (PCC) nel KMT, i tedeschi erano inizialmente interessati ad affari e anticomunismo, essendo stati privati della capacità o volontà d’imporre piani imperiali alla Cina. 

Attraverso ufficiali del KMT istruiti dai tedeschi come Chu Chia-hua, soldati di ventura come Max Bauer furono reclutati dalla Cina negli anni di Weimar, evitando il divieto sugli investimenti militari stranieri del Trattato con la Germania. Per lo più gli ufficiali della prima guerra mondiale, che condividevano i sentimenti anticomunisti con la fazione di destra del KMT guidata da Chiang Kai-shek (Bauer fu personalmente coinvolto nel putsch di Kapp), erano più che felici di consigliare il KMT. La famosa Whampoa Military Academy, equivalente cinese di Sandhurst/West Point, fu notevolmente rafforzata alla fine degli anni ’20 nell’intelligence e nell’addestramento militari da 20 alti ufficiali tedeschi reclutati da Bauer. 

Lo sviluppo delle infrastrutture industriali del KMT avvenne sotto la guida tedesca. La presenza di personale fu accoppiata alle esportazioni clandestine di armi tedesche, pari a oltre il 50% delle importazioni di armi della Cina nel 1925, mentre i vincitori democratici della Prima guerra mondiale esclusero la Germania dall’embargo sulle armi contro la Cina nel 1919. Alla vittoria nazista nelle elezioni del 1932 in Germania e successiva presa del potere di Hitler, i legami cino-tedeschi si rafforzarono con la rimozione degli obblighi della neutralità di Weimar. Su invito di Chiang, i fanatici della Hitlerjugend visitarono anche la Cina.
 
SeektHans von Seeckt, il generale responsabile delle vittorie sul fronte orientale del maresciallo von Mackensen, fu inviato come consigliere di Chiang nella lotta al PCC. Il suo ‘Piano delle 80 divisioni’ era la chiave per sostenere una piccola ma altamente centralizzata, mobile e ben attrezzata forza modernizzata, contrariamente alla maggior parte degli eserciti delle fazioni cinesi contemporanee. 

Adottando le idee tedesche, come la formazione di brigate di élite e l’eliminazione del regionalismo tra le diverse divisioni, i metodi di von Seeckt si materializzarono parzialmente nelle otto divisioni d’élite del KMT addestrate dai tedeschi (80000 uomini), tra cui la famosa 88.ma, destinate ad opporre la più feroce resistenza all’IJA nella famosa difesa dei magazzini Sihang di Shanghai. Alexander von Falkenhausen, comandante appena pensionato della scuola di fanteria di Dresda, fu incaricato di attuare il piano di von Seeckt. Von Falkenhausen ridimensionò l’ambiziosa visione di von Seeckt adattandosi alle capacità industriali limitate della Cina, che secondo von Seeckt era obsoleta all’80%, nel 1930, per una moderna produzione militare. Invece di 80 divisioni complete, von Falkenhausen spinse per la costruzione di una piccola forza mobile sufficientemente specializzata in armi tattiche di piccolo calibro, similmente alle Sturmtruppen della fine della Prima guerra mondiale, col compito d’infiltrarsi. 

Per tutto il tempo, la modernizzazione delle armi fu accelerata. Fu revisionato l’arsenale di Hanyang per la produzione di armi Maxim, tanto necessarie per il tiro di supporto automatico, così come il fucile Tipo 24 Chiang Kai-shek (copia del Mauser M1924, antenato della carabina 98K), mentre nuovi stabilimenti furono istituiti per la produzione di moderne attrezzature progettate dai tedeschi, come le MG-34 e anche qualche autoblindo che la Cina acquistò dal Reich. Fu ordinata l’importazione di armi, tra cui i caratteristici elmetti M35 e le pistole automatiche Mauser C96 Broomhandle così come artiglieria fabbricata da Rheinmetall e Krupp fu ordinata in grandi quantità per integrare la produzione locale.
 
3905Von Falkenhausen consigliò Chiang di scatenare una guerra di logoramento contro i giapponesi, ritirandosi lentamente dal nord della Cina, evitando di attaccare a nord del Fiume Giallo. Sostenne le tattiche d’infiltrazione della guerriglia per completare l’approccio della difesa in profondità, rendendo costosa ai giapponesi ogni avanzata. Certamente, Chiang l’ascoltò e l’avanzata giapponese fu rallentata per mesi prima della caduta di Nanchino, permettendo al governo del KMT di spostare forze e industria bellica nell’interno del Sichuan. Ancora più importante, le riuscite azioni dilatorie prima della Seconda Battaglia di Shanghai e della Battaglia di Nanchino, infine, dimostrarono che l’NRA poteva rispondere ai giapponesi più tecnologicamente e organizzativamente avanzati. 

L’ultima ammirevole resistenza di Shanghai, per 76 giorni, nonostante le pesanti perdite, sollevò il morale cinese continuando la lotta, portando alle famose vittorie di Taierzhuang nel 1938, contro la fanteria giapponese supportata da blindati, e a Suixian-Zaoyang nel 1939, molto prima delle prime vittorie degli alleati occidentali o anche dello scoppio della guerra europea. Quindi la decisione di Chiang Kai-shek d’inviare Wei-Kuo ad istruirsi nella Wehrmacht non dovrebbe sorprendere. In effetti, i legami personali di Chiang con la Germania erano tali che, anche dopo lo scoppio della guerra cino-giapponese del 1937, una significativa ambasciata cinese rimase a Berlino, chiedendo il ripristino integrale dei rapporti nazi-cinesi nonostante il Patto di non aggressione cino-sovietico. 

Quando furono finalmente richiamati, von Falkenhausen e colleghi consiglieri tedeschi promisero di non condividere alcuna informazione sui piani di guerra cinesi con i nuovi alleati giapponesi. Quando il Patto tripartito del 1941 formalizzò l’asse Germania-Italia-Giappone, l’aiuto tedesco alla Cina cessò completamente, ma le basi militari che la partnership pose contribuirono alla vittoria finale cinese. Von Falkenhausen, da parte sua, mantenne la parola e continuò a scrivere a Chiang, scambiandosi doni anche molto tempo dopo la fine della guerra.

Norton Yeung, War History online, 31 marzo 2016
Jo5eORO



Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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