L'oscuro passato di Rebbekah Dorothea Kasner alias '"Angela Merkel"
La foto della giovane "Merkel" (Rebbekah Dorothea Kasner) in uniforme DDR.
Il sito della Bild pubblica una foto del 1972 in cui l'attuale "cancelliera tedesca" indossa un'uniforme da giovane volontaria civile della DDR. La Kasner lavorò non ufficialmente per la "STASI" il sevizio segreto della DDR.
Diventa molto più semplice conoscendo meglio la "Cancelliera" comprendere la posizione tedesca e le sue politiche di dominio ovviamente sostenute da altri poteri, leggendo gli atri allegati È Angela Merkel un Asset della CIA ?, Il lato sionista di Rebbekah Dorothea Kasner alias '"Angela Merkel" risulterà ancor più semplice illuminarci.
Arturo Navone
Rebbekah Dorothea Kasner maschera le sue agende ideologiche e pratiche indossando il cognome di un suo primo marito Ulrich Merkel "che attraversò la sua vita come una meteora e per il quale", per sua stessa ammissione, "non ha mai provato un granché".
Rebbekah Dorothea con i suoi genitori |
Rebbekah Dorothea
Kasner è la figlia di Hort Kasner morto nel 2011 a Berlino un pastore
giudaico protestante a Templin e la madre polacca Herlind Jentzschr,
un'insegnante di latino e inglese ad Amburgo. Si è interessata alla
politica mentre studiava fisica presso l'Università di Lipsia e fu iscritta nel
FDJ (Libera Gioventù tedesca), l'unico partito della DDR, per il quale lavorò
nel campo della propaganda.
In seguito alla
caduta del muro di Berlino, nell'anno
cruciale del 1989, dopo aver aderito al Partito Socialdemocratico che nella
metà di dicembre 1989 aveva mutato nome in Ritorno democratico (DA), la Kasner
decise rapidamente di creare insieme alla CDU l'"Alleanza per la
Germania" sottoponendosi alle prime elezioni "libere"
e infine giungendo alla Camera Popolare dei GDR. Ecco come la Kasner poté
ascendere con i nomi più importanti come Bärbel Bohley, Günther Krause, Rainer
Ortleb, Markus Meckel Eppelmann o Reiner. Iniziando la sua carriera vertiginosa
al potere. L'ultimo primo ministro della Repubblica democratica tedesca, Lothar
de Maizière che la nomina Membro della RFA nel 1990.
La caduta del muro
di Berlino avvenuta il 9 novembre 1989 fu soltanto una delle tante farse poiché
Germania è ancora occupata militarmente insieme ad altre nazioni dalla società
Alleanza atlantica e nonostante le molte truffe testuali che quella società
fece diffondere, il governo tedesco non firmò mai fino ad ora alcun "Trattato
di pace" all'Alleanza atlantica ragion per cui Germania è ancora
commissariata dalla stessa società invadente e per la stessa ragione possiede
soltanto una Costituzione provvisoria dal 1944 fino ad ora. Leggere
documentazione in
GERMANIA: 58 anni d'Occupazione U.S.A. Di
Christopher Bollyn e Ennesima TRUFFA, l'Unione Europea
giuridicamente non esiste !!
Helmut Kohl e Angela Merkel |
Helmut Kohl
(Hennoch Kohn) pone Rebbekah Dorothea Kasner come Ministro per l'Ambiente delle
Donne e della Gioventù, e proprio come segretaria generale e presidentessa del
gruppo parlamentare della CDU. "Helmut
Kohl" è stato leader del partito
dell'Unione Cristiano Democratica (CDU) dal 1973 al 1998.
<<A dispetto dei suoi successi, l'eredità politica di "Kohl" è stata gravemente danneggiata da uno scandalo riguardante il
finanziamento del suo partito, scandalo iniziato nel 1999 quando venne scoperto
che la CDU riceveva fondi illegali sotto la sua leadership. Le indagini del
Parlamento tedesco sulla provenienza dei fondi illegali della CDU - la maggior
parte dei quali depositati in conti bancari a Ginevra - rivelarono due fonti:
vendite di carri armati all'Arabia Saudita, e una maxi-tangente da 40 milioni
di euro pagata dall'allora governo francese di François Mitterrand per
l'acquisto di una compagnia petrolifera della Germania Est da parte
dell'azienda parastatale ELF Aquitaine, di cui 15 milioni sarebbero stati
versati direttamente alla CDU come aiuto per la campagna elettorale di Kohl del
1994. Oltre 300 milioni di marchi tedeschi in fondi illegali furono scoperti in
depositi nel cantone di Ginevra.
Kohl
stesso affermò che la ELF Aquitaine aveva offerto un massiccio investimento
nell'industria chimica della Germania est insieme con l'assorbimento di 2.000
stazioni di rifornimento tedesche che erano formalmente possedute dalla
compagnia petrolifera nazionale Minol. L'ELF Aquitaine è accusata di aver
illegalmente finanziato la CDU su ordine di Mitterrand.
Nel 2003 è stato reso noto che a Helmut Kohl furono pagati
300.000 euro da Leo Kirch, proprietario di un canale televisivo privato, per un
contratto consultivo.
La questione era molto delicata, considerando il fatto che
Kirch costruì il suo impero televisivo privato grazie alle riforme
promosse da Helmut Kohl negli anni ottanta>>. wikipedia
Il vero nome di Helmut Kohl, membro del Bohemian Grove, è
Hennoch Kohn. La famiglia giudaica di Kohl (Hennoch Kohn), era
originaria di Buczaz, (Galizia austriaca). Emigrarono verso la Germania
ai tempi della rivoluzione francese e cambiarono il loro nome, com'era
molto in uso durante quell'epoca.
Hennoch Kohn fu eminente membro della
grande loggia massonica "B'nai B'rith" che
accetta soltanto chi appartiene alla religione giudaica. Ha ricevuto
nel 1996 a Monaco di Baviera l'Ordine in quella loggia per il suo "servizio al giudaismo". Egli
è stato anche il più caro amico della famiglia Rothschild a Parigi e
Londra e frequentava regolarmente le riunioni di famiglia di questi
grandi banchieri. (Club Bilderberg), CFR, ecc ecc. I nonni di Kohl (Hennoch Kohn) sono sepolti nel cimitero giudaico a Vienna.
(i dettagli sono su metapedia, die-endzeit.de, luebeck-kunterbunt)
Helmut Kohl e Angela Merkel |
La Kasner non ha mai giocato
personalmente ma fu Helmut Kohl che la sponsorizzò guidandola al potere
all'interno del CDU. In politica estera, Rebbekah Dorothea Kasner
mascherandosi dietro il falso nome "Merkel" è in grado di
stabilire contrassegnate relazioni personali con Sarkozy come con
Medvediev imponendo le loro convinzioni senza intermediari non solo a
Bruxelles, ma dall'isola di
Ouessant alla penisola del Kamchatca. La Kasner non deve nulla ad
alcuno, lei ha la sua storia e un'agenda della quale accennerà alla
presentazione del libro di Roland Koch, intitolato "Conservatore" cercando di tracciare il profilo di ciò che significhi oggi questo concetto in Germania e nel continente europeo.
Angela Merkel e George Bush |
di Thierry Meyssan
Rete Voltaire 17 gennaio 2007
La guida dell’Unione Europea del primo
semestre 2007 spetta alla Germania. Ecco il sorprendente percorso
politico dell’ex responsabile della propaganda comunista della
Repubblica Democratica Tedesca, poi cancelliere della Germania
riunificata per il partito Cristiano Democratico. Con i legami che la
uniscono ai neoconservatori e la sua concezione di una leadership
statunitense in Europa.
Angela Merkel è nata nel 1954 ad Amburgo
(Germania Federale). Poco dopo la sua nascita, la famiglia compie
l’anomala scelta di passare alla Germania dell’Est. Il padre, pastore
della Chiesa luterana, fonda un seminario e dirige un centro per
handicappati. Rinuncia a criticare pubblicamente il regime e beneficia
così di status sociale privilegiato: dispone di due automobili [in un
Paese in cui l’auto non ce l’ha quasi nessuno, ndr] e gli viene
consentito di fare frequenti viaggi nella Germania Occidentale.
Rebbekah Dorothea Kasner con il marito il professore di chimica Joachim Sauer |
Angela Merkel è una studente brillante e
si laurea in fisica. Sposa un fisico, Ulrich Merkel, da cui divorzia
quasi subito. In seguito mette su famiglia con Joachim Sauer, come lei
divorziato, e padre di due bambini. Diventa poi ricercatrice in fisica
quantistica all’Accademia delle scienze.
Si impegna politicamente nel Freie
Deutsche Jugend (Gioventù libera tedesca), l’organizzazione di regime
che inquadra i giovani. Diventa segretario del settore Agitazione e
propaganda e si fa apprezzare come uno dei maggiori esperti in
comunicazione della dittatura socialista. Viaggia spesso all’interno del
blocco sovietico, soprattutto a Mosca, tanto più che parla benissimo il
russo.
La caduta del Muro di Berlino, nel
novembre 1989, benché preparata e attesa da lungo tempo, sorprende le
cancellerie tanto della Germania dell’Est che dell’Ovest. La Cia non sta
a guardare e recluta i responsabili del vecchio regime disposti a
cambiare padrone e servire gli Stati Uniti, proprio come prima servivano
l’Unione Sovietica.
Un mese dopo la caduta del Muro, Angela
Merkel cambia improvvisamente bandiera e passa armi e bagagli al
Demokratische Aufbruch (Risveglio democratico), un nuovo movimento che
si ispira alla Democrazia cristiana della Germania occidentale. Vi
assume subito le medesime funzioni che prima svolgeva
nell’organizzazione comunista. L’unica differenza è che il suo incarico
cambia nome, in sintonia con il lessico della Germania Occidentale:
Responsabile delle relazioni con la stampa.
È in questo stesso periodo che si viene a
sapere della collaborazione del presidente del Demokratischer Aufbruch,
Wolfang Schnur, con la Stasi, la polizia politica dell’ex Germania Est.
È la stessa Merkel a comunicarlo ai giornali. Schnur è costretto a
dimettersi e lei prende il suo posto.
Dopo le ultime elezioni in Germania Est,
benché il Demokratischer Aufbruch, il partito della Merkel, abbia
riportato solo lo 0,9% dei voti, lei entra nel governo di Lothar de
Maiziére e ne diventa il portavoce. E partecipa attivamente ai negoziati
cosiddetti 2+4 (perché vi partecipano le due Germanie più Francia,
Inghilterra, Stati Uniti e Unione Sovietica), che porranno fine allo
statuto quadripartito di Berlino e all’occupazione alleata. Merkel
partecipa inoltre ai negoziati che preludono alla riunificazione della
Germania. Opera anche attivamente per fare entrare senza indugi la
Repubblica Democratica Tedesca nell’economia di mercato e nella Zona
Marco, per evitare, sostiene, un massiccio esodo dalla Germania Est alla
Germania Ovest.
Nel frattempo, il suo convivente,
Joachim Sauer, è stato ingaggiato da un’azienda statunitense che lavora
per il Pentagono, la Biosym Technology. Dopo aver lavorato un anno nel
loro laboratorio di San Diego, in California, diventa esperto di
Accelrys, un’altra società a libro paga del Pentagono. Per Angela Merkel
è l’occasione per imparare alla perfezione l’inglese.
Dissolta la Germania Est e confluito il
Demokratischer Aufbruch (il partito della Merkel) nella Christlich
Demokratischen Union (Cdu, Unione cristiano democratica), lei è eletta
deputato al Bundestag [il parlamento tedesco, ndr] ed entra nel governo
di Helmut Khol. Benché molto rigido di costumi, Khol sceglie questa
giovane donna dell’Est, divorziata, senza figli, che convive fuori dal
matrimonio, come ministro della Famiglia, della Gioventù e della
Condizione femminile.
In 14 mesi, Merkel si è trasformata, da
responsabile della propaganda comunista della Germania Est, in ministro
democristiano della Gioventù nella nuova Germania unificata. Ma il
bilancio del suo primo ministero sarà tutto sommato modesto.
Proseguendo la sua carriera all’interno
della Cdu, Merkel tenta invano di farsi eleggere alla presidenza
regionale del partito nel Brandeburgo. Nel frattempo, Lothar de
Maiziére, che è diventato vicepresidente nazionale del partito, è anche
lui riconosciuto colpevole di collaborazione con la polizia politica
della Germania Est ed è costretto a dimettersi. Merkel lo sostituisce.
Nel 1994, il ministro dell’Ambiente,
della Protezione della natura e della Sicurezza nucleare, Klaus Topfer, è
posto alla direzione del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite,
dopo un braccio di ferro che lo oppone alla Federazione delle camere di
commercio e industria (Dihk), che dissente dalla sua politica economica.
Helmut Khol mette fine alla crisi rimpiazzandolo con la sua protetta,
cioè con Merkel. La quale fa subito pulizia silurando i funzionari
rimasti fedeli al suo predecessore. In questo stesso periodo fa amicizia
con la sua omologa francese, Dominique Voynet.
Nel 1998 il cancelliere Khol manifesta
agli Stati Uniti la sua contrarietà a un intervento internazionale in
Kosovo. I socialdemocratici di Gerhard Schröder e i Verdi di Joschka
Fischer invece equiparano Slobodan Milosevic ad Adolf Hitler e invocano
una guerra umanitaria.
La stampa filoatlantica si scatena
contro il cancelliere, addossandogli la responsabilità delle difficoltà
economiche del Paese conseguenti alla riunificazione. Alle elezioni del
settembre 1998 i democristiani sono spazzati via dall’onda rosso-verde.
Schröder diventa Cancelliere e nomina Fischer ministro degli Esteri.
Nel frattempo Helmut Khol e il suo
entourage più prossimo ammettono di aver ricevuto finanziamenti occulti
per la Cdu, anche se rifiutano di rivelare i nomi dei benefattori.
Angela Merkel interviene pubblicando un articolo sul Frankfürter
Allgemeine Zeitung [1] in cui
prende le distanze dal suo mentore, Khol. In questo modo lo costringe a
ritirarsi dal partito e costringe a dimettesi anche il presidente della
Cdu, Wolfgang Schäuble. Ergendosi a paladina della morale pubblica,
Merkel si impadronisce così della presidenza del partito. Sull’onda
degli avvenimenti decide di conformarsi alla morale democristiana e
sposa il proprio convivente.
Angela Merkel è sostenuta da due gruppi
editoriali. Può contare innanzitutto su Friede Springer, erede del
gruppo Axel Springer (180 quotidiani e periodici, tra cui Bild e Die
Welt), dove i giornalisti devono firmare una clausola editoriale che li
impegna a operare a favore dello sviluppo dei legami transatlantici e
per la difesa dello Stato di Israele.
Può altresì contare sulla sua amica Liz
Mohn, direttrice del gruppo Bertelsmann, numero uno dei media europei
(gruppo Rtl, Prisma, Random House...). Mohn è anche vicepresidente della
Fondazione Bertelsmann, pilastro intellettuale dell’atlantismo europeo.
Angela Merkel si affida ai consigli di
Jeffrey Gedmin, mandato a Berlino appositamente per lei dal clan Bush.
Questo lobbysta ha dapprima lavorato all’American Enterprise Istitute
(Aei) [2], sotto la direzione di
Richard Perle e di Madame Dick Cheney. Ha propugnato il varo dell’euro a
parità con il dollaro. All’interno dell’Aei ha diretto la Nuova
iniziativa atlantica (Nai), che radunava i più influenti generali e
politici europei filoamericani. In seguito ha partecipato al Progetto
per un nuovo secolo americano (Pnac) e ha steso il capitolo sull’Europa
del programma dei neoconservatori, nel quale sostiene che l’Europa debba
rimanere sotto l’autorità della Nato e che ciò possa attuarsi solo «scoraggiando gli appelli europei all’emancipazione» [3]. Gedmin, infine, diventa amministratore del Consiglio della Comunità delle Democrazie (Ccd) [4], che auspica un’Onu a due velocità, e assume la direzione dell’Istituto Aspen di Berlino [5]. Poi, per potersi dedicare esclusivamente ad Angela Merkel, declina l’offerta dell’amico John Bolton [6] di diventare ambasciatore aggiunto degli Stati Uniti all’Onu.
Nel 2003 il dipartimento di Stato affida
a Jeffrey Gedmin e Craig Kennedy un vasto programma di diplomazia
pubblica, ossia di propaganda, che include sovvenzioni occulte ai
giornalisti e a reti d’opinione dell’Europa occidentale [7].
Nel 2003 il cancelliere Gerhard Schröder si oppone all’operazione angloamericana in Irak. Angela Merkel firma un articolo sullo Washington Post [8]
in cui rifiuta la tesi Chirac-Schröder dell’indipendenza dell’Europa,
ribadisce gratitudine e amicizia all’America e sostiene il diritto degli
Stati Uniti a fare guerra all’Irak.
Nel maggio 2004, imbrogliando le carte,
la Merkel impone l’elezione alla presidenza della Germania federale del
banchiere Horst Köhler, principale estensore del Trattato di Maastricht e
artefice dell’euro, poi presidente della Berd [Banca europea degli
investimenti, ndr] e direttore del Fondo Monetario Internazionale.
Infine lancia una campagna “patriottica” contro l’islamismo radicale.
Durante la campagna elettorale per le
legislative del 2005, Angela Merkel fa leva sull’aumento della
disoccupazione e sull’incapacità dei socialdemocratici a tenerla sotto
controllo. Nei sondaggi la Cdu risulta in vantaggio di 21 punti. Ed è a
questo punto che il suo consigliere occulto, Jeffrey Gedmin, le si
rivolge in una lettera aperta pubblicata da Die Welt. Dopo aver
criticato il modello economico tedesco, scrive:
«Prima di far progredire il Paese, lei deve prima di tutto sconfiggere sul piano intellettuale quei nostalgici che vanno avanti trascinando i piedi. Se Sarkozy succederà a Chirac, la Francia potrebbe entrare in una fase di crescita. Sarebbe un peccato che la Germania continuasse a regredire».
Rispondendo a questo invito, Angela
Merkel rivela finalmente le sue soluzioni. Manda avanti uno dei suoi
consiglieri, l’ex giudice della Corte Costituzionale Paul Kirchhof, e
l’équipe di Initiative Neue Soziale Marktwirtschaft (Iniziativa per una
nuova economia sociale di mercato) [9].
Annuncia la soppressione dell’imposta progressiva sui redditi: il tasso
sarà il medesimo sia per chi manca del necessario sia per chi vive nel
superfluo. Il cancelliere uscente, Gerhard Schröder, in occasione di un
dibattito televisivo, critica duramente il progetto di Merkel. Il
vantaggio della Cdu viene polverizzato. Alla fine ottiene il 35% dei
voti, l’SPD il 34%, il resto viene disperso in piccole formazioni
politiche.
I tedeschi, che non vogliono più saperne di Schröder, non vogliono nemmeno Merkel.
Dopo lunghe e penose trattative si costituisce una Grande Coalizione:
Angela Merkel diventa cancelliere ma deve cedere la metà dei ministri
all’opposizione.
Il cancelliere Merkel impone la
partecipazione di un contingente tedesco alla forza multinazionale in
Afghanistan comandata dagli Stati Uniti. In occasione dell’aggressione israeliana al Libano impone uno spiegamento navale tedesco in seno alla Finul dichiarando:
«Se la ragione di esistere della Germania è garantire il diritto all’esistenza dello Stato di Israele, noi, ora che questa esistenza è minacciata, non possiamo dire che non faremo nulla».
Dal 1° gennaio 2007 Angela Merkel
presiede l’Unione europea. Non fa mistero di voler costringere la
Francia e i Paesi Bassi ad accettare l’equivalente del progetto di
Trattato costituzionale che già hanno respinto per referendum; e non
cela nemmeno l’intenzione di rilanciare il progetto di fusione tra la
Zona di libero scambio nordamericano e la Zona di libero scambio europeo
per creare il grande mercato transatlantico preconizzato da Sir Leon
Brittan.
Inchiesta realizzata in collaborazione con la redazione di Horizons & Débats.
Traduzione di Rachele Marmetti.
note
[1] Frankfürter Allgemeine Zeitung, 22 dicembre 1999
[2] « L’Institut américain de l’entreprise à la Maison-Blanche », Réseau Voltaire, 21 giugno 2004
[3] Europe and NATO: Saving the Alliance di Jeffrey Gedmin in Present Dangers. Crisis and Opportunity in American Foreign and Defense Policy, sotto la direzione di Robert Kagan e William Kristol, Encounter Books, 2000.
[4] « La démocratie forcée » di Paul Labarique, Réseau Voltaire, 25 gennaio 2005.
[5] «L’Institut Aspen élève les requins du business », Réseau Voltaire, 2 settembre 2004.
[6] « John Bolton et le désarmement par la guerre », Réseau Voltaire, 30 novembre 2004.
[7] « Selling America, Short » di Jeffrey Gedmin e Craig Kennedy, The National Interest n° 74, inverno 2003.
[8] « Schroeder Doesn’t Speak for All Germans » di Angela Merkel, The Washington Post, 20 febbraio 2003
[9] Questo think tank si richiama all’economia sociale di mercato attuata dal cancelliere Ludwig Erhard negli anni 1963-1966 utilizzando il Piano Marshall
[2] « L’Institut américain de l’entreprise à la Maison-Blanche », Réseau Voltaire, 21 giugno 2004
[3] Europe and NATO: Saving the Alliance di Jeffrey Gedmin in Present Dangers. Crisis and Opportunity in American Foreign and Defense Policy, sotto la direzione di Robert Kagan e William Kristol, Encounter Books, 2000.
[4] « La démocratie forcée » di Paul Labarique, Réseau Voltaire, 25 gennaio 2005.
[5] «L’Institut Aspen élève les requins du business », Réseau Voltaire, 2 settembre 2004.
[6] « John Bolton et le désarmement par la guerre », Réseau Voltaire, 30 novembre 2004.
[7] « Selling America, Short » di Jeffrey Gedmin e Craig Kennedy, The National Interest n° 74, inverno 2003.
[8] « Schroeder Doesn’t Speak for All Germans » di Angela Merkel, The Washington Post, 20 febbraio 2003
[9] Questo think tank si richiama all’economia sociale di mercato attuata dal cancelliere Ludwig Erhard negli anni 1963-1966 utilizzando il Piano Marshall
foto tratte da bundesregierung
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