Una testimonianza fondamentale, ma occultata.
Il sole danza davanti a 70.000 persone.
Cristoforo Barbato
13 Maggio 1917. La località portoghese di Cova da Iria, una valletta a ridosso di Fatima, divenne teatro di una serie di apparizioni miracolose i cui protagonisti furono tre pastorelli, Lucia dos Santos e i cuginetti Francesco e Jacinta Marto, divenuti poi noti come "i veggenti di Fatima".
Va precisato che già nei due anni precedenti i tre fanciulli avevano assistito ad insoliti eventi, il primo nel 1915 quando, assorti nelle loro preghiere, videro sugli alberi della vallata una nuvola più bianca della neve, trasparente e dalle sembianze umane. L’anno seguente, di nuovo pronti a raccogliersi in preghiera, i tre bambini videro improvvisamente giungere da est, sopra il bosco, una luce splendente, bianca, che prese le sembianze di un ragazzo trasparente "più brillante di un cristallo penetrato dai raggi del sole e di celestiale bellezza". Quella figura di luce comparve numerose volte, durante i mesi estivi, sempre nella valle della Cova da Iria.
E fu qui che quel fatidico 13 Maggio ai tre testimoni riunitisi con un
certo numero di fedeli, avvertiti precedentemente da un "angelo"
annunciatore, comparve una giovane donna luminosa che ritennero essere
la Vergine Maria (i ragazzi, del tutto analfabeti, frequentavano solo la
piccola chiesa locale). Da allora, per sei volte, puntualmente il 13 di
ogni mese, ai piedi di un ulivo, l’entità celeste si manifestò ad un
numero sempre più grande di fedeli, richiamati dalla presunta natura
divina dell’evento.
In genere, le apparizioni della "Signora" venivano preannunciate da "inusuali" manifestazioni nel cielo...
La prima volta, stando a quanto dichiarò all’epoca Lucia, un riflesso di
luce anticipò la comparsa della Vergine. Manifestazioni, a cui fu
testimone anche il Vicario generale di Leira, che dichiarò: "Alzo lo
sguardo e con grande sorpresa vedo distintamente un globo luminoso che
si muove verso occidente, spostandosi lento e maestoso attraverso lo
spazio... Di repente, però, ecco il globo con la sua luce straordinaria
scomparire ai nostri occhi. Accanto a noi stava una bambina... (Lucia
dos Santos) che piena di gioia gridava: "La vedo! La vedo ancora! Adesso
scende giù!". "Passati alcuni minuti - continua il Vicario - la bambina
continua di nuovo a gridare: "Eccola! Sale un’altra volta!". E continuò
gridando e seguendo il globo con lo sguardo, finché scomparve nella
direzione del sole... Cosa pensi tu di quel globo? - domandò il Vicario -
"Era la Madonna" rispose senza esitare... I pastorelli in una celeste
visione avevano contemplato la Madre di Dio in persona; a noi era stato
concesso di vedere il veicolo che l’aveva trasportata dal cielo
all’inospitale Serra d’Aire". Una considerazione, quest’ultima, che non
restò isolata, giacché, come riportato dal libro "Le Meraviglie di
Fatima" del Da Fonseca, numerosi testimoni ritennero che il globo fosse
un aeroplano di luce venuto a portare la Madonna all’appuntamento con i
pastorelli, per poi ricondurla in Paradiso.
LE MANIFESTAZIONI FISICHE
I veri fenomeni "sconcertanti", però, avvennero durante la quinta (13
Settembre) e sesta (l’ultima) apparizione. Nella prima occasione, alla
presenza di circa 20.000 persone, subito dopo il passaggio dell’ormai
consueto globo luminoso, si verificò una pioggia di corpuscoli di colore
bianco, simili a fiocchi di neve, che si dissolsero nell’aria quasi a
contatto del suolo. Un fenomeno che fu ritenuto misterioso o comunque di
carattere divino, ma che oggi, grazie agli studi ufologici, è stato
definito capelli d’angelo o bambagia silicea, spesso riscontrata al
passaggio di UFO. Il 13 Ottobre, davanti a 60-70.000 persone, fra le
quali autorità ecclesiastiche e giornalisti, si sarebbe verificato il
"miracolo" preannunciato dalla Signora di luce il mese precedente. La
moltitudine, completamente bagnata dalla pioggia incessante, rivolgeva
lo sguardo verso il punto dove i tre pastorelli erano in attesa. A
mezzogiorno, Lucia chiede alla gente di chiudere gli ombrelli e invita
tutti a guardare il "sole" che, apparso in un improvviso squarcio fra le
nuvole, inizia a evoluire nel cielo. L’astro si trasforma in una ruota
di fuoco che invia raggi multicolori in ogni direzione, per poi
discendere a zig-zag a pochi metri dalla folla atterrita, si ferma per
alcuni istanti, si innalza con un movimento spiraliforme verso il cielo
per poi arrestarsi e riprendere la sua attività. In pochi istanti, fra
lo stupore generale, i vestiti degli astanti e perfino il terreno, sino
ad allora zuppi d’acqua, si asciugano inspiegabilmente. Ecco, come e
perché si parlò del "miracolo del sole" quel giorno nella Cova da Iria.
Eppure, il direttore dell’osservatorio di Lisbona dichiarò alla stampa
che "nessuna perturbazione cosmica era stata segnalata". Cosa accadde
realmente? Chi, o che cosa, si manifestò? Sono trascorsi più di 80 anni e
la Chiesa non si è espressa chiaramente e definitivamente su questi
aspetti della vicenda.
CONNESSIONE EXTRATERRESTRE?
Molti studiosi del fenomeno UFO ritengono che le apparizioni della
Madonna di Fatima e il "miracolo del sole" presentino connotazioni
associabili alle manifestazioni di oggetti volanti non identificati. Fra
i sostenitori della tesi ufologica, piuttosto che sovrannaturale,
figurano Jacques Vallée, Paul Misraki e soprattutto i portoghesi Joaquim
Fernandes e Fina d’Armada che condussero intense ricerche per ben sei
anni, in particolare sulle prime apparizioni e sulla ricostruzione
grafica dell’entità, desunta dalle descrizioni testimoniali dei bambini
prima che fossero influenzati dai modelli religiosi. Nel 1982, i due
ricercatori diedero alle stampe il libro "Intervenção Extraterrestre em
Fátima - As aparições e o fenómeno OVNI" (Intervento Extraterrestre a
Fatima - le apparizioni e il fenomeno UFO), ripubblicato dalla Editorial
Estampa di Lisbona nel ’95, in versione aggiornata, con il titolo di
"Le apparizioni di Fatima ed il fenomeno UFO". L’assunto del lavoro pone
sotto una prospettiva diversa, con implicazioni extraterrestri, la
fenomenologia in questione.
CAROLINA E LUCIA
CAROLINA E LUCIA
La loro minuziosa ricerca, sviluppatasi sui manoscritti dell’inchiesta
parrocchiale depositati nel santuario di Fatima, su interrogatori
originali e dichiarazioni rilasciate da Lucia, Francisco e Jacinta,
oltre a quelle di un centinaio di testimoni oculari, insomma su fonti di
prima mano (a differenza dei molti testi apparsi recentemente in tema)
li portò ad individuare una quarta testimone oculare di almeno altre due
apparizioni, indirettamente connesse a quelle dei pastorelli, come
vedremo più avanti. La "quarta testimone" è Carolina Carreira,
intervistata nel 1978, tre anni prima della sua morte. Nulla, della
Carreira, era mai emerso dalle indagini delle commissioni d’inchiesta
ufficiali dell’epoca.
Il racconto della bambina, in particolar modo nella descrizione
dell’entità incontrata, coincide minuziosamente con una delle primissime
descrizioni della Signora luminosa fornite da Lucia, ma che non vennero
inserite nell’incartamento dell’inchiesta ufficiale dell’epoca. Vediamo
le due versioni, della Carreira e di Lucia, a confronto. La Carreira
descrive "un contatto di tipo telepatico con un essere biondo e di
piccola statura che instillò nella sua testa un ordine ossessivo così
descritto: ‘Vieni qui e recita tre Ave Maria. Vieni qui e recita tre Ave
Maria...".
Il collegamento con quanto raccontato da Lucia emerge da un’intervista rilasciata dalla bambina al giornale parrocchiale locale: Lucia parlò di una "signora molto luminosa, alta circa un metro e dieci centimetri, dall’apparente età di 12 o 15 anni, che indossava un abito molto aderente: una gonna stretta, una giacca ed un mantello, tutti decorati da cordoni dorati cuciti sopra. Sul capo portava qualcosa che le nascondeva i capelli e le orecchie, gli occhi erano neri, aveva, inoltre, dei cerchietti ai lati del collo. Veniva dall’alto e svaniva gradualmente nella direzione opposta, non eseguiva movimenti facciali e non muoveva le labbra ma solo le mani di tanto in tanto. Aveva una sfera luminosa nella mano sinistra tenuta all’altezza della vita e voltava le spalle ai testimoni quando se n’andava".
STUDIO DEI DOCUMENTI E TEST DI LABORATORIO
Il collegamento con quanto raccontato da Lucia emerge da un’intervista rilasciata dalla bambina al giornale parrocchiale locale: Lucia parlò di una "signora molto luminosa, alta circa un metro e dieci centimetri, dall’apparente età di 12 o 15 anni, che indossava un abito molto aderente: una gonna stretta, una giacca ed un mantello, tutti decorati da cordoni dorati cuciti sopra. Sul capo portava qualcosa che le nascondeva i capelli e le orecchie, gli occhi erano neri, aveva, inoltre, dei cerchietti ai lati del collo. Veniva dall’alto e svaniva gradualmente nella direzione opposta, non eseguiva movimenti facciali e non muoveva le labbra ma solo le mani di tanto in tanto. Aveva una sfera luminosa nella mano sinistra tenuta all’altezza della vita e voltava le spalle ai testimoni quando se n’andava".
STUDIO DEI DOCUMENTI E TEST DI LABORATORIO
Fernandes e la d’Armada hanno ricostruito gli spostamenti della Signora
luminosa (le cui sembianze apparentemente non corrispondono
all’iconografia mariana) fino al luogo degli incontri con i pastorelli.
L’entità si muoveva all’interno di un fascio luminoso tronco-conico che,
allungandosi e ritraendosi, proveniva da una "nube" che, a differenza
delle altre, procedeva controvento. Un testimone diretto, Gilberto dos
Santos, disse di aver scorto due volte un fascio di luce che, dall’alto,
arrivava fino all’ulivo delle apparizioni e che egli denominò "strada
di luce". Ebbene, chiunque sia addentro alla moderna ufologia, riconosce
in queste parole gli elementi di un classico avvistamento UFO.
Torniamo al fenomeno della "rotazione del disco solare", avvenuto il 13
Ottobre 1917. Gli autori dell’inchiesta hanno determinato i parametri
della distanza fra lo spettacolare movimento del presunto sole rispetto
alla posizione dei testimoni, che si trovavano tutti all’interno di una
fascia di terreno, larga circa 70 metri e orientata in direzione
sud-nord, che attraversava l’area della Cova da Iria. Stando alle
testimonianze, gli effetti che il movimento di questo "oggetto luminoso"
(che mimava il sole) provocò nel suo avvicinamento sulla folla furono i
seguenti:
1) un improvviso ed intenso calore.
2) l’asciugarsi istantaneo degli indumenti e del terreno inzuppati dal precedente temporale.
3) effetti fisiologici o "guarigioni miracolose".
1) un improvviso ed intenso calore.
2) l’asciugarsi istantaneo degli indumenti e del terreno inzuppati dal precedente temporale.
3) effetti fisiologici o "guarigioni miracolose".
Le dimensioni dell’oggetto furono stimate in circa 25 metri in
lunghezza, mentre la sua distanza da terra era pressappoco quella della
cima di un albero di pino.
Dunque gli effetti fisici e le testimonianze delineano uno scenario che consente di stabilire la sorgente del fenomeno, ovviamente esterna ai testimoni. Ciò demolisce sia l’ipotesi di un’allucinazione collettiva, sia quella di proiezioni di immagini mentali caratteristiche degli stati ipnotici o consimili. Nulla del genere sembra avvenne quel giorno a Fatima.
Dunque gli effetti fisici e le testimonianze delineano uno scenario che consente di stabilire la sorgente del fenomeno, ovviamente esterna ai testimoni. Ciò demolisce sia l’ipotesi di un’allucinazione collettiva, sia quella di proiezioni di immagini mentali caratteristiche degli stati ipnotici o consimili. Nulla del genere sembra avvenne quel giorno a Fatima.
Un altro elemento non sottovalutabile riguarda gli aspetti cromatici del
fenomeno solare in questione, associabile alle caratteristiche
riscontrate nei moderni avvistamenti UFO.
Si considerino, in proposito, gli esperimenti di laboratorio condotti dell’astrofisico Jean-Pierre Petit del CNRS francese e da Maurice Viton sull’MHD (magnetoidrodinamica). A Fatima il cromatismo del sole era cambiato in funzione del fattore di accelerazione del fenomeno. Dal canto suo, il francese Aimè Michel ha spiegato il fenomeno come un fascio di gas in movimento, generati dall’energia scaturita da un oggetto (o fonte ignota) fisico, reale, sulla Cova da Iria.
Si considerino, in proposito, gli esperimenti di laboratorio condotti dell’astrofisico Jean-Pierre Petit del CNRS francese e da Maurice Viton sull’MHD (magnetoidrodinamica). A Fatima il cromatismo del sole era cambiato in funzione del fattore di accelerazione del fenomeno. Dal canto suo, il francese Aimè Michel ha spiegato il fenomeno come un fascio di gas in movimento, generati dall’energia scaturita da un oggetto (o fonte ignota) fisico, reale, sulla Cova da Iria.
Una ulteriore spiegazione, molto affascinante, consiste nella
possibilità che delle microonde abbiano potuto servire da veicolo di
comunicazione tra l’entità e i pastorelli.
Testimoni che si trovavano assai vicino alle "apparizioni" avvertirono "ronzii d’api", ogni volta che i veggenti ricevevano un messaggio dalla "Signora" che, come, accennato, non muoveva le labbra. Si tratta di un effetto sonoro registrato in alcuni incontri ravvicinati, ed altresì rilevato nei campioni prelevati dal biofisico americano W. Levengood nelle aree all’interno dei "crop circles".
MICROONDE E LOCUS COERULEUS
Testimoni che si trovavano assai vicino alle "apparizioni" avvertirono "ronzii d’api", ogni volta che i veggenti ricevevano un messaggio dalla "Signora" che, come, accennato, non muoveva le labbra. Si tratta di un effetto sonoro registrato in alcuni incontri ravvicinati, ed altresì rilevato nei campioni prelevati dal biofisico americano W. Levengood nelle aree all’interno dei "crop circles".
MICROONDE E LOCUS COERULEUS
Gli effetti attribuibili ad irraggiamento da microonde, studiati in
primis dal fisico nucleare James Mc Campbell, corrispondono alle
manifestazioni di Fatima: calore, asciugamento degli abiti e guarigioni
fisiologiche.
Gli studi di Mc Campbell, sviluppati dai laboratori dell’Istituto
canadese per l’Ingegneria Elettrica ed Elettronica e dai laboratori di
Tolosa del Dipartimento di Studio e Investigazione di Microonde-DERMO,
collegato al CNES, avvalorerebbero l’ipotesi del "ronzio" da microonde
avvertito a Fatima. In presenza di un UFO sono stati verificati
sperimentalmente aspetti fisici secondari generati da microonde,
sull’ambiente, sugli esseri umani e sugli animali. Può darsi che il
"suono" delle microonde ci aiuti a capire scientificamente il "sistema
di comunicazione" in quegli incontri ravvicinati caratterizzati, come a
Fatima, dalla trasmissione di messaggi. Vediamo come.
Gli esperimenti consistono in brevi impulsi di microonde trasmessi
mediante un’antenna conica al cervello umano. I soggetti percepiscono
vari suoni, sotto forma di "ronzii" o "piccoli scoppi" quando la gamma
delle microonde è compresa tra 200 e 3000 MHz con un potenziale tra 0,4 e
2mw/cm2 , con un massimo di 300mw/cm2.
Poste frequenze modulate fra i 200 e i 400 Hz, i suoni vengono percepiti
come scaturenti dall’interno del cranio del soggetto. Si ricordi che a
Fatima la quarta testimone, Carolina Carreira, sentì le "parole
dell’angelo" all’interno del suo cervello.
C’è di più. Sembra che, oltre ai tre pastorelli, molti altri testimoni avvertirono i ronzii mentre la
C’è di più. Sembra che, oltre ai tre pastorelli, molti altri testimoni avvertirono i ronzii mentre la
Signora si rivolgeva a Lucia. Purtroppo
tale particolare non è mai stato verificato, in quanto Fernandes e la
d’Armada non hanno ricevuto dalle autorità religiose il consenso per
interrogare la sola testimone ancora in vita, Lucia. Il "ronzio"
interessava una zona delimitata intorno ai tre bambini e proveniva da
una sorgente esterna: in ciò è da ritenere parte integrante del sistema
di comunicazione tra la Signora ed i bambini.
Fernandes inquadra, in tutto questo contesto, anche l’analisi semantica
del discorso dei "contattati", religiosi e non, a Fatima innanzitutto.
Gli fa eco, sulle possibili alterazioni dei messaggi e/o contenuti,
inerenti apparizioni UFO o mariane, il dott. Claude Rifat che, sulla
rivista transalpina "UFO Phènomène", ha evidenziato la funzione del
locus coeruleus, rilevante centro nervoso, presente nel cervello dei
mammiferi, preposto tra l’altro all’attività onirica. Per Rifat è
possibile che radiazioni o fonti energetiche legate agli UFO
interagiscano con le funzioni cerebrali grazie alla propagazione di
microonde. Pertanto, l’alterazione o l’adattamento dei messaggi prodotti
dal subconscio del testimone (in base al proprio livello culturale,
credo religioso ecc.) sarebbero effetto di un’interferenza esterna con
tale regione cerebrale.
l'unica foto esistente della quarta veggente, Carolina Carreira, con la mamma Maria.
LA QUARTA VEGGENTE
LA QUARTA VEGGENTE
Padre Don Luciano Guerra, già parroco del santuario di Fatima, nel suo
libro "Messaggio di Fatima" nel paragrafo intitolato "1917: apparizione
di un angelo a una certa Carolina di 12 anni e ad una piccola di Espite"
scrive:
"Ora, Lucia non ha mai fatto riferimento al dialogo con l’Uraniana - una delle prime definizioni con cui la veggente indicò la ‘signora’, termine che deriva da Uranos (divinità greca che personificava il cielo) - in quanto essa stessa le aveva affermato di venire dal cielo".
Seguiamo la pista di Fernandes.
"Ora, Lucia non ha mai fatto riferimento al dialogo con l’Uraniana - una delle prime definizioni con cui la veggente indicò la ‘signora’, termine che deriva da Uranos (divinità greca che personificava il cielo) - in quanto essa stessa le aveva affermato di venire dal cielo".
Seguiamo la pista di Fernandes.
Secondo il ricercatore portoghese, nel 1947 il futuro vescovo di Viseu,
Don José Pedro da Silva, forse trovando strano il silenzio di Lucia,
chiese direttamente alla veggente: "La zia Maria da Capelinha (della
Cappellina) così chiamata, afferma nella sua deposizione ufficiale, che
sua figlia Carolina aveva visto un angelo passeggiare nella Cova da Iria
e che chiese loro di dire tre Ave Maria, dopo, aveva chiesto alla
sorella che chiedesse alla Madonna cos’era "quello" e che la sorella,
nelle piccole Valli, aveva chiesto alla Madonna ottenendo la risposta
che era un angelo... che c’è di vero in questo?" Lucia rispose: "Non lo
so, non mi ricordo nulla." È strana questa risposta della veggente -
afferma Fernandes - perché non ricorda? Eppure Lucia rammenta discorsi
lunghi e segreti interminabili, con parole che all’epoca non conosceva.
O quel particolare su ciò che il vescovo suggerì descrivendolo con il termine "quello" è stato eliminato dal cervello di Lucia?
La deposizione ufficiale alla quale si riferisce Don José Pedro da Silva
si trova nel documento denominato "Interrogatorios oficiales" del 1923.
Fu redatto dal Visconte de Montelo e comprende la seguente frase, nel
testo integrale: "Nelle piccole Valli, Lucia chiese alla Madonna, su
richiesta del testimone (zia Maria) se la Madonna fosse apparsa a
qualcun altro nella Cova da Iria e la Madonna rispose che non era lei
bensì un angelo, il volto che Carolina, la più giovane delle figlie
della testimone, di 12 anni, e che la piccola di 7 anni di Espite,
avevano visto il 28 luglio, vicino all’olivo.
L’angelo era basso, molto bello, con i capelli biondi, volto che Carolina vide, dopo, sopra l’ulivo". In realtà - spiega Fernandes - la
documentazione ufficiale di Fatima ci introduce alla visita di altri
esseri alla Cova da Iria, oltre alla Beata Vergine Maria, e ci parla di
più veggenti oltre ai tre già conosciuti.
Per questo Carolina va considerata la quarta veggente di Fatima, vissuta
per lunghi anni in oblio e anonimato. Fernandes sottolinea inoltre che
nessuno, nemmeno uno dei sacerdoti, l’aveva mai interrogata. La bambina
ne aveva parlato solo in casa a sua madre e ai fratelli. E se il
Canonico Formigâo non avesse invitato sua madre a deporre, la sua
testimonianza sarebbe andata completamente perduta. L’anonimato,
intanto, le ha consentito di non essere infastidita da frotte di fedeli
curiosi, ed è anche possibile che l’avrebbero chiusa in convento come
accadde a Lucia. Invece, Carolina si è sposata e, pur non avendo avuto
figli, ha condotto una vita normale, senza sacrifici esagerati per
aiutare i peccatori. Per parlare con lei - dice Fernandes - non è stato
necessario chiedere l’autorizzazione del vescovo della diocesi.
Naturalmente, tutta la sua deposizione, rilasciata il 22 Luglio 1978 è
stata registrata. Il testo viene qui riportato integralmente, eccetto le ripetizioni inutili.
"UNA VOCE DENTRO DI ME"
"UNA VOCE DENTRO DI ME"
"Io abitavo lontano - dichiarò Carolina
a Fernandes - stavo andando a controllare un gregge al posto del
padrone, che aveva chiesto a mia madre il permesso di lasciarmi andare a
casa sua finché avesse trovato un guardiano per le pecore. Mia madre mi
lasciò andare. Quell’uomo aveva una cameriera che veniva dalle parti di
Coimbra. Una ragazzetta che giunse da noi per imparare a fare le
pulizie. Un giorno ci sedemmo a controllare il gregge, molto tranquillo
dato il caldo. Passò un carro con delle bestie che andava a nord. Era il
giorno di una fiera su a nord, da Santa Caterina in su. Dato che il
gregge era calmo, le dissi "Conceicâo, andiamo su fino alla strada (le
pecore erano in una valletta) per vedere se il carro va oltre la Cova da
Iria". Andammo là, l’osservammo e il carro andò verso nord. Dopo dissi:
"Conceicâo, torniamo indietro adesso perché il gregge può combinare
qualche guaio e il padrone è molto irascibile". Mentre passavamo,
abbiamo guardato l’olivo, circondato da un muretto che mia madre aveva
costruito per proteggerlo dal vento e abbiamo visto una "bambina" di
circa 8, 10 o forse 12 anni che entrava nel piccolo recinto di pietre e
camminava avanti e indietro: aveva un vestito bianco, i capelli biondi
lunghi fino alle spalle. Io sentivo dentro di me una voce che mi
ripeteva continuamente: "Vai lì e dì tre Ave Maria." Così dissi a
Conceicâo "Tu non senti niente? Non senti una voce dentro di te?"- "No,
non sento nulla". Poi siamo tornate al gregge e abbiamo visto che non si
era spostato e che era ancora tranquillo, così ho detto a Conceicâo:
"Torniamo a vedere se la gente vede la stessa cosa". Ma quando siamo
tornate nello stesso punto dove avevamo visto la "bambina" vedemmo
un’immagine sopra l’olivo. Non so se era la stessa cosa che avevamo
visto prima ma quando lo hanno chiesto a Lucia e lei lo ha chiesto alla
Madonna, la Madonna rispose che non era stata Lei ad apparirmi ma un
angelo. Anche l’immagine continuava a ripetermi di dire tre Ave Maria là
sotto quell’albero ma non mi ricordo se l’ho fatto... ero preoccupata
per il gregge e così io e l’altra ragazza siamo tornate dalle pecore". L’apparizione avvenne attorno alle 9.00-10.00 del mattino.
UNA CREATURA TELEPATICA
UNA CREATURA TELEPATICA
Sono stati necessari - afferma Fernandes - 61 anni per trovare un
testimone vivo, disponibile, e dimostrare la tesi della presenza, a
Fatima, di esseri antropomorfi, nei tempi moderni associati agli UFO,
come loro operatori o intermediari. Questa testimone ignorata, forse di
proposito, si è dimostrata fonte d’indizi che hanno contribuito a
ricostruire il vero scenario del fenomeno, isolandolo dalla sfera
religiosa nella quale fu costretto. Da ciò deriva che, per la sua
natura, l’esperienza di Carolina e della sua amica, la giovane Conceicâo
di Espite, dovesse rimanere nel quasi completo anonimato di una
deposizione, lontana da tutto e da tutti, neutralizzata dalla sua
"incongruenza". Alla fine - sottolinea Fernandes - si è riusciti a
passare da una discreta pista alla testimonianza verbale della quarta
veggente, che confermava un insieme di osservazioni concernenti il
manifestarsi di esseri di bassa statura. Inoltre, la deposizione della
Carreira inquadra l’Operazione Fatima sotto un’altra luce: quella della
manipolazione mentale, sperimentata dalla principale testimone del 28
Luglio 1917. Manipolazione, o ordine mentale, un elemento proprio di
molte osservazioni negli incontri ravvicinati del 3° tipo.
La creatura che Carolina e l’amica videro accanto all’ulivo, luogo delle
apparizioni della Madonna nel tredicesimo giorno del mese, non
rappresenta una manifestazione insolita negli annali ufologici, come
invece ritennero, all’epoca, i sacerdoti incaricati di registrare
l’importante deposizione. Un essere alto come un bambino di dieci anni,
con capelli biondi, lunghi fino alle spalle, vestito di bianco. Un
bambino che ripete ordini mentali alla testimone, cercando di condurla
nei pressi dell’ulivo: a qual fine? "Una voce dentro di me", questo
sentiva Carolina Carreira. Una sensazione che ritroviamo nei contatti
con entità associate agli UFO. Ecco la fondamentale importanza della
diversità dell’esperienza narrata, e andata quasi smarrita, della quarta
veggente di Fatima.
IL MIRACOLO DEL SOLE
"Saranno state circa le tredici e trenta pomeridiane quando, nel punto
esatto dove si trovavano i fanciulli si alzò una colonna di fumo,
sottile, bella e azzurrina, che si estendeva per almeno due metri sopra
le loro teste, e a quella altezza evaporava. Questo fenomeno,
perfettamente visibile a occhio nudo, durò pochi secondi. Non avendo
preso nota della sua durata, non so dire se era più o meno di un minuto.
Il fumo si dissolse improvvisamente, e dopo un po’ si riformò una
seconda volta, e poi una terza. Il cielo, che era stato nuvoloso tutto
il giorno, improvvisamente si schiarì: la pioggia cessò e sembrò che il
sole stesse per riempire di luce la campagna circostante, che in quella
mattinata invernale appariva così malinconica. Io stavo guardando il
luogo delle apparizioni in una serena, anche se fredda, aspettativa di
qualcosa che doveva accadere, e la mia curiosità diminuiva per il lungo
tempo che era passato senza che nulla attirasse la mia attenzione. Il
sole, pochi istanti prima, si era fatto largo tra la spessa coltre di
nuvole che lo nascondevano e ora risplendeva chiaro e intenso.
Improvvisamente udii il clamore di centinaia di voci e vidi che la folla
si sparpagliava ai miei piedi... voltava la schiena al luogo dove, fino
a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il
sole dall’altro lato.
Anche io mi sono rivoltato verso il punto che
richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole apparire come un
disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere
la vista. Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una
nebbia (che non c’era in quel momento) perché non era né velato né
attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si
stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da
gioco. La cosa più stupefacente era il poter contemplare il disco
solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore, senza ferirsi gli
occhi o danneggiare la retina. (Durante questo tempo) il disco del sole
non rimase immobile: aveva un movimento vertiginoso (ma) non come lo
scintillio di una stella in tutto il suo splendore perché esso girava su
se stesso in folli giravolte. Durante il fenomeno solare che ho appena
descritto, avvenne anche un cambiamento di colore nell’atmosfera.
Guardando verso il sole, ho notato che tutto stava diventando più scuro.
Ho guardato prima gli oggetti più vicini e poi ho esteso il mio sguardo
ai campi fino all’orizzonte. Vidi ogni cosa assumere il colore
dell’ametista. Gli oggetti intorno a me, il cielo e l’atmosfera, erano
dello stesso colore.
Ogni cosa, sia vicina che lontana era cambiata,
assumendo il colore di un vecchio damasco giallo. Sembrava che la gente
soffrisse di itterizia e io ricordo di aver provato un senso di
divertimento vedendo le persone sembrare così brutte e sgradevoli. La
mia stessa mano era di tale colore. Poi, improvvisamente, si udì un
clamore, un grido di angoscia prorompere da tutti. Il sole, roteando
selvaggiamente, sembrò staccarsi all’improvviso dal firmamento e, rosso
come sangue, avanzare minacciosamente verso la terra come per
schiacciarci con il suo peso immenso e ardente. Durante quei momenti
provai una sensazione veramente terribile. Tutti i fenomeni che ho
descritto furono da me osservati in uno stato d’animo calmo e sereno,
senza alcun disturbo emotivo. Interpretarli e spiegarli è compito di
altri. Debbo dichiarare infine che mai, prima o dopo il 13 Ottobre
(1917) ho assistito a simili fenomeni atmosferici o solari".
Il resoconto completo di José Maria de Almeida Garrett, professore alla Facoltà di Scienze di Coimbra, si trova in "Novos Documentos de Fatima" (Loyala Edizioni, San Paulo, 1984).
Il resoconto completo di José Maria de Almeida Garrett, professore alla Facoltà di Scienze di Coimbra, si trova in "Novos Documentos de Fatima" (Loyala Edizioni, San Paulo, 1984).
PIO XII E LA "DANZA DEL SOLE"
Nel 1954, nella raccolta documentale "Attualità di Fatima" comparve un rapporto (in parte riportato nel libro "Il Terzo Segreto di Fatima"
di Daniel Réju, MEB ediz.) intitolato "Il Papa dell’Assunzione e
Fatima", firmato dal cardinale Federico Tedeschini. "Erano i giorni -
scrive il porporato - della definizione dell’assunzione della Santissima
Vergine Maria. Durante uno di questi, incontratomi con Sua Santità in
una riunione ufficiale, il Santo Padre, visibilmente emozionato, si
degnò di confidarmi ciò che segue: ‘Ieri, ho visto un prodigio che mi ha
profondamente impressionato’. E mi narrò come avesse visto il sole
sotto la stessa forma, con quegli stessi prodigi, in quella stessa
apocalittica convulsione, che noi sappiamo essersi prodotta davanti a
settantamila persone a Fatima! Chi potrebbe descrivere come si presentò
il sole, se non ripetendo le auguste parole? Rimasi scosso dallo
stupore, ammutolito, interdetto! Era la prima volta che, per così dire,
avevo la sensazione di vedere e sentire parlare un resuscitato:
l’Evangelista ispirato di Patmos!
E il Sommo Pontefice mi raccontava tutto questo emozionato e scosso come mai l’avevo visto...
Ora, in che giorno e sotto che forma si produsse questo fenomeno, del
tutto prodigioso, davanti agli occhi del Papa? ‘Era il 30 Ottobre 1950 -
mi narrò - l’antivigilia del giorno che l’intero mondo cattolico
attendeva con impazienza, quello della solenne definizione
dell’Assunzione in Cielo della Santissima Vergine Maria. Verso le
quattro del pomeriggio, stavo facendo la mia abituale passeggiata nei
giardini del Vaticano, leggendo e studiando, come mio solito, alcune
carte d’ufficio. Dalla spianata della Madonna di Lourdes, salii verso la
sommità della collina, passando per il viale di destra, che costeggia
il muro di cinta.
Ad un certo punto, come alzai gli occhi dai fogli che
avevo in mano, fui colpito da un fenomeno che appariva come un globo
opaco, giallo pallido, completamente attorniato da un cerchio luminoso,
che tuttavia non impediva affatto di fissare l’astro con attenzione,
senza provocare il minimo fastidio. Una nuvoletta, leggerissima,
vi si trovava davanti come un diaframma. Il globo opaco si muoveva verso
l’esterno, leggermente, ruotando e contemporaneamente spostandosi da
destra verso sinistra e viceversa. Ma, all’interno del globo, v’erano, chiarissimi ed ininterrotti, dei moti molto forti.
Lo stesso fenomeno si ripeté il giorno dopo, 31 ottobre e il 1°
novembre, giorno della definizione; poi l’otto novembre, ottava di
questa solennità. Poi, più nulla. Molte volte ho cercato, in altri
giorni, alla stessa ora e con simili condizioni atmosferiche, di
osservare il sole per vedere se il fenomeno si sarebbe riprodotto, ma
invano. Non ho più potuto fissare il sole, nemmeno per un istante,
perché la vista immediatamente era abbagliata. Questa è, in parole
semplici e concise, la pura verità".
UNA VISIONE DOCUMENTATA
UNA VISIONE DOCUMENTATA
Fra la visione di Pio XII e la "Danza del Sole" di Fatima le analogie
sono sorprendenti. Come a Fatima, nessun osservatorio astronomico
italiano registrò un simile fenomeno solare, cui venne dato ampio
risalto dagli organi d’informazione, tant’è che il diffusissimo la
"Domenica del Corriere" del 28 Ottobre 1951, nella copertina illustrata
da Walter Molino, pubblicò una immagine che ritraeva il Pontefice
stupito ad osservare il fenomeno.
E nel giorno della morte di Pio XII, il nove Ottobre del ‘58, si
verificò un altro evento a caratteristiche ufologiche: diversi UFO
evoluirono nel cielo di Castelgandolfo. Ecco la descrizione fattane dal
Console Alberto Perego (dal libro "L’Aviazione Elettromagnetica di altri
pianeti opera tra noi"): "Il 9 ottobre 1958 Pio XII si spegneva a
Castelgandolfo. Nel Pomeriggio furono visti due dischi sorvolare la
Villa Papale, ove era la salma del Pontefice. La stessa sera, alle
21,10, un globo luminoso, da Castelgandolfo sorvolò Roma, soffermandosi
per pochi secondi, sul Vaticano. Centinaia di persone videro questo
globo, e fortunatamente, anch’io, quella sera vidi saettare con luce
brillante azzurra detto globo, trovandomi a passeggio a Piazza Farnese
con mia moglie". "... "un omaggio" alla salma del Capo della
Cristianità?... Non lo escluderei affatto" - aggiunse Perego.
Affermazione, quella del Console italiano, alquanto singolare. Del
resto, il 3 Ottobre, solo pochi giorni prima della morte, il Papa
durante un’udienza concessa a un gruppo di pellegrini americani aveva
dichiarato: "Vedono il volto di Dio più da vicino Esseri che da sempre
proteggono l’Umanità".
Come era giunto, Pio XII, a questa considerazione?
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