Il fondatore di Emergency in un’intervista al Fatto attacca
le istituzioni e scarica Grillo: “Il mio nome per il Quirinale era una
provocazione, non penso che il M5S cambi le cose”. E ammette: “Non ho
votato per loro semplicemente perché non voto da 35 anni, non voterò mai
chi non mi garantisce che non mi porti in guerra”.
Per lui il parlamento è “un luogo inutile pieno di condannati, papponi e pedofili“. E’ la bordata che il fondatore di Emergency Gino Strada lancia alle istituzioni. In un’intervista al Fatto Quotidiano il chirurgo-pacifista è un fiume in piena e ne ha per tutti.
E Gino Strada non risparmia neanche Beppe Grillo: “Lui mi ha
candidato al Colle. Ma era una proposta-provocazione. Il presidente lo
eleggono i grandi elettori e dentro il parlamento ci sono condannati,
papponi e pedofili”. Insomma Strada non ha mai preso sul serio la sua
candidatura al Colle si dice deluso dal Movimento Cinque Stelle:
“Il M5S è stato un segnale forte per i signori della politica. Non sono
però ottimista sul fatto che le cose cambieranno. Bisogna parlare di
valori, più delle coglionate dei politici”.
Intanto il fondatore di Emergency da un lato critica il palazzo ma
dall’altra invece “sogna” la poltrona da ministro. Vorrebbe il dicastero
della sanità: “Se me lo chiedessero seriamente lo farei. Il mio
programma è questo: fuori il profitto dalla sanità, nessun soldo
pubblico deve più finire nelle tasche del privato”.
Il Movimento Cinque Stelle lo ha già scaricato da tempo e non ha nemmeno votato per il partito di Grillo: “Non voto da 35 anni. Non voterò mai chi non mi garantisce che non mi porti in guerra.
A me basta la mia coscienza civile. Stiamo costruendo un Paese privato
non una Repubblica. Abbiamo la Costituzione più grottesca del mondo.
Siamo in una giungla“. Insomma per Strada Grillo ha fallito e la rivoluzione lui l’attende ancora dalla sinistra: “La parola sinistra è stata stuprata. Bisogna cambiare parola”.
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