mercoledì 3 luglio 2013

SALVIA DIVINORUM

pianta allucinogena
salvia divinorum
La Salvia divinorum è la pianta che contiene una sostanza psicoattiva naturale più potente che si conosca.

Classificazione botanica
Regno: Plantae
Subregno: Tracheobionta
Divisione: Magnoliophyta (ex Angiospermae)
Classe: Magnoliopsida (ex Dicotyledones)
Subclasse: Asteridae
Ordine: Lamiales
Famiglia: Lamiaceae (ex Labiatae)
Genere: Salvia
Specie: Salvia divinorum

La Salvia divinorum è una pianta che ha tutte le caratteristiche della comune Salvia che siamo abituati ad utilizzare per aromatizzare i nostri piatti. Infatti appartiene anche lei alla famiglia delle Lamiaceae ed anche allo stesso genere della Salvia comune (Salvia officinalis) però da questa si discosta considerevolmente in quanto ha la particolarità di essere una pianta psicoattiva, è la pianta che contiene una sostanza psicoattiva naturale più potente che si conosca. Viene definita psicoattiva in quanto è attiva sulla psiche o per usare un termine più comune, allucinogena.

E' originaria del Messico e cresce nella regione di Oaxaca, nella Sierra Mazateca ed è considerata sacra alla Madonna e conosciuta come Ska Maria Pastora (che nella lingua ispano-mazateca vuol dire "foglie di Maria la Pastora").

Il suo nome deriva dal latino "salvus=sano, salvo" o "salus=salute" che stanno ad indicare le virtù della Salvia e "Divinorum" che significa "del veggente" che deriva dagli indigeni Mazatechi che, fin dall'antichità, utilizzavano le sue foglie per i loro riti.

La Salvia divinorum è da tempo immemorabile, utilizzata dagli indios Mazatechi della regione di Oaxaca (Messico) per riti religiosi di divinazione e cura e dalle comunità sciamaniche, assieme ad altre piante o funghi allucinogeni, per la ricerca di un contatto con le divinità. Si usano le foglie fresche e vengono preparati dei bocconi che vanno masticati fino a quando non si manifestano le visioni. Oppure le foglie vengono spremute per ottenerne un succo da bere. Il suo uso avviene con lo scopo di individuare le cause di una malattia o scoprire l'autore di un crimine o per ritrovare degli oggetti smarriti.

Di questa pianta se ne sentì parlare per la prima volta nel 1939 quando l'etnografo J. B. Johnson descrisse l'uso di una pianta chiamata Hierba María dagli sciamani mazatechi, che veniva usata assieme a funghi e ai semi di altre piante per scopi divinatori. Successivamente nel 1952 fu descritta da Roberto J. Weitlaner come Yerba de María (di Jalapa de Díaz, un piccolo villaggio nello stato d’Oaxaca nel Messico) ma il merito di aver per primo capito di cosa si trattasse e di avere raccolto materiale che identificasse questa nuova specie va a R. Gordon Wasson (studioso dei riti sciamanici) che accompagnato da Hoffman, nel 1961 la identificò come una specie del genere Salvia e fu anche il primo straniero che sperimentò la Ska Pastora o La Hembra a Ayahutls.

Ma bisogna aspettare parecchi anni prima di riuscire a sapere quale era il principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni. Negli anni ottanta, Ortega e Valdes riuscirono ad isolare la Salvinorin A e la Salvinorin B ma non riuscirono a capirne gli effetti. Nel 1993 Daniel Siebert sperimentò su di se 1 mg di Salvinorin A scoprendo che era proprio lei la sostanza psicoattiva. In conseguenza di questo esperimento si capì che la quantità usata da Siebert era eccessiva e si stabilì il dosaggio per l'uomo: 200 microgrammi (mcg)! Una quantità decisamente molto piccola.

Questa scoperta fece grande scalpore in quanto si scoprì che questa sostanza era la sostanza psicoattiva naturale più potente che si conoscesse. Da allora la Salvia divinorum ha iniziato a diffondersi e ad essere utilizzata come allucinogeno e diversi Paesi, primo fra tutti l'Australia (nel 2002) dichiararono questa sostanza e la relativa pianta illegali. In Italia, nella Gazzetta Ufficiale N. 54 del 07 Marzo 2005 (Decreto dell'11 gennaio 2005 ) questa pianta ed i suoi derivati sono stati inseriti nella Tabella I delle sostanze psicotrope e quindi è vietata sia come com pianta ornamentale che come sostanza naturale.

Da un punto di vista botanico la Salvia divinorum è una pianta che rassomiglia molto alla Salvia che conosciamo solo che il fiore è bianco in gioventù e poi col tempo si macchia di blu. E' una pianta i cui semi hanno una bassissima germinabilità per cui la maggior parte delle piante nel mondo di questa specie sono state ottenute per talea. Le specie di Salvia divinorum che troviamo attualmente in circolazione sono tutte derivate da talee della Salvia Divinorum raccolta da Hoffman e Wasson. Gli studiosi ad oggi, sono molto incerti sul fatto che si tratti di una specie o di un ibrido naturale prodotto in epoche passate dall'uomo anche se non si riesce a capire quali siano le piante madri in quanto in natura, allo stato selvatico, non è stata ancora ritrovata.

Le testimonianze di chi ha sperimentato questa pianta possono essere così riassunti: separazione totale tra corpo e spirito con perdita di coscienza e delle percezioni sensoriali. Ovviamente le percezioni sono soggettive ma dalle varie testimonianze sembra che ci siano delle sensazioni ricorrenti quali rivivere momenti passati, perdita della propria identità e dell'identità del proprio corpo, trovarsi contemporaneamente in più luoghi, vedere se stessi al di fuori del proprio corpo. Gli effetti sono stati descritti come affascinanti ma spesso considerati spiacevoli per il fatto che erano troppo intensi e la maggior parte delle persone che l'hanno provata, hanno dichiarato che non desiderano rifare quell'esperienza.

Il suo effetto dura dai 10 ai 30 minuti (in alcuni casi anche un'ora). Le modalità di assunzione oggi usati sono: fumarla pura o mischiata al tabacco in apposite pipe o arrotolata come una sigaretta. Molti consumatori separano il principio attivo dalle foglie mediante acetone e successiva sua evaporazione. L'assunzione sublinguale di salvinorina A in acetone e DMSO (un solvente) è potentissima in quanto viene assunta in quantità enorme.

http://doctorsane.blogspot.it/2012/12/salvia-divinorum.html

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