mercoledì 3 luglio 2013

Mare Monstrum

toro chimico
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Osservare un fenomeno a breve distanza, permette spesso di delinearne meglio i contorni. La Spagna, un grande paese fino a dieci anni orsono in pieno sviluppo economico, vive oggi una deprimente stagione socio economica. Perché? In primis perché è stato investito da quella crisi finanziaria, di chiara natura artificiale ed intenzionale, che colà ha preso il nome di ‘ bolla immobiliare’. Queste sarcastiche denominazioni ‘tecniche’ coprono pietosamente le operazioni di distruzione delle economie nazionali che di volta in volta assumono sembianze apparentemente diverse. In Italia viene chiamata ‘debito pubblico’ oppure ‘differenziale dello spread’, in Grecia ‘default’ e così via.
 
Tutto sommato c’è andata bene, pensate ai tristissimi destini dei paesi nord africani, demoliti a suon di bombe, guerre civili, ‘primavere arabe’ plastificate oppure sagaci interventi militari illegittimi di paesi stranieri. E’ parte dello stesso programma, solo attuato con modalità diverse. Il Mediterraneo è così servito. Ora è il turno dell’Egitto e della Siria e la morsa distruttrice non si fermerà.
 
La Spagna è da decenni l’oggetto privilegiato delle  operazioni di bio-geo-ingegneria clandestina, per la sua posizione strategica tra il continente europeo e l’oceano: è in atto da decenni la sua  desertificazione, impedendo alle salutari e naturali piogge di raggiungere il suolo, deviando le fresche correnti nordiche con immensi reticolati chimici e con l’utilizzo di radioonde da postazioni terrestri e marittime, fisse ed anche mobili.
 
Cosa possiamo dedurre da ciò? Che le scie chimiche sono uno degli elementi di un programma di distruzione della società degli uomini. Tale programma si avvale di numerose ‘armi’ visibili e chissà quante invisibili. Tanto per ricordarne qualcuna di quelle quasi visibili: alimenti ogm, radioonde, indottrinamenti deleteri, eventi e disastri ambientali artificiali, medicalizzazione inappropriata.
 
Tutto viene utilizzato per deprimere quella grande e potenzialmente ricca regione denominata dai romani ‘mare nostrum’: una fucina di genialità e vitalità senza eguali nel mondo. Oggi i ‘fratelli mediterranei’ si barcamenano e sono costretti a vivere alla giornata a causa della macchina di rimodellazione planetaria in atto. In Italia assistiamo alla  demolizione dell’impresa con gli strumenti della crudele tassazione e della spietata quanto inestricabile burocràzia. Per ogni paese c’è una ricetta personalizzata: per ogni male una cura. La Spagna, potenzialmente ‘felice’ grazie alla sua posizione di ponte tra nuovo e vecchio mondo, langue ora, scivolando nuovamente pian piano nel cantuccio economico in cui si trovava pochi decenni orsono sotto il regime franchista.
 
Tutti comunque sono in attesa di qualcosa che sta per avvenire perché una cosa è certa: non si potrà continuare in questo stato di privazione per molto tempo ancora, qualcosa accadrà, i sistemi sociali non potranno reggere all’infinito. Immaginiamo allora facilmente un futuro prossimo in cui sarà demandato ad ognuno di noi tenere alta la bandiera della migliore umanità.

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