Mentre
continua il braccio di ferro tra Russia e occidente, un’organizzazione
sembra essere completamente fuori dal radar, eppure è riuscita a
compiere grandi passi avanti nello sviluppo e nella crescita. Questo
organismo è l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), un
gruppo intergovernativo dei Paesi dell’Asia centrale volto a promuovere
la cooperazione tra i sei Stati membri: Russia, Cina, Kazakistan,
Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan.
L’obiettivo principale della SCO è
fungere da forum per allentare le tensioni nella regione. Nel 2002 lo
statuto sulle “misure di fiducia” dell’organizzazione fu fissato come
prima priorità dell’Alleanza. Un aspetto chiave di questa strategia è la
lotta ai cosiddetti “tre mali”: terrorismo, estremismo e separatismo. I
media occidentali parlano raramente di questa organizzazione, però al
suo vertice annuale tenutosi l’11-12 settembre in Tagikistan, la SCO ha
suggerito e realizzato alcune proposte degne di nota.
Il forum è stato
presenziato dai leader regionali, tra cui il presidente russo Vladimir
Putin e le sue controparti cinese e iraniana Xi Jinping e Hassan
Rouhani. In un importante passo avanti nell’espansione dell’influenza
regionale, la SCO ha perfezionato le procedure per l’adesione di nuovi
membri, con India, Pakistan e Iran primi in lizza. Infatti ampliare la
SCO è una delle principali priorità dell’organizzazione. Teng Jianqun
dell’Istituto di studi internazionali cinese ha recentemente dichiarato
che “l’ampliamento è assolutamente necessario” per la SCO. Il
ragionamento alla base della necessaria espansione è evidente.
Alla SCO,
per avere un peso reale sulla scena internazionale ed essere una
prestigiosa organizzazione che rivaleggi con la NATO, sono necessarie
ulteriori adesioni. Se India, Pakistan, Iran e Mongolia diventano membri
permanenti, cosa probabile, il gruppo controllerà il 20 per cento del
petrolio e la metà di tutte le riserve mondiali di gas al mondo. Oltre a
ciò, il blocco rappresenterebbe circa la metà di popolazione mondiale.
Ciò rafforzerà la reputazione della SCO come organizzazione dominante, e
inoltre la Turchia ne diverrebbe un membro. La sua leadership da tempo
cerca di aderire e i governi turcofoni sono propensi a sostenerne la
richiesta.
Anche se il terrorismo e la sicurezza regionale (in particolare in Afghanistan) restano in cima dell’agenda della SCO, gli eventi in Ucraina sicuramente ne influenzano i membri. La natura aggressiva delle azioni occidentali verso la Russia ha certamente unito i membri della SCO. Ciò che li lega, membri ed osservatori, è il rifiuto delle istituzioni controllate dagli occidentali come la Banca Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale, tutte basate negli Stati Uniti.
La SCO,
come i BRICS, con la creazione della Banca per lo Sviluppo, si propone
come forum contro l’ordine globale dominato dall’occidente. Prima del
vertice, il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il Presidente
Vladimir Putin per colloqui bilaterali. Putin ha dichiarato che la
Russia “attribuisce importanza e apprezza le posizioni della Cina e alle sue proposte sulla questione ucraina“.
Ha detto che la Russia è disposta a continuare a comunicare con la Cina
sulla situazione in Ucraina. Putin ha anche suggerito che Cina e Russia
“migliorino il coordinamento sulle questioni internazionali e regionali“.
Promuovendo la SCO Cina e Russia perseguono il comune obiettivo di
creare un’architettura di sicurezza asiatica indipendente da Stati Uniti
e loro alleati. Mentre l’enfasi principale era sulla sicurezza, il
vertice SCO ha anche incoraggiato ulteriormente la cooperazione
economica tra i suoi membri.
L’integrazione economica è una parte sempre
più grande del programma della SCO, in particolare la Cina promuove la
sua idea di Cintura economica della Via della Seta che comprenda gli
Stati membri e osservatori della SCO. La Cina ha già confermato che
stanzierà 5 miliardi di dollari di credito per i Paesi membri della SCO
per realizzare i progetti comuni. I due operatori dominanti del gruppo,
Cina e Russia, hanno anche rifinito il nuovo partenariato energetico.
Recentemente, la Russia ha iniziato a costruire la sua sezione del
gasdotto Cina-Russia. Entrambi i leader vogliono che la SCO sia
un’organizzazione più forte e che garantisca stabilità e sviluppo a
tutti i suoi aderenti.
La Russia agirà come Presidente della SCO fino al
prossimo summit nel 2015. Il paese ha già delineato i piani per questo
periodo per un più ampio uso delle monete nazionali negli accordi. Le
prospettive sono buone per il lancio dei grandi progetti multilaterali
nel settore dei trasporti, energia, ricerca e tecnologia innovative,
agricoltura ed uso pacifico dello spazio. Business Council, Consorzio
interbancario ed Energy Club della SCO sono in prima linea
nell’espandere la cooperazione tra gli Stati membri. Saranno inoltre
adottate misure per stabilire relazioni con l’Unione economica
eurasiatica, attualmente è composta da Russia, Kazakistan e Bielorussia,
con Armenia e Tagikistan che probabilmente vi aderiranno nel prossimo
futuro.
Nel complesso, il futuro della SCO sembra assai promettente. Una combinazione di nuove adesioni e determinazione faranno dell’organizzazione un importante e influente blocco, garantendo che la SCO continui a svilupparsi e ad espandersi. L’ambizione di creare un’organizzazione dominante e libera da qualsiasi influenza occidentale potrebbe diventare realtà nel prossimo futuro.
Alexander Clackson (UK) Oriental Review
Alexander Clackson è il fondatore di Global Political Insight, think tank di Londra e organizzazione politica mediatica.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/09/18/aavanza-la-shanghai-cooperation-organization/
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