La regione, attualmente trascurata
per le in Medio Oriente e Ucraina, è un potenziale focolaio di conflitti
geopolitici nei prossimi anni.
Una
pacifica, stabile ed economicamente vivace regione Asia-Pacifico
sarebbe di buon auspicio per gli interessi russi e indiani. Quando si
tratta delle differenze tra la Cina e i suoi vicini sulle isole nel Mar
Cinese Meridionale, India e Russia preferirebbero una soluzione pacifica
delle controversie, e un’evoluzione nel quadro multilaterale con la
Cina attore chiave nella risoluzione dei conflitti. Nuova Delhi e Mosca
appoggerebbero la buona volontà dei Paesi regionali. Paesi che temono
minacce all’integrità territoriale e alla sovranità ne cercano la
cooperazione. Vietnam e Indonesia hanno espresso interesse ad acquistare
il missile BrahMos sviluppato congiuntamente, rafforzando le proprie
difese. La Russia è un fornitore chiave dei sistemi della difesa nella
regione, laddove l’India ha recentemente aumentato la cooperazione nella
difesa. Indiani e vietnamiti hanno firmato un accordo per
l’esplorazione petrolifera nel 2013, e in seguito, durante la recente
visita, il Presidente Pranab Mukherjee ha firmato una lettera di intenti
per l’esplorazione petrolifera in un altro luogo. L’India può
beneficiare dell’esperienza della Russia nell’esplorazione petrolifera
nella regione.
Nel mondo globalizzato e multipolare le vecchie nozioni di rivalità diventano dura valutazione pragmatica dei costi e benefici di una particolare mossa. Mentre la Cina è il principale partner commerciale dell’India, con prospettive di un incremento con la visita del presidente cinese Xi Jinping in India, la cooperazione nella Difesa dell’India con il Vietnam e la fornitura della Russia di sottomarini classe Kilo, non necessariamente scompenserebbero l’equilibrio delle relazioni tra i tre Paesi. Come la stretta collaborazione della Cina con il Pakistan non ha ostacolato lo sviluppo di relazioni più strette con l’India, rivale del Pakistan, allo stesso modo la stretta cooperazione di India e Russia con il Vietnam e altri Paesi dell’Asia-Pacifico non squilibrerebbe le loro relazioni con la Cina. Questo è ciò che l’equilibrio di potere nella teoria politica internazionale suggerisce: le nazioni bilanciano reciprocamente le ambizioni geopolitiche sia singole che di gruppo, evitando la guerra e promuovendo interessi. India e Russia, partner strategici, possono bilanciare le ambizioni geopolitiche di altre potenze dominanti nella regione Asia-Pacifico. Con la cooperazione dell’India con la Cina pur tra differenze, e le crescenti relazioni della Russia con la Cina e altri Paesi nella regione Asia-Pacifico, i relativi problemi possono esser meglio affrontati congiuntamente da India e Russia piuttosto che separatamente.
Oltre alla Cina, l’altra potenza geopolitica ambiziosa nella regione Asia-Pacifico sono gli Stati Uniti Negli ultimi anni, Washington ha espresso il desiderio di giocare un ruolo più importante, forse per contrastare le crescenti aspirazioni della Cina. E una delle mosse recentemente teorizzate in questa direzione è corteggiare l’India. Le relazioni indo-statunitensi non sono state molto incoraggianti negli ultimi mesi. Gli USA devono fare i conti con un leader cui negano il visto da circa dieci anni. I rapporti non facili si riflettono anche nel fatto che non ci sia un ambasciatore statunitense in India da marzo. Circolano idee su come migliorare le relazioni, tra cui invitare l’India alla Trans-Pacific Partnership, in cui Stati Uniti, Australia e altri Paesi dell’Asia-Pacifico sono membri. Sovrapponendo l’invito a India e Cina a svolgere un ruolo più grande nell’Asia Pacific Economic Cooperation, in cui la Russia è membro. Le strette relazioni della Cina con India e Russia, e l’incremento della cooperazione economica tra i tre, possono svilupparsi bilanciando le manovre geopolitiche degli Stati Uniti, che potrebbero non coincidere sempre con gli interessi di questi Paesi.
Durante la Conferenza sull’interazione e la costruzione della fiducia in Asia a maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato la necessità di una architettura di sicurezza in Asia-Pacifico. Secondo lui, “La regione richiede un’architettura di sicurezza che garantisca parità d’interazione, vero equilibrio di forze e armonia di interessi”. Putin ha anche proposto l’idea di ‘sicurezza indivisibile’ implicando che la sicurezza non può più essere definita negli interessi di una particolare nazione o di un gruppo di nazioni. L’insicurezza di una parte del mondo colpisce le altre parti del mondo. Gli elementi di questa architettura dettati da Putin sono: armonia di interessi, parità d’interazione ed equilibrio di forze. L’India nella sua politica estera ha sottolineato questi elementi. I principi della coesistenza pacifica, o Panchsheel, adottati dall’India riflettono questi elementi.
Putin durante il suo intervento ha sottolineato che il futuro della
regione Asia-Pacifico dipenderà dall’equilibrio dei meccanismi della
diplomazia bilaterale e multilaterale. Nel contesto della diplomazia
multilaterale, India e Russia sono già coinvolti in molti forum
multilaterali come RIC, BRICS e G20. L’inclusione dell’India all’APEC
rafforzerà ulteriormente la diplomazia multilaterale. La Russia supporta
la candidatura dell’India, e recentemente la Cina ha espresso
disponibilità a prenderne in considerazione la candidatura. Il primo
ministro indiano Narendra Modi molto probabilmente parteciperà al summit
APEC di novembre. Appare incongruente che l’India non faccia parte di
questo organismo multilaterale di 21 aderenti, tra cui Paesi lontani
come il Perù e piccoli come il Brunei. L’India è la terza economia in
Asia e una delle economie in rapida crescita. L’inclusione dell’India
rafforzerà il multilateralismo, e bilancerà le ambizioni geopolitiche
promuovendo diplomazia multilaterale ed armonia degli interessi.
Negli ultimi anni, India e Russia hanno sempre messo in gioco le loro richieste in Asia Pacifico. A luglio, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato: “La regione Asia-Pacifico è tra le priorità della politica estera della Russia”. Il ministro degli Esteri dell’India Sushma Swaraj ha sottolineato, nel contesto della politica dell’India verso Est, “Agire, non basta guardare ad Est“. India e Russia possono bilanciare la regione Asia-Pacifico. L’India di Modi non nasconde l’ambizione di svolgere un ruolo maggiore in Asia-Pacifico. Le superiori capacità militari della Russia e la sua partnership strategica possono aiutare l’India a promuovere gli interessi bilaterali e conciliare le ambizioni di altre potenze in un quadro multilaterale.
Debidatta Aurobinda Mahapatra, RIR,
Dr. Debidatta Aurobinda Mahapatra è un commentatore indiano che si occupa di conflitti, terrorismo, pace e sviluppo in Asia meridionale, ed aspetti strategici della politica eurasiatica.
Cina e India firmano accordi in vista della cooperazione nucleare
The BRICS Post 18 settembre 2014
Cina
e India hanno firmato un gran numero di accordi economici e commerciali
durante la visita del Presidente Xi Jinping a Nuova Delhi mentre
Pechino ne valuta il peso finanziario. I due membri dei BRICS hanno
anche detto che avrebbero presto avviato i colloqui sulla “cooperazione per l’energia civile nucleare rafforzando l’ampia cooperazione sulla sicurezza energetica“.
Xi e il primo ministro indiano hanno assistito alla firma di 12 accordi
di cooperazione, tra cui la costruzione di due parchi industriali
cinesi in India e l’impegno di circa 20 miliardi di investimenti cinesi
in India per cinque anni. Le due nazioni hanno anche firmato un patto
per la cooperazione ferroviaria e un gemellaggio tra gli hub commerciali
di Shanghai e Mumbai. Xi è stato accolto dal primo ministro indiano
Narendra Modi ad Ahmedabad, capitale dello stato occidentale indiano del
Gujarat, il secondo incontro tra i due leader da quando il nuovo
governo indiano ha prestato giuramento. Xi aveva incontrato Modi al 6°
vertice dei BRICS in Brasile a luglio. Il Primo Ministro indiano ha
inoltre sottolineato il maggiore accesso al mercato cinese delle merci
indiane. “Ho esortato le nostre aziende all’opportunità di accedere più facilmente al mercato e agli investimenti in Cina“,
ha detto Modi dopo i colloqui con Xi. Incontrando il suo omologo
indiano Pranab Mukherjee a Nuova Delhi, Xi detto che Cina e India devono
coordinarsi sulle questioni internazionali.
“Siamo anche due importanti forze in un mondo sempre più multipolare. Pertanto, la nostra relazione ha un significato strategico e globale“, ha detto Xi.
Pechino e New Delhi hanno fissato come obiettivo rapporti commerciali
per 100 miliardi dollari entro il 2015. Il portavoce del ministero degli
Esteri indiano Syed Akbaruddin ha detto che Xi e Modi hanno discusso “tutte le questioni sensibili d’interesse, a lungo”
a Nuova Delhi, riferendosi alle notizie della stampa indiana sulla
presunta “incursione” di truppe cinesi in territorio indiano questa
settimana. “Dovremmo anche cercare una tempestiva soluzione alla questione dei confini“,
ha detto il primo ministro indiano, dopo i colloqui con Xi. La breve
guerra di confine nel 1962 interruppe i legami tra i due vicini. Le due
parti hanno firmato un accordo di base sul confine lo scorso anno. Cina e
India condividono 2000 km di confine mai formalmente delineati. I due
Paesi hanno iniziato a discutere della questione del confine nel 1980. I
media cinesi hanno detto che i due Paesi hanno compiuto
“grandi sforzi per garantire che la cooperazione globale non sia sviata dalle dispute sul confine“. “Cina e India sono membri dei BRICS e possono cooperare e coordinarsi strettamente nell’ambito del quadro regionale accelerando lo sviluppo economico e migliorando la vita dei propri popoli“, affermava un editoriale di Xinhua.
La Cina soppianta gli Stati Uniti come grande potenza dalla maggiore
influenza nel continente asiatico. L’impennata economica della Cina
trascina blocchi come ASEAN, SCO e la regione dell’Asia centrale
nell’orbita di Pechino. La Cina ha anche detto che vorrebbe che l’India
partecipi al piano della Cintura economica della Via della Seta della
Cina. “La Via della Seta vanta una popolazione di 3 miliardi di abitanti e un mercato senza eguali per dimensioni e potenzialità“, ha detto Xi nel settembre dello scorso anno. Una nuova mappa svelata da Xinhua
riporta i piani cinesi per la Via della Seta che passando dal nord del
Xinjiang, attraverso l’Asia centrale, in Kazakistan e passando per Iraq,
Iran, Siria e Istanbul, in Turchia, arrivi in Europa diretto a
Germania, Paesi Bassi e Italia. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi
ha detto l’anno scorso che Cina, India e Russia possono “svolgere un ruolo importante nella costruzione del Corridoio economico della Via della Seta“.
La proposta del Presidente Xi Jinping d’integrare il corridoio
Bangladesh-Cina-India-Myanmar (BCIM) alla grande cintura economica della
Via della Seta mira a promuovere le opportunità d’investimento per la
Cina. La Cina ha aumentato il commercio bilaterale con il Bangladesh a
circa 10,3 miliardi di dollari, e con il Myanmar a 6 miliardi nel 2013.
La Cina è il principale partner commerciale dell’India, mentre l’India è il maggiore della Cina in Asia meridionale, con il commercio bilaterale che raggiungeva i 65,4 miliardi dollari nel 2013. Cina e India, assieme ad altri due vicini asiatici, hanno già istituito un organismo intergovernativo lo scorso dicembre per costruire il corridoio economico Cina-India-Birmania Bangladesh. Quest’anno ricorre anche il 60° anniversario dell’accordo firmato nei primi giorni della Guerra Fredda sul crescente impegno della Cina per la pace. Nel 1954, Cina, India e Myanmar firmarono i cinque principi della coesistenza pacifica, promettendo mutua non aggressione e non-ingerenza negli affari interni, ideali adottati dal Movimento dei Paesi Non-Allineati per non scegliere tra Stati Uniti ed Unione Sovietica.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/09/19/linfluenza-combinata-di-india-e-russia-si-accresce-nellasia-pacifico/
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