In base alle ultimissime evidenze delle neuroscienze e della fisica teorica applicata alle neuroscienze, sembra che COESISTA una coerenza quantistica, con una interazione caotica e non lineare tra i neuroni che produrrebbe EMERGENZA, e quindi la COSCIENZA. Il che sembrerebbe, a prima vista una contraddizione.
Analizziamo, quindi, i dati e le teorie in nostro possesso e cerchiamo di fare nuove ipotesi su questa COESISTENZA di modi di funzionamento del cervello umano.
1) Tra i vari studi e teorie che evidenzierebbero una coerenza quantistica del cervello, segnaliamo quelle di Vitiello-Freeman, di Preparata-del Vecchio e di Hameroff Penrose:
A) Dal sito: http://www.ildialogo.org/filosofia/documenti_1227551302.htm
La teoria del matematico Giuseppe Vitiello spiega anche l’ordine temporale di una esecuzione orchestrale
La geometria dei neuroni diventa musica
Lo studio delle forme frattali decifra il funzionamento delle cellule cerebrali
L’idea è partita dalle strutture frattali. La relazione tra auto-similarità e coerenza. Il riscontro nelle osservazioni di laboratorio
Una visione unitaria dei fenomeni. La matematica è la chiave di interpretazione. Il passaggio dal sapere alla comprensione
di Massimo Piattelli Palmarini *
Immaginiamoci, da un aereo ad alta quota, di spaziare con lo sguardo, come suggerisce Dante nel canto terzo de Il Purgatorio, «tra Lerici e Turbia » e osservare, appunto, le più «diserte» e le più «rotte» rovine di quella tormentata costa. Poi facciamo uno zoom mentale su un solo chilometro di costa. Poi su cento metri, poi su un solo metro di scoglio. L’impressione di intreccio zigzagante delle forme non cambia molto. Un metro o centinaia di chilometri hanno lo stesso grado di complessità.
Ebbene, questa interessantissima proprietà, detta auto- similarità è la principale caratteristica delle strutture dette frattali, secondo la celebre dizione introdotta nel 1975 dal matematico americano di origine francese Benoit Mandelbrot. I matematici dimostrano che qualsiasi zoom effettuato entro un frattale lo riproduce intatto. Senza limite, cioè fino a un numero infinito di zoom di zoom di zoom. L’auto-similarità implica dunque che non c’è una lunghezza fondamentale, una scala, appunto, caratteristica per il sistema. Un frattale è privo di scala.
Non possiede, come invece hanno le case, le auto o gli elettroni, una lunghezza fondamentale che lo caratterizzi. Strutture frattali appaiono in moltissimi sistemi e processi naturali, in fisica, in biologia, in medicina, in cosmologia, nella struttura delle galassie, in geologia, nella dinamica che accomuna i processi della corteccia cerebrale nei mammiferi, dal topo alla balena, passando per l’uomo, indipendentemente dalle dimensioni del cervello che variano di ben quattro ordini di grandezza. La geometria frattale appare, quindi, come un tratto caratteristico che accomuna fenomeni nei più disparati settori dell’indagine scientifica. Un nuovo capitolo si aggiunge adesso allo studio dei frattali.
Il fisico italiano Giuseppe Vitiello, professore ordinario di Fisica Teorica alla Facoltà di Scienze dell’Università di Salerno, ha recentemente apportato un contributo originale all’applicazione di modelli frattali alla dinamica neuronale dimostrando che la proprietà di auto-similarità che caratterizza i frattali è correlata, in termini di ben definite strutture matematiche, alla coerenza delle oscillazioni neuronali che sono osservate, attraverso l’elettroencefalogramma e le tecniche di fMRI (produzione di immagini a mezzo di risonanza magnetica funzionale), su regioni estese degli emisferi cerebrali nell’uomo e negli animali a riposo o impegnati in attività relazionali con l’ambiente.
Aggiungo che Vitiello, nel salto verso il cervello, ha collaborato non solo con il neurobiologo californiano Walter J. Freeman, professore a Berkeley, ma anche con l’anestesiologo dell’Università dell’Arizona Stuart Hameroff. Il fatto che più li aveva colpiti è la capacità del cervello di trasformare quasi istantaneamente i segnali dei sensi in percezioni coscienti, mobilitando collettivamente milioni di neuroni in processi che non si capiva se fossero caotici o invece altamente coerenti.
I processi contemplati dalla normale biochimica dei trasmettitori nervosi e dalla fisica ordinaria della trasmissione degli impulsi nervosi sono troppo lenti per spiegare questo fenomeno. Quindi, Vitiello, Freeman e Hameroff si sono rivolti a una fisica e una matematica diverse. I frattali, liberi dalla camicia di forza di una «scala» e con una faccia rivolta verso la coerenza sembrano ora venire in soccorso.
Gli chiedo di raccontare in termini semplici ciò che ha già pubblicato con dovizia di formule e di dati sperimentali negli ultimi anni e una sua nuova teoria che uscirà presto sulla rivista internazionale «New Mathematics and Natural Computation».
«La ricorrenza elevatissima di strutture frattali e
di fenomeni di coerenza nella fisica della materia e delle particelle
elementari mi ha suggerito, già da tempo, che una relazione potesse (o
dovesse!) esistere tra auto-similarità e coerenza. Abbiamo analizzato
delle osservazioni di laboratorio le quali mostrano che l’attività
cerebrale presenta proprietà di auto-similarità e appare essere priva di
una lunghezza fondamentale, di una scala, e al tempo stesso è
caratterizzata dalla formazione di domini di oscillazioni neuronali
coerenti ».
Gli chiedo quale percorso scientifico ha seguito per arrivare a questa teoria.
«Da tempo ero affascinato dalla possibilità di avere
una visione unitaria di questi fenomeni, apparentemente tanto diversi, o
per lo meno di capire se vi siano aspetti matematici della loro
descrizione che li accomunino, fidando sull’intuito e sulla conoscenza
di strutture matematiche familiari, quali quelle algebriche e dei gruppi
di trasformazioni su cui si fonda la teoria degli stati coerenti. Ho
trovato che la proprietà di auto-similarità così importante per la
geometria dei frattali e la proprietà di coerenza della fisica della
materia sono in realtà intimamente collegate ed entrambe sono realizzate
dalle proprietà matematiche di certe funzioni che i matematici e i
fisici chiamano analitiche intere».
Che cosa si intende, professor Vitiello, per coerenza?
«I componenti elementari si comportano in modo
coerente quando, ad esempio, oscillano “in fase”, realizzando così un
ordine di natura temporale, come quello realizzato nell’esecuzione di un
brano musicale da un’orchestra, oppure si distribuiscono con regolarità
in un reticolo cristallino, producendo un ordine di natura spaziale».
Vitiello aggiunge che un tale risultato è di per sé motivo di soddisfazione per il matematico e per il fisico: il fatto stesso che si possano collegare con strumenti matematici fenomeni apparentemente lontani, o almeno ricondurre ad un’unica radice «linguistica » (cioè matematica) alcuni dei loro aspetti importanti, dà sempre la soddisfacente sensazione di essere passati dal «sapere» certe cose, alla loro «comprensione».
Infine, Vitiello sottolinea che questo passaggio dal sapere al comprendere è ricco di sensi e di contenuti molto concreti. Nel caso specifico, nel riconoscere che la geometria frattale può essere descrivibile in termini di processi dinamici di coerenza che si sviluppano ad un livello più elementare, di cui dunque essa è la manifestazione macroscopica; o, viceversa, che processi dinamici microscopici responsabili della formazione di strutture coerenti hanno proprietà geometriche frattali che emergono ad un livello macroscopico. Questa migliore comprensione ha come oggetto processi che permettono di raggiungere la stabilità di strutture macroscopiche partendo da fluttuanti componenti microscopici.
B) Dal sito: http://inconsci.wordpress.com/2011/05/09/analisi-del-modello-olistico-dal-paradigma-olistico-al-modello-cyber/
Robert H. Dicke, fisico della Princeton University… scoprì per primo la coerenza nella fisica quantistica: quando le fasi dei campi elettromagnetici (e/m) oscillano insieme. I fisici Giuliano Preparata and Emilio del Giudice, dell’Istituto di Fisica delle alte energie dell’Università di Milano, hanno consistentemente sviluppato questa prima teoria creando la “Coherent Quantum Electrodynamics” la Coerenza Quantistica Elettrodinamica. La coerenza diventa così un fondamento della nuova scienza in quanto rappresenta la legge che ci permette di comprendere l’unità della vita e la sua evoluzione, attraverso l’incremento di complessità e di armonia dei campi e/m dai quanti, alle cellule, agli organismi viventi. Giuliano Preparata sosteneva che “ la Oneness (Unità) esiste in quanto l’universo è un unico campo.
La oneness crea l’unità del tutto attraverso la coerenza”, e che “il campo elettromagnetico coerente, o “dominio di coerenza”, non viene proiettato al di fuori del sistema, ma rimane intrappolato nel sistema atomico e ne garantisce un’evoluzione coerente. Per cui il campo elettromagnetico coerente e interiorizzato é il collante dei sistemi, degli individui atomici fra loro”. Per Emilio del Giudice: “Gli stati fisici più vicini alla Oneness sono gli stati di coerenza che assicurano un comportamento correlato e cooperativo ad un insieme di “particelle” che, nel processo, perdono la loro natura di individui separati, creando unità. La coerenza è perciò quella realizzazione della teoria quantistica dei campi che privilegia gli aspetti unitari, è una materializzazione della Oneness.” La coerenza è quindi concettualmente analoga alla “struttura che connette” di Gregory Bateson.
………… Il “campo di informazione” è il più affascinante effetto di un sistema ad alta coerenza. In un laser, che è un fascio elettromagnetico ad altissima coerenza, l’informazione di ogni singolo fotone viene distribuita “olograficamente” all’intero sistema. Ciò accade – continua Emilio del Giudice – perché il campo elettromagnetico coerente “interno” è inseparabile dal campo “cibernetico” del “potenziale vettore”, CHE NON TRASPORTA ENERGIA MA SOLO INFORMAZIONE, e che espande la sua “influenza sottile” ad una vasta area circostante. L’”influenza sottile” del potenziale vettore si incarica di correlare tra loro tutte le strutture coerenti nell’unità del vivente. Questo campo di INFORMAZIONE, quindi, SENZA TRASFERT DI ENERGIA, crea una risonanza, una COMUNICAZIONE tra le parti che risuonano insieme, una sincronicità, una armoniosa connessione tra le frequenze d’onda degli atomi e delle molecole che porta all’organizzazione di una intelligente, sinergica, cooperativa unità vivente.
In cui viene illustrata la teoria aggiornata “Consciousness in the Universe: Current Status of the Orch OR Theory di Roger Penrose e Stuart Hameroff.”
2) RIDUZIONISMO e INTERAZIONE CAOTICA e NON LINEARE DEI NEURONI, CHE GENERA “EMERGENZA”.
Una
realtà che non si può mettere in discussione è il fatto che nel nostro
cervello ci siano circa 100 miliardi di neuroni , ognuno dei quali si
può collegare fino a 1000 sinapsi con gli altri (http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1346817 ). Lungo queste sinapsi avvengono delle trasmissioni elettrochimiche:
(http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il__bilinguismo__dei_neuroni/1347137), che si affiancano delle trasmissioni mediente campi elettrici:
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Una_nuova_forma_di_comunicazione_neuronale/1346581 )
e a trasmissioni elettriche in nano tubi intercellulari temporanei alla velocità di 1-2 metri al secondo (http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2011/5/4/BIOLOGIA-Quando-il-segnale-viaggia-nel-nanotubo/173457/). Tutte queste trasmissioni tra neuroni, avvengono in modo caotico e non lineare: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1346440 e per meglio comprendere la complessità e l’emergenza nei sistemi caotici e non lineari (come il funzionamento del cervello umano), consigliamo questi tre video di Ignazio Licata: http://www.youtube.com/watch?v=2TDZyCWbZfg ….. 2) http://www.youtube.com/watch?v=h-XSj1mGGDk&feature=related …..3) http://www.youtube.com/watch?v=l-I20uGfgZQ&feature=related ….
Sappiamo inoltre, grazie al premio nobel per il 2000, Eric Kandel, che i nostri ricordi sono registrati tramite la formazione di sinapsi (http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/386299/), ( http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1346551), che sono il complesso delle NOSTRE MEMORIE, senza tralasciare (http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/La_memoria:_non_è_solo_questione_di_neuroni/1346981.)
Lo stesso Eric Kandel disse che “Il cogito ergo sum di cartesiana memoria doveva essere aggiornato in IO SONO QUELLO CHE SONO PERCHE’ MI RICORDO DI COSA HO PENSATO”.
Ovvero, senza memorie non potrebbe esistere CONSAPEVOLEZZA di se stessi, e quindi COSCIENZA di se stessi. E se le memorie sono contenute nelle SINAPSI (http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Scienza_e_salute/Cervello-fotografato-impara/01-05-2011/1-A_000202407.shtml), è ovvio che la COSCIENZA non ne può fare a meno; e la coerenza quantistica non può essere sufficiente per la coscienza, ma al limite complementare.
Del resto, oggi sappiamo, che il nostro cervello ha delle aree specializzate per diverse funzioni (vedi ad esempio: http://oggiscienza.wordpress.com/2011/05/16/neuroscienze-hard/#more-18667 ); per cui non si può prescindere da un RIDUZIONISMO delle singole sinapsi complementare alla complessità del sistema.
3) La nostra nuova ipotesi per comporre il mosaico.
Premettiamo che la sola coerenza quantistica non sarebbe compatibile con la nostra visione della RETE DEGLI INCONSCI, che presuppone una comunicazione inconscia interpersonale di PENSIERI, IMMAGINI e CONCETTI (possibilmente per via elettromagnetica a bassa frequenza) già strutturati e non a livello quantistico, che perderebbero coerenza ed emergenza nel passaggio tra due menti. Da qui la SOLUZIONE.
Se distinguiamo la COSCIENZA (essere svegli e consapevoli) e l’ ELABORAZIONE DEI PENSIERI, possiamo mettere d’accordo tutti.
Pensiamo a quando prima si sta dormendo e ci si svegli pian piano, acquisendo consapevolezza e i nostri pensieri sono ancora frammentati e confusi (http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_risveglio_a_tappe_del_cervello/1346946); o viceversa quando ci predisponiamo a una meditazione di tipo buddhista, in cui ci si concentra su un solo pensiero.
Teorizziamo, allora, una predisposizione di coerenza quantistica (in uno dei tre modi degli articoli sopra descritti nella prima parte del POST); ovvero quando si è svegli, si ha già una sincronizzazione e una coerenza dei neuroni di certe aree del cervello, e a secondo del nuovo pensiero, si attivino istantaneamente e coerentemente le AREE che lo interesseranno (in modo inconscio ed automatico, per apprendimento).
A parte, invece, avvengono i processi di interazione neuronale (elettrochimici, elettromagnetici a bassa frequenza, ed elettrici temporanei (nei microtubuli temporanei), che interagiscono in modo CAOTICO e NON LINEARE creando EMERGENZA.
Abbiamo composto, così, in modo complementare la COERENZA
QUANTISTICA delle varie particelle, con le interazioni CAOTICHE e NON
LINEARI dell’interazione tra neuroni, soggette al RIDUZIONISMO delle
varie disposizioni SINAPTICHE, in cui sono conservati i ricordi.
Tutto questo è anche compatibile con la trasmissione inconscia, mediante le onde radio (http://daily.wired.it/news/scienza/2011/04/27/batteri-onde-radio.html ) teorizzate da Montagnier e Garajev tra individui biologici, più o meno distanti (sappiamo, infatti, che la comunicazione migliora con la vicinanza, specialmente nelle interazioni mente-materia), che interagendo tra di loro creano ulteriore EMERGENZA (producendo tutti i fenomeni esoterici, paranormali e spirituali).
Riccardo Calantropio
P.S.: Una osservazione interessante.
Analizziamo la cristallizzazione dell’acqua, secondo gli studi di Masaru Emoto (vedi: http://www.disinformazione.it/water.htm ). Al limite ogni cristallo esprimerebbe la memorizzazione di uno stato “emotivo pseudo-umano” coerente e non una trasmissione di informazioni MODULATE paragonabili a una registrazione magnetica, o da CD. Le trasmissioni radio elettromagnetiche sono (MF) MODULATE in frequenza (all’inizio erano anche in ampiezza, AM) rispetto a un’onda portante.
Da qui uno stato quantico coerente può trasmettere un’informazione MONOTONO, e non MODULATA adatta a trasportare un pensiero umano, composto da numerose armoniche variabili. Lo stesso concetto deve valere tra la coerenza quantistica di base, e l’elaborazione dei pensieri che non può essere MONOTONO, ma MODULATA per produrre COSCIENZA ESTESA, in cui intervengono anche diversi ricordi a cascata, contenuti nelle disposizioni sinaptiche.
Nessun commento:
Posta un commento