Sono trascorsi tredici anni dalla più incredibile, grottesca, criminale truffa di tutti i tempi: l’11 Settembre.
Un complotto mostruoso, una false flag
la cui fantasiosa versione ufficiale è – incredibilmente – ancora
ritenuta attendibile dalla maggior parte della gente. Non entro neppure
nel merito della questione, noto solo con piacere che oggi, nel
tredicesimo anniversario di questa colossale menzogna, qualche timida
voce inizia a far capolino anche sulla stampa mainstream nostrana[1].
Nonostante centinaia di scritti, di documentari[2], di prove documentali
fornite da scienziati, piloti, tecnici indipendenti, che dimostrano
come la versione governativa non possa scientificamente stare in piedi,
la menzogna è stata più forte. Ha vinto. La verità non ha avuto
abbastanza vigore per farsi riconoscere.
Le forze in campo che l’hanno soffocata
si sono dimostrate estremamente potenti ed organizzate. Ora, magari,
potremmo continuare a restare relativamente indifferenti di fronte a
questa menzogna – ancora una volta l’anniversario delle due torri, ho
altro a cui pensare, basta! – credendo che, in fondo, la cosa non ci
riguardi direttamente. Purtroppo non potremmo albergare in noi
convinzione più fallace. Quello che è scaturito da quella gigantesca
truffa, le leggi speciali, la militarizzazione delle forze di polizia,
il Patriot Act, lo spionaggio mondiale senza limiti, l’aggressione e la
distruzione di Stati sovrani grazie a prove falsificate, le finte
primavere, l’inarrestabile corsa verso un nuovo confronto militare
globale, sono tutte dirette conseguenze di quella incapacità della
verità di affermarsi.
Da un punto di vista personale sappiamo
bene cosa significhi la menzogna. Se ci accusano ingiustamente di un
crimine che non abbiamo commesso, se ci rimproverano per un’azione che
non abbiamo compiuto, sentiamo subito nascere in noi la ribellione,
l’indignazione per l’ingiustizia patita. Se la persona che amiamo ci
inganna o ci tradisce avvertiamo che qualcosa si rompe nella nostra
esistenza. Eppure di fronte ad un inganno globale, che raggira e
tradisce non solo noi ma l’intera umanità, al massimo possiamo provare –
oltre al dispiacere per le vittime innocenti – una pallida indignazione
nei confronti degli autori di tale complotto. Quanto pallida è facile
riconoscerlo se ne paragoniamo l’intensità a quella del sentimento che
proviamo quando qualcuno ci inganna personalmente.
Eppure gli effetti, le conseguenze di
questo gigantesca menzogna superano di gran lunga per magnitudo le
conseguenze di un inganno che subiamo personalmente. Come è possibile,
allora, una tale erronea percezione della dimensione reale di questo
evento? Il punto è che se guardiamo alla menzogna solo da un punto di
vista personale, umano, ne vediamo esclusivamente gli aspetti egoistici
immediati; quanto questa menzogna ci danneggia, quanto il mancato
rispetto del reale svolgersi dei fatti può essere causa di conseguenze
spiacevoli. Ma quest’approccio alla verità è lo stesso che viene
utilizzato da chi la verità tradisce e usa solo per il proprio
tornaconto. Intendo dire che chi strumentalizza la storia non ha la
benché minima considerazione per la verità; essa è un non-essere.
Non ha importanza come si siano svolti i
fatti, quello che conta è quello che noi facciamo credere e che è utile
ai nostri fini. Punto. Da questa prospettiva nasce, sul piano umano, la
totale alienazione dell’uomo rispetto alla realtà dei fatti, ma anche
qualcosa di molto più grave, anche se ciò non è – a tutta prima –
ravvisabile sul piano esteriore. In realtà, da un punto di vista più
ampio – comprendente sia il piano fisico che quello spirituale – la
verità può essere definita un essere vivente. Anche se in genere
crediamo che i nostri pensieri siano poco più di ombre e che un pensiero
di odio o di menzogna, in fondo, non possa danneggiare nessuno, se
prestassimo maggiore attenzione alla nostra vita interiore, ci
accorgeremmo che ogni pensiero, ogni sentimento è una realtà.
Ogni
volta che sentiamo di detestare qualcuno, in effetti, inviamo a questa
persona dei pensieri e dei sentimenti che lo danneggiano. Oltre,
naturalmente a danneggiare noi stessi. Ogni pensiero e ogni sentimento è
una entità sul piano sovrasensibile e – per chi percorre un sentiero
spirituale – è possibile sperimentare come pensieri o sentimenti
negativi siano altrettanto dannosi delle azioni da loro eventualmente
scaturite sul piano fisico. Ora, l’odiare, il calunniare, l’avversare
l’altro è menzogna, in quanto nega la parte di luce dell’altro, ne
riduce l’entità a pura entità fisica, proferendo in tal modo la menzogna
basilare: la negazione dello spirito.
Questo non riconoscere la verità
dell’altro – vale a dire il suo essere sia fisico che spirituale – è di
fatto un assassinio spirituale. La menzogna è, dunque, un assassinio sul
piano spirituale. Ebbene, se noi moltiplichiamo esponenzialmente la
menzogna, la calunnia che possiamo rivolgere a un nostro simile ed
entriamo nell’ordine di grandezza di una menzogna globale come il 9/11,
possiamo facilmente comprendere quali possano essere le conseguenze, i
danni, a livello non solo umano, ma universale. Se dire la verità su un
mio simile significa creare una forma-pensiero che favorisce e aiuta la
vita della persona, mentre mentire su di lui equivale a danneggiarne
l’esistenza, non è difficile capire che lo stesso – con una magnitudo
enormemente superiore – avvenga per eventi storici come quelli cui ci
stiamo riferendo.
Rudolf Steiner afferma, senza mezzi
termini: “La menzogna è un assassinio. Ogni verità costituisce un
fattore che favorisce la vita, ogni menzogna un fattore di danno per la
vita[3]”. Se le cose stanno in questi termini, l’assassinio sul piano
spirituale che la menzogna dell’11 Settembre ha provocato ha una
dimensione ben superiore a quello delle migliaia di persone che pur
hanno perduto la loro vita fisica in quell’occasione. L’11 Settembre
rappresenta un assassinio, una strage, a livello di umanità intera.
Evidentemente non potevamo aspettarci conseguenze meno nefaste di quelle
che vediamo quotidianamente scaturire dalla tracotanza di chi ha
imposto al genere umano questa menzogna colossale e continua ad alzare
la posta in gioco, contando sull’insufficiente amore degli uomini per la
verità.
Non sottovalutiamola questa menzogna, anche se non ci interessa più di tanto o se ci voltiamo dall’altra parte pensando di non poter far nulla e che “ormai quel che è stato è stato”, essa continua ad agire, continua a uccidere.
Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Riferimenti:
[1] [2] [3] Rudolf Steiner, Conferenza di Stoccarda, 23 Agosto 1906
fonte: http://altrogiornale.org/conseguenze-911-prospettiva-spirituale/
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"Coincidenze" 9/11?discussione su: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4549
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