Ci sono numerose tattiche a disposizione
di quelli che vogliono peggiorare i problemi mentre fanno finta di
risolverli, ma il depistaggio è sempre il preferito. Il voler peggiorare
i problemi è dovuto al fatto che essi sono redditizi, almeno per
qualcuno. E il motivo per cui la gente finge di volerli risolvere è che,
il solo fatto di peggiorarli, mette in cattiva luce gli approfittatori.
Nell’arena internazionale questo tipo di
depistaggio tende ad avere un aspetto farsesco. Quelli che approfittano
dei problemi mondiali sono i protagonisti della politica estera e
dell’establishment militare degli Stati Uniti, i contractors della
difesa e i politici di tutto il mondo, specialmente quelli europei, che
da loro sono stati comprati. La tecnica del depistaggio è favorita da
una tipica caratteristica del popolo americano, quella di non
preoccuparsi eccessivamente del resto del mondo. L’americano medio non
ha la più pallida idea di dove si trovino le diverse nazioni, non riesce
a distinguere la Svezia dalla Svizzera, pensa che l’Iran sia pieno di
Arabi e non riesce a trovare una differenza in tutte le nazioni che
finiscono in “stan”. E così, hanno messo a punto un trucco molto utile,
che si potrebbe riassumere nel motto seguente: “Attaccare sempre la
nazione sbagliata”.
Avete bisogno di qualche esempio? Dopo i
fatti delll’11 settembre, che, secondo la narrativa ufficiale
(probabilmente un mucchio di stupidaggini), erano stati portati a
termine da “attentatori suicidi” (alcuni dei quali sorprendentemente in
vita ancora oggi), provenienti sopratutto dall’Arabia Saudita, gli Stati
Uniti avevano scelto di attuare la rappresaglia attaccando l’Arabia Saudita l’Afghanistan e l’Iraq.
Quando era scoppiata la Primavera Araba
(a causa di un’ondata di caldo che in Russia aveva portato alle stelle
il prezzo del grano) il posto logico dove concentrare gli sforzi per
evitare una catastrofe in tutta la regione era l’Egitto, la nazione
araba più popolata e polo di stabilità di tutta l’area. E così gli Stati
Uniti e la NATO avevano deciso di attaccare l’Egitto la Libia.
Quando le cose erano andate a gambe
all’aria in Ucraina, con il suo tentennante governo che non riusciva a
decidere se rimanere all’interno dell’Unione Doganale con la Russia, suo
tradizionale partner commerciale, o firmare con l’Unione Europea un
accordo basato su vaghe (e finora mai realizzate) promesse di
cooperazione economica, il posto logico dove andare e cercare di
sistemare le cose era l’Ucraina. E così Stati Uniti ed Unione Europea
hanno deciso di mettere a posto l’Ucraina la Russia, anche se
la Russia non ha particolarmente bisogno di essere rimessa a posto. La
Russia non ne è stata felice, non è una nazione con cui si possa
scherzare, e così, come risposta, i Russi hanno fatto soffrire l’establishment di Washington i contadini dell’Unione Europea.
La cui colpa era diventata assolutamente
evidente, una volta che gli Ucraini arrivati al potere (compresi alcuni
neo-nazisti veramente perfidi) avevano incominciato a violare i diritti
della maggioranza ucraina di lingua russa, compiendo anche alcuni
massacri, costringendo così una parte di essa ad indire un referendum e a
votare per potersi staccare dalla nazione. (Forse non lo sapete, ma la
maggior parte della gente in Ucraina è di lingua russa e c’è solo una
città di una certa dimensione, Lvov, dove si parla sopratutto ucraino.
Attenzione, ritengo che gli Ucraini siano molto intelligenti e ogni
volta che sento questa storia mi viene da ridere.E non voglio comunque
neanche parlarne, perchè ogni Ucraino con un Q.I. al di sopra della
temperatura dell’acqua tiepida capisce il russo). E così, Stati Uniti ed
Unione Europea hanno deciso di metterci una pezza continuando a far
pressione sull’Ucraina sulla Russia.
Quando la Russia aveva incominciato ad
insistere per una soluzione politica, piuttosto che militare, nella
crisi ucraina ed aveva aiutato a negoziare gli accordi di Minsk insieme
con Ucraina, Francia e Germania, era successa una cosa simile. Questi
accordi obbligavano il governo ucraino ad approvare riforme
costituzionali per garantire l’autonomia alle regioni russe dell’est. Il
governo ucraino aveva rifiutato di ottemperare a questi accordi. Come
risultato, Stati Uniti ed Unione Europea avevano deciso di fare
pressioni sul governo ucraino russo.
Quando un feroce gruppo di terroristi,
che si faceva chiamare ISIS, composto da estremisti islamici
Salafiti/Tafkiri aveva iniziato a prendere il potere in gran parte
dell’Iraq e si era poi espanso in Siria, qualcosa bisognava pur fare.
Questi estremisti erano finanziati dalla Turchia (che sta ancora
nascondendoli sul suo territorio e comprando petrolio da loro) e
dall’Arabia Saudita. E così, Stati Uniti e NATO hanno deciso di fare
pressione sulla Turchia e sull’Arabia Saudita Siria.
In risposta a tutte queste stupidaggini,
la Russia ha deciso alla fine di muoversi e rimettere a posto tutto
quello che si era rotto: la Siria. E adesso la Siria si sta ristabilendo
e ai membri del comitato di depistaggio di Washington non rimane che
grattarsi la testa. Finora tutto bene. Questo metodo di far finta di
risolvere i problemi peggiorandoli ha però dei lati negativi ben
definiti.
In primo luogo, anche il barlume di
intelligenza più flebile, più geograficamente impedito che si riesce a
trovare in mezzo a tutta la gente, alla fine comincerà a rendersene
conto e si rifiuterà di votare i candidati del sistema. Allora diventerà
difficile continuare con l’opera di depistaggio perchè quelli in grado
di farlo non saranno rieletti e (orrore degli orrori!) potrebbe anche
venir nominato qualcuno che, di fatto, potrebbe cercare di risolvere un
problemino o due.
In secondo luogo, peggiorare
continuamente la questione, attaccando le nazioni sbagliate, tende alla
fine a mandare completamente fuori controllo la maggior parte dei
problemi. Prendete il recente, massiccio, attacco terroristico a
Bruxelles, nei pressi del Quartier Generale della NATO, di cui l’ISIS si
è assunta la responsabilità. Recentemente, l’Europa ha dovuto
accogliere un enorme flusso di persone dal Medio Oriente e dal Nord
Africa, che erano state costrette ad abbandonare le loro terre d’origine
a causa di tutti i precedenti atti di depistaggio, e, un buon numero di
essi, sono terroristi dell’ISIS. E così, per proteggere sè stessa, la
NATO sta pensando di combattere l’ISIS in Europa Siria.
Inoltre, è ben noto che questo esodo in Europa è stato orchestrato dalla
Turchia. Come tutta risposta, l’Unione Europea ha deciso di fare
pressioni dando miliardi di Euro alla Turchia e dicendole che è la
benvenuta nell’Unione Europea.
Per ultimo, questo modo di agire ha
un’inerzia tutta sua che, con il tempo, diventa sempre più difficile da
contrastare. Si comincia con un singolo gruppo di plutocrati che fanno
cose incredibilmente abbiette, subdole ma profittevoli; in seguito un
gruppo ancora più ampio di plutocrati fa cose ugualmente abbiette, ma
ora completamente stupide, controproducenti ed imbarazzanti; e, verso la
fine, un gruppo veramente numeroso di plutocrati compie azioni
assolutamente suicide, senza riuscire più a fermarsi. Dovreste essere in
grado di decidere da soli su quando questo momento è arrivato, ma
dubito che sia in futuro troppo lontano.
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Articolo di Dmitry Orlov pubblicato da ClubOrlov il 29 Marzo 2016
Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it
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