La relazione tra la mente e l’ intestino è bidirezionale: i pensieri influenzano le funzioni intestinali e, viceversa, l’ecologia intestinale influenza i pensieri e quindi il nostro comportamento. Già le medicine tradizionali ci insegnano che i cibi giunti nel tratto gastrointestinale, si smaterializzano e influenzano l’anima trasformandosi in pensieri, così come i pensieri possono agire in modo perverso sul nostro sangue, organi e funzioni e materializzarsi per esempio in un’ infiammazione, un’ulcera o portare a conseguenze ben più gravi.
Il nostro intestino accoglie
abitualmente un’enorme quantità di microrganismi (microbioma), stiamo
parlando di milioni di miliardi. Basti pensare che la quantità di E.coli presenti
soprattutto nel colon, supera di numero tutti gli uomini che sono
vissuti su questo pianeta della compara dell’umanità.
Questa massa viva e
brulicante interagisce con le mucose e le strutture immunitarie e
influenza costantemente la nostra salute, compresa quella della nostra
mente.
L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene(HPA)
modula nel nostro organismo la capacità di adattamento allo stress. Se
lo stress è prolungato e ci sono predisposizioni genetiche ad una
vulnerabilità verso i disturbi mentali, l’asse HPA perde il suo
equilibrio e questo può portare ad alterazioni nel comportamento fino a
vere e proprie malattie psichiatriche. Questa situazione si accompagna
ad un processo di infiammazione cerebrale (neuroinfiammazione) ed un
titolo elevato nel sangue di citochine proinfiammatorie.
Il microbioma è una variabile importante nel funzionamento del nostro sistema immunitario ed entra regolarmente in comunicazione con l’asse HPA e lo fa in tre modi: tramite gli ormoni, il sistema immunitario oppure direttamente. Di fatto, alcuni microbi del nostro intestino rilasciano dei neurotrasmettitori che “dialogano” direttamente con il nostro cervello tramite il nervo vago.
Alcuni studi hanno mostrato che è
possibile cambiare il comportamento di animali da laboratorio
(roditori), effettuando delle modifiche sostanziali del loro microbioma.
Lo si può fare in vari modi: cibo, probiotici, antibiotici, prebiotici e
trapianti fecali.
Nell’uomo, l’assunzione di probiotici è
in grado di ridurre i pensieri negativi, in soggetti sani e ridurre gli
stati d’ansia in pazienti sottoposti a trattamenti antitumorali. In un
piccolo studio si sono registrati sorprendenti risultati positivi
sull’evoluzione dei sintomi nel tempo (13 anni dopo) in bambini affetti
da autismo e sindrome da deficit attentivo (ADHA).
Attualmente i ricercatori stanno
lavorando su alcuni ceppi microbibici definiti “psicobiotici”, che un
giorno potrebbero essere utilizzati per combattere le malattie
psichiatriche.
La vita dell’uomo attuale è assai
lontana dai ritmi della natura e da un’ alimentazione salubre. Stress,
mancanza di sonno, cibo spazzatura, alcol, droghe ecc. influenzano
negativamente il microbioma.
L’effetto può anche essere immediato.
Potete ridurre del 40% la diversità della vostra flora intestinale nel
giro di 10-14 giorni se consumate regolarmente cibo altamente
processato/industriale e di conseguenza vedere il vostro umore mutare e
non riuscire più a tollerare le avversità della vita.
Questo spiega
perché coloro che seguono una dieta tradizionale hanno una resistenza
allo stress e allo sviluppo di malattie mentali superiore del 40%,
rispetto a coloro che hanno adottato una dieta devitalizzata e
processata.
E’ indubbio che l’uomo moderno, se
paragonato a quello antico o solo di qualche generazione fa, sia un
soggetto animicamente sempre più debole e fragile. A testimonianza di
ciò ci sono gli enormi e sempre crescenti consumi di ansiolitici,
sonniferi, antidepressivi e altri psicofarmaci senza i quali una bella
fetta delle popolazione, ormai di tutte le età, non sarebbe più in grado
di sopravvivere su questo Pianeta. Per non parlare del ricorso a vari
tipi di droghe e l’incidenza dei suicidi soprattutto nelle aree più
industrializzate. Oltre ad una fatale involuzione dell’umanità, alla
luce di quanto detto sulla relazione intestino-mente, non è peregrina
l’idea che a far precipitare la situazione abbia contribuito anche la
sempre peggiore qualità/salubrità del cibo e delle bevande che abbiamo
assunto negli ultimi 50 anni.
Alimenti devitalizzati da eccessivi
trattamenti termici (pastorizzazione), altamente manipolati
dall’industria alimentare, inquinati da pesticidi, coltivati in terreni
ormai esausti, ecc, che apportano nel nostro organismo tutto il loro
carico di forze oscure e telluriche.
Bibliografia
- Deans E. Microbes and Mental Health: The Link Between Biome and Brain. Medscape Psychiatry. March 04, 2016.
Francesco Perugini Billi©copyright – vietata la riproduzione senza esplicito permesso dell’autore.
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