Fare a meno di tutto, sia che la condizione (che si trasforma in altra condizione) “cambi”, sia che rimanga uguale a “prima (che è sempre un ‘ora’)”… è possibile.
Significa “rinunciare alle dipendenze”.
È una rinuncia. Perché no?
Perché una simile “tentazione”, dovrebbe essere qualcosa di “straordinario”? Qualcosa che “ti accade (addosso)”. No.
La dipendenza, come ogni altra “cosa”, è proprio… tentazione.
Ergo:
non è “normale (lato tuo, centrale)”, visto che tutto quello che “tenta, ‘qua così’” ha uno stampo di natura AntiSistemica.
E, in un reame manifesto, nel quale “nulla avviene per caso”, allora, la dipendenza – che è tentazione – deriva da una precisa, esatta, millimetrica, alchemica… strategia – non evidentemente ma evidentemente, a livello frattale espanso – dominante.
Dipendenza (evoca, in te, un senso di assolutismo, riversato a livello di “destino”).
Tentazione (attrattore/aggregatore di dipendenza, non manifesto ma “solo” compresente, ad “immagine e somiglianza” del relativo ed assoluto “principio ombra dominante”).
Strategia (è la “forma” che assume, di conseguenza, il territorio, la scenografia che ospita l’inclinazione per la tentazione, dalla quale deriva la dipendenza del tutto, che ne calca la scena, scambiando un “piano perfetto”, per una ottusa e “propria” perfettibilità).
Questo succede per vari motivi, di ordine inerente al firewall ambientale e causale. SPS può scrivere più "lineare". Vero.
Ma... non è detto che SPS non lo stia già facendo.
È solo che “tu”, non ci sei. Non sei “qua”, mentre leggi SPS.
Sei “qua, così”, semmai.
E questo fa la differenza, a partire da ogni singolo dettaglio, “studiato a tavolino, per te, dalla dominante”.
Scrivere così “tanto”, per non dire “nulla”? Sì.
Per non dire nulla, “che rimanga in te”.
No. Per non dire nulla, “che però è in grado di rimanerti attaccato addosso”.
SPS è come la colla:
la colla non è pericolosa (o, meglio, lo può anche essere, se sei uno/a stolto/a) e ti indica, fisicamente, proprio quello che SPS ha appena sovrascritto.
- strategia (chimico/industriale)
- tentazione (utilizzo/pubblicità)
- dipendenza (deriva comportamentale, “una volta che sai e ricordi che esiste qualcosa”).
Allo stesso modo, “se non sai e/o non ricordi che esiste qualcosa”… che cosa ti succede? La tua “ignoranza” verso chi/cosa ti espone?
Perché non “capisci”?
Perché sei già nella condizione appena riportata (“è già successo”).
Puoi “capire (ricordare)”, se sei all’interno di una situazione che 1) ha esattamente tratto beneficio, da questa “tua” condizione d’assieme, 2) ha creato appositamente questa “tua” condizione d’assieme e 3) non ha la minima intenzione di modificare la propria strategia (questa “tua” condizione d’assieme)?
“I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati...”.
Albert Einstein
Il
famoso “genio” viene sempre buono, in ogni occasione (così come
qualsiasi “informazione”, che ritrovi nel momento in cui sei “lato tuo,
centrale, con te al tuo centro”).
A quel punto diventi (sei) tu il “centro di attrazione”.
È la grande concentrazione di massa. È l’accensione di qualcosa, che puoi meglio raffigurare come un vero e proprio, autentico, “motore di composizione (del/dal tuo immaginario individuale)”…
Il “livello che crea, il problema” è quello che si chiama fuori e che, così, sembra non esistere nemmeno, lasciando solo le briciole di quello che ti occorre per incidere sostanzialmente nel “post creazione”.
Questo livello non lo prendi in considerazione, mai.
Per questo, ti viene naturale esprimerti alla Einstein (o alla Hawking), omettendo una precisazione che, però, fa la differenza.
“I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati...”.
“Lo stesso livello di conoscenza” è, invece, adatto (sempre che intendi risolvere solo il problema che sgorga da lì e scende verso valle):
- una volta che ti accorgi del Dominio, se riesci a comprenderlo a pieno, avrai lo stesso livello di conoscenza (rientrando anche nella tua memoria originale)
- e questo ti permette di risolvere tutto quello che “viene dopo, a partire da...”.
Ma, se intendi – dalla “posizione” dominante – risalire a monte della stessa, allora… la musica cambia, perché a quel punto non sei più nella situazione definita ed incarnata dall’espressione “stesso livello di conoscenza”. Ok?
A quel punto, sei nei panni di una ex dominante, che risente degli stessi “problemi”, che ha generato a valle di sé.
Gli stessi problemi? Sì.
Quindi, sei ancora in grado di “poter fare qualcosa (risolvere)”?
Sì e no:
che cosa te ne fai di questa conoscenza indiretta, che non è direttamente tua, ma solo inquadrata a livello frattale espanso (di “somiglianza logico deduttiva”)?
Ti può ritornare utile solo se “ci credi profondamente, che è così”.
Ma, la configurazione della “tua” mente, è “ora”… qualcosa di molto più simile ad un organizzato labirinto (con te, dentro e magari al centro, in qualità di… sperduto/a, in qualcosa che scambi per “te stesso/a”).
Non te ne fai nulla, della informazione frattale espansa, se non “ci credi”.
E per ritornare a crederci, devi passare da un modello educativo che non esiste più “qua, così”. La tua deve essere, quindi, una auto educazione (nel recuperare la tua memoria originaria e pre “è già successo”).
Ora, questa informazione mnemonica, corrisponde al “backup naturale” che è incarnato dal/nel Dominio stesso. La sua compresenza, non manifesta, è un banco di memoria, contenente la tua “vicenda (anche quella pregressa)”.
Sì, perché… non continuerai ancora a credere che “le cose stanno per... come te le dicono da sempre, da quando ti sei manifestato/a nell’attuale forma di reale emerso, nella negazione assoluta dell’alternativa sostanziale”. Vero?
Continua a leggere pezzetti della mente di Einstein.
“La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché…”.
La
particella “noi”, nel caso in questione non corrisponde a quella
“maiestatis dominante”, visto che - in quel caso - di conseguenza, il
resto dell’espressione diventerebbe:
- Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica
- non c'è niente che - non - funzioni... e nessuno sa il perché…
Nessuno… della Massa (benintesi).
Noi… il Dominio (benintesi): “quelli che sanno”.
Noi… il Dominio (benintesi): “quelli che sanno”.
“Le tre regole di lavoro:
Albert Einstein
- esci dalla confusione, trova semplicità
- dalla discordia, trova armonia
- nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole…”.
Le prime due regole sono “perfette”, mentre la terza è… “relativa al controllo ‘a valle’”.
“Esci dalla confusione, trova semplicità…” = cambia livello della “conoscenza”.
“Dalla discordia, trova armonia…” = osserva sempre attraverso la lente frattale espansa “lato tuo, con te centrale”.
“Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole…” = nella “difficoltà dominante” non risiede la risoluzione del proprio “problema”, bensì, “esiste la possibilità di estendere il proprio problema, verso valle, trasformandolo nell’eco frattale espanso di ciò che, in seguito, diventa il problema di tutti”.
È, così, una rinuncia al pienamente comprendersi e trovare una risoluzione, quella che il Dominio decide di perseguire, diffondendosi ubiquamente all’interno della “creazione”. Una... fuga (da chi/cosa?).
È così, anche la dominante… che ignora ciò che “è”, al netto di un comportamento che omette di prendere in considerazione “tutto”.
Cosa c’è prima, anche, della dominante?
Molto probabilmente, c’è… una “tecnologia/interfaccia”.
Ossia, il mondo descritto “qua, così”, tocca il proprio limite nel “concetto” - travasato nella tecnologia di parte e relativa - che lo ha codificato manchevole di “pezzi/parti”, ritenuti/e fuorvianti per l’esperimento in corso d’opera.
Se
nella dominante, infatti, lasci spazio alla memoria piena di sé, la
stessa vincolerà la dominante, in maniera tale da risultare quello che
“è”, ossia, continuando a sfuggire a tutto e persino a se stessa.
Se, all’opposto, la dominante è convinta, nella simulazione realistica, di essere quello che “non è”, allora ignorerà, nel tempo, ciò che “è”, smarrendosi ma conseguendo, comunque, alla propria “natura virale”, che si esplicherà – in ogni caso – essendo l’infrastruttura dello scenario reale manifesto, di stampo frattale espanso.
SPS ti raggiunge, da tempo, con questo grado di verità:
- la legge, strumento, memoria, frattale espansa è il “genio” all’opera (“Dio”, per capire meglio)
ma, allo stesso tempo, SPS aggiunge che
- essa è un programma, un software, una App (il “sistema operativo” a capo di ogni tipo di reale manifesto possibile, a partire sempre dal reale potenziale).
Ora, completando questa affermazione, SPS “quadra il cerchio”:
- quando è possibile che “le cose funzionino esattamente, per come SPS le ha decodificate”?
- quando, il sistema operativo frattale espanso è
appunto
- l’apparato tecnologico super avanzato
- all’interno di una infrastruttura, avente le medesime caratteristiche riscontare dall’analisi by dominante
- compresente
- non manifesta
- ubiqua
- in leva, etc.
Ossia:
- la frattalità espansa (“Dio”)
- è possibile solo se, e quando
- è in un altro livello “tecnologico (superiore)”
- che la prevede, in quanto tale.
Ecco, dunque, l’esterno della “Caverna”.
Esterno persino alla dominante stessa (SPS ha dovuto disattivare il Filtro di Semplificazione, per congetturare a questo livello, visto che altrimenti... la medesima significanza non ha nessun valore, per la mente irretita nel/dal "qua, così").
Ok? Il
Filtro ritorna nuovamente "on air". Ma, con del valore aggiunto
"extra/esteriore", per mezzo del quale triangolare opportunamente, anche da "dentro".
Apri la “tua (‘qua così’)”… mente.
"Perdi" qua... |
"Tutte le strade portano a Roma". Alias: non esistono, all'interno della "scelta", strade in "alternativa sostanziale".
Tutto è già stato... "percorso", poichè anticipato, previsto, progettato ad hoc, retroingegnerizzato, etc.
Come ti accorgi dei "limiti" di Einstein?
Da ciò che ha, anche e tra l’altro, detto:
“la scienza può essere solo ciò che è, non ciò che potrebbe essere…”.
Einstein non si era “accorto”.
Non lo sapeva e quando ha osservato un comportamento, dell’universo, che metteva in dubbio qualcosa che, nonostante tutto, lo manteneva fedelmente a sé… ha avuto paura o, meglio, la “sua” mente ha deviato il corso della “ricerca”.
“La scienza… è” deviata.
È ciò che riflette a livello frattale espanso.
Così, la scienza "non è", ma è… quello che un centro esterno ad essa, intende che essa diventi e, “così, sia”.
Osserva come il processo mentale di Einstein “barcollasse”, ondeggiasse tra livelli sostanzialmente diversi della consapevolezza;
segno che qualcosa filtrava e segno che, ogni volta, qualcosa scattava
nel bloccare e deviare un flusso "normalizzato" dalla dominante.
Il firewall più funzionale possibile ed immaginabile?
Quello “ambientale”, che non puoi e non riesci a mettere in dubbio.
“Anche se le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non possiedono una veridicità assoluta, e se l'avessero, allora non si riferirebbero alla realtà...
Dio è ingegnoso, ma non disonesto…
Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo…
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare...
Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata...
Non tutto ciò che può essere contato conta, non tutto ciò che conta può essere contato…
La preoccupazione dell'uomo e del suo destino devono sempre costituire l'interesse principale di tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi ed alle vostre equazioni…
La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente…
Analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza…
Un buon trucco non funziona mai due volte…
Più la teoria dei quanti ha successo, più sembra una sciocchezza…
Onde. Livelli. Consapevolezza a veli, velata e rivelata…
Ogni espressione ne comporta infinite altre. Come non perderti dentro?
Avendo ben saldo il concetto di frattalità espansa “lato tuo, centrale”.
Altrimenti, senza il “tuo peso, al tuo centro”, tutto scorrerà senza una direzione precisa, essendo sempre tutto perfettamente
orientabile in ogni senso. Anche se, in realtà (in questa realtà
manifesta by Dominio), tutto ha senso ed è perfetto “lato Dominio, con
il Dominio centrale al proprio centro”.
Sempre di una perfezione, si tratta. No?
Dipende solo da... quale “lato centrale”.
“Pensieri e schermi sono ormai la stessa cosa…”.
Mr Robot
Che cosa “vedi”? Quello che "ti si stampa dentro" e che prende il posto dei “tuoi” pensieri.
Infrastruttura digitale, artificiale... |
Alla “fine dei lavori”, non devono eliminare gli ingegneri, perché lo sono essi stessi.
A livello abituale, ti passano “la figura di chi mette i soldi, di chi assume, di chi conosce come fare, settore per settore”.
Non è così, a livello dominante… ("Dio" è... Uno).
Perché “a fare” è la frattalità espansa “lato dominante”.
Alla “fine dei lavori”, ti dicono che, il Faraone facesse uccidere tutti coloro che avevano lavorato alla costruzione della “tomba”, perché così ogni segreto era massimamente custodito per sempre.
La dominante non ne ha bisogno, visto che sostanzialmente non è nessun umano a “fare nulla per la dominante”. Il concetto di lavoro è secondario e corrisponde ad una dipendenza (droga, schiavitù di fatto).
Ti pagano per lavorare. Ossia:
che cosa ti danno (dopo averti tolto tutto)?
Ti danno del denaro, della “convenzione” liberamente accettata dalla Massa, che serve per “consumarti ‘qua, così’”.
Anzi, che serve per rallentare il “tuo” consumarti, prima del tempo (data di scadenza).
Tempo “in più”, che utilizzi ancora per “lavorare (lavorare non è solo… lavorare, bensì, è… sopravvivere ‘qua così’”. Ok?
Ti danno del denaro, alias?
Ti ripagano con il “nulla”, che non ha nessun costo nativo e che "ti costa tutto".
Qualcosa che è, ancora una volta:
- strategia
- tentazione
- dipendenza.
Il “tuo” lavorare ti rende un ingranaggio, utile a crederti “portante”.
In realtà, è il sistema operativo frattale espanso… che “fa” tutto.
Il tuo “fare” è pura illusione. Una convincente apparenza.
L’impiegare l'altra illusione prioritaria, che evochi mantenendoti distaccato dal tuo centro:
- il tempo (ecco che cosa puoi "fermare, fermandoti").
“Dio non esiste, l'Universo si è creato da solo…”
Hawking
Certamente.
Allora... “grazie alla gravità”.
Trappola gravitazionale o... antigravitazionale. |
A proposito: e la gravità… che cosa è, e chi/che cosa l’ha creata?
Non tenerla in considerazione, se non solo nell’unica prospettiva che la ritiene centrale, all’interno della propria teoria, è puerile.
Anzi, è… diabolico (infatti, quale prospettiva inquadra Hawking, nella/dalla sua attuale situazione fisica/mentale?)...
Accorgiti…
Quando questa "notizia", ti può sembrare (sei certo/a), in realtà, una "minaccia"?
Padoan: le banche italiane sulla strada giusta, si rafforzano.
L'Italia sta "rafforzando il sistema bancario, stiamo andando nella giusta direzione, potremmo vedere un po' di volatilità ma sarà occasione di profitto per alcune banche di investimento".
Sono le parole del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha ricordato come il sistema sta diventando più forte grazie alle misure introdotte dal governo.Infine Padoan ha ricordato come sugli istituti di credito pesi il risultato della profonda recessione degli anni passati che ha posto "un grade ammontare di crediti deteriorati", circa 200 miliardi di euro.
Link
Quando?
Quando sei consapevole della "forma" reale manifesta "qua, così" by Dominio.
Questa “tua” condizione d’assieme... cambia sostanzialmente.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numer 1799
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