venerdì 28 febbraio 2014

L’America contro il mondo – invasione, occupazione, disordine: L’imperialismo degli USA è vivo e vegeto


Il presidente Obama ha piazzato intere nazioni nella sua lista nera di bersagli da uccidere. Siria e Venezuela devono aggiungersi a Libia e Iraq nella lista degli Stati fatti fallire, mentre l’Ucraina viene trascinata in orbita NATO-UE. “Il progetto dei neo-con per un nuovo secolo americano ha raggiunto pieno compimento sotto un presidente democratico, che ora ha molti trofei nel suo carnaio.

Negli ultimi decenni, la parola “imperialismo” è caduta in disuso. Se sembra un po’ retrò, è solo perché non ci sono abbastanza americani impegnati a dire l’amara verità sul loro governo.

Durante la guerra fredda ci dicevano che il comunismo aumentava la sua influenza tramite l’effetto domino, abbattendo le nazioni ad una ad una e costringendole nell’orbita di Mosca o di Pechino. Nel 21° secolo c’è una nuova teoria del domino, che mette ogni parte del mondo nel mirino dell’America.


Barack Obama è riuscito ad espandere l’influenza dell’America in modi che George W. Bush e Dick Cheney potevano solo sognare. Il progetto neo-con per un nuovo secolo americano ha raggiunto pieno compimento sotto un presidente democratico, che ora ha molti trofei nel suo carnaio.

Lui e gli altri leader della NATO cominciarono il cammino di distruzione con la Libia, facendo quel paese a pezzi con il pretesto di salvarlo.

Usando le menzogne e i loro servi nei media ufficiali, costruirono il racconto di un tiranno e di un popolo che anelava alla protezione. Quel successo malvagio dette coraggio a loro e ai loro alleati delle monarchie del golfo, e decisero che la Siria sarebbe stato il prossimo domino.

Quel piano non funzionò bene come Obama e il resto della squadra omicidi pensava. Quando il parlamento britannico disse di no a nuove avventure militari, Obama fu lasciato borbottare sulla televisione nazionale. Fu costretto ad indietreggiare da una posizione intransigente che aveva preso solo pochi giorni prima.

La ritirata semi-comica fu solo temporanea, perché il mostro deve essere nutrito a tutti i costi. Il sistema non può più sostenersi, e la forza bruta è l’unica uscita. Non c’è nulla di antiquato nell’imperialismo. Questa forza malefica è ancora viva e vegeta.

George W. Bush si sforzò di rovesciare la rivoluzione bolivariana democraticamente eletta in Venezuela, quando complottò con l’opposizione contro Hugo Chavez. Obama è chiaramente più deciso alla violenza del suo predecessore, e ha aiutato a far sollevare i venezuelani di destra che vogliono sbarazzarsi di Nicolas Maduro. Maduro è stato indebolito dalle proteste orchestrate, ed è ora costretto a dialogare con un’opposizione che non sarà soddisfatta finché anch’egli non sarà morto e andato.

Il popolo venezuelano ha votato per la sua rivoluzione molte volte. Gli USA, che mai smettono di chiamarsi una democrazia, hanno impedito la sua volontà chiaramente espressa ogni singola volta. Ma questa è l’essenza dell’impero, dopotutto.

Mentre la forza militare contro la Siria è stata temporaneamente bloccata, l’occidente, le monarchie del Golfo Persico, Israele e i jihadisti non hanno rinunciato ai loro sforzi per rovesciare il governo di Bashar al-Assad in Siria. La guerra brutale ha causato migliaia di senzatetto siriani e di rifugiati affamati, tutto perché l’impero ha bisogno del suo prossimo domino.

Non solo gli Stati Uniti si occupano del proprio giardino di casa, essi interferiscono senza sosta dall’altra parte del mondo, nella lontana Ucraina. Lo scontento popolare verso il presidente di quel paese si è trasformato in uno sforzo di successo per portare la nazione nella sfera di influenza economica occidentale, ma con la terribile imposizione dell’austerità.

L’Ucraina può scegliere se andare in bancarotta o accettare il salvataggio e subire una morte lenta come la Grecia.


Democracia imperial
Mentre le macchinazioni erano in atto, il presidente Obama metteva in guardia Vladimir Putin di non intromettersi, per mezzo di minacce e sanzioni. Le scene di proteste di piazza a volte violente in Ucraina erano provvidenziali per gli Stati Uniti, che sostenevano la famigerata “responsabilità di proteggere”, responsabilità che in realtà non protegge mai nessuno davvero bisognoso di aiuto, e che ha portato così tanta sofferenza ai popoli del mondo. Ogni invasione, occupazione e disordine negli anni recenti può essere attribuito agli Stati Uniti e ai loro alleati. L’Iraq è stato letteralmente distrutto, l’Iran è stato distrutto economicamente. La Libia è stata spazzata via, e la Siria sta per esserlo.
Gli Stati Uniti fanno capire piuttosto apertamente che vogliono comandare nel mondo. Se la Russia prova ad usare la sua influenza, è svilita e dipinta come una dittatura crudele controllata da un tiranno. Non importa quante elezioni Chavez e ora Maduro hanno vinto, sono chiamati dittatori dalle teste parlanti americane.

Una superpotenza può fomentare il conflitto ovunque voglia e ogni volta che lo scelga. I venezuelani devono sottomettersi o prepararsi alla prospettiva di più disordini e violenze. L’Ucraina deve sottoscrivere politiche economiche che si sono già dimostrate disastrose. Gli Stati Uniti lasciano le loro impronte digitali in questi e in molti altri posti, e questa è l’essenza dell’imperialismo. Tutto gira intorno al controllo, con la forza bruta più cruda a disposizione.

Gli Stati Uniti non hanno reso il Venezuela o alcun altro paese ufficialmente una colonia, ma non ne hanno bisogno. Devono solo mostrare di essere il capo, e il domino cadrà ovunque scelgano.


scritto da  Margareth Kimberley


Traduzione di Anacronista
Fonte: GlobalResearch.ca
http://www.controinformazione.info/america-contro/

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