Queste righe che seguono sono ispirate all’articolo
di Zen Gardner ‘The Human Replacement Agenda’
di cui condivido premesse e conclusioni.
Non si tratta di una sorta di compiacimento per uno scenario
apocalittico prossimo venturo ma di doverose considerazioni da fare,
purtroppo ignorate dai più. Se c’è stato un aspetto positivo di
questa mannaia finanziaria che ci ha colpito è stato quello di
costringere tutti ad avvertire il peso immane delle pressioni che stiamo
subendo. Spero che queste parole aiutino a riflettere
ulteriormente.
Mi sembra evidente come siano in atto ed a buon stadio di avanzamento due
agende globali che marciano in contemporanea. La prima riguarda lo spopolamento planetario.
Questa agenda, con origini lontane ed oscure, mira a ridurre
drasticamente il numero degli esseri umani sul pianeta Terra con lo
scopo ufficiale di mantenere un necessario equilibrio tra risorse,
ambiente ed antropizzazione. Tra i più fanatici promotori di
questo sterminio annunciato, possiamo citare l’esilarante Bill
Gates e la sua inquietante e lugubre compagna Melinda. Tale obiettivo è chiaramente assurdo, disumano ed improbabile.
Nessuno infatti è in grado di
affermare quale sia il numero di esseri umani ‘stivabili’ sul
pianeta Terra ed inoltre, chi propone questo bilancio con la ‘natura’ fa
spesso di tutto per svilirla con ogni mezzo, visibile ed
invisibile che sia. L’aspetto più sconvolgente di questa agenda è
che i loro promotori vanno sbandierando le loro farneticazioni in
proposito a destra e a manca senza che nessuno senta la
necessità, perlomeno, di tirargli un simbolico pomodoro marcio per esprimere una qual sdegnata opposizione.
La seconda agenda che sta muovendo passi da gigante è quella
dell’automazione robotica delle attività un tempo
appannaggio di esseri umani. Cominciando dagli innocui distributori di
sigarette e bevande (forse scelti non a caso, con lo
scopo di far associare all’essere umano piacere ed automazione, così
come accade con l’invasione pornografica su internet, insinuando
l’associazione tra sensualità ed elettronica) si è giunti
addirittura alle gigantesche navi
cargo da trasporto senza equipaggio che fra pochi mesi
solcheranno le onde dei mari di mezzo mondo. Il problema dei droni
militari e civili è enorme. Chi può garantirne il controllo? Chi è autorizzato a farlo? Chi garantisce per il loro operato?
Ovviamente
i droni sono spacciati per oggetti indispensabili per la nostra
sicurezza,
oppure per lo sviluppo economico … sempre le stesse scuse per gli
abomini! In realtà, sostituiranno presto gli esseri umani in compiti
essenziali, continuando ad eseguire i lavori che un tempo
erano esclusivo appannaggio dell’umanità. Il pianeta continuerà
quindi a vivere in apparenza ma si tratterà di una forma di vita
automatizzata e desolante, quella tipica della macchina senziente,
un movimento asfittico, ritmato, deleterio, senza senso né anima.
Sono
troppe le strategie di attacco all’umanità in corso per pensare solo ad
una serie
di coincidenze. Le pratiche medicali univoche e forzate, gli
organismi modificati geneticamente, i veleni sparsi in modo semi lecito
(diserbanti, concimi, insetticidi) od in modo illecito tramite
le scie chimiche e le radiazioni, i mezzi di emissione di radioonde
disseminati ovunque, contribuiscono tutti ad alterare ed inficiare le
basi sulle quali maturiamo il nostro essere propriamente
umani.
Queste ferali agende interagiscono di fatto fra di loro e la lettura
comparata dei loro obiettivi non può che destare seria
apprensione in tutti gli esseri umani. Eppure ci hanno ormai persuaso
verso una nostra fine poco gloriosa, ad un
avvicendamento epocale prossimo, oppure ad un nostro periodo di
mutazione e sviluppo verso un contenitore fisico più performante,
interfacciato dalla migliore nanotecnologia, magari accompagnato
ad un improbabile ‘salto quantico’ del pensiero. Seduzioni belle e
buone: quando le basi della nostra natura non ci saranno più, non ci
saremo più neanche noi. E’ forse l’alba di una umanità
alterata, in continuo stato modificato, come le sementi che semina
inconsapevolmente o forzatamente, aizzata dai canti striduli dei tanti
profeti del male.
La
crisi finanziaria artefatta, limita a bella posta le nostre possibilità
di fuga,
rendendoci inoltre angosciati e prostrati. La fuga è poi
ulteriormente inficiata dal cordone di violenze e disordini che circonda
quel lager di lusso chiamato Europa: Nord Africa, Medio Oriente
ed Est europeo sono preda degli abili scagnozzi della dissoluzione
armata che fomentano rivolte sanguinose per raggiungere obiettivi
posticci. Spesso non abbiamo scelta. Non possiamo permetterci
più di consumare cibo sano non alterato geneticamente, così come non
possiamo esimerci dal vivere in un forno a microonde od inalare le nano
particelle delle scie chimiche. L’operazione di
riconfigurazione è ovunque.
In
questo scenario apocalittico prevale il non senso. Ma il non senso
dilagava già in
ogni dove. Le popolazioni impazzite urlano e scorrazzano in
direzioni sorprendenti mentre il singolo consapevole è sempre più solo.
In questa bolgia prossima ventura cosa rimarrà dell’equilibrio?
Cosa della ragione? Che cosa della parte migliore del nostro essere
umani?
Scrivo
ciò perché penso che non tutto sia perduto ma che sarà inutile e
deleterio
cercare la speranza dove non risiede. Evitare le coperture indecenti
della politica di apparato potrebbe giovare, così come ricollegarsi ad
una matrice perduta e luminosa che alberga nel profondo
di ognuno di noi. L’esoterismo non ci aiuterà, soggetto com’è
all’imponderabilità aulica delle forze oscure. Buona fortuna quindi a
tutti in una dimensione fredda ed opaca che ci si impone giorno
dopo giorno con sempre maggiore nettezza. Non tutto è perduto per
chi sa come recuperarlo.
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