Quello che stanno per fare il governo russo e quello cinese è, indubbiamente, una cosa potenzialmente molto importante! Nell’economia mondiale il dollaro svolge, in sostanza, tre funzioni. È un’unità di pagamento in quanto molti prezzi vengono calcolati in dollari. Ciò vale, in particolare, per le materie prime e non solo per il gas e il petrolio… ad esempio anche per il frumento e diverse altre varietà del grano … È anche una valuta per transazioni, usata cioè per pagare le transazioni internazionali. Ed anche una valuta di riserva. Firmando il relativo accordo i governi della Russia e della Cina vorrebbero appunto cambiare la pratica dell’uso del dollaro come valuta di alcune transazioni, in particolare sul gas e sul petrolio. Si può pensare che avverrà proprio così, ma ciò presuppone, ovviamente, che il rublo venga riconosciuto in Cina (questo è già stato fatto) e lo yuan riconosciuto in Russia, il che è stato fatto soltanto alla fine del 2013, quando lo yuan è stato per la prima volta quotato alla Borsa di Mosca.
Questo passo conferma l'esistenza di un problema incontrato continuamente da molti paesi, non solo dalla Russia e dalla Cina… Ciò vale anche per i paesi del Golfo Persico e per i paesi dell’America latina che producono materie prime. Questi paesi vogliono uscire dalla zona del dollaro come valuta di transazione. Aggiungiamo a questo la lamentela del governo statunitense nei confronti della banca francese BNP Paribas in merito ad operazioni che l'istituto di credito ha compiuto e che sono in contrasto con le leggi americane, sebbene le filiali di questa banca si trovino non sul territorio degli Stati Uniti. Visto che veniva usato il dollaro e che la corte dei conti ha sede negli USA il governo statunitense ha ritenuto che siano state violate leggi americane. Si tratta di una questione giuridica estremamente complessa, ma comprendiamo benissimo che questo precedente nell’accezione giuridica del termine possa suscitare preoccupazione in una serie di paesi che usano il dollaro nelle loro transazioni e spingerli a passare ad altre valute per le loro transazioni.
- Esiste una possibilità reale di creare ancora una valuta di riserva, oltre il dollaro?
- È un problema di vecchia data! Bisogna ricordare che il dollaro come valuta di riserva fu attaccato dal generale De Gaulle già negli anni 1965-66. Si ricomincia regolarmente a parlare di questo problema non appena arriva una nuova crisi valutaria internazionale. Da una parte, è chiaro che l’attuale sistema, basato sull’uso non esclusivo ma prevalente del dollaro come valuta di riserva, sia insoddisfacente. Si può convincersene guardando la struttura delle riserve valutarie delle varie banche centrali. Così, si può vedere che oltre al dollaro c’è anche l’euro, e adesso ancora una moltitudine di nuove monete, ossia il dollaro canadese, dollaro australiano, dollaro di Singapore, ecc. Esiste quindi l’esigenza almeno di una diversificazione e forse anche di un cambiamento del sistema.
Si può capire quali vie si aprono. Per riformare completamente il sistema valutario internazionale ci vuole una conferenza internazionale come quella di Bretton Wodds che ebbe luogo nel 1944. Tuttavia, a quanto pare, il momento perchè questo accade non è ancora arrivato. Gli USA che in una certa maniera traggono vantaggio dall’attuale situazione faranno il possibile per lasciare tutto così com’è, o cercherano perlomeno di porre un freno ai cambiamenti.
Un’altra via è lo sviluppo delle valute che a livello regionale cominciano a svolgere un ruolo sempre maggiore come valuta regionale di riserva. Penso che l’obiettivo della Cina sia quello di far sì che fra alcuni anni la sua moneta nazionale, yuan, diventi una valuta di riserva nella Pacific Rim, forse accanto al dollaro australiano o persino al dollaro di Singapore. È noto anche il progetto di trasformare il rublo in valuta di riserva dei paesi della CSI… È quindi molto probabile che esistano numerose valute in grado di minare gradualmente le posizioni del dollaro come valuta internazionale di riserva.
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