martedì 24 giugno 2014

L’ambasciata USA di Ankara, guida la guerra del SIIS in Iraq

Il via libera all’utilizzo delle brigate del SIIS per spartirsi l’Iraq, allargare il conflitto in Siria in una guerra mediorientale ed emarginare l’Iran, è stato dato alla riunione a porte chiuse del Consiglio Atlantico in Turchia, nel novembre 2013, secondo un prossimo del miliardario saudita-libanese Saad Hariri, aggiungendo che l’ambasciata statunitense ad Ankara è al comando dell’operazione.

L'ambasciatore USA ad Ankara Francis Ricciardone
 L’ambasciatore USA ad Ankara Francis Ricciardone

Una “fonte affidabile” vicina al miliardario saudita-libanese ed ex-premier libanese Saad Hariri ha detto, in condizione di anonimato, che il via libero finale per la guerra in Iraq delle brigate del SIIS è stato dato a margine del vertice sull’energia, a porte chiuse, del Consiglio Atlantico ad Istanbul, in Turchia, il 22-23 novembre 2013. Il Consiglio atlantico è uno dei più influenti think tank di politica estera e geopolitica di Stati Uniti e NATO. Il presidente del Consiglio Atlantico Frederick Kempe ha sottolineato l’importanza del vertice sull’energia e sulla situazione in Medio Oriente, dicendo prima del vertice di novembre: 
Riteniamo che il periodo attuale sia a un punto di svolta, proprio come il 1918 e il 1945. la Turchia è in ogni modo un Paese centrale, che stabilizza la regione. Collaborando all’unisono, Stati Uniti e Turchia ne saranno efficaci“. 
Al vertice, tra gli altri, parteciparono il presidente della Turchia Abdullah Gül, il segretario all’Energia statunitense Ernst Monitz, il presidente del Consiglio Atlantico Frederick Kempe, l’ex-segretaria di Stato Madeleine Albright, l’ex-consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense Brent Scowcroft. È interessante notare che Scowcroft ha solidi legami con Henry Kissinger e il ministro delle Risorse Naturali della regione curda del nord dell’Iraq.
Se Baghdad fosse stata più cooperativa sui campi di petrolio siriani di Dayr al-Zur nei primi mesi del 2013 e sulla autonomia del Nord (la regione a maggioranza curda dell’Iraq) non ci sarebbe forse una rivolta contro al-Maliqi; O avrebbe avuto più tempo“, 
ha detto l’insider di Hariri durante una conversazione di quasi due ore. Nel marzo 2013, il segretario di Stato USA John Kerry chiese che l’Iraq “interrompesse il flusso di armi per la Siria“, mentre le armi statunitensi fluivano al SIIS dall’Arabia Saudita passando per Iraq e Giordania. Il 22 aprile 2013, 27 dei 28 ministri degli Esteri dell’UE decisero di revocare il divieto d’importazione di petrolio dai territori siriani occupati dall”opposizione’, per consentirle di finanziare parte della sua campagna. 
Il “SIIS avrebbe dovuto controllare (la regione di) Dayr al-Zur. (Il ministro dell’Energia turco Taner) Yildiz e (il ministro dell’Energia curdo Ashti) Hawrami dovevano assicurarsi che il petrolio fluisse attraverso l’(oleodotto) Kirkuk – Ceyhan;… Ankara ha fatto enormi pressioni su al-Maliqi per l’autonomia e il petrolio curdi, troppa pressione e troppo presto, secondo me“, 
ha detto la fonte, aggiungendo che la pressione fallì. Rapporti precedenti confermano che Baghdad intercettava armi e insorti lungo il confine saudita-iracheno tagliando le importanti linee di rifornimento per le brigate SIIS ad Dayr al-Zur, e che al-Maliqi si lamentava del tentativo saudita-qatariota di sovvertire l’Iraq dalla fine del 2012. Alla mia osservazione ha risposto:  
“E’ giusto, ma il grave aumento degli attacchi è avvenuto nel maggio-giugno del 2013, dopo che al-Maliqi inviò i militari ad al-Anbar“.
Un precedente articolo di Nsnbc spiega come il blocco di Baghdad abbia causato problemi in Giordania, perché molti rifornimenti di armi, combattenti e munizioni vi vennero deviati. L’insider di Hariri ha aggiunto che i giacimenti di petrolio avrebbero dovuto essere sotto controllo del SIIS da agosto 2013, ma che il piano fallì per due motivi. Il Regno Unito ritirò il suo sostegno al bombardamento della Siria, permettendo all’esercito siriano di scacciare SIIS e Jabhat al-Nusrah da Dayr al-Zur ad agosto. 
La situazione era un disastro, perché a giugno Hariri, Yidiz, Hawrami, e Scowcroft erano pronti a discutere come spartire il petrolio tra Stati Uniti, Turchia e UE. Il vertice di novembre avrebbe dovuto trattare il fatto compiuto“, 
ha sottolineato la fonte di Hariri, aggiungendo che Washington minacciò al-Maliqi quando fu invitato alla Casa Bianca. Il presidente della regione curda dell’Iraq Masud Barzani e il premier iracheno Nuri al-Maliqi furono invitati a Washington ai primi di novembre 2013. “Alcuni circoli di Washington fecero una pressione infernale su Obama affinché minacciasse al-Maliqi“, ha detto la fonte di Hariri, aggiungendo che “il tempo si stava esaurendo e Obama esitava“. Alla domanda su cosa intendesse per “tempo che stava per scadere” e se potesse specificare chi fosse chi istigasse Obama, ha detto: 
Barzani perdeva la presa sul Nord (il Kurdistan iracheno); le elezioni (in settembre) furono una battuta d’arresto. Tutti i piani per trasportare il petrolio iracheno in Turchia ed emarginare Baghdad furono decisi da Kirkuk e Ankara ai primi di novembre… Chi esattamente facesse pressione su Obama? Non so avvertisse Obama. Ho il sospetto che Kerry ne sapesse. Più  importante, da dove proveniva il messaggio, da Kissinger, Scowcroft, Nuland e clan Kagan, Stavridis, Petreaus, Ricciardone e della banda neo-con del Consiglio (Atlantico). … Per quanto ne so qualcuno ha detto ad Obama che avrebbe fatto meglio a spingere al-Maliqi ad incrementare l’autonomia curda entro novembre, o altrimenti. Chi esattamente ha consigliato Obama non è importante, dato che costoro gli fecero sapere che sarebbero andati avanti con o senza di lui”. Alla domanda se sapesse i dettagli di come sia stato dato il via libera definitivo alla campagna del SIIS, ha detto: “A porte chiuse, in presenza di Scowcroft, Hariri e un paio di altre persone“. Alla mia domanda “se poteva essere più specifico” ha risposto, “non posso; vorrei restare in vita; Riccardione fu incaricato dell’operazione quel giorno“.
Notando che un importante membro della famiglia reale dell’Arabia Saudita, il principe Abdul Rahman al-Faysal fu indicato “al comando” delle brigate del SIIS, se potesse confermarlo o smentirlo, annuì aggiungendo che “il principe” è responsabile del finanziamento dell’operazione e della struttura di comando, ma che la sede operativa è l’ambasciata statunitense ad Ankara in Turchia. 
Per quanto ne so, nulla si muove senza che lo voglia l’ambasciatore Ricciardone“, ha aggiunto.
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Christof Lehmann Nsnbc

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/06/23/lambasciata-usa-di-ankara-guida-la-guerra-del-siis-in-iraq/ 

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Gli Stati Uniti hanno formato l'ISIS in una base segreta in Giordania.

GERUSALEMME - I membri dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, o ISIS, sono stati formati nel 2012 da istruttori americani che lavoravano in una base segreta in Giordania, secondo le informazioni dei funzionari giordani.
 
I funzionari hanno detto che decine di membri ISIS sono stati addestrati, al momento come parte di un aiuto segreto ai ribelli, rivolti al regime del presidente siriano Bashar al-Assad in Siria. I funzionari hanno detto che la formazione non è stata pensata per essere utilizzata per qualsiasi futura campagna in Irak.
 
I funzionari giordani hanno detto che tutti i membri di ISIS che hanno ricevuto una formazione dagli Stati Uniti per combattere in Siria sono stati controllati per eventuali collegamenti a gruppi estremisti come al-Qaida.
 
Nel febbraio 2012, WND è stato il primo a riferire che gli Stati Uniti, la Turchia e la Giordania erano in possesso di una base di addestramento per i ribelli siriani nella città giordana di Safawi nella regione desertica del nord del Paese.
 
Tale relazione è stata successivamente confermata da numerosi altri resoconti dei media.
 
Nel marzo scorso, il settimanale tedesco Der Spiegel ha riportato che gli americani stavano addestrando i ribelli siriani in Giordania.
 
Citando quello che è stato riferito non è ancora chiaro se gli organizzatori, erano dell'esercito americano oppure erano imprese private USA, ma la rivista ha detto che alcuni organizzatori e istruttori indossavano uniformi. La formazione in Giordania è stato riferito essersi focalizzata sull'uso di armi anti carro.
 
La rivista tedesca ha registrato che circa 200 uomini hanno ricevuto tale formazione nel corso dei tre mesi precedenti i piani statunitensi per addestrare un totale di 1.200 membri dell'Esercito siriano libero in due campi nel sud e est del Giordano.
 
In Gran Bretagna il quotidiano Guardian ha anche riferito che lo scorso marzo i formatori statunitensi sono stati visti aiutare i ribelli siriani in Giordania insieme con istruttori inglesi e francesi.
 
Reuters ha riferito che un portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha rifiutato un commento immediato sulla relazione della rivista tedesca. Il ministero degli Esteri francese e i ministeri degli esteri e della difesa della Gran Bretagna, inoltre, non hanno voluto commentare la Reuters.
 
I funzionari giordani hanno parlato a WND della violenza settaria in Iraq e lamentavano preoccupazioni riguardo uno sconfinamento nel loro paese, così come in Siria.
 
ISIS in precedenza ha pubblicato un video su YouTube minacciando di andare avanti fino in Giordania e di arrivare a "macellare" il Re Abdullah, che vedono come un nemico dell'Islam.
 
WND ha segnalato la scorsa settimana che, secondo fonti del regime giordano e siriano, l'Arabia Saudita sta armando ISIS e i sauditi sono una forza trainante nel sostenere il gruppo collegato ad al-Qaida.
 
WND inoltre ha riferito che, secondo una fonte sciita in contatto con un alto funzionario del governo del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki, l'amministrazione Obama è consapevole da ben due mesi che il gruppo di ispirazione Qaidista è in Iraq e ultimamente ha preso più di due città irachene e ora sta minacciando Baghdad.
 
La fonte ha detto a WND che almeno uno dei campi di addestramento del gruppo iracheno dello Stato Islamico dell'Iraq e della Siria, l'ISIS, è nelle vicinanze di Incirlik la Air Base nei pressi di Adana, in Turchia, dove si trovano personale e attrezzature americane.
 
Ha chiamato Obama "complice" negli attacchi che minacciano il governo Maliki e che gli Stati Uniti hanno contribuito a creare con la guerra in Iraq.
 
La fonte ha detto che dopo l'allenamento in Turchia, migliaia di combattenti ISIS sono andati in Iraq attraverso la Siria per unirsi allo sforzo per stabilire un califfato islamico soggetta alla legge islamica.

 

FONTE
Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality

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