La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che proibisce la tortura e ogni forma di trattamento inumano e degradante.
L'episodio, in cui il nostro Paese era sotto accusa, riguardava il caso di Dimitri Alberti, cittadino italiano, fermato e arrestato dai carabinieri nel 2010 a Cerea in provincia di Verona.
L'uomo quando arrivò in carcere aveva tre costole fratturare e lesioni ai testicoli.
Il suo caso è finito alla Corte di Strasburgo che ha condannato lo Stato a risarcire il malcapitato veronese con 15mila euro per danni morali. Una sentenza che fa discutere e che arriva per fare chiarezza dopo che la Procura di Verona, secondo il Tribunale europeo, non avrebbe condotto indagini approfondite sul caso.
In particolare nel verificare le esatte responsabilità delle Forze dell’ordine a seguito dell’arresto avvenuto l’11 marzo di quattro anni fa.
Alberti, attualmente ricoverato in stato vegetativo presso il Centro riabilitativo di Marzana, dopo un'ischemia giunta mentre era detenuto nel carcere di Vicenza, aveva denunciato di aver subito un pestaggio da parte dei carabinieri; in aula, in sede di convalida dell'arresto, aveva dichiarato di essere stato malmenato dopo essere stato ammanettato con l'accusa di minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
Traumi che, secondo la sentenza, non sarebbero stati auto-inflitti, come, invece, dichiarato dalle forze dell'ordine, e non sarebbero neppure compatibili con l'uso "legittimo" della forza.
La Procura di Verona aveva però archiviato la denuncia dell'allora 38enne e per questo, dopo l battaglia legale imbastita dal legale di Alberti, la Corte Europea ha imputato la responsabilità anche ai giudici penali di Verona, in quanto non avrebbero approfondito la questione.
''La decisione della Corte Europea – dichiara Patrizio Gonnella, di Antigone – questa volta riguarda direttamente un caso di dure violenze. Dopo questa sentenza, dopo le parole del Papa ci auguriamo che subito, senza tentennamenti che sarebbero colpevoli, si arrivi alla introduzione per legge del delitto di tortura nel codice penale. Inoltre chiediamo che le massime cariche istituzionali si esprimano a riguardo e diano segnali forti e inequivocabili contro gli abusi, la tortura e ogni forma di violenza pubblica.''
fonte: http://www.articolotre.com/2014/06/litalia-condannata-per-tortura-dalla-corte-europea-per-i-diritti-delluomo/
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