Pisa: centrale nucleare militare - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Nel corso del procedimento di smaltimento, che si concluderà nel 2020, dovranno essere trattati e sversati nel canale dei Navicelli ben 750mila litri di liquidi nucleari, per poi defluire in mare depositandosi nei sedimenti, entrando nella catena alimentare.
Pisa: piscina del reattore nucleare Galilei - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
L'acqua del reattore Galilei contiene ancora radioisotopi quali cesio 137, stronzio 90 e trizio. Ciò che rimane di tali radioisotopi viene concentrato per essere smaltito nel deposito temporaneo dei rifiuti radioattivi attraverso l'immissione in un evaporatore sottovuoto immesso nei depuratori comunali.
L'operazione di smaltimento del primo lotto dei liquidi (30 metri cubi), dopo l'assenso ricevuto dall'Enea, durerà 5 giorni, per cui ad essere sversato nel canale Navicelli ogni settimana è un quantitativo di acqua contaminata pari a 4,5 metri cubi al giorno.
Il ruolo di Enea appare si riduce a quello di mero laboratorio di
analisi, mentre la predisposizione della "formula di scarico", che
dovrebbe essere responsabilità dell'ente appaltante, il Cisam, viene
trattata dalla ditta esecutrice dei lavori. In base al decreto
legislativo 17 marzo 1995, numero 230, e successive modificazioni e
secondo i relativi decreti attuativi, per immettere nell'ambiente
materiali radioattivi, è necessaria l'autorizzazione di organi civili
attraverso la "formula di scarico" prodotta da un esperto qualificato in
radioprotezione iscritto nell'elenco del Ministero del lavoro e della
previdenza sociale. Il decommissioning del reattore costituisce a
tutti gli effetti un'attività di natura industriale-civile con
possibili quanto rilevanti ricadute sulla salute della popolazione e
sull'ambiente, come testimonia il fatto stesso di voler sversare le
acque provenienti dalla piscina del reattore al di fuori del sito
militare del Cisam.
L 'attività di trattamento dei rifiuti radioattivi dovrebbe essere sottoposta alle prescrizioni autorizzatorie proprie della legislazione civile e alle relative direttive in materia di valutazione di impatto ambientale (VIA) ove applicabili, cosa che non sta avvenendo. potrebbe essere
considerato critico da un punto di vista tecnico anche il trattamento
dell'acqua radioattiva, ovvero l'evaporazione sottovuoto, che potrebbe
risultare non adeguata al fine di eliminare i componenti radioattivi più
leggeri come il trizio.
Gianni Lannes
Gianni Lannes
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