lunedì 30 giugno 2014

Canone speciale: la RAI ci riprova

Nuovo pasticcio della RAI che avrebbe mandato a tutte le partite IVA in possesso di un computer la richiesta di pagamento del Canone Speciale.
Vi informiamo che le vigenti disposizioni normative impongono l’obbligo del pagamento di un canone speciale a chiunque detenga, fuori dall’ambito familiare, uno o più apparecchi atti o adattabili – quindi muniti di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni televisive, indipendentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti.
Queste sono le prime parole di una lettera che la RAI in queste ore avrebbe spedito in tutta Italia ai titolari di partite IVA chiedendo loro il pagamento del Canone Speciale in quanto possessori di un computer. Le richieste sarebbero di vario tipo e colpirebbero un può tutte le categorie professionali iscritte al registro della Camera di Commercio, dal semplice professionista, all’artigiano, passando per il commerciante. Trattasi, è bene sottolinearlo, non del Canone Ordinario, ma di quello Speciale, cioè quello dovuto dalle attività professionali che consentano o possano consentire l’utilizzo di apparecchiature televisive. Si pensi, per esempio, agli alberghi che forniscono l’uso della televisione ai propri clienti.

La RAI però avrebbe inviato la richiesta di pagamento un po’ a tutti utilizzando il solito contestato criterio che considera tutti gli utenti in possesso di un dispositivo soggetto alla tassa, come potenzialmente dei non abbonati. Tra le altre giustificazioni anche la fantasia degli italiani nell’inventarsi varie scuse per non pagare il canone: da qui l’inserimento di tutti i soggetti in un unico calderone. Va da sé, però, che stando così le cose non tutti dovranno pagare il Canone richiesto e, anzi, la maggior parte non dovrà assolutamente farlo, visto che il regolamento del Canone Speciale RAI specifica chiaramente che è necessario pagarlo solo da chi possieda:
uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive fuori dall’ambito familiare nell’esercizio di un’attività commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto: per esempio alberghi, bar, ristoranti, uffici.
Dunque tutti gli uffici, aziende o attività commerciali in genere in cui il computer è utilizzato solo per lavorare, non dovranno assolutamente pagare il Canone Speciale. Tuttavia, a chi dovesse arrivare la famigerata cartella esattoriale della RAI, non basterà solo non pagare il Canone Speciale per chiudere la vicenda. Gli utenti coinvolti dovranno infatti giustificare il mancato pagamento spiegando che i computer nell’ufficio sono utilizzati solo a scopo lavorativo e che non sono presenti televisioni nei locali. Un bel pasticcio.

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