Malgrado in questi giorni sui media occidentali si parli molto delle
nuove sanzioni contro la Russia, delle conseguenze che queste avranno
per le prevedibili contro sanzioni che adotterà Mosca nei confronti
dell’Europa, in realtà il fattore più importante della tensione
riaccesa nei rapporti tra USA , UE e Russia non è limitato all’aspetto
economico ma investe il livello militare e geopolitico del confronto.
La vera questione preoccupante sono i preparativi di guerra che la
NATO sta predisponendo unilateralmente alle frontiere della Federazione
Russa di cui molto poco trapela ed è questione occultata dai grandi
media che tendono ad invertire le parti presentando Putin e la Russia
come “aggressore” e la NATO come “difensore” dei paesi minacciati da una
possibile aggressione russa. La macchina propagandistica dei media
atlantisti ed americani ha lanciato alla grande una campagna di
demonizzazione di Putin (il nuovo Hitler lo hanno definito) e della
Russia per mascherare i propri preparativi bellici.
La NATO ha lanciato nella prima decade di Settembre una massiccia
esercitazione denominata “spearhead” (punta di lancia) cui hanno preso
parte 9 paesi dell’alleanza (fra cui l’Italia) e che è partita dalla
base di Ramstein in Germania ed ha attuato le sue esercitazioni sui
paesi baltici (Estonia, Lituania e Lettonia) e sulla Polonia
,coinvolgendo una grande quantità di mezzi, di aerei e di truppe anche
aviotrasportate (un reparto dei paracadutisti della Folgore italiani)
che hanno attuato le loro manovre arrivando a pochissima distanza dai
confini della Federazione Russa simulando un intento di avvicinamento
aggressivo che certo non è passato inosservato alle autorità militari e
politiche di Mosca.
Per sottolineare l’evidente azione di intimidazione
nei confronti di Mosca, lo psicopatico segretario generale della NATO,
Rasmussen, in preda ad una certa frenesia bellicista, ha anche
dichiarato che la NATO ha predisposto una forza di intervento rapido di
alcune migliaia di uomini e mezzi per difendere i paesi dell’Est Europa
che si sentono minacciati dalla Russia. Nello stesso tempo, durante il
vertice della NATO nel Galles, Rasmussen, dopo aver ripetuto le sue
litanie circa l’aggressione russa all’Ucraina, ha sottolineato la
volontà della NATO di creare nuove basi di aviazione (e missilistiche)
nei paesi baltici come in Lettonia, in pratica a circa 2 minuti di volo
dalla Russia. Vedi: Ucraina: NATO prona a schierare 4.000 soldati contro Putin
In contemporanea a questo scenario, altre manovre di carattere
navale, denominate “Sea Breeze” si stanno svolgendo nel Mar Nero ed a
queste partecipano sia le unità navali di paesi rivieraschi come Romania
e Turchia, sia quelle di paesi che non hanno alcuna contiguità con quel
mare come Germania, Canada ed Italia e persino quelle di paesi che non
sono parte ufficialmente dell’Alleanza Atlantica, come Ucraina e
Georgia, ma che sono di fatto schierati con Washington.
Questo schieramento navale la dice lunga su quali fossero le
intenzioni degli USA nel pilotare il golpe di Kiev: sottrarre la Crimea
al controllo russo e spodestarne l’importante base navale strategica
che da sempre detiene la Russia su quel mare. Per gli strateghi di
Washington è andata male perché la contromossa di Putin, quella di
proclamare il ritorno della Crimea alla Federazione Russa tramite un
referendum democratico , ha sicuramente spiazzato la Casa Bianca che
aveva sottovalutato molte questioni dell’Ucraina, come la strenua
resistenza posta dagli autonomisti filo russi del Donbass nel non
rassegnarsi alla subordinazione verso il governo di Kiev,
dichiaratamente filo americano e russofobo. La campagna di bombardamenti
attuata da questo governo, appoggiato dalla NATO, contro le città
dell’Ucraina orientale, che ha colpito le case, le scuole, gli ospedali e
persino le chiese, che ha causato vittime civili a centinaia e
distruzioni nella regione, ha peggiorato la situazione e si è allargato
il fossato del risentimento contro i governanti di Kiev, pretoriani del
potere statunitense nel paese.
Anche la vicenda del Jet malese abbattuto sul territorio ucraino si è
ormai rivelata per quello che è: un’altra provocazione fatta
dall’intelligence americana in combutta con il governo ucraino per
gettare la colpa sui russi dell’abbattimento, prova ne sia il segretario
di stato John Kerry il quale, un giorno dopo il sinistro, si è girato 5
reti televisive per incolpare i russi dell’evento prima ancora che
fossero chiare le prove e la documentazione sulle modalità
dell’abbattimento e sulle responsabilità, accertate poi da una inchiesta
indipendente, come da addebitare all’aviazione ucraina
nell’abbattimento.
Vedi: Volo MH-17 abbattuto da un Jet da combattimento ucraino
Bisogna poi considerare che, l’esercito di Kiev, benchè non sia parte
dell’Alleanza, di fatto è già integrato in essa e lo attestano i
rifornimenti massicci di armi ed equipaggiamenti che la NATO ha inviato
in questi giorni ed il fatto (sottaciuto dai media occidentali) che un
generale USA ed altri ufficiali sono stati uccisi nell’Est Ucraina
mentre si trovavano, probabilmente nel ruolo di consiglieri militari,
con i reparti dell’Esercito ucraino che sono stati sbaragliati dalla
contro offensiva delle forze di autodifesa delle Repubbliche autonome
(autoproclamate) del Donbass. L’integrazione di fatto lo attestano le
manovre a cui hanno preso parte i reparti di Kiev in veste di paese
associato alla NATO in varie circostanze fin da qualche anno prima dello
scoppio della crisi ucraina.
Altre manovre degli USA e della NATO sono in corso in Georgia, altro
paese associato di fatto alla NATO, dove si stanno predisponendo
preparativi militari per installare basi missilistiche e radar in modo
da avere il controllo del fianco meridionale della Russia.
I responsabili russi sono tutto meno che stupidi ed hanno a loro
volta iniziato ed accelerato i preparativi per la suprema difesa del la
Russia e del suo territorio. Putin ha decretato la creazione di una
commissione militare industriale per programmare l’adeguamento del
sistema di difesa russo alla nuova minaccia strategica e rilanciare la
propria dotazione di armi nucleari e convenzionali.
La strategia degli USA era da tempo quella , da un lato, di
accerchiare la Russia dall’esterno installandosi con la NATO nei paesi
dell’Est ex sovietici, dall’altro lato di procedere con l’azione di
sobillazione condotta dall’intelligence USA e dei suoi alleati che
mirava ad infiltrare all’interno della Russia, attraverso oltre un
centinaio di unità operative con compiti di sobillazione e manipolazione
politica sotto la copertura di ONG con apparenti finalità assistenziali
ed umanitarie. Queste avevano il delicato compito di creare
sommovimenti di opposizione contro Putin ed il suo governo, diffamare,
presentare come autoritario il regime, fornire false prove di
soppressione di oppositori fatte da Putin, giocare sulle presunte
violazioni dei diritti umani, dei gay, ecc… Il gioco è stato in buona
parte scoperto dall’azione di Putin il quale ha decretato la chiusura di
molte di queste ONG perché non erano chiare le fonti di finanziamento.
La strategia si è rivelata fallimentare visto che il consenso verso
Putin non solo è aumentato nell’opinione pubblica russa ma anzi non è
mai stato così alto.
Nonostante questo, le provocazioni contro la Russia sono continuate e
non si contano, sono state anche proferite precise minacce anche da
fonti insospettabili vicine al governo USA ,personalmente contro Putin
ed enunciati piani di strategia per l’attacco nucleare al “primo colpo”
da parte di ambienti militari nord americani.
La crisi Ucraina è stata di fatto la carta che gli USA hanno giocato
per dare un colpo irrimediabile alla posizione strategica della Russia
in Europa ed è servita per accelerare il processo di accerchiamento da
parte degli USA e della NATO ma ha anche suscitato le reazioni
(inaspettate) della Russia e di Putin che ha abilmente giocato le sue
carte per non cedere l’importante paese cerniera (inclusa la Crimea) al
controllo occidentale e si sono viste le abili contromosse di Putin
contro questa strategia che vedono sia un confronto militare
geostrategico, sia un confronto economico e finanziario dove la Russia
ha una maggiore vulnerabilità.
Nelle ultime settimane sembra che la strategia USA NATO si sia
allargata al Medio Oriente, dove la Russia ha mantenuto saldamente la
posizione di appoggio e sostegno militare al governo siriano di
al-Assad, suo fedele alleato, dove la stessa Russia dispone di una
importante e strategica base navale a Tartous, l’unica sul
Mediterraneo, a cui la Mosca non vuole certo rinunciare. Allo stesso
modo che in Ucraina sembra evidente che Putin sia determinato a
sostenere il suo alleato contro le palesi minacce annunciate da Obama di
procedere ad un bombardamento sulla Siria, con il pretesto di colpire
le posizioni dell’ISIL, ma con la sicura intenzione di approfittare
della situazione per colpire anche le basi dell’Esercito siriano in modo
da indebolire e rovesciare il regime di Assad.
A questo scopo la Casa Bianca ha anche annunciato un accordo con
l’Arabia Saudita per procedere all’addestramento sul suo territorio dei
“gruppi moderati” di ribelli siriani. Quello che già facevano
occultamente in Giordania.
In pratica una aperta dichiarazione di guerra contro la Siria e le
potenze che la appoggiano: la Russia e l’Iran. Come tale è stata presa
dalla Russia e la ferma risposta del ministro russo Lavrov, “la Russia
non resterà con le braccia conserte in caso di attacco USA alla Siria”.
Vedi: La Russia riafferma il suo appoggio alla sovranità della Siria
Questa dichiarazione lascia presagire che la Russia renderà il
percorso molto difficile visto che dispone di sistemi di difesa aerea
molto avanzati già installati in Siria, dispone di unità navali di alto
livello al largo della costa siriana, e dell’efficienza del suo sistema
missilistico e di avvistamento ne ha dato buona prova in vari episodi
(abbattimento di un missile lanciato contro le difese siriane nel 2013 e
abbattimento di un F16 israeliano nel corso di una incursione sulla
Siria dell’aviazione di Tel Aviv).
Episodi poco noti ma a conoscenza
dell’intelligence USA e di Israele che per tale motivo hanno rinviato
l’attacco aereo che doveva essere effettuato nell’agosto del 2013,
dietro il pretesto dell’utilizzo del gas contro i miliziani ribelli da
parte del regime di Assad, altra enorme bufala propagandistica
sollevata da Washington e poi smascherata da inchieste indipendenti
così come quella delle “armi di distruzione di massa” di Saddam in Iraq.
A questo proposito tutto lascia pensare che, anche il nuovo esercito
terrorista dell’ISIL in Iraq, sia stato una creazione dei servizi di USA
ed Israele (ci sono prove evidenti in tal senso), da quando questo
combatteva in Siria, e che questo “pericolo terrorista” sia il nuovo
abile pretesto per rinsaldare tutti gli stati occidentali in una ferrea
alleanza contro il nemico comune (“i barbari terroristi islamici”),
favorire una azione massiccia di ritorno militare degli USA in Iraq e
per portare un attacco diretto alla Siria di Assad, con il piano di
arrivare ad uno smembramento degli stati arabi chiave della regione, un
accerchiamento dell’Iran e una attacco alle posizioni di influenza russe
nella regione.
Lo scenario è ormai quello di una guerra già iniziata con vari
focolai a livello regionale dai quali può derivare un evento non
facilmente controllabile. Questo potrebbe arrivare dall’Ucraina, ove il
governo di Kiev ha ricevuto gli aiuti NATO e potrebbe tentare di dare il
colpo definitivo sulle regioni separatiste e forse potrebbe azzardare
un incursione sulla Crimea da cui deriverebbe una immediata ritorsione
russa in grande stile (come preannunciato). Altrimenti l’evento
scatenante potrebbe verificarsi in Siria con un aperto scontro tra
aviazione USA e l’aviazione Russa a difesa delle posizioni siriane. Di
sicuro ci sono forze che lavorano per l’allargamento dei conflitti ed il
coinvolgimento di più attori possibili, sono le forze che lavorano per
il “tanto peggio, tanto meglio” e dobbiamo constatare che queste forze
si trovano tutte dalla parte dell’Alleanza occidentale. Sicuramente non
sono i popoli, quelli europei in particolare, a desiderare una guerra,
ma questa si sta preparando alle loro spalle, da parte delle elite di
potere per finalità di egemonia e di controllo, con la grande complicità
dei media che, nella loro opera di manipolazione, occultano totalmente
la gravità della situazione.
Vedi: L’Europa rischia la guerra, battaglia oltre l’Ucraina
Come si vede, al contrario che nei tempi della guerra fredda, da
quanto sinteticamente esposto, non c’è una situazione di equilibrio ,
non esistono più due blocchi contrapposti, la situazione prebellica è
stata piuttosto determinata da una strategia elaborata dal blocco
dominante (quello USA/ NATO) in termini globali ed in fase già avanzata,
dove l’obiettivo finale è il dominio geopolitico, l’egemonia della
superpotenza americana ed anglosassone, il controllo delle risorse,
nonché il dominio finanziario a livello globale.
Una cosa è certa: come chiaramente affermato da molti scienziati ed
esperti scientifici, da un conflitto nucleare allargato non c’è salvezza
per nessuno e coloro che oggi lavorano per questo sono i maggiori
criminali che l’umanità abbia mai prodotto.
Luciano Lago
fonte: http://www.controinformazione.info/i-preparativi-delle-prossima-guerra-della-nato-contro-la-russia-coinvolgeranno-i-paesi-europei/
Solo l'informazione puo risolvere questa situazione.
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