lunedì 1 settembre 2014

Il romanzo Inferno di Dan Brown e la sovrappopolazione del pianeta

Nel risvolto di copertina del libro “Inferno” del famoso scrittore Dan Brown leggiamo che il ritmo del romanzo, il simbolismo ed i personaggi:
conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità.
Ma di quale “male necessario e salvifico” si parla?

Vi ricordate le parole pronunciate dal britannico principe Filippo d’Edimburgo (il consorte dell'attuale regina Elisabetta) che suonano grosso modo così: “se potessi reincarnarmi vorrei rinascere sotto forma di un virus mortale per decimare la popolazione di questo pianeta”?

Ebbene il libro narra di persone che si apprestano ad arrecare un grosso danno alla popolazione umana avendo in mente il fine “salvifico” di ridurre la sovrappopolazione globale.

Certo, la sorappopolazione del pianeta è per certi versi un problema, e persino io mi auguro una riduzione della popolazione terrestre, ma ricordiamoci che la fame nel mondo non è causata tanto dall'eccesso di popolazione quanto da certi rapporti di sudditanza economica dei paesi più poveri nei confronti degli stati ex coloniali e delle loro multinazionali, e che il mezzo più semplice e sicuro di ridurre la sovrappopolazione è quello di eliminare la povertà: laddove aumenta la ricchezza e la sicurezza la famiglia tente a fare meno figli. Chi avesse dei dubbi al riguardo è pregato di leggere il datato, ma ancor valido, saggio di Susan George intitolato "Come muore l'altra metà del mondo" (How the other half dies).

Più preoccupante è il peso per l'ecologia del pianeta di diversi miliardi di persone che vogliono tutte avere l'automobile, il frigorifero, il cellulare, etc. Ma anche questo è un peso che deriva da una serie di bisogni indotti dalla manipolazione dei mass media e della pubblicità, nonché da una forma di pseudo-progresso che è avanzato quasi sempre lungo una direzione anti-umana.

A ben vedere anche la sensazione che la sovrappopolazione sia un grosso pericolo per la sorte del pianeta (e che possa essere risolto solo "grazie" a guerre ed epidemie) è indotta dallo stesso tipo di manipolazione di cui sopra. Devo dire che molte persone, pur sapendo di veri e propri crimini globali come la “geoingegneria clandestina”, tendono a volte a giustificarla (non avendo bene approfondito la questione) asserendo che in fin dei conti se qualcuno tramasse allo scopo di ridurre la popolazione non farebbe poi troppo male. Ci sono persone che invece che rivoltarsi in base ad un vitale istinto di autodifesa, fanno spallucce e quasi giustificano le élite globali che governano questo pianeta: siamo troppi su questo mondo pensano, l’uomo si comporta come un agente distruttore per gli equilibri ecologici del pianeta, affermano.

Quel che tanti non comprendono a fondo, purtroppo, è che se l’uomo agisce in maniera scellerata avvelenando il pianeta su cui egli stesso vive, sono le porprio le potenti élite globali a pianificare questo avvelenamento, rendendo l’uomo comune partecipe in certa misura dello scempio, inducendolo a compiere quotidianamente azioni nocive (come per esempio lavare la biancheria con detersivi che avvelenano l’ecosistema marino) per poi addossare la colpa unicamente su di lui. E per far sì che l’uomo comune non si renda conto della cospirazione che le élite perpetrano, vengono utilizzati sofisticati mezzi di propaganda e di lavaggio del cervello.

Certi romanzi servono (come del resto viene palesemente ammesso nel risvolto di copertina) ad instillare determinate idee nell’opinione pubblica. Il messaggio (ormai non più subliminale) si somma a tanti altri messaggi, vedi ad esempio la storia del cosiddetto riscaldamento globale causato dalle attività umane che starebbe distruggendo gli equilibri climatici del pianeta, in realtà una foglia di fico che serve a nascondere una vera e propria guerra ambientale) che sta letteralmente distruggendo la biosfera terrestre. Ma a forza di ripetere sempre lo stesso concetto, pubblicità, mass-media e testi scolastici, fanno sì che la gente finisca per introiettarlo.

Il romanzo “Inferno” risale allo scorso anno, un anno prima del recente esplodere di una nuova epidemia di Ebola, ed in esso si parla di tecnologie di manipolazione genetica per immunizzare la popolazione umana (propaganda ai nuovi vaccini?) e di transumanesimo. Potrebbe sembrare di leggere nel libro una denuncia anche nei confronti di questa filosofia, a me ben poco simpatica, ma … ricordate le parole citate in apertura di articolo? Per altro in certe circostanze vale anche l'adagio che si parli bene, che si parli male, purché se ne parli (è pur sempre pubblicità).

Da notare che sul finire del libro uno dei personaggi afferma:
Esiste un’unica forma di contagio che si trasmette più rapidamente del virus. Ed è la paura.
Sebbene questa volta ci sia da temere che l'agente infettivo sia stato artificialmente creato/trasformato affinché sia davvero pericoloso, è sicuramente tramite la veicolazione della paura che si riesce a manipolare la popolazione e si ottiene la sua "obbedienza".
 
 

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