Donald Tusk: "Europa rischia la guerra, battaglia oltre l'Ucraina".
Ministro Difesa di Kiev: "Ci saranno migliaia di morti"
In
Europa c'è il rischio di una guerra e il campo di battaglia potrebbe
non limitarsi alla sola Ucraina. L'ha affermato oggi il primo ministro
polacco Donald Tusk, presidente in pectore del Consiglio europeo, in un
discorso pronunciato questa mattina durante le cerimonie per la
commemorazione del 75esimo anniversario dell'aggressione nazista alla
Polonia, da cui è partita la seconda guerra mondiale.
Non poteva essere più allarmante il primo discorso ufficiale di Tusk dopo la nomina di sabato a presidente del Consiglio Ue:
l'Europa rischia di conoscere un'altra guerra al suo interno, e chi
pensa che tutto possa rimanere confinato alla sola Ucraina è un illuso.
Le dichiarazioni del premier polacco arrivano dopo l'allarme lanciato dalla Lituania, secondo cui "la Russia è in guerra con l'Europa".
Di
seconda guerra mondiale ha parlato anche il ministro della Difesa di
Kiev, Valeri Gheletei, in un agghiacciante post su Facebook. "In Ucraina
è arrivata una grande guerra mai vista dall'Europa dai tempi della
seconda guerra mondiale [...] Le perdite si conteranno non nell'ordine
di centinaia ma di migliaia e persino di decine di migliaia".
Nato: "Nell'Europa dell'Est metteremo in campo forza di reazione rapida". Il
summit della Nato, che si terrà questa settimana, dovrà essere
l'occasione per i leader dell'alleanza per "riflettere assieme su una
nuova politica che abbia come obiettivo principale la sicurezza e
l'efficacia d'azione della nostra comunità occidentale di fronte alla
minaccia d'una guerra, non solamente nell'est dell'Ucraina", ha
affermato Tusk. Poco dopo il discorso del presidente designato del
Consiglio Ue, a parlare è stato il segretario generale della Nato,
Anders Fogh Rasmussen, che ha assicurato una presenza della Nato "più
visibile a est". Inoltre, il segretario generale ha annunciato che sarà
rafforzata la capacità di intervento delle forze di pronto impiego della
Nato.
I capi di stato e di governo della Nato dovrebbero adottare nel summit di giovedì e venerdì un piano di reazione (il
"Readiness action plan", Rap) in risposta alla minaccia russa nella
crisi ucraina che sta turbando i paesi della regione, a partire da
quelli che affacciano sul Baltico e dalla Polonia. Migliaia di soldati
degli eserciti, delle marine e delle aeronatiche dei paesi membri, con
l'appoggio delle forze speciali, dovranno avere la capacità di
dispiegarsi "in pochi giorni" nella regione.
La
forza a rapido dispiegamento "necessiterà di installazioni sul
territorio dei paesi Nato e di equipaggiamenti pre-posizionati, oltre
che esperti in logistica e in comando e controllo. Si tratterà di una
forza leggera, ma capace di colpire forte se si rivelerà necessario", ha
spiegato il segretario generale della Nato.
Rasmussen
ha ricordato che i paesi Nato che hanno frontiere condivise con la
Russia "sono assai inquieti e ne hanno buone ragioni", ma con l'adozione
di questo piano, "saranno assolutamente soddisfatti".
Tusk: "Non si ripeta un settembre 1939". Il
tutto mentre Tusk evocava il pericolo di un nuovo settembre 1939. "È di
nuovo il momento - ha detto il presidente Ue in pectore - di fermare
coloro per i quali la violenza, la forza, l'aggressione sono una volta
ancora l'arsenale dell'azione politica". Tusk ha dunque chiesto che la
solidarietà europea ed euro-atlantica "assuma una dimensione pratica"
nell'affrontare la situazione.
"Osservando
la tragedia degli ucraini, la guerra, perché questo è il termine che va
utilizzato, noi sappiamo che il settembre 1939 non deve più ripetersi",
ha esclamato, parlando dalla vecchia base polacca di Westerplatte,
vicino a Danzica, contro la quale, all'alba del primo settembre 1939, la
corazzata tedesca Schleswig-holstein sparò i primi colpi della seconda
guerra mondiale. "Dobbiamo imparare le lezioni del passato, senza
ingenui ottimismi", ha aggiunto il premier polacco, tracciando quello
che ha definito "un inquietante" parallelismo tra l'offensiva nazista in
Polonia e Cecoslovacchia, che fu giustificata con la necessità di
proteggere le minoranze tedesche nei due Paesi, e l'annessione della
Crimea e l'appoggio ai ribelli filo-russi dell'est dell'Ucraina da parte
di Mosca.
Tusk
non è stato il solo a tirare in ballo la seconda guerra mondiale. Il
ministro della Difesa ucraina, Valeri Gheletei, lo ha scritto anche su
Facebook: "In Ucraina è arrivata una grande guerra mai vista dall'Europa
dai tempi della seconda guerra mondiale [...]. Le perdite si conteranno
non nell'ordine di centinaia ma di migliaia e persino di decine di
migliaia", ha aggiunto.
Merkel: "Si preparano nuove sanzioni contro Mosca". Per
la cancelliera tedesca Angela Merkel, è ormai chiaro che non siamo di
fronte "a un conflitto all'interno dell'Ucraina, ma siamo di fronte a
uno scontro fra la Russia e l'Ucraina". "Siamo uniti sul fatto che non
ci sarà una soluzione militare del conflitto", ha detto Merkel parlando
al Bundestag dell'emergenza Ucraina. La cancelliera ha però citato la
preparazione di "nuove sostanziali sanzioni".
Merkel
ha reiterato l'appello a una "tregua veloce" sottolineando poi che
nello scenario attuale sono "aumentati i timori" di membri dell'Ue come i
Paesi Baltici. "L'articolo 5 della Nato vale per tutti", ha detto,
ribadendo che la Germania sta agli accordi dell'alleanza.
Fonte: Huffington Post
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