lunedì 30 novembre 2015

“Kiev cerca di sfruttare il conflitto tra Russia e Turchia per riprendersi la Crimea”


Nella speranza che Mosca sia distratta dal conflitto con la Turchia, l'Ucraina sta dando vita al blocco della Crimea. Tuttavia utilizza metodi che fanno rischiare una crisi umanitaria nella penisola e mettono in gioco le fornitura di gas e di carbone della Russia verso Kiev.

Nel momento in cui l'attenzione di Mosca è rivolta soprattutto verso la Turchia, l'Ucraina intensifica le azioni aggressive contro la Crimea, ha scritto il giornalista Maxim Tucker in un articolo per la rivista "Politico".
Un funzionario ucraino di alto livello rimasto nell'anonimato ha raccontato che Kiev si accinge a sfruttare l'occasione "per riprendersi la penisola."
Tuttavia, secondo l'autore, Kiev rischia molto organizzando il blocco della Crimea. La posta in gioco è alta, in particolare sono a rischio le forniture di gas e carbone dalla Russia.

Tramite il blocco della Crimea le autorità ucraine apparentemente cercano di trasformare la penisola in un "fardello costoso" per Mosca, si rileva nell'articolo. Inoltre Kiev teme che se la questione della Crimea non sarà più all'ordine del giorno nella politica internazionale, l'Occidente potrebbe col tempo riconoscere l'annessione della penisola alla Russia.
Davanti a Bruxelles le autorità ucraine fingono di essere sotto la pressione dei nazionalisti, anche se in realtà al blocco della Crimea hanno preso parte le forze dell'ordine locali. Lunedì scorso l'azione è stata ufficialmente approvata dal governo.
In merito alle esplosioni delle linee elettriche che alimentano la Crimea, ammesso e concesso che Kiev non sia l'organizzatore del taglio delle forniture elettriche, concretamente non ha fatto nulla per impedire questo scenario.
"Rompendo le aspettative della comunità internazionale e le politiche interne, Kiev ha compiuto un passo in un percorso difficile," — osserva l'autore dell'articolo.
Da un lato le autorità ucraine devono arginare il calo di consensi ed ogni tentativo di arrestare o disperdere gli attivisti che impediscono la riparazione della linea risulterebbe estremamente impopolare. D'altro canto, scrive il commentatore di "Politico", l'Ucraina è militarmente troppo debole per cercare di riconquistare la penisola ed è molto improbabile che la popolazione della Crimea accolga con favore il ritorno delle autorità ucraine. Inoltre l'Ucraina è sotto la pressione dell'Unione Europea, che chiede a Kiev di astenersi da un'escalation.

 

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