Da Trondheim, l’epidemia di parotite si è ora diffusa a Oslo e Bergen. Tutti coloro che si sono ammalati di recente con gli orecchioni hanno dichiarato di essere stati vaccinati.
Perché i vaccinati si ammalano?
Greve–Isdahl del Department of Vaccines for the Norwegian Institute of Public Health [NIPH] afferma che
«la componente parotite del vaccino MMR è la più debole nel vaccino, e il suo effetto può diminuire nel tempo, in molte persone. Inoltre, il vaccino non protegge contro alcuni sottoinsiemi del virus della parotite.»
Questa spiegazione ufficiale, rilasciata
dalla responsabile delle autorità sanitarie norvegesi, ricorda molto uno
dei numerosi capi d’accusa che, negli Stati Uniti, ha portato sul banco
degli imputati l’industria farmaceutica Merck accusata di frode.
Descrizioni d’insufficiente attività della vaccinazione contro la parotite sono spesso presenti in letteratura scientifica
dopo 1 dose, ma anche dopo 2 dosi, eppure proseguono ad essere
diffusi messaggi in merito alla necessità di vaccinare a tappeto i
bambini [spesso con la scusa del morbillo].
Ecco qualche esempio eclatante di
fallimento riportato in letteratura scientifica che, siamo pronti a
scommettere, i venditori di vaccini non riporteranno mai nei loro
colloqui con i genitori:
- Outbreak of mumps in a vaccinated child population: a question of vaccine failure? – 2004
- The effectiveness of the mumps component of the MMR vaccine: a case control study. – 2005
- Mumps outbreak in a highly vaccinated school population: assessment of secondary vaccine failure using IgG avidity measurements. – 2007
- Vaccine Effectiveness Estimates, 2004–2005 Mumps Outbreak, England – 2007
- Effectiveness of Jeryl Lynn-containing vaccine in Spanish children – 2009
- Mumps outbreak in a highly vaccinated student population, The Netherlands, 2004. – 2010
- Mumps vaccine effectiveness in highly immunized populations. – 2010
- Epidemic of Mumps among Vaccinated Persons, the Netherlands, 2009–2012 – 2014
E’ stata prospettata la possibilità che
alla base di queste epidemie in soggetti vaccinati contro la parotite
con 2 dosi, vi possano essere differenze antigeniche fra il tipo selvaggio e il ceppo usato per la vaccinazione.
Il vaccino contro la parotite,
somministrato dopo l’esposizione al virus selvaggio, non fornisce
protezione clinica né altera la gravità della malattia.
In sintesi, la comunità scientifica è
concorde nel riconoscere che l’efficacia del vaccino contro la parotite è
bassa, anche dopo due dosi, e l’Advisory Committee on Immunization Practices [ACIP] del
CDC non raccomanda una terza dose in quanto non vi sono dati che
dimostrino che una terza dose riduce il rischio di parotite o modifichi
il decorso di un’epidemia.
A parte la forma monovalente,
che ha avuto una scarsa diffusione, il vaccino della parotite si trova
attualmente in commercio, in combinazione con i vaccini contro il
morbillo e la rosolia [trivalente MPR] e in combinazione con i vaccini contro il morbillo, la rosolia, e la varicella [quadrivalente MPRV].
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