Vi
è un’operazione inquietante che presto apparirà al Jackson Park, nel
sud di Chicago, per far avanzare la causa della frattura politica e del
conflitto internazionale nel mondo. Centro e Biblioteca presidenziale
Barack Obama saranno un polo di attrazione per le forze malvagie che
vogliono promuovere l’“attuale ordine internazionale” di Obama, incubo
per nazioni e leader che sperano di arginare la marea della
globalizzazione, del libero scambio, delle frontiere aperte e del
manicomio sociale e religioso.
Il 20 settembre, Obama dava una vaga idea
sulle priorità del suo centro nel discorso finale da presidente degli
Stati Uniti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Centro
presidenziale Obama sarà il peggiore nella storia delle ONG di Stati
Uniti e resto del mondo volte a preservare il ricordo dei passati
presidenti statunitensi.
A differenza del Centro presidenziale Jimmy
Carter di Atlanta, che ha avanzato la causa della democrazia e delle
libere elezioni nel mondo, il Centro Obama, gestito dalla Fondazione
Obama esentasse, avanzerà il concetto di bullismo statunitense su Paesi,
leader e partiti che non si adattano alla visione del mondo di Obama
del mondo globalizzato pieno di partecipanti conformi e compiacenti.
Obama concionava all’Assemblea generale che l’“attuale ordine
internazionale” rimarrà e in generale ha fatto capire che chiunque o
qualsiasi nazione non sia d’accordo subirà le conseguenze di un mondo
globalizzato. Anche se hanno inflitto la loro parte di danni alle
relazioni internazionali, la priorità assoluta della William J. Clinton
Foundation e del Clinton Presidential Center era scuotere le tasche dei
Paesi per le donazioni in cambio dell’accesso ai vertici del governo
degli Stati Uniti. Nella visione di Clinton si tratta di “pagarsi la
musica”, a prescindere dai diritti umani nei Paesi che versano contanti
alla Fondazione Clinton e “beneficiari” associati.
Al contrario, il
Centro Obama sarà una grande operazione internazionale di propaganda
dello status quo contro governi e partiti politici nazionalisti,
secessionisti e popolari di sinistra e di destra nel mondo. Nel suo
discorso, Obama ha tracciato ciò che ritiene minacce alla sua idea di
mondo unitario sotto autorità sovranazionali come Nazioni Unite ed
Unione Europea. Obama disse che le grandi nazioni, anche la sua, devono
essere disposti a rinunciare a parte della sovranità e rispettare leggi
internazionali e convenzioni globali.
Ciò, naturalmente, include
l’impossibilità per gli Stati-nazione di governare il flusso di non
cittadini attraverso le proprie frontiere. Ironia della sorte, mentre
Obama e altri simili globalisti come il primo ministro canadese Justin
Trudeau e il primo ministro svedese Stefan Loefven, co-sponsor della
conferenza dei migranti, esortava le nazioni civili del mondo ad
accettare eventualmente milioni di profughi dai focolai terroristici
come Siria, Afghanistan, Somalia, Sud Sudan, Yemen, Chad e Ucraina,
diceva ben poco su quanto l’amministrazione Obama ha fatto per creare
rifugiati e sfollati, innanzitutto i continui attacchi dei droni degli
Stati Uniti contro obiettivi civili per il “cambio di regime” e che
hanno per conseguenze milioni di migranti e rifugiati.
Gli obiettivi primari di Obama e, presumibilmente, quelli dell’embrionale Centro Obama, sono il nazionalismo aggressivo e il populismo gretto, che Obama ha suddiviso in categorie di “destra” e “sinistra”; migrazione senza l’ostacolo dei confini internazionali e “diritti” dei rifugiati. Obama vede cambiamento climatico e barriere commerciali, non il jihadismo sunnita, favorire il terrorismo internazionale e la violenza settaria.
A differenza dei discorsi passati
all’Assemblea Generale, l’ultimo di Obama non fu interrotto dagli
applausi dei delegati. E’ chiaro che, oltre ai populisti di “destra”
come Donald Trump; la leader del Fronte Nazionale e candidata
presidenziale francese del 2017 Marine Le Pen; i capi dell’UK Independence Party e
di Alternativa per la Germania (AFD) e il Presidente delle Filippine
Rodrigo Duterte, Obama inseriva il Presidente venezuelano Nicolas
Maduro, il Presidente boliviano Evo Morales e altri nella categoria dei
“populisti di estrema sinistra”.
È concepibile che seguendo i milioni di
dollari di miliardari come George Soros e Evelyn de Rothschild, il
Centro Obama sarà un importante nemico della pace nel mondo,
mascherandone le vere intenzioni con il premio Nobel per la pace di
Obama. Il Centro Obama favorirà l’assunzione nei posti di lavoro dei
migranti a spese dei cittadini delle nazioni costrette ad accettarli.
L’iniziativa delle Nazioni Unite di Obama sui migranti viene salutata da
aziende come Accenture, Airbnb, Citigroup, Facebook, Goldman Sachs, Google
e IKEA che finanziano il trasferimento dei migranti e loro assunzione
nei posti di lavoro, molti avanzati, preferendoli ai lavoratori
statunitensi, canadesi, inglesi, francesi, tedeschi ed altri.
A differenza della velata critica al Presidente della Russia e al candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump, Obama ha avuto parole taglienti per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha imprigionato migliaia di cittadini turchi con un virtuale pogrom nazionalista e islamista. Il giorno dopo il discorso di Obama, Erdogan si lamentò con l’Assemblea Generale sui cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “Paesi cristiani” rappresentanti solo “Europa, America e Asia”. I commenti di Erdogan furono una sorpresa per la Cina, ufficialmente Paese ateo ma a schiacciante maggioranza buddista con piccole minoranze cristiane. Obama ha cercato il consiglio di Erdogan su una serie di questioni su terrorismo ed islamisti in Medio Oriente, e si vede.
Il Centro Obama
sosterrà anche i diritti degli omosessuali, in particolare nei Paesi in
gran parte non musulmani come Russia, Uganda, Cina, Polonia, Guyana,
Etiopia e Giamaica, dove tali pratiche violano usi e costumi religiosi e
sociali. Il Centro Obama ha già ricevuto 1 milione di dollari dalla
Fondazione Gill di Denver, che sostiene i diritti di gay e lesbiche.
Indipendentemente dall’impegno per i diritti dei gay, il Centro Obama
evita di criticare le nazioni musulmane per le politiche verso i gay.
Dopo tutto è prevedibile che, come la Fondazione Clinton, il Centro
Obama venga inondato di fondi da Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi
Uniti, Quwayt e Bahrayn. Come indica il discorso alle Nazioni Unite, il
Centro Obama difenderà la causa degli accordi di “libero scambio”
internazionali come la Trans-Pacific Partnership (TPP), opponendosi ad altre “Brexit”
nell’UE. Alle Nazioni Unite Obama chiedeva ulteriori accordi
commerciali come il TPP ed è certo che, dati certi ricchi finanziatori
aziendali del suo centro, il lobbismo per ulteriori accordi di libero
scambio sarà un obiettivo importante del Centro Obama.
Un accordo che
verrà proposto sarà il partenariato per gli investimenti e il commercio
transatlantico (TTIP) che ha incontrato forte opposizione in Europa, in
particolare in Germania e Francia; un’altra mossa per creare una zona di
libero scambio nell’emisfero occidentale che vada dalla Terra del Fuoco
all’Artico canadese. Anche le attività anti-cinesi avranno priorità per
il Centro Obama. Obama ha detto all’Assemblea Generale che Russia e
Cina vanno biasimate per aver “militarizzato alcune rocce e scogli”
riferendosi al Mar Cinese Meridionale, ma anche al crescente numero di
basi militari difensive russe sulle disabitate isole russe nella regione
artica.
Opponendosi al “nazionalismo aggressivo”, il Centro Obama troverà numerosi partner, quali Open Society Institute della Fondazione Soros, National Endowment for Democracy e Institute of Peace, che mirano ai governi di Russia, Cina, Iran, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Cuba, Nicaragua e anche Filippine, con crescente ferocia e vigore.
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 23/09/2016
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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