martedì 27 settembre 2016

Gli aspetti occulti della Tavola Periodica


Già prima che Mendeleev (1869) organizzasse gli elementi chimici nella sua Tavola Periodica, era stato notato dal geologo francese A. de Chancourtois che disponendo gli elementi in ordine di peso atomico lungo una spirale, quelli con caratteristiche chimico-fisiche simili comparivano ad intervalli regolari, lungo una stessa linea verticale.

1312280032545034-alchemy-the-philosophers-stone-periodic-table-of-the-elementsQueste linee verticali, nell’attuale sistemazione della Tavola degli Elementi, sono diventati i Gruppi, che sono in numero di sette più uno (la colonna dei gas nobili), e ricorrono ogni sette Periodi.

Questi “periodi” (orizzontali) si allargano fino a comprendere un numero maggiore di elementi, incorporando un gruppo di transizione e uno di sub-transizione (lantanidi e attinidi).  Questo dato numerologicamente significativo richiama l’onnipresenza cosmica della legge dell’Ottava o del Settenario.

Sette sono fra l’altro i Metalli della Cosmologia tradizionale. Sette “stadiazioni” sono frequentemente osservabili quando una forza cosmica si dispiega in atto, in un processo naturale di completamento di un qualche fenomeno o dominio del mondo naturale. I processi naturali sia fisici che sottili si manifestano come vibrazioni, ma queste vibrazioni sono discontinue.

Sono significativi solo determinati livelli energetici (osservazione su cui si è sviluppata la fisica quantistica). In certi fenomeni del dominio naturale o umano si osserva esattamente che questi livelli sono spesso in numero di sette.  Alcune scuole li chiamano ” i Sette Raggi”. Nel campo della moderna chimica fu quasi inevitabile disporre  gli elementi per numero atomico ( e parallelamente per numero degli elettroni negli orbitali esterni); si è evidenziata così una processione crescente di elementi che “riposa” solamente nell’Ottavo Gruppo di ogni Periodo, che possiede 8 elettroni all’esterno, in una configurazione che gli garantisce la massima stabilità energetica: l’inerzia chimica dei Gas Nobili.

Questo ottavo gruppo è in realtà un non-gruppo perché esprime sinteticamente l’armonia dell’Unità che si esplica nei sette gruppi (e sotto gruppi) del Periodo successivo.

Anche i Periodi sono sette e manifestano insieme ai gruppi una matrice di 7 x 7 e questo è molto significativo sul piano numerologico, si pensi al biblico “sette volte sette“.  I Periodi della tavola periodica assumono un particolare significato in omeopatia (corrispondendo, anche se solo in parte, alla “scala di Bernard” ), ma anche i Gruppi – cioè le colonne verticali- possono avere un significato secondo le teorie dell’omeopata olandese J. Scholten (come mostrerò in futuri articoli).

Il “Sette” costituisce anche il numero delle classi cristallografiche in cui i minerali si possono presentare: cubico, tetragonale, esagonale, trigonale, rombico, triclino e monoclino, l’ottavo essendo lo stato amorfo (un non-cristallo, o caos primordiale).

10628302_1471619986456471_2208768486493280225_n


Come detto il numero di elementi presenti in un Periodo non è quello iniziale ma cresce, la complessità si allarga, disegnando una spirale a giri crescenti: lo stesso microcosmo si apre su un’ottava più ampia. In effetti dal 4°periodo vediamo affacciarsi i metalli di transizione, che sono in numero di dieci (la decade, la tetraktys pitagorica), infine si affacciano i lantanidi e gli attinidi, serie che, se si escludono i capostipiti, comprendono 14 elementi: lo stesso numero delle parti smembrate del corpo di Osiride.

Il mito del dio smembrato (Osiride, il Purusha hindu, l’ Ymir nordico o il Kingu dell’ Enuma Elish) rappresenta il completamento del processo cosmogonico, l’ultimo atto  della manifestazione nel suo processo più denso, così questi elementi sono gli ultimi ad inserirsi nella progressione ordinata della Tavola Periodica. Va poi notato che il 14 rappresenta in realtà un doppio settenario.

Gli elementi che compaiono per ultimi tuttavia, quelli con Numero e Peso atomico sempre più alto, sono in realtà più rari in natura. Nell’Universo a noi noto la disponibilità percentuale degli elementi (concetto definito dagli astrofisici Abbondanza cosmica) decresce col crescere del Peso atomico.

Inoltre, in parte anche per questa ragione di “distribuzione”, sono i primi dodici elementi:  IdrogenoPotassio, Sodio, Azoto, Fosforo, ZolfoOssigeno, Cloro, Magnesio, Calcio, Silicio e Carbonio a costituire il 99,8% degli elementi presenti negli organismi viventi, i rimanenti 0,2% rappresentano gli elementi in tracce definiti meglio col termine di oligoelementi.

Notiamo che il numero di dodici comporta un preciso simbolismo, e  non è un caso se questi elementi, in pratica del 1° e 2° periodo, costituiscono la quasi totalità degli esseri viventi. Così come il Settenario planetario rappresenta Potenze o Archetipi che governano i Dodici segni dello Zodiaco, così allo stesso modo essi esprimono il loro dominio e irraggiano questi elementi dei propri significati.

Secondo l’osservazione di alcuni autori fra cui il dott. A. Angelini le corrispondenze sono così riassumibili:
  1.  Idrogeno sotto la Luna. (alla funzione lunare corrisponde anche l’Alluminio e il Boro ( III Gruppo)
  2. Sodio e Potassio (I Gruppo) sotto Venere, tra i metalli di transizione il Rame, come nella cosmologia tradizionale.
  3. Calcio e Magnesio (II Gruppo) sotto Giove, tra i metalli di transizione lo Zinco e tra i metalli post-transizionali lo Stagno.
  4. Carbonio e Silicio (IV Gruppo) sotto il tetro Saturno, e tra i metalli il tradizionale Piombo e l’Antimonio.
  5. Azoto e Fosforo (V Gruppo) sotto Mercurio, che regge anche l’omonimo metallo liquido.
  6. Ossigeno e Zolfo (VI Gruppo) sotto il Sole, e fra i metalli di transizione l’Oro.
  7. Fluoro e Cloro (VII gruppo) sotto Marte, a cui si assegna fra i metalli anche il Ferro. Tra gli elementi del VII Gruppo troviamo anche lo Jodio, il cui tropismo per la tiroide (organo di irradiazione marziale) è altamente significativo.
Si può osservare comunque che questo schema non segue la sequenza caldaica degli Dei planetari. 

Secondo certi autori, Ossigeno, Azoto,Idrogeno e Carbonio – gli elementi che in maggiore percentuale si trovano diffusi nella nostra biosfera – possono inoltre essere messi in relazione con i Quattro Elementi del mondo sublunare nelle cosmologie antiche: rispettivamente il Fuoco (Ossigeno), l’Aria (Azoto), l’Acqua (Idrogeno) e la Terra (Carbonio). Questa osservazione può al massimo avere un qualche valore analogico, stante il fatto che i Quattro Elementi Tradizionali sono Elementi Elementanti, cioè principi formativi della materia fisica e appartengono al piano delle forze eteriche, e non vanno confusi con gli elementi della chimica che sono solo il precipitato di queste forze. [Più proprio semmai è far corrispondere i Quattro Elementi agli stati di aggregazione della materia: solido, liquido, gassoso e plasma.]   

dissolve
Alcune ipotesi sono state proposte per le corrispondenze fra i “pianeti” trans-saturniani  (Urano, Nettuno e Plutane) e alcuni elementi di più recente scoperta, con ad esempio far corrispondere Urano (Originalità) agli elementi transuranici (o super-pesanti), di più recente scoperta, Plutone agli elementi radioattivi, e Nettuno al Molibdeno (secondo Antoine Faivre). Tuttavia le distinzioni fra questi non sono nette e i criteri adottati non sono molto convincenti, le ho citate a titolo d’inventario.

Di sicuro all’aumentare del Peso Atomico (massima corporificazione e densità della materia) ci si avvicina al “polo opposto”, al decadimento radioattivo, con conversione della materia verso lo stato di pura energia. Possiamo dire al massimo che ciò corrisponde all’allontanamento dalla struttura del Sistema Solare. [Da un altro punto di vista, se si vuole considerare tutto l’insieme dei pianeti, compresi quelli trans-saturniani, ritengo che ci si potrebbe riferire al  blocco dei metalli di transizione che sono esattamente in numero di dieci, passando da uno schema settenario a quello della decade. Un sistema completo di corrispondenze per questi elementi non è ancora stato tuttavia, e questa rimane una semplice possibilità]

Le corrispondenze “planetarie” della chimica inorganica hanno un particolare interesse anche per la Medicina astrologica ed ermetica. Ho detto di Marte-Tiroide e della sua associazione con lo Jodio. Venere ha dominio su Sodio e Potassio, elementi il cui bilancio è regolato dai Reni (organo che risponde a Bilancia, domicilio di Venere). Nè si trascurerà l’importanza del rimedio omeopatico Aurum (oro) sul cuore-Leone (Sole).

Possiamo estendere queste osservazioni anche al dominio della chimica organica per mostrare la portata e la sorprendente ricchezza di questo sistema di corrispondenze. Basterà osservare il ruolo del legame Carbonio-Idrogeno (C-H) cardine della chimica organica o chimica ‘del Carbonio’. Nelle corrispondenze zodiacali l’Idrogeno (Luna) è associato al segno del Cancro, unico domicilio della Luna, mentre il Carbonio è associato al Capricorno, domicilio diurno di Saturno. Così il legame Carbonio-Idrogeno, asse portante della Vita e della chimica organica nel nostro mondo, coincide immancabilmente con l’Asse ‘polare’ dei Solstizi (Capricorno-Cancro), che è il cardine dell’anno e dello zodiaco.


fonte: https://asclepiosalus.wordpress.com/2014/03/13/gli-aspetti-occulti-della-tavola-periodica/

Nessun commento:

Posta un commento