giovedì 29 settembre 2016

DNA alchemico

(Immagine presa dal web)
 
Con il termine alchimia si fa riferimento all’insieme dei sistemi esoterici volti all’evoluzione dell’uomo attraverso una conoscenza superiore tramandata segretamente ai soli iniziati. Esso riguarda sia gli esperimenti di laboratorio propriamente detti, volti a ricavare oro dai metalli vili quali il piombo, sia l’insieme degli studi fatti dall’iniziato su di sé e volti alla propria evoluzione attraverso una conoscenza superiore tramandata.

Poiché l’alchimia ha origini molto antiche si evince come l’uomo, sia nei tempi antichi che nell’era moderna, abbia da sempre cercato gli strumenti per evolvere sia sul piano fisico che su quello spirituale. L’alchimia è nata molto prima della chimica ed ha avuto come oggetto lo studio sia degli elementi chimici presenti in natura che quello dei metalli.

In realtà non è stato mai scoperto dall’alchimia, come dalla scienza, alcun elisir di lunga Vita né, tantomeno, alcuna pietra filosofale. Ciò che, in ogni caso, gli alchimisti hanno avuto il merito di scoprire è sicuramente legato all’evoluzione umana. In alchimia, infatti, sono presenti diversi significati analogici che si possono applicare direttamente all’uomo per la sua evoluzione.
 
(Immagine presa dal web)

Quando l’alchimista parla della trasmutazione del piombo, o altro metallo vile, in oro, esso fa riferimento, oltre al significato propriamente detto, anche alla trasmutazione della consapevolezza umana in senso evolutivo superiore. Se prendiamo in considerazione il clima d’inconsapevolezza diffusa che si osserva in giro, si può capire come questo stato di coscienza di livello inferiore possa essere analogicamente paragonato al piombo.

Quando, invece, un soggetto decide di seguire un percorso evolutivo, volto alla conoscenza di sé e delle leggi che governano l’universo, ecco che, in tal caso, una volta raggiunta la consapevolezza che lo libera dall’ego disfunzionale, questo nuovo stato dell’essere da lui raggiunto potrà essere paragonato analogicamente all’oro.
 
(Immagine presa dal web)

Ma le analogie, secondo me, non finiscono qui. Essendo l’uomo formato da elementi chimici, come si può evincere da qualsiasi testo di fisiologia, ecco che l’opera di trasformazione potrà e dovrà avvenire anche a livello fisiologico. Ciò come diretta conseguenza del processo che porterà al raggiungimento di un grado di consapevolezza superiore.

Qui, cari amici, entra in gioco il nostro DNA, non potrebbe essere altrimenti! Ma vediamo come. Secondo la nuova branca della biologia che va sotto il nome di epigenetica, il nostro DNA non muta perché, un bel giorno, le nostre cellule decidono casualmente di mutare l’ordine naturale esistente al nostro interno.
 
(Immagine presa dal web)

Se avviene una mutazione di carattere genetico, ciò è dovuto al fatto che il nostro cervello, durante una delle nostre interazioni con il mondo esterno, ha interpretato in maniera errata un qualsivoglia stimolo proveniente dall’ambiente, percependolo, in ragione di ciò, come minaccioso per la nostra incolumità.

Possiamo dire, quindi, che l’epigenetica si basa su concetti simili a quelli dell’alchimia, ma si sviluppa attraverso conoscenze ricavate dallo studio diretto della biologia e non mediante studi di tipo esoterico, come invece fa l’alchimia. Va ricordato che l’epigenetica ha scoperto il legame intercorrente tra le alterazioni del DNA e l’ambiente. Il nostro cervello, infatti, è la centralina che smista poi le informazioni tramite il sistema nervoso, che funge da messaggero, alle cellule del nostro corpo.
 
(Immagine presa dal web)

Di conseguenza, se il nostro livello di consapevolezza sarà basso, avremo molte più possibilità di codificare in maniera errata gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno che porteranno, come conseguenza diretta, ad un cattivo funzionamento della nostra fisiologia e ad un potenziale danneggiamento strutturale a carico del nostro DNA. In questa prima ipotesi, alchemicamente parlando, il DNA sarà trasformato da noi in piombo.

Qualora, invece, a seguito di un cammino evolutivo, avremo conseguito un grado di consapevolezza superiore che ci consenta di interpretare correttamente gli accadimenti del mondo esterno, in questo caso il nostro cervello trasmetterà, attraverso gli impulsi nervosi, buone notizie alle nostre cellule. In questa seconda ipotesi, sempre alchemicamente parlando, il nostro DNA sarà trasformato da noi in oro.
 
(Immagine presa dal web)

Ecco che l’epigenetica, secondo me, può essere paragonata all’alchimia in quanto, al pari di essa, va alla ricerca di quell’elisir di lunga Vita, del quale fino ad oggi non si è mai scoperto nulla, forse perché ci si è troppo spesso concentrati nel ricercarlo attraverso le nuove formule chimiche che consentono di scoprire   farmaci sempre più elaborati ma che accorciano la Vita invece di donare l’immortalità, una caratteristica tipica della medicina convenzionale.

Come insegna l’epigenetica ormai da diverso tempo, se vogliamo davvero migliorare la nostra Vita e diventare padroni del nostro destino, dobbiamo solo cambiare il nostro sistema di credenze eliminando, al contempo, le convinzioni limitanti. Una volta cambiato il nostro modo di pensare potremo finalmente cambiare il nostro corpo e le nostre cellule attraverso le corrette informazioni derivanti dall’interscambio cervello-ambiente.
 
(La copertina del mio libro)

Da quel momento in poi, quando avremo il pieno controllo su noi stessi attraverso la conoscenza superiore, potremo trovare finalmente l’immortalità al nostro interno: essa risiede, infatti, nell’anima.
 

Vincenzo Bilotta
 
 

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