“L’autunno è una seconda primavera
nella quale ogni foglia è un fiore.”
(Albert Camus)
Le
tradizioni ebraiche più antiche parlano di angeli di Dio al plurale
perché il Signore dei Cieli è osannato dall'immensa corte celeste dei
suoi servitori e inviati. Il nome “angelo” proviene dal greco angelos e
traduce con il termine "messaggero" le prerogative collegate al termine
ebraico “mal’akh.” Il mal’akh è il messaggero o l’inviato che viene
inviato a trasmettere un messaggio oppure a compiere una missione per
conto di un altro personaggio.
La
missione può essere occasionale come il guidare qualcuno verso una
meta, oppure è permanente come l'incarico di vegliare su di un astro o
proteggere un territorio. Nei Salmi, gli angeli vengono definiti con
aggettivi molto vari cioè come “i forti” o “i santi” e si parla della
“grande assemblea dei santi.” Secondo i testi profetici, nei tempi
finali, il Signore degli Eserciti verrà a giudicare la terra e tutti i
suoi abitanti, e lo vedremo venire circondato da “tutti i suoi santi.”
Giuseppe
Flavio scrive che gli Esseni durante la loro iniziazione giuravano di
mantenere segreti i loro testi e il nome degli angeli. Essi sapevano che
esisteva una potente liturgia divina che si basava sul potere conferito
dal pronunciare i nomi degli angeli, perciò tutto questo andava tenuto
segreto. La visione degli angeli che circondano il Trono di Dio viene
descritta dai mistici precursori della Cabala che percorrevano la via
dell’ascensione dell’anima attraverso i palazzi celesti (hekaloth).
Come
vediamo, gli angeli svolgono molti compiti essendo dei messaggeri
celesti, delle potenti entità con nomi dotati di potere magico. Gli
angeli sono condottieri di armate angeliche, sono i custodi-protettori
di regioni della terra e, quattro di loro, sono i governatori delle
stagioni. Il flusso delle stagioni viene scandito dal passaggio del sole
su quattro punti cardinali che vengono chiamati equinozi e solstizi.
Negli equinozi, il 21 marzo e il 21 settembre, il giorno e la notte
hanno la stessa durata.
Nei
solstizi c’è una diversa durata del giorno e della notte; il solstizio
d’inverno, 21 dicembre, è il giorno più corto dell’anno, e il solstizio
d’estate, il 21 giugno, è il giorno più lungo dell’anno. Questi punti
rappresentano dei potenti “nodi di forze cosmiche” e, in quelle date,
sulla terra scendono le forze celesti dei quattro arcangeli. La natura
viene rinnovata dal lavoro di quattro arcangeli che governano le pietre,
la vegetazione, gli animali e gli uomini.
Secondo
la Cabala, le quattro stagioni sono governate dai quattro arcangeli che
sono ai quattro lati del Trono di Dio: Raphael, Uriel, Mikhael e
Gabriel. I libri di Enoch parlano di quattro potenti arcangeli che
proteggono le quattro torri da combattimento, infatti Uriel protegge il
lato nord, Raphael il lato sud, Gabriel il lato est e Mikhael il lato
ovest. La stessa topografia angelica si ripete e ammira nelle cupole
bizantine della Cappadocia che hanno quattro torri che simboleggiano i
quattro arcangeli posti ai quattro lati del trono di Dio.
Le
quattro stagioni sono governate da quattro Arcangeli che sono tra i
sette angeli che stanno sempre vicini a Dio. Nell’equinozio di
primavera, il 21 marzo, gli spiriti e le forze della natura lavorano
sotto il coordinamento dell’arcangelo Raphael e gli angeli che gli sono
sottoposti obbediscono ai suoi ordini. Le entità che sono state
subordinate a Raphael lavorano per rianimare la vita, perché questo
arcangelo guida gli spiriti che diffondono le forze della crescita,
della vita e della rigenerazione.
Il
nome Raphael significa “Dio Guaritore” perché l’arcangelo che porta
questo nome lavora con la forza divina e la rende una forza risanante.
Questa caratteristica emerge in modo evidente nel “Libro di Tobia” dove
Raphael si presenta al cieco Tobit sotto le false sembianze di suo
nipote Azaria. Raphael si offre di accompagnare il figlio Tobia, in
Media, a riscuotere un vecchio debito. Raphael consiglia Tobia durante
il viaggio, lo aiuta a sconfiggere Asmodeo, un potente demone che
perseguita Sara, la sua futura sposa.
Gli
rivela anche la cura per ridare la vista al padre, infine rivela la sua
identità soprannaturale e ascende in cielo. Nel testo biblico si vede
che Raphael guarisce i mali del corpo (la cecità di Tobit) e quelli
dell’anima (scaccia il demone Asmodeo). I cabalisti lo pongono nella
sfera della sephira Hod e di Mercurio. Il dio greco Esculapio veniva
associato a Hermes, Mercurio, dio dei viaggiatori e della medicina
perciò il Caduceo di Mercurio è divenuto il simbolo della medicina.
Raphael conosce i segreti delle piante, dei semi e dei fiori che
svolgono un’azione terapeutica.
Si
credeva che ogni angelo avesse una sua lunghezza d’onda specifica per
trasmettere le sue virtù specifiche. Gli Esseni sapevano come invocare
l’aiuto degli angeli perciò sceglievano delle ore precise, giorni
precisi e delle formule specifiche per chiamarli. Simbolicamente, la
primavera è la rinascita della natura e suggerisce un processo dello
stesso genere. L’uomo che resuscita, a livello psicologico e spirituale,
lascia penetrare dentro se stesso, la linfa delle energie universali
che rinnova i suoi corpi sottili.
La
grande festa di primavera è la Pasqua in cui viene celebrata la
resurrezione di Cristo dalla morte, perciò questa festa riguarda sia la
terra che l’anima umana. La vita dell’uomo è sempre correlata, in modo
sottile, alla natura perciò l'assonanza simbolica suggerisce che ogni
mattina dobbiamo percepire il rinnovamento del nuovo giorno e dobbiamo
lasciar andare il vecchio giorno. L’estate è sottoposta a Uriel, il cui
nome significa “Dio è la mia luce.” Uriel è l’arcangelo che guida Enoch
nel “Libro del Cambiamento delle Luminarie del Cielo” dove gli illustra
il potere degli astri, perché Uriel li dirige.
Nel
“Libro degli Eggregori” è scritto che Uriel governa il tuono e il mondo
del terrore, perciò è evidente che Uriel è preposto al potere del
cielo. Il nome Uriel ha una doppia etimologia che allude alle sue
caratteristiche angeliche. La prima etimologia dice che il nome derivi
da Or’el, “il fuoco di Dio” mentre l’altra etimologia afferma che deriva
da Or’el, “la luce di Dio.” Il fuoco celeste a cui allude la prima
ipotesi è il fuoco che circonda il globo terrestre e che sale
dall’abisso in cui saranno imprigionati nel Giorno del Giudizio gli
Eggregori caduti.
L’etimologia
è ripresa anche nell’episodio di Esdra a cui Uriel pone il famoso
enigma: “Pesami il peso del fuoco.” (4 Esdra 4,5). La “luce di Dio”
della seconda ipotesi si ricollega al Signore della Tempesta e del
Fulmine e alla folgore che annienta i suoi nemici. Entrambi le ipotesi
si adattano all’estate, poiché Uriel è l’arcangelo della luce e del
calore che fanno maturare i campi. L’estate è il fuoco e il calore che
viene collegato alla Venere sensuale, fisica e vitale che viene esaltata
dal Cancro in cui il sole entra il 21 giugno. La festa di s. Giovanni è
una festa di origini pagane perciò la Chiesa l’ha collegata ai riti
orgiastici e ai culti demoniaci e l'ha chiamata “la notte delle
streghe.”
La
Cabala pone Uriel sulla sephira Malkut, la Terra e - in quanto tale -
lo collega al fuoco interno della terra. Gli angeli che sono governati
da Uriel lavorano sui metalli e sulle pietre preziose: un ruolo che il
mito greco attribuiva a Vulcano. Vulcano era il fabbro degli dei e
lavorava i metalli e le pietre preziose con il fuoco finché li rendeva
malleabili. Le regioni sotterranee in cui lavorano queste entità sono
quelle del fuoco metallico del nucleo della terra, perciò queste regioni
non vanno confuse con quelle in cui vengono imprigionate le anime
decadute cioè l’inferno cristiano.
Nel
solstizio d’estate la luce è al massimo della sua potenza e le tenebre
retrocedono perciò anche nell’uomo, in questo periodo, è concessa la
possibilità di far retrocedere le proprie tenebre interiori. Quando il
giorno si accorcia e la notte si allunga, aumenta la forza delle
influenze che ci ostacolano e che rendono più deboli le forze della
vita. In inverno abbiamo difficoltà ad affrontare le forze ostili,
invece nei periodi in cui la luce è più forte abbiamo più possibilità di
sconfiggerle.
Uriel,
l’arcangelo del fuoco, è collegato al fuoco fisico terreno ma anche al
fuoco sensuale, perciò dobbiamo conoscere le caratteristiche di questo
angelo e saper lavorare con le sue qualità. Gli alchimisti ci insegnano
che è molto importante imparare a usare il fuoco interno che purifica e
sublima la materia. Il processo di sublimazione è il passaggio da uno
stato di materia ad un altro stato, e il calore del fuoco consente la
fusione che attua il processo.
L’autunno
è sottoposto al dominio di Mikhael, l’arcangelo della Sephira Tipheret
che è collegata al Sole. Questo è il più famoso degli arcangeli a causa
di un racconto biblico che è collegato all’etimologia del suo nome.
Mikhael significa “Chi è come Dio?” e la tradizione cabalistica lo
collega al tempo della ribellione di Lucifero, che era il più potente
degli arcangeli e che volle pensare pari a Dio. Si narra, che quando
Lucifero lo affermò, un angelo uscì dalla schiera delle armate celesti e
gli chiese: “Mi (chi) Kha (è come) El (Dio)?” Il Signore che aveva
assistito all’alterco decise che quello sarebbe stato il suo nome, e
decise che Mikhael sarebbe stato il capo delle armate celesti.
Nell’Antico
Testamento, Mikhael è presentato come l’arcangelo che è destinato a
vincere il male e, ne “L’Apocalisse,” è detto che, alla fine dei tempi,
sarà lui che sconfiggerà il drago. Secondo una fonte rabbinica, alla
morte di Mosè, fu Mikhael che si oppose al diavolo che voleva rubare il
suo corpo. In molti dipinti Mikhael viene raffigurato con, in una mano,
una bilancia nell’atto di pesare le anime umane mentre il diavolo
aspetta il responso, e una spada nell'altra mano. L’autunno inizia con
l’ingresso del sole nella Bilancia, infatti l’autunno è il tempo in cui
si raccolgono i frutti del proprio lavoro.
In
autunno i frutti cadono dagli alberi e lasciano i loro involucri,
perciò i semi che restano vengono selezionati per essere consumati
oppure seminati a primavera. A primavera saranno piantati e daranno un
nuovo raccolto. In autunno c’è il lavoro di cernita che fa conservare i
semi buoni ed eliminare i semi guasti. La selezione avviene sia in
natura che nella vita, perciò l’autunno è il tempo della separazione.
Nella natura vediamo che il frutto autunnale cade dagli alberi così,
nella vita, vediamo che l’anima si separa dal corpo quando l’uomo
diventa maturo per cadere. Perciò non è casuale che la Festa dei Defunti
sia celebrata nel mese di novembre.
Il
lavoro di selezione e di separazione dei semi prepara la nuova vita, ma
la qualità del seme che abbiamo ottenuto condiziona la bontà del
raccolto futuro. L’inverno è sottopostoal dominio di Gabriel,
l’arcangelo di Iesod che viene associato alla Luna. L’inverno inizia con
i festeggiamenti del Natale che celebrano la nascita di Gesù Cristo, il
25 dicembre. Gabriel viene correlato con la nascita dei bambini, con la
luna e con l’inverno, perché fu Gabriel che annunciò a Zaccaria la
nascita di Giovanni Battista e che annunciò a Maria la nascita di Gesù
Cristo.
Una
nascita presuppone un passaggio dall’invisibile al visibile,
dall’immateriale al materiale e dall’astratto al concreto. La Luna è
l’elemento femminile per eccellenza e presiede a tutte le forme di
incarnazione sia fisiche che spirituali. In inverno, la vita della
natura si rallenta e anche le condizioni degli uomini sono meno propizie
alla vita esterna perciò diventano più propizie alla vita interiore. A
livello spirituale, questo fatto viene rappresentato dall’uomo che viene
spinto a rientrare in se stesso per sperimentare la nascita del bambino
di luce che viene simboleggiato come una perla che viene prodotta
dall’ostrica.
Buona erranza
Sharatanfonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/08/il-fluire-delle-stagioni.html
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