Forze speciali USA in Siria
Come avevano previsto vari e qualificati analisti, l’Amministrazion Obama, nell’imminenza delle elezioni presidenziali, sta studiando una soluzione militare in Siria che risolva, a favore degli USA e dei “ribelli” da loro protetti, l’impasse in cui si trova la coalizione USA-saudita che vede la rapida avanzata sul campo delle forze siriane e russe, in procinto di prendere totalmente il controllo di Aleppo con l’ultima battaglia di quella che può essere considerata la “Stalingrado” della Siria.
Per ottenere questo obiettivo, il Pentagono sta esaminando la possibilità di fornire appoggio aereo ai ribelli filo USA-Arabia Saudita, permettendo loro di avanzare e nello stesso tempo attaccando direttamente le forze dell’Esercito siriano, come già avvenuto sulla base di Deir Ezxor,dove la coalizione USA ha prima bombardato le truppe siriane (oltre 90 morti) e poi ha sostenuto di essersi trattato di un “errore”, peraltro smentito dai russi che avevano intercettato le comunicazioni radio fra gli americani ed i terroristi dell’ISIS.
Gli strateghi USA affermano di vedersi forzati ad imporre una soluzione militare sul campo, vista la complicazione dei negoziati tra USA e Russia sulla Siria che hanno raggiunto un punto morto.
Naturalmente i responsabili delle strategie di Washington omettono di dire che sono stati proprio loro a violare la tregua con l’attacco a Deir Ezzor e che il loro reale obiettivo in Siria era ed e’ tuttora quello di rovesciare il regime di Damasco e sostituirlo con un califfato salafita sotto tutela saudita.
Questo spiega il ”doppio gioco” degli americani ed il loro utilizzo, ormai scoperto e palese, dei gruppi terroristi come Al Nusra, per raggiungere i loro obiettivi.
Quello che non risulta ancora chiaro e’ se gli statunitensi, spinti dalla fretta di agire prima del collasso dei loro mercenari, contino di portare “scarponi sul terreno”, ovvero utilizzo di forze terrestri, oltre a quei reparti speciali delle US. FORCES che gia’ sono entrati in Siria, o se si affideranno esclusivamente alla loro aviazione ed all’ utilizzo dei gruppi terroristi da loro armati ed equipaggiati.
D’altra parte gli analisti militari sostengono che questa strategia presenta dei rischi elevati di entrare direttamente in conflitto con la Russia, visto che sul terreno di battaglia, assieme alle truppe siriane, ci sono reparti di specialisti russi che operano fianco a fianco con l’ Esercito siriano e che godono della protezione aerea russa.
Sul piano diplomatico, la portavoce russa, Maria Zarajova, ha avvisato le autorita’ di Washington che il loro ” corteggiamento” ad Al Nusra ed il doppio gioco utilizzato in Siria per sostenere i gruppi terroristi, prima o poi avra’ degli effetti negativi e si ritorcera’ contro gli Stati Uniti.
La stessa accusa contro Washington e’ stata rivolta dal viceministro degli Esteri russo, Serguei Riabkov, il quale ha accusato gli USA di appoggiare i terroristi che tengono in ostaggio la popolazione di Aleppo, vista la loro insistenza nel richiedere la cessazione degli attacchi aerei e la fine dell’offensiva delle forze siriane volta a riprendere il controllo dei quartieri dove i gruppi terroristi hanno installato le loro postazioni.
“Non possiamo descriverlo in altro modo se non un appoggio di fatto ai terroristi da parte dell’attuale Amministrazione”, ha dichiarato l’esponente russo nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Mosca. Lo stesso ha accusato Washington di non voler tenere in alcun conto le esigenze umanitarie dei siriani ed la loro determinazione a non voler cadere sotto il gioco di un califfato saudita imposto dagli USA. Gli USA tengono in conto soltanto i loro interessi geopolitici e vogliono imporli a tutti i paesi della regione.
Gli osservatori ritengono che i prossimi giorni saranno decisivi per verificare quale svolta prenderà la crisi nel martoriato paese arabo che si trova da oltre 5 anni in un conflitto voluto dalle grandi potenze e che e’ gia’ costato oltre 300.000 vittime, milioni di profughi ed immani distruzioni.
Luciano Lago
fonte: http://www.controinformazione.info/lamministrazione-obama-progetta-una-soluzione-militare-alla-crisi-siriana/
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