venerdì 27 settembre 2013

Il Vril e il magnetismo del mago

Ognuno di noi possiede, in misura più o meno grande, un certo magnetismo, che irradia intorno a sé e influenza coloro che ha intorno. Fin dall’antichità questa conoscenza è stata alla portata della classe sacerdotale, la quale sapeva anche come incrementare la presenza di tale magnetismo negli individui. 
 
 
Lo Spirito, il Fuoco, il Vril, il mesmerismo... sono i nomi con cui il magnetismo è stato conosciuto attraverso la storia. In questa pagina sono presenti immagini della Società del Vril (=Vril Gesellschaft), e in particolare della leader Maria Orsic (Orsitsch), la quale aveva ricevuto comunicazioni da esseri abitanti nel sistema di Aldebaran, la stella più grande della costellazione del Toro. La Società del Vril è una società iniziatica occulta, costituita da sole donne, che ha fatto della trasmissione del Vril sulla Terra la propria missione. Il Vril è infatti un’energia proveniente dal centro della nostra galassia, conosciuto come Hunab Ku, o anche Sole Nero (=Schwarze Sonne) come veniva chiamato all’interno della Società del Vril; oppure, per gli scienziati, un semplice “buco nero”, ossia un punto dove le leggi fisiche come le conosciamo non hanno più valore e lo spaziotempo collassa.
 
 
Per poter entrare in risonanza con Hunab Ku, la Terra deve prima armonizzarsi con il nostro Sole, pertanto nei prossimi anni si creerà sempre di più una trasmissione energetica fra la Terra, il Sole e il centro della galassia.Questo è ciò che sta accadendo a livello cosmico, come viene spiegato da José Argüelles nel suo testo Il fattore Maya. E vi assicuro che Argüelles ha ragione, perché ciò che afferma è anche ciò che è stato tramandato a me negli anni del mio apprendistato. La Terra è un membro in evoluzione della grande famiglia galattica e il suo compito è armonizzarsi con gli altri componenti della famiglia: il papà (il Sole, il “Padre che è nei Cieli”, il nostro Dio) e la mamma (Hunab Ku, il “grande utero”, La Grande Madre). Tutto ciò contrasta con la cultura scientista moderna, per la quale l’umanità, la Terra e il Sistema Solare non hanno uno scopo ben preciso, ma sono qui a caso e procedono a caso, il che giustifica il fatto che anche il singolo individuo possa vivere a caso, ossia senza un obiettivo chiaro per la sua vita.
 
I Maya dell’epoca classica – quelli che hanno lasciato il pianeta nell’830 d.C. – sapevano bene come collocarsi e come collocare la Terra all’interno del Piano più vasto di cui tutti facciamo parte. Loro possedevano una cosmologia partecipativa, una cosmologia dove l’essere umano era inserito in un contesto cosmico e poteva fare molto per l’evoluzione dell’Universo allineandosi con determinate energie. In realtà tutte le maggiori civiltà del passato lavoravano coscientemente per la propria evoluzione spirituale e per quella del pianeta. La nostra “civiltà” – se così si può chiamare – costituisce un’anomalia che permane solo da qualche migliaio di anni, in quanto stiamo attraversando un’epoca di decadenza mai vista prima per tutto quello che concerne il reale sapere circa l’uomo e l’Universo. L’uomo medio non alza mai gli occhi al cielo e si sente totalmente distaccato da ciò che accade sul Sole o al centro della galassia. Pagare le bollette a fine mese rappresenta per lui una preoccupazione molto più grande! Questa sua distrazione gli costerà cara.
 
La Società del Vril – ufficialmente nata in Germania agli inizi del ’900, ma in realtà presente sulla Terra da molto più tempo – si propone, attraverso un percorso iniziatico rivolto principalmente alle donne/sacerdotesse, di farsi canale per la ricezione del Vril sul nostro pianeta. Proprio a ragione del suo carattere di accoglienza, le donne erano inizialmente le uniche ammesse nel “cerchio interno” della Società; mentre con il tempo ha cominciato a essere contemplato un percorso iniziatico al maschile, grazie al quale anche gli uomini possono affrontare un cammino interiore completo, ma in ogni caso, ancora oggi, non possono ricoprire incarichi di rilevanza decisionale all’interno della Società, la quale ha il compito di mantenere viva la sola energia femminile.
 
Farsi canali del Vril – divenire sacerdotesse e sacerdoti del Vril – significa mettere progressivamente da parte il proprio ego al fine di divenire ricettori e trasmettitori di questa forza occulta proveniente dal centro della galassia Hunab Ku. Il magnetismo di cui è qui questione deriva pertanto dalla capacità di canalizzare e poi irradiare tale forza intorno a sé. Risulta molto chiaro che per potere fare ciò è indispensabile sviluppare un atteggiamento femminile: accoglienza, riflessione, apertura, sintesi del Cuore invece che analisi mentale, assenza totale di competitività. Che sono poi le caratteristiche del vero guerriero e della vera guerriera spirituale, i quali utilizzano sì la spada, ma in maniera intuitiva, studiando l’avversario e armonizzandosi al suo comportamento, senza desiderio penetrativo/distruttivo tipico invece dell’energia maschile.
 
La Società del Vril è sempre stata composta da sacerdotesse e da guerriere divenute forti proprio perché capaci di annullarsi in favore dello Spirito. L’ego tipico della mente analitica e maschile si è messo da parte per fare spazio al Cuore sintetico e femminile. Per tale motivo è un percorso che risulta arduo per gli uomini ancora schiavi della mente intellettuale, la quale li costringe ad analizzare e sezionare tutto (la vivisezione non può che essere una trovata della mente maschile), anziché comprendere con la parte intuitiva del loro essere (che è poi un lasciarsi penetrare).
 

Nel mio seminario Il magnetismo del mago, che ho tenuto a Milano e adesso è acquistabile e scaricabile direttamente a questo link, spiego che per divenire canali di questa Forza è necessario compiere un lavoro di trasformazione interiore che conduce all’apertura del Cuore. Con umiltà si deve riconoscere che lo Spirito non origina in noi, ma noi possiamo esserne canali più o meno perfetti e in tal modo aiutare gli altri. Il Vril – che nel mio seminario chiamo magnetismo – alla pari del mesmerismo possiede anche un potere curativo, sia sul piano psicologico che su quello più prettamente fisico. Infatti gli antichi sacerdoti e sacerdotesse erano anche terapeuti, tanto che un rituale magico – quello che noi oggi chiameremmo “messa” – non di rado diveniva occasione di guarigione collettiva per chi vi prendeva parte.
 
Il testo più interessante e completo su tale argomento risulta essere Il mito del Vril, di Bahn e Gehring.
 
Salvatore Brizzi
 
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
 

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