mercoledì 25 settembre 2013

Nei panni di chi?

Foto di Rob Prideaux
Camicioli, non c’ho più niente. Niente! Zero. Nichts. Nisba. Non c’ho niente! E per questo sono un uomo libero.
Ci vediamo domani
Quali panni si è soliti vestire? E perché? E come accade?
Dove accade? Accade nella società, mentre ci vivi “dentro”. Dentro alla società, mentre sei dentro di te, come in una matrioska sfuggevole.

Trattasi di autosuggestione…

Ogni forma di programmazione passa dall’autosuggestione.

Ma, in un reame biodiverso, c’è sempre l’eccezione che, magari, conferma la regola. Per cui, tu puoi essere programmato anche in maniera alternativa al tuo gradiente di autosuggestione (abitudine). In quale modo?
 
In ogni modo "indiretto" che puoi anche solo immaginare, essendo tu installato in uno scenario infrastrutturale creato ad hoc per mantenerti distante dalle vie d’accesso verso l’uscita.

Quando mangi, bevi, respiri, pensi, vivi, preghi, gioisci, soffri, ami, odi, giochi, etc. tu sei riprogrammato.
Qualcosa fai tu e qualcosa fa l’ambiente, ossia, quella funzione che incarna “le veci” del Nucleo Primo.

Un colpo al cerchio e uno alla botte – del tuo complesso auto esistente.

Con una parola sei coccolato (apparentemente) e con un fatto sei schiacciato sempre più a terra (fisicamente). Osserva dove ti conduce, però, il "trend"...


Ogni mattina sei “diverso”. E poi si dice che non si cambia mai o che non puoi cambiare.

I due aspetti avvengono allo stesso Tempo:
  • tu sei diverso
  • tu non cambi.
Come è possibile?
 
Perché vivi in un "modello di variabili mobili", con pesi e misure diverse, secondo prospettive multiple e gerarchie non manifeste in tutta la loro interezza, dal momento in cui nemmeno l’intera “struttura” è interamente emersa nelle 3d – se accetti solo ed esclusivamente di “vedere” secondo le tue funzioni rimaste, tra quelle che ritieni le uniche che possiedi.

Il termine latino personalitāte(m) derivò dal greco πρόσωπον e dall'etrusco phersu. Cicerone la definì come l'aspetto e la dignità di un essere umano, oppure, in un'altra definizione, quella parte che si recita nella vita, e non a caso "persona" rappresentava la maschera indossata dagli attori.
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«La personalità è la più o meno stabile e durevole organizzazione del carattere, del temperamento, dell'intelletto e del fisico di una persona:
organizzazione che determina il suo adattamento totale all'ambiente».
Hans Eysenck
Personalità: organizzazione che determina il (t)uo adattamento totale all'ambiente.

L’ambiente è quello che ti circonda e che a sua volta è dotato di una propria personalità. Quale? Quella programmata in lui, perché “lui è neutro” alla nascita (programma “Struttura”, di Matrix).

Chi programma?
 
Eh. Eh. La Natura è così come la conosci, da sempre?
Chi può dirlo, vero? Tu hai una certa età e “prima” non esistevi, quindi, non puoi sapere. Certo, la scienza deviata afferma la propria versione dei fatti, alla quale tu sostanzialmente aderisci…
In che cosa consiste, allora, la tua funzione esistenziale all’interno di questo Mondo?

Che cosa sei? Che cosa rappresenti?
 
Sei come un animaletto, che credi vivere solo per qualche mese e poi scomparire tra le pieghe del Tempo?

Perché tu dovresti conoscere un destino diverso? Già!
Perché?
Perchè la tua società è cosparsa di divino?
Esistono innumerevoli religioni che professano, ognuna, la propria idea di divinità.

Ognuna pensa di avere ragione.

Ognuna è pronta a sottomettere l’altrui versione personalizzata dei fatti.

Gli umani sono ancora tremendamente “adulti senza maturità”.

La consapevolezza di recitare una parte pre assegnata è ancora latitante.
Basterebbe guardare ai cardini sociali del Mondo per immediatamente accorgersene.
Ad esempio:
non ti chiedi perché una religione dovrebbe avere ragione e tutte le altre… torto?
E, poi, perché proprio la tua religione dovrebbe essere quella “che ha ragione”?
La definizione di religione è problematica e dibattuta…
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Ma no? Non basterebbe affermare:
religione = forma di partecipazione virale ad un culto “locale”.
A che serve tutta questa perdita di prospettiva, cercando un dettaglio che sfugge sempre, se lo si inquadra dal punto di vista “di comodo” (interesse).
E poi, per un “esperto” quanti “utenti” ci sono?

Ciò accade in ogni ambito. Nel commerciale, ad esempio, quanti utenti sono in grado di costruire un moderno cellulare? Quanti utenti lo utilizzano senza sapere come funziona? Quanti utenti utilizzano qualcosa in maniera “easy”, attraverso le interfacce di facilitazione?

Tutti.
Ciò evidenzia quel tratto “naufragato nel Tempo” relativo alla Magia.
La sfera magica della fattucchiera come uno smartphone?

Certamente è così.

Però il concetto di “sfera magica” ti risulta moderno quanto un cavaliere bardato di armatura, mentre uno smartphone è evidentemente osservato come la novità del Tempo presente.

Che gran "umorismo" ti caratterizza sottilmente.

Il tuo modo di “funzionare” è frutto di un bagnomaria nel reame abitudinario descritto dall’attuale paradigma. Qualcosa che “viene avanti” evidentemente da molto Tempo, perché tu non conosci nessuna manifesta alternativa.

Una grande strategia, riassunta molto bene da Castaneda, ad esempio, quando afferma che “i voladores ti hanno dato la loro mente”…
Sei tu, direttamente ed indirettamente, il nocciolo della questione.

Conosci te stesso.

Cerca di aprire gli occhi e di “funzionare” in maniera più vicina a quello che “potresti essere e che sei”:

nel ReSonance l’attenzione è sull’emisfero destro, quello in cui impari e produci risultati che dipendono direttamente da ‘chi sei’ invece che da quello che fai
invece di concentrarsi sull’efficacia data dal funzionare solo in base all’emisfero sinistro… quello che ti mette in grado di ripetere il libro che hai imparato… mi interessa che le persone siano in grado di "sentire sotto la pelle" quello che hanno appreso e di rappresentarlo "essendo" e non facendo.

Mi interessa lasciare le persone non solo con il senso di “conoscere” qualcosa… ma dargli il pieno accesso di essere quella cosa li, e di esserlo come espressione naturale di chi sono.

Gran parte dell’educazione che hai ricevuto ti ha convinto a prendere tutte le sensazioni istintive dal tuo corpo e spostarle nella mente. Ma l’intelligenza dell’intuito, che risiede nel corpo, sa che solo quando intuito e mente funzionano insieme compare la vera performance.

E per far questo, e per farlo in maniera intenzionale voglio dire, bisogna imparare di nuovo ad imparare

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Come funzioni? Secondo programmazione indotta. Ma puoi sempre cambiare. Il frattale è ad esempio anche il “modello di cambio accidentale d’interpretazione” (shock) riportato in questa citazione:

Colpito da ictus manager diventa "generoso patologico" e regala tutti i suoi soldi ai poveri.
Da rampante in carriera a disinteressato benefattore la strada non è sempre così breve, ma talvolta il passaggio può essere reso più repentino da cause di forza maggiore
È quello che è avvenuto a Rio de Janeiro a un 49enne manager di una grande società che, colpito da un ictus, ha radicalmente cambiato la propria personalità, perdendo ogni controllo dei propri impulsi e iniziando a regalare tutto ciò che possiede ai poveri. Sembra infatti che l’ictus abbia danneggiato la parte del cervello legata al pensiero e al processo decisionale, impedendo a colui che i medici dell’Università Federale di Rio de Janeiro hanno ribattezzato il “Paziente A”(per garantirne l’anonimato) di tenere a freno la propria generosità…
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Cambiare si può. È sufficiente, come hai appena letto, anche solo una malattia, un colpo, un incidente, etc. A maggior ragione, puoi cambiare anche secondo il tuo punto d'intenzione, se solo lo credi in maniera sufficientemente "forte" da vincere ogni tentativo di "restaurazione" che tenterà di tornare a resettarti al formato usuale.
Qualcosa dentro di te “cambia d’assetto”… e tu assumi un’altra personalità.

Tu sei contenuto in questa società. La società è una ragnatela che ti convince a rimanere. Quando muori, se sei ancora nella società, lo fai consumandoti nel Tempo, in una maniera diversa rispetto a come accadrebbe se… non vivessi in questa forma “cannibale” di società.

Tu vieni consumato nel Tempo, come un prosciutto appeso al chiodo ad invecchiare e a “prendere sapore” (stagionare).

La società è una funzione di funzioni: 
le infrastrutture sono predisposte al fine di “farti rimanere dove sei, usufruendo di comodità impigrenti e disarmanti” (isola di Circe per Ulisse).
Telecom, Lupi: Rete va scorporata e affidata a società pubblica. Gli spagnoli: No, grazie.
"Sulle telecomunicazioni è evidente che è la rete il problema centrale: il mercato è il mercato, non discuto. Ma il nostro compito è salvaguardare la rete sul modello Terna o Snam". Lo ha detto il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi in un'intervista al Corriere della sera a proposito della vendita di Telecom agli spagnoli. 
"Credo - ha aggiunto - che si debba arrivare allo scorporo e alla creazione di una società pubblica che gestisca la rete".

Parole che stridono con le intenzioni dei nuovi acquirenti. Non piace al gran capo di Telefonica, Cesar Alierta, il progetto di scorporo della rete fissa da Telecom. Stando a quanto riporta Mf agli spagnoli danno fastidio i tempi lunghi per l'ok dall'Agcom e la societarizzazione, fino a 18 mesi, un periodo incompatibile con il processo di crescita in Telco di Telefonica. E poi, si chiede il quotidiano finanziario, dopo che Cdp si è tirata fuori, chi metterà i capitali?

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A prescindere da tutte queste parole pronunciate dalle diverse fazioni, il succo della questione è che il tuo intrattenimento non cambia. E, dato che il vero “padrone” delle reti è il Nucleo Primo, a cui non serve un atto scritto per testimoniare la  relativa proprietà, per te non cambia mai nulla.

Cambiare tutto per non cambiare niente.

Tutto scorre. La storia si ripete ma mai nella stessa maniera…
Opposti che si toccano ma che occorre sapere interpretare alla luce della consapevolezza più opportuna; le gerarchie muovono interessi biodiversi.

Ciò che si muove alla luce del Sole non corrisponde sempre al “vero”.

La Luna è fissa nel cielo, ad esempio.
C’è una ragione astrofisica?
Beh… tu vedi la Luna muoversi?
No. E allora? Perché credi alle ragioni astrofisiche quando invece hai occhi per vedere direttamente?

Questo schema logico, allora, andrebbe applicato anche in molte altre situazioni "sottili" in cui, invece, chiudi letteralmente ogni porta o possibilità d’accadimento. E facendo così, a tutti gli effetti releghi certi fenomeni al di là del tuo campo della comprensione e dell’accadimento fisico.

Le “diverse cause” ti confondono.

La paura è molto spesso apparente. Non esiste se non nella tua “testa”. Quando esiste fisicamente, l’attore che l’ha generata ha sempre la possibilità di uscirne pulito, senza cambiare nulla nel proprio “statuto”. Non è sufficiente osservare i processi intermedi ma occorre attendere l’atto finale del “giudizio”:

JP Morgan verso un processo civile per frode sui mutui.
JP Morgan non è riuscita a trovare un accordo con le autorità americane per chiudere l'inchiesta sulla frode sui titoli garantiti da mutui subprime e dovrà dunque andare a processo. Lo rivela il Wall Street Journal
JP Morgan era sotto inchiesta dal 2011 insieme ad altri colossi bancari per aver venduto tra il 2005 e il 2007 i titoli rischiosi ai giganti americani del rifinanziamento immobiliare, Fannie Mae e Freddie Mac, fallite e salvate dallo Stato durante la crisi finanziaria proprio per le forti perdite registrate a causa dei mutui subprime. 
Il caso era stato aperto dall'agenzia immobiliare federale (Fhfa), secondo cui i titoli in questione sarebbero stati venduti per un valore nominale di 33 miliardi di dollari, nascondendo i rischi sottostanti.
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La crisi dei mutui subprime è quel contesto (truffa) che ha scatenato tutto ciò che è accaduto “dopo”, a livello planetario.

Hai davanti a te, sul banco degli imputati, un attore responsabile della “crisi”. Un organismo che ha saputo approfittare del sottobosco legislativo, permesso tra le righe, non a caso.

Il pesce puzza dalla testa. Dove si può collocare tale “testa”?
 
Da nessuna parte o dappertutto. Così, solitamente, ti permettono di ragionare. E il passo fisiologico successivo è il classico “nulla di fatto”… con relativa dimenticanza negli anfratti del Tempo.

La prescrizione è un istituto giuridico che concerne gli effetti giuridici del trascorrere del tempo. Essa ha valenza civile e penale…

In diritto penale determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo.

La ratio della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo…
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Quale fantasia e creatività v’è all’opera!

La ratio della norma è che, a distanza di molto tempo dal fatto, viene meno sia l'interesse dello Stato a punire la relativa condotta, sia la necessità di un processo di reinserimento sociale del reo…
 
La più grande storia conta molte “isole” al proprio interno. La storia deviata 3d, in rappresentazione attuale sulla Terra 3d, ne è un valido esempio.
Quando la prescrizione scatta dopo soli 5 anni, nel caso di "grandi processi", che senso ha? 

Imu, Corte Conti: Dubbi su coperture decreto da sanatoria giochi.
"Appare opportuno interrogarsi sull'idoneità della norma ad assicurare il maggior gettito atteso (600 milioni di euro), che concorre in maniera determinante ad assicurare la copertura dell'intero decreto legge 102/2013". È quanto afferma la Corte dei Conti, in riferimento al decreto legge Imu-cig, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera
La Corte dei Conti esprime, quindi, dubbi sulla copertura del decreto relativa alla chiusura del contenzioso con i concessionari di giochi pubblici.

"È doveroso - prosegue la Corte - esprimere perplessità nei confronti di una disposizione che si risolve in una contrapposizione fra comprensibili esigenze di gettito e salvaguardia delle pronunce giurisdizionali e dei principi costituzionali che in esse si trovano espresse".

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Essere o avere?
Entrambe le cose, unite insieme da una “luce” che deve brillare da te in te.

Aflatossine nel latte, Codici: a rischio tutto il Nord Italia.
Le autorità locali stanno effettuando tutti i controlli? A distanza di oltre tre mesi, lo scandalo che ha travolto il consorzio friulano Cospalat, con la diffusione in commercio di latte contaminato da aflatossine, continua a creare preoccupazione. Denuncia il Codici: tutto il Nord Italia è a rischio…

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Il “mangiare bene”, come meglio credi di sapere, è qualcosa che va completamente riscritto, perchè a che vale una particolare “dieta” se la qualità degli ingredienti è "invalidata dal di dentro" in maniera sostanzialemente irrilevabile da te?

L’autorità vigila? See… è proprio a livello di “vigilanza”, ossia di leggi, che sussiste il problema. Ciò che è permesso oggi è qualcosa di assolutamente parziale e risente immancabilmente dell’esistenza di interessi enormi, che risiedono nel potenziale di un settore (società + utenti).

Il panorama è però osservabile sempre in maniere differenti.

Osa, allora, e trasforma la tua azione in quello “che sei”. Senza sforzo. Semplicemente… assumendo il Mondo come una tua estensione e la tua estensione nel Mondo come ciò che in Cuor tuo sai di essere.
Senza nulla nel “mezzo”!
Vedila così… la morte, non esiste!
Che cos’è l’immortalità?
L’immortalità… sembra un gran mistero… ma è una gran cacchiata. Te lo spiego io che cos’è!
Dire sempre: ci vediamo domani.
Ecco che cos’è.
Noi ci perdiamo tentando di percepire l’impossibile. Ma che cos’è l’impossibile?
È il possibile che ancora non è avvenuto.
Dobbiamo smetterla di mitizzare tutto.
Il mito si mangia i sentimenti. Il mito ti frega.
Pensaci bene; la gente pensa in termini di mito.
Hai visto quello? Hai visto quell’altro? E poi il mito cosa diventa? Diventa culto…
Magari! Potessi avere quello che c’hai tu.
Ah, se io fossi come lui…
E tu che cosa sei? Tu non sei più tu.
Tu sei quello che il mito vuole che sei!
Che cosa? Uno schiavo. Un ricattato. Un illuso.

Prova a dire “ci vediamo domani”.
- Ci vediamo domani!
Ecco. Lo sai che cosa sei? Adesso sei immortale. Perché quando lo dici, tu te ne freghi di questo, di quello, dei tuoi sogni, dei tuoi guai… tu pensi da immortale. Senti da immortale. E quindi, se ci pensi bene, tu sei… immortale.
Non è difficile, no? Tutto il resto è mito!

Ci vediamo domani

Ogni tanto, “cambia i panni interpretati” e non per una questione di “igiene”…

La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi…
Ray Bradbury

Riparti da te stesso.
Dipende da te. 
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2013
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/09/nei-panni-di-chi.html#more 

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