venerdì 20 settembre 2013

La casta dei vaccini alle grandi manovre


marmittoni alle grandi manovre
Da qualche giorno assistiamo all’azione concertata degl’industriali del farmaco e della cosiddetta “casta vaccinale”, in crisi d’identità, nel voler rassicurare i genitori che bisogna vaccinare tranquilli perché anche l’O.M.S. [quello totalmente in mano ai privati delle Big Pharma] ha pubblicato un vademecum aggiornato sull’autismo che, per la complessità dell’argomento, è stato liquidato con 7 striminzite FAQ.

Però, signori, è l’O.M.S. che scrive: inchiniamoci e magari caliamoci anche le braghe così, senza vaselina, il messaggio giunge meglio all’attenzione dell’utente.

Non di meno è il Corriere della Sera, quello che ci defìnì “crociati” in un verboso pistolotto, al quale dobbiamo riconoscere il merito di aver ricordato a confusi genitori che ancora oggi
in Italia sono obbligatorie solo 4 vaccinazioni [tetano, difterite, polio e epatite], mentre sono raccomandati 15 vaccini, che diventeranno 16 quando si aggiungerà il meningococco B
e il demerito di non documentarsi a dovere sulle attività dei centri vaccinali, dove i 15 vaccini raccomandati sono incessantemente somministrati all’insaputa dei genitori nella stessa seduta, come se il neonato fosse un puntaspilli da esperimento, insieme ai vaccini obbligatori di cui non vi è traccia della formulazione monovalente da tempo immemorabile.

Poi, ancora oggi, ci è giunta notizia di Pediatri della Regione Veneto, decisamente pigri ad informarsi sugli aspetti legislativi, che sottopongono a violenza psicologica i genitori per imporre una pratica vaccinale non più obbligatoria “per legge“, in quella regione, dal 1° gennaio 2008.

In Italia, come nel resto del mondo, il calo di fiducia nelle vaccinazioni è in atto a causa degli innumerevoli danni che siamo costretti a leggere, documentare, e riportare quasi quotidianamente.

Nello stesso articolo poi c’è spazio all’angolo della paura, al riguardo della necessità di opporsi anche nelle aule del Parlamento alla campagna “anti-vaccinazioni”, di cui ha parlato la senatrice e medico Maria Rizzotti [Pdl], la quale è seriamente invitata a prendere visione dei numeri spaventosi riguardanti le disabilità del linguaggio che colpiscono i bambini italiani [e non solo] a causa delle scriteriate campagne vaccinali proposte dalle Società di Igiene e di Pediatria, diventate terra di conquista da parte di Big Pharma.

Il motivo di questa agitazione è la nuova parola d’ordine dell’O.M.S. che propone l’introduzione routinaria di una seconda dose di vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia, per le più tremende e catastrofiche tre epidemie del nostro secolo.

Il programma vaccinale contro il morbillo è un programma prettamente politico, di promozione demenziale del vaccino trivalente, e l’intrusione della politica nel Sistema Sanitario è una realtà consolidata in Italia.

Ormai esiste e siamo in balìa di una cattiva scienza o, come spesso vengono chiamati, “cattivi maestri” che aiutano a costruire un clima di perenne assedio alla salute, in realtà frutto di allarmismi ad orologeria.

Esiste gente che fa la politica dell’industria. E’ inutile nascondere che esistono interessi e le autorità dovrebbero controllare meglio. La ricerca e le Università dovrebbero difendersi da questi personaggi anziché andarci a letto. Per molti ricercatori, poi, è difficile capire se su certi vaccini possono esserci problemi perché i risultati di molti studi sono resi disponibili in maniera parziale e selettiva. Per i cittadini è ancora più complicato, dovrebbero saper scegliere dei bravi medici e destinare qualche giornale ad incartare gli ortaggi.

Dal 2006 tutto il sistema dell’AIFA [Agenzia Italiana del Farmaco] è messo in trasparenza, tutte le pratiche sono tracciate. Ogni azienda farmaceutica ha una password, attraverso cui può accedere alle informazioni che le interessano: in quale ufficio si trovano le pratiche, quali funzionari le trattano, a che punto sono. Non solo. Attraverso un sistema box office, le industrie possono chiedere informazioni e verificare lo stato dei dossier.

Nell’ambito dello sviluppo del nuovo sistema informativo di AIFA, dal 26 giugno 2013 le aziende interessate all’interazione informatica con l’AIFA possono nominare la figura dell’Amministratore Utenze Aziendali. La persona individuata, preferibilmente nell’ambito interno alla singola azienda, ha accesso a tutti gli applicativi per i quali la stessa ha fatto richiesta e può altresì abilitare l’accesso a ciascun applicativo da parte di altri utenti individuati dall’azienda direttamente dall’interno del sistema, in completa autonomia e senza l’intervento di AIFA.

Tutto questo rende facile, da parte del singolo, organizzare la frequentazione di salotti dell’industria farmaceutica e l’AIFA, che in un recente passato aveva un’autonomia forte rispetto alla politica e svolgeva un ruolo di indirizzo e controllo, oggi, invece, ha rapporti sempre più ravvicinati con la politica.

I genitori italiani non sono stupidi e hanno compreso molto bene che negli ultimi anni c’è stata un’escalation crescente di promozioni vaccinali, gasate dai media e da chi fa la politica delle aziende. I vaccini sono ormai diventati un intervento politico che non ha più nulla a che vedere con una misura di sanità pubblica.

Non sono solo le case farmaceutiche le uniche responsabili, perché le industrie hanno obiettivi chiari che sono comunicati chiaramente: producono studi per vendere farmaci e uno studio in merito alla correlazione autismo-vaccinazioni rappresenterebbe un ostacolo per qualunque ufficio vendite.

I governi si trincerano dietro questi interventi politici che tengono a bada la massa, tranquillizzano la popolazione, su consiglio dei “cattivi maestri” e della pessima stampa.


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